Marco Buticchi - La nave d'oro

Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi - La nave d'oro» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2003, ISBN: 2003, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La nave d'oro: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La nave d'oro»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Nel XIV secolo, in uno scenario che vede lo scontro fra Occidente cristiano e Oriente musulmano, Hito Humarawa, un ex samurai macchiato dal disonore e troppo amante della vita per darsi la morte, si ritrova al fianco di un mercante veneziano e gli viene affidato il compito di combattere un giovane eroe con un passato da nobile cristiano. Oggi l’anziano ammiraglio Grandi ha rinvenuto nel corso di un’immersione alcuni reperti che l’hanno indotto a pensare che proprio in quel punto fosse naufragata la nave d’oro di un imperatore romano. Forse quella scoperta è l’unica scintilla che può ridare un senso alla vita di Henry Vittard, un celebre navigatore transoceanico che da poco ha perduto la moglie.

La nave d'oro — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La nave d'oro», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Dite agli uomini capaci di combattere di impugnare armi da lancio: archi, balestre e lance. L’equipaggio, invece, dovrà preparare pece e stoppie. Ognuno si dovrà attenere strettamente agli ordini che verranno impartiti da me con l’ausilio di Alessandro Crespi», ordinò il giapponese.

La fredda calma e la determinazione che Humarawa mostrava conquistarono la fiducia dell’armatore: di fronte allo spettro di una morte impietosa per mano dei pirati, nessuna possibilità doveva essere trascurata.

La cocca cambiò rotta all’improvviso e si diresse risoluta verso le due navi assalitrici. Quella manovra inaspettata fu sufficiente a far perdere la formazione affiancata ai due badan : di certo, i corsari moreschi pensarono che la loro preda volesse tentare di speronarli. Quando la nave veneziana si trovò molto vicina alla prima delle imbarcazioni, compì una stretta virata, fermandosi poi con le vele al vento. Le murate dei due scafi distavano solo pochi passi. Dall’alto, Humarawa e i suoi potevano distinguere i pirati pronti all’arrembaggio. E proprio dall’alto venne, inaspettato, l’attacco.

Nascosti dalle vele, Humarawa e una decina di marinai si erano appostati tra le sartie, armati di archi e balestre. La virata del mercantile aveva consentito agli arcieri di avere chiaro e molto vicino il bersaglio. Una pioggia di frecce si abbatté sul ponte del badan , falciando i corsari colti di sorpresa. Prima che si potessero riprendere, un secondo lancio calò inesorabile come la falce della Signora Morte. Fu quindi la volta delle frecce incendiarie. Accanto a ogni arciere si trovava un membro dell’equipaggio con una faretra colma di dardi la cui punta era fasciata da un canovaccio intriso di pece. Non appena il marinaio aveva attizzato con uno stoppaccio la punta incendiaria, l’arciere provvedeva a scoccarla con grande precisione verso l’imbarcazione nemica. In pochissimo tempo il badan fu ridotto a una bara carica di morti e feriti che ardeva come una fiaccola. La seconda imbarcazione, vista la mala parata, non si avvicinò nemmeno al luogo dello scontro, ma, girata la prora verso il mare aperto, si diede alla fuga.

Un urlo di gioia a bordo della cocca salutò quella manovra, mentre il badan danneggiato colava a picco.

«Dite al vostro compagno che gli sono grato: senza di lui il destino di tutti noi sarebbe stato segnato. Con tutta probabilità saremmo stati appesi al boma o alle manovre e squartati come maiali da un maledetto infedele», disse Campagnola rivolto a Crespi. «Vedo comunque che il vostro amico mercante giapponese conosce molto bene le tecniche di battaglia e sa mantenere un sangue freddo degno del più esperto tra i guerrieri… Sono doti alquanto singolari in chi vuole vendere ceramiche e stoffe…»

Quasi nello stesso istante, a molte miglia di distanza, il Muqatil ascoltava con attenzione le parole dell’emiro di Hadarru.

«Purtroppo non posso più concedere ospitalità alle tue navi, Muqatil», disse Muhammad con aria preoccupata. «Gli infedeli sono sulle tue tracce e ho ricevuto una richiesta ufficiale da parte di un loro emissario con la quale mi si chiede se corrisponda a verità che le tue navi ricevono alloggio nel porto di Hisn al Munakkab, sulle coste sotto la mia giurisdizione. Naturalmente ho negato, ma questa situazione non può andare avanti per molto. Gli infedeli arriveranno a rompere la tregua che dura ormai da anni e una loro flotta potrebbe assalire la città.»

