Marco Buticchi - La nave d'oro

Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi - La nave d'oro» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2003, ISBN: 2003, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La nave d'oro: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La nave d'oro»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Nel XIV secolo, in uno scenario che vede lo scontro fra Occidente cristiano e Oriente musulmano, Hito Humarawa, un ex samurai macchiato dal disonore e troppo amante della vita per darsi la morte, si ritrova al fianco di un mercante veneziano e gli viene affidato il compito di combattere un giovane eroe con un passato da nobile cristiano. Oggi l’anziano ammiraglio Grandi ha rinvenuto nel corso di un’immersione alcuni reperti che l’hanno indotto a pensare che proprio in quel punto fosse naufragata la nave d’oro di un imperatore romano. Forse quella scoperta è l’unica scintilla che può ridare un senso alla vita di Henry Vittard, un celebre navigatore transoceanico che da poco ha perduto la moglie.

La nave d'oro — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La nave d'oro», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Crespi si scansò di lato, tentando di vanificare il primo assalto dell’energumeno. Una mano di Wu lo colpì comunque al fianco, facendogli mancare il respiro per qualche istante. Il braccio del cinese roteò nell’aria, abbattendosi lento e inesorabile sul volto di Crespi. La vista del veneziano si annebbiò. D’istinto, il mercante portò la mano allo zigomo, per ritrarla imbrattata di sangue. Attorno ai duellanti si era allargato un cerchio e gli uomini dell’equipaggio incalzavano Wu a finire l’avversario.

Il wako si mosse verso di lui. Lo stordimento impedì a Crespi di sfuggire alla stretta delle braccia del cinese. I muscoli del pirata cominciarono a tendersi. Il veneziano sentì le ossa del torace scricchiolare, mentre l’altro lo sollevava da terra in una presa inesorabile. Il respiro stava per mancargli. Presto tutto sarebbe finito.

Con la forza della disperazione, Crespi mosse il solo braccio che la morsa ferrea gli aveva lasciato libero. Infilò due dita tra le labbra del cinese e le tirò in uno strappo con tutta l’energia che gli rimaneva.

Immediatamente la stretta si allentò e Wu si portò le mani alla bocca: dal punto di giunzione delle labbra e per tutta la mascella destra fino quasi all’orecchio, si irradiava uno squarcio sanguinolento dai margini irregolari.

Il veneziano, approfittando della distrazione dell’avversario, si impadronì di un pesante bozzello di legno abbandonato sul ponte. Crespi menò un primo colpo sul petto del pirata. Wu parve riscuotersi: la bastonata aveva sortito lo stesso effetto di un calcio a un rinoceronte. Il cinese abbassò la testa e caricò.

Crespi ebbe solo un istante per pensare: quell’ammasso di carne e muscoli sembrava inarrestabile. Il mercante si scansò ancora di lato e, tenendo il bozzello per la cima al quale era assicurato, menò un colpo in direzione della fronte dell’altro. La ferita al sopracciglio del cinese si aprì come una fessura bianco latte nella carne gialla. Poi il sangue cominciò a colare sull’occhio sottostante. Era quello che il veneziano voleva: se era impossibile fermare l’avversario con la sua sola forza, doveva almeno riuscire ad annebbiargli la vista e i sensi. Disorientato e barcollante, Wu prese a girare su se stesso, continuando a pulirsi l’occhio con una mano.

Brandendo il manufatto di legno come una mazza, Crespi gli fu addosso percuotendolo con forza sul capo. Il gigante si accartocciò come un sacco vuoto, cadendo a terra svenuto.

Hito Humarawa fece un cenno con la mano e le grida dei pirati si spensero all’improvviso.

Crespi rimase ansante al centro del ponte, le mani abbandonate lungo i fianchi che ancora stringevano l’arma improvvisata.

«Sei dei nostri, veneziano… Fino a che mi sarai fedele.»

Gli uomini accolsero la nomina sul campo con un urlo di gioia.

Fu allora che Crespi sentì addosso tutta la fatica del combattimento e le gambe gli si fecero molli. Si abbandonò sulle ginocchia e rimase così per alcuni istanti, il petto scosso dall’affanno.

Tabarqa, 1331

C’erano stati numerosi attacchi, almeno uno al giorno, ma la città del Muqatil resisteva strenuamente. Le catapulte, nel corso delle prime battute dell’assedio, avevano bombardato Tabarqa senza sosta, provocando danni e incendi che, con prontezza, venivano spenti dalla popolazione.

Il Muqatil si rivolse al fedele Yousef.

«La nostra città potrebbe forse resistere per anni a un assedio di questo tipo, così come potrebbe capitolare in poche ore, non appena i cristiani riuscissero ad aprire una breccia nelle mura.»

