Marco Buticchi - La nave d'oro

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La nave d'oro: краткое содержание, описание и аннотация

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Nel XIV secolo, in uno scenario che vede lo scontro fra Occidente cristiano e Oriente musulmano, Hito Humarawa, un ex samurai macchiato dal disonore e troppo amante della vita per darsi la morte, si ritrova al fianco di un mercante veneziano e gli viene affidato il compito di combattere un giovane eroe con un passato da nobile cristiano. Oggi l’anziano ammiraglio Grandi ha rinvenuto nel corso di un’immersione alcuni reperti che l’hanno indotto a pensare che proprio in quel punto fosse naufragata la nave d’oro di un imperatore romano. Forse quella scoperta è l’unica scintilla che può ridare un senso alla vita di Henry Vittard, un celebre navigatore transoceanico che da poco ha perduto la moglie.

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Oswald si era mosso con la rapidità di un fulmine, superando d’un balzo i sedili e gettandosi addosso all’uomo che stava al volante e che non ebbe nemmeno il tempo di reagire, mentre le braccia di Oswald, curiosamente a testa in giù tra le gambe dell’autista, scendevano verso i piedi di quest’ultimo, poggiati sui pedali. La sua mano pigiò con tutta la forza sul piede destro dell’autista, quello che governava l’acceleratore.

La Mercedes monovolume ebbe un sobbalzo; le gomme stridettero mentre l’autovettura scattava in avanti.

I due razzi lacerarono con il loro sibilo la quiete di una giornata di sole, e le scie di fuoco passarono a pochi centimetri dal posteriore della monovolume proiettata in avanti.

La Mercedes terminò la sua breve corsa contro uno dei pilastri della pensilina, nello stesso istante in cui i due missili, dopo aver mancato il bersaglio, esplodevano contro un’auto in sosta, disseminando tutt’intorno una pioggia di rottami infuocati.

Ancora una volta una cappa di paura calò improvvisa sulla grande metropoli.

Non c’era bisogno che il tenente colonnello Baedeker chiedesse ulteriori autorizzazioni per l’attacco: l’elicottero aveva compiuto un’azione ostile e andava abbattuto.

Yasuo Maru tirò verso di sé la leva e il velivolo cominciò a salire di quota.

I grattacieli dell’East River avrebbero rappresentato un ottimo scudo dietro il quale nascondersi. L’elicottero era una macchina molto maneggevole, capace di sfuggire allo spiegamento di forze che si sarebbero schierate per neutralizzare quello che sembrava un attacco terroristico. A questo stava pensando il giapponese, quando il tenente colonnello Baedeker aprì il fuoco.

L’ultima immagine che gli occhi di Yasuo Maru videro, dietro il vetro oscurato, fu la scia dei due missili aria-aria che andavano a colpire la fonte di calore rappresentata dal tubo di scarico del rotore.

Baedeker virò, facendo compiere un nuovo giro al proprio caccia. Dall’alto osservò quello che rimaneva dell’elicottero ardere sull’erba di Peace Bell, davanti al Palazzo di Vetro.

Baedeker distinse le vampate di fuoco e le colonne di fumo nero, mentre altre fiamme si alzavano nei pressi della pensilina dove le auto di solito stazionavano in attesa dei passeggeri.

«Chissà che cosa sarà successo laggiù», si chiese il tenente colonnello dell’Air Force.

A terra regnava il panico. Le sirene degli allarmi, attivati dallo spostamento d’aria delle deflagrazioni, riempivano l’aria con il loro acuto lamento. La monovolume era abbastanza malconcia: il parabrezza e tutti gli altri cristalli si erano infranti.

Il pilastro contro il quale la Mercedes aveva terminato la sua corsa aveva provocato danni al cofano e alla parte anteriore. Gli occupanti stavano scendendo da ciò che rimaneva del loro mezzo di trasporto. L’ammiraglio Grandi si tamponava una ferita alla testa, mentre Henry Vittard si massaggiava le braccia doloranti. L’autista stava aiutando Oswald, che sembrava aver avuto la peggio: era rimasto incastrato tra il volante e i pedali, mentre l’auto urtava contro il pilastro. Le sue condizioni non destavano comunque preoccupazione.

Una volta fuori dall’abitacolo, Oswald valutò con una rapida occhiata lo stato di salute dei suoi compagni, poi parve scosso da un fremito di paura.

