Frederik Pohl - Dolce triste regina delle isole vaganti

Здесь есть возможность читать онлайн «Frederik Pohl - Dolce triste regina delle isole vaganti» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1987, Издательство: Nord, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Dolce triste regina delle isole vaganti: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Dolce triste regina delle isole vaganti»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Dopo un lungo periodo d’inattività letteraria, in cui si era limitato alla direzione di collane come «If» e «Galaxy», una decina d’anni fa Fred Pohl riprendeva a scrivere, sbalordendo tutti con opere stupende come
e
, e dimostrando una capacità di rinnovamento incredibile in un autore che aveva alle spalle una carriera tanto lunga e luminosa. Soltanto questo Pohl, il Pohl della seconda giovinezza, avrebbe potuto scrivere un romanzo breve come questo: scritto in uno stile vagamente ispirato al compianto Cordwainer Smith, in un futuro al tempo stesso assurdo e affascinante, dove navi grandi come isole traggono succo e minerali dai mari della Terra e dove si snoda bella e avvincente la vicenda romantica di un uomo che cerca di proteggere se stesso e una dolce fanciulla da un fato iniquo e dalle minacce di un morto.

Dolce triste regina delle isole vaganti — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Dolce triste regina delle isole vaganti», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

La faccenda era diventata troppo grossa per chi teneva giù il coperchio di quella pentola bollente, e le attività degli Appermoy erano saltate allo scoperto alla prima indagine. La legge li aveva raggiunti, costringendoli a pagare una multa di venti miliardi di dollari, dopo di che varie agenzie governative s’erano lanciate sulle loro altre imprese come segugi affamati. — Io scommetterei — commentò il tesoriere, — che la vecchia Appermoy è riuscita a salvare qualche milione di dollari, qua e là. Ma la bancarotta è stata completa.

E così Jimmy Rex aveva perduto buona parte della sua eredità… e May la sua assicurazione sulla vita.

Dal momento che non credevo più che l’incidente di Jeff fosse stato un incidente, cominciai a temere che qualcosa sarebbe presto accaduto a May e a suo figlio. Cosa potevo fare per impedirlo? Scartai l’uno dopo l’altro molti piani. Avrei potuto mettere Dougie di fronte ai miei sospetti e avvertirlo che sarebbe stato sorvegliato… idea assurda! Non sarebbe stata la paura a tener lontano dai soldi le grinfie di d’Agasto. Avrei potuto avvertire May, spiegarle le mie conclusioni e supplicarla di divorziare. Ma questa era un’altra idea irrealizzabile: se teneva davvero in conto la mia opinione su quell’uomo, in primo luogo non l’avrebbe mai sposato. Il piano migliore era proprio quello che scartai subito dopo averci pensato. Perché sarei stato capace, nella mia rabbia e disperazione, di fare a Dougie quel che temevo volesse fare a May.

Ma non volli cadere così in basso, anche se una premonizione mi diceva che me ne sarei pentito amaramente. E mentre mi rodevo con la tentazione di mettermi in contatto con May, senza saper bene cos’avrei potuto dirle, fu lei a chiamare me. Il suo volto era stanco e la vidi molto tesa, ma tentò di apparire spensierata. — Buone notizie, Jason! — esclamò, benché i suoi stessi occhi la smentissero. — Dougie dice che non dobbiamo più preoccuparci di quelle lettere. Ne è sicuro. È riuscito ad avere delle prove inconfutabili, e te le porterà. — Poi aggiunse, con sforzo evidente: — Ma solo tu devi decidere se la prova è sufficiente, Jay. Io appoggerò la tua decisione, qualunque sia.

E due giorni più tardi, prima dell’alba, il sibilo dell’aereo di Dougie mi strappò dal sonno. Quando fui vestito e scesi non lo trovai però sulla pista d’atterraggio. C’era solo il pilota, con un messaggio per me: Mr. d’Agasto aveva incaricato alcuni inservienti di portare il suo materiale giù al reparto eliminazione-rifiuti. Mr. d’Agasto mi avrebbe atteso là. Mr. d’Agasto mi pregava di raggiungerlo subito.

Mr. d’Agasto era speciale nel darmi sui nervi. Perché il reparto eliminazione-rifiuti? Non era molto più che l’apertura di una fogna… intorno al perimetro dell’isola galleggiante c’era un complesso di attrezzature e non potevamo sbattere i rifiuti nell’acqua che assorbivamo, cosicché c’era un pozzo che usciva dal centro dello scafo. Si trattava di un locale più basso e sudicio della sentina, e nessuno ci andava se poteva farne a meno. Non mi piaceva il fatto che Dougie avesse scelto quel posto, non mi piaceva ricevere ordini da lui… e soprattutto, naturalmente, non mi piaceva Dougie. Ma andai. E per tutto il percorso sul montacarichi, e poi lungo le rumorose sale delle turbine a bassa pressione, non feci che chiedermi se Dougie meditasse di uccidermi e scaraventare il mio cadavere in quel pozzo: ormai lo credevo capace di tutto.

