Edward Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8

Здесь есть возможность читать онлайн «Edward Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Издательство: Иностранный паблик, Жанр: foreign_antique, foreign_prose, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8 — читать онлайн ознакомительный отрывок

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Ma le dovizie del Colco non risplendono che per mezzo alle tenebre della conghiettura o della tradizione; nel mentre che la genuina sua istoria ci presenta una scena uniforme di rozzezza e di povertà. Se è vero che si parlavano cento e trenta lingue, sul mercato di Dioscurias 72 72 Un istorico greco, Timostene, ha asserito, in eam CCC nationes dissimilibus linguis descendere; ed il modesto Plinio si contenta di aggiugnere: et a postea a nostris CXXX interpretibus negotia ibi gesta (VI, 5); ma le parole nunc deserta ricoprono una moltitudine di antiche finzioni. , non potevano essere che gli imperfetti idiomi di altrettante selvagge tribù o famiglie, segregate l'una dall'altra nelle valli del monte Caucaso; e la separazione loro, se diminuiva l'importanza, accresceva il numero delle rustiche lor capitali. Nello stato presente della Mingrelia, un villaggio non è che un aggregato di capanne, circondate da un riparo di legno; le fortezze sono stabilite nella profondità delle foreste; la principesca città di Cyta, o Cotati, è formata di duecento case, ed un edifizio di pietra non appartiene che alla magnificenza dei Re. Dodici navi, partite da Costantinopoli, e circa sessanta barche, cariche de' frutti dell'industria, gettavano ogni anno l'ancora su quella costa; e l'elenco delle esportazioni del Colco si è di molto aumentato, dal tempo in cui i nativi non avevano che schiavi e pelli da offrire in cambio del grano e del sale che compravano dai sudditi di Giustiniano. Non si può rinvenire alcun vestigio delle arti, della coltura o della navigazione dei Colchi antichi: pochi Greci ebbero desiderio o ardire di andar sulle tracce degli Argonauti; ed eziandio i segni di una Colonia egizia si smarriscono agli occhi di chi si fa a riguardar più dappresso. È negli adjacenti climi della Giorgia, della Mingrelia e della Circassia, che la natura ha collocato, almeno per quanto a noi pare, il modello della bellezza, nella forma delle membra, nel color della pelle, nella simmetria delle fattezze, e nell'espressione del volto 73 73 Buffon ( Hist. Nat. t. III p. 433-437) raccoglie l'unanime suffragio dei naturalisti e de' viaggiatori. Se, al tempo di Erodoto, essi erano veramente μελαγχες e ουλοτριχεσ (ed egli osservati gli aveva con cura), questo prezioso fatto è un esempio dell'influenza del clima sopra una colonia straniera. . Secondo la destinazione dei due sessi, gli uomini sembrano formati per operare, le donne per amare; e la perpetua abbondanza di donne, che traggonsi dal Caucaso, ha purificato il sangue, e migliorato la razza delle nazioni meridionali dell'Asia. La Mingrelia, propriamente detta, la quale non è che una porzione della Colchide antica, ha per lungo tempo sostenuto un'esportazione di dodicimila schiavi. Non avrebbe bastato il numero dei prigionieri o dei rei per fornire all'annua richiesta; ma il basso popolo è colà tenuto nello stato di servitù da' suoi Signori: l'esercizio della frode e della rapina giace impunito in una comunità che non ha leggi; ed i mercati si trovano continuamente riempiti, mediante l'abuso dell'autorità civile e paterna. Un simil traffico 74 74 Un Ambasciatore mingrelio arrivò a Costantinopoli con duecento persone; ma le mangiò ( vendè ) una ad una, finchè non rimase che con un secretario e due servitori (Tavernier, t. I p. 365). Un Signore mingrelio vendette ai Turchi dodici preti e la sua moglie per comperarsi una concubina. , che riduce la specie umana al livello degli armenti, può tendere ad incoraggiare i matrimoni e la popolazione; poichè la moltitudine dei figli arricchisce i sordidi ed inumani loro parenti. Ma questa sorgente d'impura ricchezza dee inevitabilmente avvelenare i nazionali costumi, cancellare il sentimento dell'amore e della virtù, e quasi estinguere gl'istinti della natura. I Cristiani della Giorgia e della Mingrelia sono i più dissoluti fra gli uomini; ed i loro figliuoli, che in tenera età vengono venduti a schiavitù straniera, hanno già imparato ad imitare la rapina del padre e la prostituzione della madre. Nondimeno, in mezzo alla più crassa ignoranza, i nativi, senz'alcun ammaestramento, spiegano una singolar destrezza di mente e di mano; e benchè la mancanza di unione e di disciplina gli esponga ai colpi dei loro più potenti vicini, pure un audace ed intrepido spirito ha sempre animato i Colchi di qualsivoglia età. Nell'esercito di Serse, essi militavano a piedi, e le armi loro erano una daga od un giavellotto, un elmo di legno ed uno scudo di pelli non conciate. Ma, nella patria loro, predomina più generalmente l'uso della cavalleria: il più infimo dei contadini sdegna di andare a piedi; i marziali nobili spesso posseggono non meno di duecento cavalli; e le stalle del Principe di Mingrelia ne contengono cinquemila. Il governo della Colchide è sempre stato un regno puro ed ereditario, e l'autorità del Sovrano non vi è limitata che dalla turbolenta indole dei suoi sudditi. Ove gli rendessero obbedienza, egli potrebbe condurre in campo un esercito numeroso; ma si richiede qualche dose di fede per credere che la sola tribù dei Suani fosse composta di dugentomila soldati, o che la popolazione della Mingrelia monti presentemente a quattro milioni di abitatori 75 75 Strabone, l. XI p. 765. Lamberti, Relation de la Mingrelie . Non conviene però cadere nell'altro estremo di Chardin, che non dà alla Mingrelia più di 20,000 abitanti per supplire ad un'annua esportazione di 12,000 schiavi: assurdità indegna di quel giudizioso viaggiatore. .

