• Пожаловаться

Marco Buticchi: Le pietre della Luna

Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi: Le pietre della Luna» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1997, ISBN: 88-304-1408-5, издательство: Longanesi, категория: Триллер / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Marco Buticchi Le pietre della Luna
  • Название:
    Le pietre della Luna
  • Автор:
  • Издательство:
    Longanesi
  • Жанр:
  • Год:
    1997
  • Город:
    Milano
  • Язык:
    Итальянский
  • ISBN:
    88-304-1408-5
  • Рейтинг книги:
    3 / 5
  • Избранное:
    Добавить книгу в избранное
  • Ваша оценка:
    • 60
    • 1
    • 2
    • 3
    • 4
    • 5

Le pietre della Luna: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Le pietre della Luna»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Tre misteriose statuette d’oro risalenti alla Roma del I secolo d. C., un enigma archeologico che gli studiosi hanno inseguito per secoli tra indizi confusi, testimonianze remote, sparizioni e ritrovamenti. Ma perché, adesso, anche i servizi segreti delle grandi potenze sono così interessati a questa vicenda? E quali sono i fili nascosti che collegano il passato delle Pietre al loro presente? Un vertiginoso slalom di avventure tra l’antica Roma e i giorni nostri, tra galeoni spagnoli e navicelle spaziali, tra agenti del Mossad e affascinanti scrittrici.

Marco Buticchi: другие книги автора


Кто написал Le pietre della Luna? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

Le pietre della Luna — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Le pietre della Luna», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Spesso era lo stesso Protomagister , incaricato dall’imperatore di sostituirlo nella funzione di Pontefice Massimo, a tenere loro le lezioni di pratica religiosa o di comportamento. Ed era stato proprio durante uno dei suoi lunghi e rauchi sermoni che Clelia, per vincere il tedio, aveva cominciato a interrogare i propri sentimenti, rendendosi conto che una parte di vita le era sfuggita via senza che nemmeno se ne accorgesse: una piccola fetta di esistenza dopo i candidi giochi della prima infanzia. Si era imposta con fermezza di non ripercorrere mentalmente il passato, di non recriminare. Ma ormai si era resa conto con terrore che il futuro, nella migliore delle ipotesi, non poteva riservarle attimi, ore, giorni, mesi, anni diversi da quelli che stava vivendo.

La pubertà stava arrivando precocemente, il corpo stava assumendo le prime rotondità, i pensieri prendevano sempre maggiore spessore e concretezza. La bambina aveva una mente aperta e intelligente, pronta a imparare. Proprio per questo, forse, la Vestale Massima aveva provato fin dai primi giorni una sorta di malcelata avversione epidermica nei suoi confronti; per converso, le capacità di apprendimento della giovanissima candidata non cessavano di suscitare in lei un’acre meraviglia. Malgrado il carattere per niente remissivo, a tratti persino quasi riottoso, Clelia era una delle allieve più versate nello studio delle materie canoniche.

Le aspiranti vivevano in una residenza immediatamente a ridosso dell’Atrium Vestae. Gaia, la compagna di camera di Clelia, era una ragazza vivace e dal sorriso gentile. Tra le due bambine era nata fin dai primissimi giorni un’amicizia profonda e indissolubile.

Novaesium. Anno 827 dalla Fondazione di Roma.

[74 d.C. (N.D.T.)]

L’accampamento permanente era una sorta di piccola città funzionale e autosufficiente, dotata di officine, mercato, ospedale e luoghi di culto. Le camerate dei legionari ospitavano otto uomini ciascuna, con il loro nutrito equipaggiamento personale: nel corso degli spostamenti tattici, ogni legionario doveva trasportare a spalla quasi la metà del suo peso.

Erano probabilmente le sue origini di legionario a indurre Giunio a una visione più dinamica delle tattiche di combattimento e, di conseguenza, alla ferma convinzione che quel fardello costituisse un grave impedimento. Era giovane e si considerava beneficato dal dio della buona sorte, perciò non osava ancora dare spavaldamente voce alle proprie convinzioni, ma mordeva il freno: ardeva dal desiderio di farlo e sapeva che, non appena gli si fosse presentata l’occasione, sarebbe stata la sua stessa irruenza giovanile a imporglielo.

La maggior parte degli edifici erano riscaldati, compresi i dormitori della truppa, disposti in modo che ciascun blocco di isolati ospitasse due centurie. Gli alloggi dei centurioni erano situati alle estremità di ciascun blocco. Nel corso di quegli anni, Giunio aveva guadagnato altre due piccole onorificenze, ma quel che più contava, e lo riempiva di orgoglio, era il fatto che Marzio si fermava spesso a parlare con lui di tattiche e strategie. Spesso la parola del giovane centurione era ascoltata al pari di quella di un tribuno, sebbene il suo grado fosse quello di un ufficiale inferiore.

Una guardia venne a chiamarlo mentre si addestrava nel percorso d’equitazione. Marzio lo aspettava nei suoi alloggi. La nomina a legato gli era arrivata a soli pochi mesi dall’imboscata in cui era rimasto ucciso Cestio.