E non avevo dimenticato certe cose che Betsy mi aveva detto quella notte. Niente di utile, sia chiaro; erano soltanto cose che lei credeva sessualmente stimolanti. E le aveva tutte imparate da Dougie. Per metà della nottata non aveva fatto altro che dirmi quanto questa o quest’altra cosa piacevano a Dougie, invitandomi a provarle, insistendo perché facessi come Dougie… ma alcune m’ero rifiutato di farle, e mi sentivo rivoltare al solo pensiero di quello che doveva accadere fra Dougie e May nella loro camera da letto. Così l’idea di vederlo m’era quasi insopportabile. E se aveva progettato di uccidermi… be’, almeno non sarei più stato tormentato da quei pensieri velenosi.

Venne però fuori che non aveva nessun progetto del genere.

Nella stanzetta dell’eliminatore c’era lui solo. L’aria era piena di vapori, perché aveva aperto il portellone del pozzo e pochi metri più in basso ondeggiava l’acqua fetida e calda in cui sboccava la nostra fogna. Dougie aveva un piede poggiato su una lunga cassa da imballaggio, e per combattere il puzzo dello scarico s’era acceso un sigaro. — Chiudi la porta — ordinò.

Feci quello che chiedeva. Dougie dovette accorgersi che ero teso e preoccupato, ed ebbe un sorrisetto. — Non ci vorrà molto — mi rassicurò. — Aiutami ad aprire l’imballaggio.

Mi diedi da fare ubbidendo alle sue istruzioni. Era materiale piuttosto pesante, con due strati di plastica sigillata che ricoprivano quello che risultò essere un cassone metallico lungo un paio di metri. Le cerniere erano chiuse con un lucchetto. — Devo dire che ti prendi cura dei tuoi documenti — ansimai, mentre terminavo di strappare via la plastica.

Lui rise, per un motivo che non potei capire. Gli occorse qualche minuto per tirare via il lucchetto dalle flange e quando aprì il coperchio…

Era il coperchio di una bara.

Dall’interno si sollevò un disgustoso miasma di decomposizione. Il corpo steso nella cassa doveva esser morto da parecchi giorni, ma il vecchio volto rugoso era ancora ben riconoscibile. In vita era appartenuto a Elsie Van Dorn. — Non avrei mai pensato a lei! — ansimai.

— E non dovrai pensarci più — ridacchiò Dougie. — Sei davvero un povero ingenuo, vecchio. Il commodoro non se l’era trovato gratis il suo cane da guardia. Non ho dovuto far altro che spulciare la lista dei suoi lasciti testamentari minori, anche se non è stato facile metterci le mani sopra. — Io chinai il capo, evitando di guardarlo negli occhi. — Una volta risalito a lei è stato facile. Aveva perfino copie delle lettere in una cassetta di sicurezza.

Non fui capace d’aprir bocca. Avevo a mala pena la forza di fissare la povera Elsie, che aveva amato molto la bambina di cui era stata la nutrice e che, alla fine, aveva pagato un prezzo per quell’amore.

— Hai visto abbastanza? Sei convinto? — chiese Dougie, e spinse la cassa nel pozzo. Due metri più in basso l’acqua fetita si aprì con uno spruzzo e la bara scomparve con il suo segreto verso il fondo dell’oceano. — Adesso non hai più nessuna scusa, vecchio — disse Dougie. — E ti ho portato dei documenti che aspettano solo la tua penna. Eccoli qui: firma.

E come già prevedevo, non appena tornò a Miami con le carte firmate, May trasferì a nome di lui tutte le sue azioni. L’avevo supplicata di non farlo, per visifono. E lei, evitando il mio sguardo, aveva risposto: — Sento che… o almeno lo spero, che quando avrà ciò che desidera non vorrà… — E s’era azzittita, scuotendo il capo, rifiutando di dire quel che lui avrebbe fatto in caso contrario. Fu così che Dougie d’Agasto s’incoronò Re delle isole galleggianti.

Quel ch’era letizia divenne dolore
quand’ella sposò dell’inferno il signore.
Da schiava la vita ora aveva venduto
a un traditore sanguinario, a un bruto,
e il suo bacio insozzava le labbra innocenti
dell’afflitta regina dell’isole vaganti.

Le isole artificiali continuavano a incassare denaro, ma all’orizzonte si prospettavano nuvole scure. Sulla terraferma c’erano nuove fonti di energia: metano di profondità da sotto la crosta terrestre. E c’era un grosso satellite in orbita geostazionaria, con generatori solari MHD che spedivano giù energia in forma di microonde. E ogni mese venivano varate nuove grandi isole, nostre, o di Betsy, o di altri. Tutti quanti usavamo tubature lunghe cinque chilometri, sfruttavamo le stesse zone d’oceano e risucchiavamo dagli stessi delta-Ts. Ma a darmi fastidio non era più il relativo affollamento del mare: c’era di peggio. Il grande Oceano Pacifico era pieno di grumi catramosi e di idrocarburi. Non avevo sbagliato sui programmi industriali di Betsy, solo che non mirava alla produzione di benzina. Acquistava carbone scadente dall’Australia, lo pirolizzava per estrarne idrocarburi liquidi, quindi con l’elettrolisi ne ricavava alcol combustibile e gas diversi. Erano prodotti costosi da immagazzinare poiché non richiedevano d’essere trasformati in liquidi, e lei li rivendeva in Australia, in Giappone, in America e in Europa. E lasciava che gli scarti della lavorazione galleggiassero via impestando il mare fino all’orizzonte.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Dolce triste regina delle isole vaganti»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Dolce triste regina delle isole vaganti» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Dolce triste regina delle isole vaganti»

Обсуждение, отзывы о книге «Dolce triste regina delle isole vaganti» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x