Si vantavano i Colchi anticamente che i loro maggiori avevano posto argine alle vittorie di Sesostri; e la disfatta del Monarca egiziano è meno incredibile che i fortunati suoi progressi fino ai piedi del monte Caucaso. Soggiacquero i Colchi, senza alcun memorabile sforzo, alle armi di Ciro; seguitarono in lontane guerre il vessillo del Gran Re, e gli presentavano ogni cinque anni cento giovanette ed altrettante vergini, il più bello fra i prodotti della patria loro 76 76 Erodoto, l. III c. 97. Vedi nel libro VII c. 79 le armi ed il servizio loro nella spedizione di Serse contro la Grecia. , ed egli accettava questo dono come l'oro e l'ebano dell'India, l'incenso degli Arabi, od i Negri e l'avorio dell'Etiopia. I Colchi non eran soggetti alla dominazione di un Satrapa, ed essi continuavano a godere il nome, ugualmente che la sostanza dell'indipendenza nazionale 77 77 Senofonte che s'era azzuffato co' Colchi nella sua ritirata (Anabasis, l. IV p. 130, 343, ed. Hutchinson; e la Dissertazione di Forster, p. LIII-LVIII nella versione inglese di Spelmann, vol. II) li chiama αυτονομοι; prima della conquista di Mitridate, sono denominati da Appiano αρειμανες ( de bello Mithrid. c. 15 t. 1 p. 661 dell'ultima e miglior edizione di Gio. Schweighaeuser, Lipsia, 1785, 3 vol. in 8 gr.). . Poscia che caduto fu l'Impero di Persia, Mitridate, Re del Ponto, aggiunse il Colco al vasto circolo dei suoi dominj sull'Eussino; ed allorquando i nativi ardirono di chiedere che il suo figlio regnasse sopra di loro, egli fece stringere l'ambizioso giovane in catene d'oro, e mandò un famiglio a governare in sua vece. Nell'inseguir Mitridate, i Romani s'innoltrarono sulle rive del Fasi, e le galee di Roma navigarono su pel fiume finchè raggiunsero il campo di Pompeo e le sue legioni 78 78 Appiano ( de bello Mithrid. ) e Plutarco ( in vita Pomp. ) parlano della conquista della Colchide, fatta da Mitridate e da Pompeo. . Ma il Senato e poscia gl'Imperatori, sdegnarono di ridurre nella forma di una provincia quella distante ed inutil conquista. Si permise alla famiglia di un retore greco di regnare sopra la Colchide e gli adiacenti regni, dal tempo di Marc'Antonio sino a quel di Nerone; ed estinta che fu la stirpe di Polemone 79 79 Possiamo rintracciare l'origine e la caduta della famiglia di Polemone in Strabone (l. XI p. 755, l. XII p. 867), in Dion Cassio o Zifilino (p. 588, 593, 601, 719, 754, 915, 946, ed. Reimar), in Svetonio (in Ner. c. 18, in Vespas. c. 8), in Eutropio (VII, 14), in Gioseffo ( antiq. Judaic. l. XX c. 7 p. 970, ediz. Havercamp) ed in Eusebio ( Chron. colle Animadv. di Scaligero). , il Ponto orientale, che conservò il suo nome, non si estese oltre le vicinanze di Trebisonda. Al di là di questi limiti le fortificazioni di Isso, di Apsero, del Fasi, di Dioscurias o Sebastopoli e di Pizio, erano custodite da sufficienti presidj di cavalleria e di fanteria: e sei Principi della Colchide ricevevano i loro diademi dai Luogotenenti di Cesare. Uno di questi Luogotenenti, l'eloquente e filosofico Arriano, esaminò e descrisse la costa dell'Eussino, al tempo che Adriano regnava. La guernigione ch'egli passò in rassegna alla foce del Fasi, era composta di