Gli alloggi del comandante erano collocati esattamente al centro dell’accampamento fortificato. Quattro guardie presidiavano costantemente le due palazzine del quartier generale. All’interno degli edifici si trovava il forziere nel quale era custodito il bottino di guerra. Un convoglio era incaricato di condurre periodicamente a Roma le ricchezze che i suoi combattenti riuscivano a catturare al nemico.

Marzio era in piedi davanti al tavolo. Con lui c’erano quattro dei cinque tribuni. «Tribuni», annunciò, «questo è il comandante della sesta coorte, il centurione Giunio.» Il giovane ufficiale salutò militarmente i superiori.

Marzio riprese subito a parlare, e soltanto in quel momento Giunio si rese conto di essere stato invitato a prendere parte a una riunione dello stato maggiore.

«I rigori dell’inverno si stanno attenuando», disse il generale, spostandosi verso un modello in terra argillosa che rappresentava con buona fedeltà il territorio dove erano stanziate le truppe romane. «Sarà quindi bene scrollare di dosso a noi stessi e ai nostri soldati il torpore di sapersi al sicuro nella città militare. Tra breve riprenderemo gli addestramenti. È inutile che mi soffermi a sottolineare l’importanza della nostra missione: nessuno è mai riuscito a varcare il Reno in maniera definitiva e ad annientare la minaccia dei germani. Ci aspettano battaglie difficili, ma il compito che ci ha affidato l’impero è arrivare dove altri non sono mai arrivati.» Quindi, indicando a una a una le località sulle montagnole d’argilla, Marzio cominciò a descrivere i luoghi ove si sarebbe accampata la legione e le valli che avrebbero potuto essere teatro degli scontri, sottolineando vantaggi e difetti di questo o quel terreno.

Il generale fece una pausa e chiese se qualcuno dei suoi collaboratori volesse prendere la parola. Giunio capì che il suo gesto rischiava di apparire irriverente ai patrizi gratificati del grado di tribuno militare, ma, non potendo trattenere la sua esuberanza giovanile, cercò di porvi rimedio esordendo: «Mi scuso con voi, nobili ufficiali, se, pur nella precisa coscienza di essere il più basso in grado, tenterò ugualmente di esprimere un mio parere. Forse, a indurmi alla visione personale che sto per esporvi, sono proprio le mie origini e l’abitudine a colpire con la massima velocità per poi ritirarmi nelle retrovie».

Così detto, fece una pausa, accorgendosi tuttavia che i superiori lo stavano ascoltando con attenzione. «La legione», riprese, «è lenta, generale. Gli uomini marciano piegati sotto il carico dei loro impedimenta , tanto da essersi meritati, come certamente sapete tutti, il soprannome di Muli di Mario, dal console che, duecento anni or sono, ha provveduto a riformare i ranghi militari. Da allora, poche cose sono cambiate, se si eccettuano le modifiche apportate da Augusto alla tecnica di battaglia. I nostri uomini si muovono con lentezza, arrivano stremati alla fine delle marce, affaticati dal peso delle salmerie e dell’attrezzatura da campo.»

Intervenne Sestilio, il tribuno che aveva raggiunto la legione quasi contemporaneamente alla promozione di Marzio. Il tono con cui si rivolse al giovane ufficiale, se non proprio di disprezzo, era perlomeno di sufficienza: «E tu che cosa proporresti, centurione? Che gli uomini marcino scalzi e disarmati per essere più agili?» Gli altri sorrisero, seppure con toni diversi, ma un perentorio gesto del generale incoraggiò Giunio a continuare.

«No, tribuno Sestilio», osservò, chiedendosi intanto come avrebbe potuto il fisico di quel cittadino azzimato — inviato all’estremo fronte dell’impero per semplici motivi di carriera e di equilibrio politico — affrontare le fatiche e le angustie cui erano costretti i soldati. «No, non arriverei mai a tanto. Quello che sostengo ha radici nell’esperienza che ho vissuto sul campo, più che nei trattati di tattica militare. Ricordi, legato Marzio, quando i germani ci hanno teso quell’imboscata, lo scorso autunno? Ricordi quanti dei centotrenta uomini che abbiamo lasciato sul terreno indossavano ancora lo zaino e gli altri fardelli?»

Il generale annuì e lui continuò di getto, rinfrancato: «La nostra legione è forte di un numero doppio di uomini rispetto alla norma, proprio perché ha il compito di presidiare un territorio difficile e un nemico insidioso. I veri addetti alla logistica sono soltanto i vivandieri e i cuochi. La quasi totalità delle altre operazioni sono affidate ai legionari, che si adattano alle esigenze più disparate, costretti a lasciare quasi all’ultimo posto quella che invece dovrebbe essere assolutamente primaria: la difesa dei sacri confini della patria romana. Chiedo, dunque: perché non potenziare progressivamente il settore logistico, lasciando ai soldati il solo compito di combattere? Il trasporto di quanto è necessario per erigere palizzate e accampamenti, sia cura di reparti specializzati».

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Le pietre della Luna»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Le pietre della Luna» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Marion Bradley: La torre proibita
La torre proibita
Marion Bradley
Harry Harrison: Le stelle nelle mani
Le stelle nelle mani
Harry Harrison
Giorgio Faletti: Io sono Dio
Io sono Dio
Giorgio Faletti
Отзывы о книге «Le pietre della Luna»

Обсуждение, отзывы о книге «Le pietre della Luna» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.