«Per centinaia di migliaia di anni», continuò Quain, «per tutto il principale periodo interglaciale, la razza degli stregoni fu la nemica e la crudele padrona del genere umano. Furono gli scaltri sacerdoti e le divinità malefiche. Furono gli spietati genitori d’ogni orco, demone, mostro divoratore di uomini delle leggende popolari di tutti i continenti. Fu una incredibile, degradante oppressione cannibalistica. Se ti sei mai domandato perché la nascita di ogni vera civiltà umana abbia richiesto tanto tempo, ora hai la risposta. Il loro mostruoso potere durò fino al ritorno del freddo durante le glaciazioni di Riss e di Wurm della seconda età glaciale. Ma non erano mai stati molto numerosi; i predatori, infatti, non possono mai essere così numerosi come gli animali di cui si nutrono. Forse il tempo aveva finito per minare il loro vigore razziale.
«A ogni modo, quasi centomila anni fa, i tipi atavici dell’ Homo sapiens si rivoltarono. Il cane era stato addomesticato, probabilmente da tribù che avevano seguito la ritirata dei ghiacciai per sottrarsi al dominio degli stregoni. Il cane si rivelò un alleato sicuro. Abbiamo trovato le prove di quella strana guerra sotto i tumuli sepolcrali dell’Ala-shan. I veri uomini sembrano avere imparato a portare amuleti di argento alluvionale contro i poteri degli stregoni e poi veri e propri gioielli di quel metallo. Mondrick riteneva che dovesse esserci una base scientifica all’opinione che solo un’arma d’argento potesse uccidere un Lupo Mannaro, ma non riuscì mai stabilirlo. Noi abbiamo letto la storia di quella rivolta e riportato oggetti sufficienti a dimostrarla.» Quain indicò con la testa la cassa alle sue spalle. «Perline d’argento, lame e punte di freccia di argento puro. Ma lo stesso argento non era sufficiente: streghe e stregoni erano scaltri e forti. Gli uomini dell’Ala-shan inventarono allora un’altra arma, più potente ed efficace, che trovammo sepolta sotto quegli antichissimi tumuli con le ossa delle streghe morte... senza dubbio perché restassero morte. Gli uomini vinsero», concluse Quain con voce stanca, «non subito e tutt’altro che facilmente. Il popolo delle streghe era forte e restava tenacemente attaccato al suo antico dominio. La terribile guerra durò per tutto il periodo achelleano e quello musteriano. Gli uomini di Neanderthal e di Cromagnon morirono... vittime delle streghe, secondo Mondrick. Ma i progenitori dell’ Homo sapiens sopravvissero, e portarono avanti la guerra. L’uso dei cani si diffuse, insieme con la conoscenza dell’argento e il potere di quell’altra arma. Prima che sorgesse l’alba della storia scritta, la specie delle streghe era stata quasi sterminata.»
«Quasi?», disse Barbee.
«Fu una razza durissima a morire. Uno dei loro ultimi clan dovette essere quello dei primi sacerdoti e dominatori dell’antico Egitto: la prova sembrerebbe abbastanza evidente nelle divinità animali e semianimali che gli Egizi adoravano, e i generi di demoni e di magia nera che temevano. Ho visto eccellenti riproduzioni di tipi di Homo lycanthropus ,dal caratteristico cranio allungato, sulle pareti di tombe egizie. Ma anche quel clan fu finalmente conquistato — o assorbito — durante il periodo di Imhotep.»
Un gran lampo illuminò la sinistra tensione dei lineamenti di Quain. «Perché il sangue dei conquistatori non era più puro.» I suoi duri occhi guardarono scintillando Barbee. «Fu questa la terribile scoperta di Mondrick. Noi siamo degli ibridi. »
Barbee attese, col fiato sospeso.
«La cosa non è facile a capirsi. Le due specie sono sempre state profondamente nemiche, pure l’incrocio ha avuto luogo. Secondo Mondrick, messe nere e sabba di streghe sono residui di bestiali cerimonie a cui le figlie degli uomini furono costrette a partecipare. Ci sono altri indizi, forse, nella superstizione degli incubi e in tutti i miti sulle unioni di divinità e di donne umane... quella razza di stregoni doveva essere stranamente passionale! A ogni modo, il connubio è avvenuto!»
Nel rombo dei tuoni che echeggiavano nella cupa caverna, la stanca voce di Quain aveva assunto un lento e roco tono cantilenante.