«Capisco bene, Muhammad, ogni tua ragione», rispose con calma il Muqatil. «Ti sono comunque grato per tutto quello che hai fatto per me. Domani stesso le mie navi lasceranno il porto per cercare un altro riparo sicuro. Dio sia con te, amico mio.»

«Dio sia con te, giovane guerriero.»

Novembre 2001

Il Boeing 767 che il Signore delle Acque utilizzava per i suoi spostamenti atterrò all’aeroporto di Nizza in perfetto orario. Una lussuosa berlina con i vetri oscurati era ad attendere l’uomo d’affari giapponese ai piedi della scaletta dell’aereo. Il logo della Water Enterprise, una goccia d’acqua stilizzata posta tra le iniziali W.E., spiccava sulla carlinga del velivolo.

La berlina si diresse verso il porticciolo di Montecarlo: Yasuo Maru doveva presenziare a una riunione importante.

Le auto degli invitati arrivarono a poppa dello Shimakaze alla spicciolata e, in molti casi, per meglio passare inosservati, i partecipanti alla cena «d’affari» si servirono di mezzi di piccola cilindrata o di taxi.

All’interno dello yacht, attorno a un grande tavolo tondo, si sedettero otto uomini. Il padrone di casa era l’unico orientale.

Yasuo Maru venne al dunque sul finire di una cena raffinata: «Credo che i tempi delle stragi di San Valentino e dei mitragliatori Thompson roventi siano lontani», disse il Signore delle Acque, esprimendosi in corretto italiano. «Oggi le nostre organizzazioni sono ben più simili a multinazionali con molteplici interessi che alle antiche congreghe di delinquenti sanguinari. Quello che voglio proponi è un accordo che reputo redditizio per entrambi. La Yakuza è ormai radicata in molti paesi. Buona parte del commercio mondiale di stupefacenti passa attraverso la nostra organizzazione, per non parlare delle rilevanti partecipazioni in campo finanziario. Se unissimo le forze, nessuna organizzazione riuscirebbe a tenere il nostro passo. Entro pochi anni la mafia russa e quella cinese scomparirebbero senza lasciare traccia, concedendoci il pieno potere su ogni traffico».

Per circa un’ora, Yasuo Maru spiegò ai partecipanti alla cena le modalità dell’accordo.

Una cappa di gelo calò nella sala da pranzo dello Shimakaze , quando il più anziano degli invitati prese la parola. Aveva i capelli argentei e la carnagione scura. Vestiva in maniera elegante e parlava un ottimo italiano, condito da piacevoli inflessioni siciliane.

«Quella che lei sta proponendo, signor Maru, non è certo una società equamente divisa tra i soci. Somiglia molto più a una affiliazione, e noi non ci siamo mai affiliati a nessuno. Né la mafia italiana né Cosa Nostra americana hanno intenzione di sottomettersi alla Yakuza. Sino a oggi, le nostre rispettive organizzazioni, forse perché operavano in zone geografiche o in settori diversi, non hanno mai avuto molti punti di contatto né di contrasto. Credo che questo debba essere tenuto presente anche per il futuro: nessuno deve cercare di invadere il territorio dell’altro. Credo sia prematuro parlare di unire le nostre forze, e soprattutto non nei termini da lei proposti.»

«Io penso invece che mantenere questa reciproca distanza sia ormai utopistico.» Gli occhi neri di Maru erano fissi in quelli dell’uomo che aveva appena pronunciato una velata dichiarazione di guerra. «Di fatto stiamo già pestandoci i piedi in parecchi settori…»

«A noi non piace quando ci pestano i piedi, signor Maru. E solitamente sappiamo in che tempi e in che modi reagire. La ringrazio per la splendida cena e mi auguro di rivederla presto.»

Così dicendo, l’anziano siciliano si alzò da tavola, imitato dagli altri sei commensali. Pochi istanti più tardi, tutti e sette scendevano la passerella dello Shimakaze , dopo aver indossato cappotti e cappelli per proteggersi da un vento teso che, da nord, investiva il porto monegasco.

«Stupidi italiani», mormorò Maru a denti stretti, una volta rimasto solo nel salone dello yacht.

L’ammiraglio Grandi era rientrato da poco più di due ore nella sua abitazione del centro di Genova. Vittard lo aveva accompagnato quasi fin sotto casa, prima di ripartire alla volta di Montecarlo. Così come erano rimasti d’accordo, il giorno seguente l’ammiraglio si sarebbe nuovamente recato a Roma e avrebbe consegnato a Sara Terracini i nove rotoli di papiro e il nodo di Iside, dopo averli prelevati dalla cassetta di sicurezza nella sua banca.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La nave d'oro»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La nave d'oro» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «La nave d'oro»

Обсуждение, отзывы о книге «La nave d'oro» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x