«Sono d’accordo con te, emiro», rispose l’anziano consigliere, «ma è altrettanto vero che, col protrarsi delle ostilità, aumentano i disagi nella popolazione e la possibilità che gli infedeli riescano a penetrare all’interno della cinta. Una roccaforte ben protetta come la nostra non ha altra ragione per capitolare se non la fame e le ristrettezze degli assediati.»

«Hai ragione, Yousef. Forse per fame, con uno stratagemma o con l’inganno, riuscirebbero a fare breccia nelle mura, di certo non soltanto grazie alla loro superiorità numerica.»

Una guardia entrò nella sala utilizzata come quartier generale.

«Stanno costruendo un cunicolo sotto la porta orientale, mio signore», disse un soldato non appena giunse al cospetto dell’emiro.

Il Muqatil sapeva bene a che cosa sarebbe servito quel cunicolo: al riparo dai lanci degli assediati, gli infedeli avrebbero potuto raggiungere le fondamenta delle mura e lì avrebbero realizzato una piazzola sotterranea da stipare con legna e materiale combustibile. L’incendio sotterraneo sarebbe stata l’unica arma capace di minare la cinta difensiva.

«Ho visto», disse Yousef interpretando il suo pensiero, «la torre di San Giovanni d’Acri sgretolarsi come se fosse stata fatta di sabbia, dopo che al-Ashraf Khalil ci diede ordine di appiccare il fuoco all’interno del cunicolo che avevamo scavato. Quello fu lo stratagemma che ci consentì di espugnare l’ultimo baluardo infedele nella Terra del Profeta.»

Il solo udire il nome dell’antica città cristiana risvegliò nel Muqatil un turbine di ricordi: sapeva, dai racconti di suo padre, che in quel luogo era iniziata la vita militare di Bertrand de Candie, il cavaliere del Tempio a cui il genitore era indissolubilmente legato.

«Guarda com’è strana la vita, Yousef. Mio padre ha combattuto ed è morto per salvaguardare la cristianità. Quella stessa cristianità che oggi cinge d’assedio Tabarqa.» Poi i pensieri del passato parvero abbandonare la mente del giovane condottiero. «Dobbiamo scongiurare questo pericolo imminente.»

Al calar della sera, quando ancora il Muqatil e i suoi luogotenenti stavano discutendo su come arrestare il tentativo di escavazione da parte degli infedeli, Ibrahim, l’uomo inviato oltre le linee nemiche dal giovane emiro, riguadagnò l’interno della cinta attraversando a ritroso il passaggio segreto.

Alessandria, anno di Roma 798 (45 d.C.)

«Di fronte all’impotenza, spesso le persone si affidano alla superstizione o alla religione», spiegò Cherèmone fissando Lisicrate negli occhi. «E queste stesse credenze possono agire contro i conquistatori con maggior veemenza che non mille eserciti.»

«Che cosa vuoi dire, Cherèmone?» chiese Lisicrate.

«Guarda i seguaci del Cristo di Nazareth: si stanno diffondendo come l’olio su una superficie d’acqua, malgrado il fatto che lo stesso Cristo e buona parte dei suoi fidi discepoli sia morta e sepolta. Nello stesso tempo, stanno nascendo delle sette che tentano di accomunare la religione cristiana a riti e magie. Il popolo ha necessità di credere e gli insegnamenti del Nazareno facevano e ancora fanno breccia proprio tra il popolo.»

Cherèmone si fermò per un istante. L’espressione sul volto di Lisicrate, tanto cambiato da quello del fanciullo che aveva accolto anni prima, era seria e attenta.

«Simone di Samaria: ti suggerisce niente questo nome?» continuò Cherèmone.

Lisicrate sembrò cercare nella memoria, poi si illuminò. «Certo, ho sentito parlare di quello che chiamano Simon Mago. Si dice che abbia cercato di acquistare, dai seguaci del Cristo di Nazareth, il potere di infondere la santità negli uomini.»

«Quell’uomo sta radunando attorno a sé molti discepoli. Raccontano che sia dotato di capacità divine. Quello che penso io è che sia un abile ciarlatano…»

«Perdonami se ti interrompo, Cherèmone, ma perché mi parli di costui?»

«Perché sei la persona più fidata che io conosca. Perché sei giovane e forte, esperto in ogni tipo di combattimento. Perché sei un sacerdote di Osiride e quindi votato alla nostra causa. Tu dovrai infiltrarti tra i discepoli di Simone della contrada di Gitthis in Samaria e carpire i suoi segreti. Ma, bada bene, Simon Mago non è uno sprovveduto. Stai in guardia, Lisicrate.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La nave d'oro»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La nave d'oro» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «La nave d'oro»

Обсуждение, отзывы о книге «La nave d'oro» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x