Marco Buticchi - Profezia
Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi - Profezia» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2000, ISBN: 2000, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Profezia
- Автор:
- Издательство:Longanesi
- Жанр:
- Год:2000
- Город:Milano
- ISBN:978-88-304-1651-2
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Profezia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Profezia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Profezia — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Profezia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
In un’altra zona, Gerardo di Valnure stava correndo sulla pista da jogging da diversi minuti, quando un colpo di mare più forte fece sbandare leggermente la nave.
Un crocerista che lo stava incrociando perse l’equilibrio e gli andò quasi addosso. Dopo essersi scusato riprese la sua corsa, allontanandosi. Voltatosi, Gerardo lo seguì qualche istante con lo sguardo, perplesso. Come in un lampo gli venne in mente il pericolo cui era scampato grazie a Oswald Breil.
Rivide il jogger che avanzava verso il taxi, inciampando e rischiando di cadere, e inconsciamente associò il volto dell’attentatore a quello dell’uomo che poco prima gli pareva di aver visto parlare con Paola. Si sentì correre un brivido lungo la schiena. Erano la stessa persona.
Abbandonò subito la pista da jogging e si precipitò all’interno della nave. Doveva contattare Sara Terracini al più presto, perché mettesse all’erta i suoi influenti amici. Corse verso il suo appartamento, sperando vivamente che Paola non fosse ancora rientrata.
Tel Aviv. 17 luglio 1999
Breil ed Erma, seduti da ore davanti allo schermo di un computer all’ultimo piano dell’«Istituto», stavano violando lo shabbath , ma lo facevano a fin di bene.
Avevano già passato in rassegna tutti gli scatti del fotografo della Queen of Atlantis , digitalizzati e inviati per via telematica dall’uomo che avevano a bordo.
«Non diamoci per vinti», sbottò Oswald. «Se Holoff non ha lasciato Venezia con mezzi convenzionali, penso proprio che sia sulla Queen of Atlantis. Comunque escludiamo questi gruppi di famiglia: non credo che Holoff si sia portato dietro donne o bambini. Così la nostra scelta si riduce di molto.»
Invece fu proprio osservando la foto di gruppo appena fatta comparire da Erma sullo schermo, che l’omino trasalì. Il volto duro di Holoff si distingueva appena, quasi coperto dal cartello con il marchio di una grossa agenzia di viaggi, ma era lui.
«Centro», esclamò Erma, indicandolo. «Adesso dobbiamo soltanto valutare se convenga farlo arrestare al prossimo scalo.»
«Calma, Erma», ribatté Oswald, scuotendo il testone fuori misura per il suo piccolo corpo. «Non abbiamo prove per spiccare un mandato internazionale. Potremmo farlo fermare per i nostri sospetti, ma entro pochi giorni sarebbe di nuovo libero. È meglio tenerlo sotto controllo e agire quando la nave arriverà a Haifa.»
«Ma chi può tenere sotto controllo un tipo come Holoff? Gli addetti alla sicurezza della nave sono personale altamente addestrato, ma…»
«No, Erma, non loro. Anzitutto perché Holoff se ne accorgerebbe subito, e poi perché non credo sia a questo punto opportuno diffondere la notizia che è lì. Ma su quella nave dovrebbe esserci anche un amico di Sara Terracini. Un tipo in gamba, anche lui impegnato nella famosa faccenda. Chiederò alla mia amica di metterlo all’erta.»
Parigi. 19 marzo 1314
Appena informato, Filippo il Bello prese una decisione fulminea. Senza attendere il benestare del papa, emise seduta stante la sentenza di morte per de Molay e de Charney. L’esecuzione avrebbe avuto luogo quello stesso giorno sull’ Ile des Javiaux , con la pena prevista per gli eretici: il rogo a fuoco lento.
Una gran folla si assiepò sull’argine della Senna all’altezza dell’isoletta. Quando Jacques de Molay fu condotto per primo al rogo, le due pire emettevano soltanto un sottile filo di fumo. Tra la folla si erano confusi Bertrand e Luigi, sempre travestiti da frati.
De Molay fu legato al palo, mentre il boia ravvivava il fuoco in punti lontani dal suo corpo. L’ordine del re era che i due eretici ardessero a fuoco lento, sentendo il calore insopportabile divorar loro i piedi per poi salire verso i genitali e diffondersi finalmente a tutto il corpo, provocando una morte a quel punto sospirata.
I due condannati chiesero di poter rivolgere il viso verso Notre-Dame e gridarono ancora una volta la loro innocenza, profetizzando a Clemente V e Filippo il Bello che sarebbero comparsi davanti al tribunale di Dio entro la fine dell’anno.