«Sara!» chiamò il piccolo uomo con tutta la voce che gli rimaneva. «Sara!» ripeté ancora.

L’angoscia che si stava impadronendo dei tre uomini si spense quando la voce della bella studiosa giunse da dentro l’abitacolo.

Sara era china tra i sedili, sembrava cercasse qualcosa.

«L’anello, Oswald… Mi è sfuggito di mano l’Anello dei Re…» disse la giovane, sollevando il volto che presentava alcune escoriazioni.

«Lascia perdere, Sara», ribatté Breil. «Credo che adesso sia più urgente che un medico si prenda cura di te e di tutti noi.»

Nessuno, in quegli attimi di paura, si sarebbe potuto accorgere del tintinnio metallico dell’Anello dei Re che rotolava sull’asfalto…

RINGRAZIAMENTI

Come sempre alle mie «tre donne», Consuelo, Andrea e Beatrice, e alla tranquillità che sanno regalarmi.

All’infaticabile Giancarlo e a tutti quelli che, con lui, mi hanno aiutato nella stesura.

Al mio nonno materno Vincenzo, la persona a cui è dedicato questo volume: lui e la sua impareggiabile arte mi hanno insegnato quanto l’ispirazione possa essere una fedele e indispensabile compagna.

A chi ha scritto sui periodi trattati, in particolare tutti i classici, come Seneca, Svetonio, Tacito, Apuleio, Plinio il Vecchio… e, tra i «moderni»:

AA.W., Maometto in Europa , Mondadori, Milano, 1982.

Enzo Angelucci, Attilio Cucari, Le navi , Mondadori, Milano, 1975.

Klaus Bergdolt, La peste nera e la fine del Medioevo , Piemme, Alessandria, 1997.

Claude Blair, Enciclopedia delle armi , Mondadori, Milano, 1979.

Pietro Caricato, Manuale di navigazione a vela , Incontri Nautici, Roma, 2001.

Jean Chevalier, Alain Gheerbrat, Dizionario dei simboli , Rizzoli, Milano, 1986.

Gabriele Crespi, Gli Arabi in Europa , Jaka Book, Milano, 1998.

Henry B. Culver, The Book of Old Ships , Dover, New York, 1983.

Giulia d’Angelo, Anfore e ancore sommerse , Nistri-Lischi, Pisa, 1980.

Denis Diderot, Saggio sui regni di Claudio e Nerone, e sui costumi e gli scritti di Seneca , Sellerio, Palermo, 1987.

Alberto Fenoglio, I misteri dell’antico Egitto , MEB, Padova, 1987.

Giovanni Filorano, Marcello Massenzio, Massimo Raveri, Paolo Scarpi, Manuale di storia delle religioni , Laterza, Roma, 1998.

Massimo Fini, Nerone. Duemila anni di calunnie , Mondadori, Milano, 1993.

Charles Freeman, Il mondo dei romani , De Agostini, Novara, 1994.

Ilaria Gallinaro, Giovanni Barberi Squarotti, Dizionario di Marina , Longanesi, Milano, 2000.

Roberto Gervaso, Nerone , Rusconi, Milano, 1978.

Michael Grani, Gli Imperatori romani, storie e segreti , Newton Compton, Roma, 1984.

Michael Grant, Gli Imperatori Romani, Storia e Segreti , Newton Compton, Roma, 2001.

Hung Chien-Chao, A History of Taiwan , Il Cerchio, Rimini, 2000.

Indro Montanelli, Storia d’Italia , Rizzoli, Milano, 1979.

Francesco Negri Arnoldi, Storia dell’arte , Fabbri, Milano, 1978.

Carlo Palumbo, La vita di Nerone , Peruzzo, Milano, 1985.

Carlo Pascal, Nerone. Storia e leggenda , I dioscurí, Genova, 1987.

Marisa Ranieri Panetta, Nerone, il principe rosso , Mondadori, Milano, 1999.

Leo Rosten, Oy, oy, oy , Mondadori, Milano, 1999.

Elisabetta Segala, Ida Sciortino, Domus Aurea , Electa, Milano, 1999.

Antonio Spinosa, La Grande Storia di Roma , Mondadori, Milano, 1998.

Petros G. Temelis, L’antica Corinto , Hannibal, Atene.

Stephen Turnbull, I guerrieri Samurai , Melita, La Spezia, 1991.

Rosario Villari, Mille anni di storia , Laterza, Roma, 2000.

FINE
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