«Dalle profondità di un passato spaventoso, la nera fiumana di quel sangue mostruoso scorre nelle vene dell’ Homo sapiens. Noi non siamo del tutto umani... e quell’eredità straniera ossessiona il nostro subcosciente coi cupi conflitti e gli intollerabili stimoli che Freud ha scoperto e cercato di spiegare. E ora quel sangue perverso è in rivolta. Mondrick ha scoperto che l’ Homo lycanthropus sta per vincere questa antichissima, feroce guerra delle specie, dopo tutto!»
Irrigidito sulla pietra bagnata che gli serviva da sedile Barbee ascoltava. Fuori, la pioggia s’infittì ancora di più, tra un crescente fragore di tuoni, precipitando da un cielo completamente nero.
«Lo so che non è facile credere tutto ciò», riprese la voce rauca di Sam, «ma puoi vedere prove innumerevoli intorno a te... perfino la Bibbia, ricordati, ordina la distruzione delle streghe.»
Barbee ricordò ciò che gli aveva raccontato April Bell a proposito di suo padre e di sua madre.
«Infatti la storia biblica del Giardino dell’Eden», continuò Sam con voce sempre più stanca, «non appare che come una condensazione simbolica della storia di quella tragica guerra di specie. Il serpente sta per uno stregone, ovviamente. La maledizione che la sua scaltrezza ha fatto ricadere su Eva e il suo seme è chiaramente l’eredità del licantropismo che noi tutti ancora portiamo. I serpenti del nostro tempo si sono stancati di mordere la polvere, a ogni modo; vogliono sorgere ancora! Il popolo delle streghe ha lasciato un ampio strascico di prove lungo tutte le età. C’è un disegno paleolitico in una caverna di Ariege, nella Francia meridionale, che data dall’epoca in cui il popolo degli stregoni dominava e che mostra la trasformazione di uno stregone in un cervo dalle corna ramificate: queste forme innocue devono essere state assunte per influire sui docili adoratori umani senza terrorizzarli troppo. Il popolo delle streghe tramava ancora, per riconquistare l’antica supremazia; in Egitto, durante il regno di Ramsete III, alcuni ufficiali e varie donne del suo harem furono processati, come si legge in un annale superstite, per avere fatto immagini di cera del Faraone, con incantesimi e riti magici, per nuocergli. I loro geni, tuttavia, dovevano essere già molto dispersi e le loro antiche arti dovevano essere quasi dimenticate, se sentivano la necessità di ricorrere a espedienti così infantili per concentrare i loro poteri distruttivi.
La mitologia greca, come scoprì Mondrick, è in realtà una sola grande reminiscenza di un altro clan di licantropi. Il dio Giove, che rapisce le figlie degli uomini le quali divengono così le madri di semidei e di eroi, è chiaramente uno stregone che non ha perduto né i suoi poteri né le sue passioni. Proteo, lo strano vecchio marino che poteva cambiare la sua forma a volontà, era un altro licantropo. La stessa terribile storia si è ripetuta in Scandinavia, come nelle leggende popolari di ogni altro popolo. Il lupo gigante Fenris era nato da un’altra unione innaturale e divenne il demone dei Vichinghi. Sigmund il Volsungo fu un altro mago di sangue misto che doveva ricoprirsi d’una pelle di lupo per poter diventare lupo.»
Barbee rabbrividì ancora, e non disse nulla della pelliccia bianca di April Bell.
«Le streghe del medioevo, costrette finalmente a uscire dall’ombra dalla giusta ira dell’Inquisizione, non erano che le poche superstiti di un clan di streghe bastarde, che si sforzavano di mantenere in vita le arti e le cerimonie di quell’antica stirpe pagana. I diavoli che le megere si radunavano ad adorare solitamente assumevano forme animali: non erano che stregoni trasformati. Il celebre Gilles de Rais, processato per la sua eresia nel quindicesimo secolo, era probabilmente licantropo per un quarto, troppo debole e ignorante per sfuggire al boia, al quale era stato consegnato per i suoi immondi delitti. Giovanna d’Arco, che fu bruciata per stregoneria, era in realtà una meticcia in cui il lato umano nella sua più elevata ascesi mistica aveva finalmente preso il sopravvento. E in tempi più recenti i cacciatori di stregoni tra gli Zulu hanno continuato a loro insaputa l’opera necessaria dell’Inquisizione. Perfino in Europa, il mostruoso antichissimo culto pagano non è mai stato sradicato del tutto: la vecchia religione è una patetica sopravvivenza, in certi paesi latini, che ancora ha dei seguaci fra gli strati meno evoluti delle popolazioni agricole.»
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