Pedro Ceinos Arcones
Breve Storia della Cina
Breve Storia della China
Pedro Ceinos Arcones
Tradotto da
Irene Schiaffino
© 2003, 2006, 2020 Pedro Ceinos Arcones
Tektime publisher, 2020
peceinos@hotmail.com
Cos’è la Cina?
La risposta può sembrare ovvia. Quando guardiamo una carta geografica, nella parte orientale dell’Asia appare una grossa macchia uniforme che va’ dal centro del continente fino all’oceano Pacifico, sulla quale si estende la parola “Cina”. Sembra un concetto facile. Se però non utilizziamo una carta geografica del 2006 ma una mappa portoghese di dieci anni prima, ci accorgeremmo che manca una estremità sud del Paese, una piccola parte rimane fuori dell’ambito “Cina”. È la colonia portoghese di Macao, recuperata dai cinesi solo nel 1999, dopo quasi 450 anni di dominio portoghese. Se la mappa fosse inglese, sempre di dieci anni prima, sarebbe mancata l’estremità di una zona sudorientale, la famosa città di Hong Kong, recuperata dalla Cina sola nel 1997, dopo 150 anni in mano agli inglesi. Se la carta geografica fosse taiwanese ed un poco più antica, troveremmo una Cina che si estende molto più a nord, quasi fino alla Siberia, Taiwan non riconosceva l’indipendenza della Mongolia esterna, ragion per cui la troveremmo ancora nel territorio cinese. Se la cartina appartenesse al governo tibetano in esilio, mancherebbe tutta la parte sudest; e se infine la carta fosse degli indipendentisti del Turkestan, non ci sarebbe tutto l’estremo occidentale.
Se retrocediamo nel tempo, la definizione di Cina cambia con ogni dinastia e addirittura con ogni imperatore, espandendosi o diminuendo a seconda delle conquiste sviluppatesi o delle catastrofi naturali.
La risposta non sembra più così ovvia. Se tutti i Paesi e le Nazioni sono il risultato di un processo storico, che a volte sembra stabile e cristallizzato, in Cina sembra che questo processo, ancora oggi giorno, sia abbastanza lontano dal suo completarsi, mostrandoci un esempio vivo della fragilità e temporalità degli Stati (nonostante gli sforzi politici dei suddetti).
In questo libro utilizzeremo il concetto ampio di Cina, quello che comprende non solo la Cina del 2006, ma anche quella del 1998, del 1888 e del 1588. Il nostro obbiettivo non sarà giustificare le pretensioni geo-politiche, ma piuttosto spiegare l’origine delle diverse “Cine”, per comprendere nel profondo la situazione attuale di questo Paese.
La Repubblica Popolare Cinese, con un’estensione di quasi 9.600.000 chilometri quadrati è il terzo Paese più esteso della Terra, dopo Russia e Canada. Una vista aerea della Cina ci mostra il suo territorio come una serie di livelli decrescenti da Ovest ad Est. Il più alto lo costituisce l’altopiano di Qinghai-Tibet, con un’altezza media che tocca i 4.000 metri sul livello del mare. Il secondo livello è quello che si estende dalla Mongolia interiore, lungo il sistema montano di Loess e quello di Yunnan e Guizhou, tra i 1.000 e i 2.000 metri sul livello del mare. Il terzo scalone è formato dalla pianura del nord est della Cina e dal corso, medio e inferiore, del fiume Yangtze, con una elevazione tra i 500 e i 1000 metri sul livello del mare.