Lo sguardo di de Molay era indomito. Vagò tra la folla finché non incontrò quello di Bertrand de Rochebrune. Fu soltanto un attimo, ma bastò a far capire al Gran Maestro del Nuovo Tempio che lo aveva riconosciuto.
17 luglio 1999
Sara Terracini scosse la testa, irritata. Non ne veniva a capo. Non ne veniva a capo! Ma s’impose la calma.
Ripercorse mentalmente, punto per punto, tutto il lavoro fatto, cercando ogni possibile errore. Per esempio, aveva studiato tutto con sufficiente scrupolo?
Le tornò in mente la misteriosa costruzione di Roslin. Forse la chiave del mistero era nascosta proprio in quella singolare Cappella. Ecco che cosa doveva chiedere a Oswald, capace di arrivare dove altri non potevano: un permesso per visitarla con licenza di ficcare il naso ovunque.
Come sempre succedeva, bastò il pensiero del suo minuscolo amico per ridarle il sorriso. Diede un’occhiata all’orologio: poteva ancora concedersi qualche ora di sole sulla spiaggia di Fregene. Stava per spegnere il computer, quando uno scampanellio le tolse persino l’idea di andare al mare.
Pochi minuti più tardi aveva già finito di comunicare con Oswald. Ma quei pochi minuti erano bastati a riempirla di un’eccitazione febbrile.
L’idea che un personaggio pericoloso come Hans Holoff fosse sulla stessa nave di Gerardo di Valnure la riempiva di angoscia. Compresse il file ricevuto da Oswald, con la foto di Holoff e alcune sommarie informazioni, e lo inviò per posta elettronica a Gerardo, nella speranza che avesse la buona abitudine di controllare la sua casella anche quando era in vacanza.
Entrato nel suo appartamento e tratto un sospiro di sollievo nel trovarlo deserto, Gerardo di Valnure constatò tuttavia con disappunto l’assenza di campo nel suo telefono cellulare: le coste italiane si stavano allontanando, e sarebbero occorse diverse ore prima che entrassero nel campo di un altro gestore.
Sapeva che sarebbe stato molto pericoloso utilizzare la linea telefonica di bordo per contattare Sara. Se le sue supposizioni erano esatte, aveva a che fare con gente che aveva occhi e orecchi ovunque.
Ma non poteva fare altrimenti. Verificò che la presa di almeno uno dei cinque apparecchi telefonici del suo appartamento fosse compatibile con il collegamento del suo computer portatile, e vide con sollievo che così era.
Inserito il plug nella presa e acceso il computer, provò a connettersi. Il fischio del modem gli disse che era in linea. Adesso doveva soltanto aprire il programma di linguaggio criptato e scrivere un messaggio.
In quello stesso momento Sara stava per inviargli il suo messaggio, quando un nuovo scampanellio nel computer la interruppe. ‹SARA, È SUCCESSA UNA COSA GRAVE›, lesse nella finestrella. ‹TEMO CHE L’UOMO CHE HA LASCIATO CADERE LA BOMBA NEL TAXI SIA QUI A BORDO.›
‹GUARDA SE È QUESTO», rispose immediatamente lei, digitando i comandi per inviargli il file compresso.
Qualche istante più tardi l’ingrandimento del particolare della foto con Holoff si materializzò sullo schermo del portatile di Gerardo.
‹È LUI!› rispose immediatamente. ‹COME HAI FATTO?›
‹HO APPENA RICEVUTO QUESTA FOTO DAL MIO AMICO DI TEL AVIV. DICE CHE È UN TIPO MOLTO PERICOLOSO. SI CHIAMA HANS HOLOFF, È UN EX AGENTE DEI SERVIZI DELL’EST. CHIEDE SE PUOI TENERLO D’OCCHIO CON DISCREZIONE, ALMENO FINCHÉ LA NAVE NON ENTRERÀ NELLE ACQUE TERRITORIALI ISRAELIANE. TI RACCOMANDA DI NON COMMETTERE IMPRUDENZE. SE LE COSE SI COMPLICANO, DICE DI LASCIAR PERDERE.›
‹VA BENE, LO TERRÒ D’OCCHIO E CERCHERÒ DI TENERTI INFORMATA. ›
Mar Ionio. 17 luglio 1999
Il teatro della Queen of Atlantis era gremito. Alla fine del concerto di Paola Lari, durato oltre un’ora, tutti gli spettatori applaudirono entusiasticamente.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Profezia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Profezia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Profezia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.