quattrocento scelti legionarj. Le mura e le torri, fabbricate di mattoni, il doppio fosso e le macchine militari sui bastioni, rendevano inaccessibile ai Barbari questa fortezza; ma i nuovi sobborghi edificati dai mercanti e dai veterani, richiedevano, secondo il giudizio di Arriano, alcune esteriori opere di difesa 80 80 Al tempo di Procopio non v'erano Fortezze romane sul Fasi. Pizio e Sebastopoli furono sgombrate al sentire che i Persiani si avvicinavano ( Goth. l. IV c. 4); ma l'ultima di queste piazze fu restaurata da Giustiniano ( de Edif. l. IV c. 7). . Come la forza dell'Impero andò a poco a poco scemando, i Romani, stanziati sul Fasi, furono o richiamati od espulsi; e la tribù dei Lazi 81 81 A' giorni di Plinio, di Arriano e di Tolomeo, i Lazi formavano una particolare tribù sul confine settentrionale della Colchide (Cellario, Geograph. ant. t. 11 p. 222.) Nell'età di Giustiniano, si sparsero, od almeno regnarono su tutto il paese. Al presente, hanno trasmigrato lungo la costa verso Trebisonda, e compongono un rozzo popolo, dedito alla pescagione, che parla un linguaggio particolare (Chardin, p. 149. Peyssonel. p. 64). , la cui posterità parla un dialetto straniero, ed abita la costa marittima di Trebisonda, impose il suo nome e la sua denominazione all'antico regno di Colco. L'indipendenza loro fu tosto invasa da un formidabil vicino, il quale aveva acquistato, mercè delle armi e de' trattati, la sovranità dell'Iberia. Il dipendente Re di Lazica ricevè lo scettro dalle mani del Monarca persiano, ed i successori di Costantino acconsentirono a questa oltraggiosa pretensione, che alteramente fu allegata come un diritto d'immemorabile antichità. Al principio del sesto secolo rinacque l'influenza imperiale, mediante l'introduzione del Cristianesimo, che i Mingrelj tuttor professano con apparente zelo, ma senza intenderne le dottrine, od osservarne i precetti. Dopo la morte del padre, Zato salì alla dignità reale, pel favor del Gran Re: ma il pio garzone abborriva le cerimonie dei Magi, e cercò nel palazzo di Costantinopoli un battesimo ortodosso, una moglie nobile, e l'alleanza dell'Imperatore Giustino. Il Re di Lazica solennemente investito fu del diadema, ed il suo manto e la tunica di candida seta, orlata in oro, rappresentavano, con ricco trapunto l'immagine del nuovo suo protettore, il quale mitigò la gelosia della Corte persiana, e scusò la ribellione di Colco mediante i venerabili nomi di ospitalità e di religione. Il comune interesse dei due imperii impose ai Colchi il dovere di custodire i passi del monte Caucaso, dove una muraglia di sessanta miglia viene al presente difesa dal mensile servizio dei moschettieri della Mingrelia 82 82 Gio. Malala, Cron. t. 11 p. 134-137. Teofane, p. 144 Hist. Miscel. l. XV p. 103. Autentico è il fatto, ma la data par troppo recente. Nel parlare della loro alleanza persiana, i Lazi contemporanei di Giustiniano usano obsolete parole: εν γραμμασι μινιμεια, προγονοι. – Potevano queste parole appartenere ad un'alleanza che da soli vent'anni era sciolta? .

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8»

Обсуждение, отзывы о книге «Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x