Cina è un paese prevalentemente montagnoso. I principali sistemi montagnosi cinesi sono orientati da est a ovest, dividendo il paese in diverse regioni di difficile comunicazione. Per comprendere la geografia cinese basterà col pensare in tre grandi sistemi montani, che attraversano tutta la superficie del Paese. A Nord troviamo le montagne Tianshan, in Xinjiang, e Yinshan, in Mongolia. Nel Centro, le montagne Kunlun -tra Xinjiang e Tibet- e Qinling. A Sud c’è l’Himalaya, in Tibet, e i monti Nanling, che separano Hunan e Jiangxi da Guangdong e Guangxi. Cina è un Paese con abbondanti risorse idriche, si calcola che 50.000 fiumi scorrono sui suoi territori e alcuni dei quali sono tra i più larghi del pianeta. I fiumi della Cina sono stati utilizzati da tempi immemorabili per il trasporto, la pesca e l’irrigazione. Se le catene montagnose corrono da Ovest ad Est, i fiumi seguono la stessa direzione. I fiumi del sud della Cina, sono molto diversi da quelli del nord. Mentre i primi, alimentati regolarmente dalla lunga stagione delle piogge, hanno numerosi affluenti, circondati da vegetazione abbondante ed un afflusso praticamente costante, quelli del nord, dove le precipitazioni sono scarse come la vegetazione, trascinano grandi quantità di sedimenti e hanno una portata d’acqua scarsa e tremendamente variabile con il cambiare delle stagioni. I due più grandi fiumi cinesi, sono il Yangtze, con 6300 chilometri di lunghezza, e il fiume Giallo o Huanghe, con 5464 chilometri. Entrambi fiumi sono considerati la culla della civilizzazione cinese, anche se la loro situazione attuale è molto diversa, giacche il fiume Yangtze attraversa tutto il Paese dall’altipiano di Qinghai-Tibet fino a Shanghai, è il vero cuore della Cin; il Fiume Giallo si è trasformato in un fiume più virtuale che reale, alla sua foce non arriva acqua per più di cento giorni all’anno. Altri fiumi importanti sono , da Nord a Sud: il Heilongjiang(chiamato anche Amur), segnalando la frontiera con Russia; il Liaohe, il Haihe ( che sfocia a Tianjin), il Huaihe, il Qiangtang e il fiume Zhujiang (che sfocia a Canton). In Cina nascono e hanno gran parte del proprio corso altri tre fiumi di grande importanza per il sud asiatico: il Brahmaputra, chiamato in Cina Yarlung Zangbo; il Mekong, chiamato Lancang, e il Salween, chiamato Nujiang. L’importanza delle montagne e fiumi nella storia cinese è determinante. Le montagne , in genere, separano; i fiumi, al contrario, sono vie di comunicazione. L’espansione della civiltà cinese dal suo punto di origine nell’attuale provincia di Henan segue il corso del fiume, dove la comunicazione è più facile. Le zone separate dalle montagne, anche se relativamente vicine, rimangono sconosciute per lunghi periodi di tempo. Però i fiumi non sono solo vie di comunicazione. La sua natura capricciosa e violenta li trasforma in minacce costanti. La società cinese si basa in parte nel controllo dei fiumi, alcuni autori considerano che la lunga permanenza del sistema imperiale è collegata con la necessità di mantenere e realizzare le grandi opere di canalizzazione e controllo dei fiumi, per prevenire disastrose inondazioni. Non è casuale che nelle epoche di caos, le inondazioni si sommano alle disgrazie che soffrono le popolazioni. Quando gli argini non si conservano, il Fiume Giallo straripa e cambia il corso dello stesso a volte con disastrose conseguenze. Nella storia i cambi di corso del Fiume Giallo sono le prime cause della caduta di alcune dinastie; prima della Storia, ancora non possiamo stabilire come abbiano potuto incide le sue inondazioni e cambi di corso sull’ascensione e caduta dei primi Stati della Cina. Montagne e fiumi sono parti fondamentali della cultura cinese, la Grande Muraglia e il, Gran Canale, le due gigantesche opere che meglio caratterizzano il popolo cinese, sono il suo equivalente nell’ambito umano. Attualmente Cina è divisa in 34 entità amministrative, che basicamente corrispondono alle divisione amministrative storiche. Non sempre sono state le stesse, né sono state chiamate allo stesso modo, in questo libro, per facilitare la localizzazione da parte del lettore, la chiameremo con il nome attuale. Coì troviamo quattro città direttamente subordinata al potere centrale: Pechino, la capitale; Shangai, il porto industriale e commerciale alla foce del fiume Yangtze; Tianjin, il porto del Nord e Chongqing vicino alla grande diga delle Tre Gole. Cinque regioni autonome, dove buona parte della popolazione non appartiene alla maggioranza Han, recentemente incorporata in Cina, dove l’influenza della cultura cinese è ancora oggi minoritaria rispetto alle culture locali tradizionali: Tibet, Mongolia interiore, Xinjiang, Guangxi e Ningxia.
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