Marco Buticchi - Profezia
Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi - Profezia» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2000, ISBN: 2000, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Profezia
- Автор:
- Издательство:Longanesi
- Жанр:
- Год:2000
- Город:Milano
- ISBN:978-88-304-1651-2
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Profezia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Profezia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Profezia — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Profezia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
«Pare che le telecamere a circuito chiuso della stazione marittima abbiano subito un blackout proprio ieri.»
«Che combinazione. Abbiamo qualche ‘amico’ a bordo?»
«Quasi tutti gli addetti alla sicurezza delle Maritime Cruise Lines vengono dai nostri corpi speciali. Basta contattare chi è di servizio sulla Queen of Atlantis. »
«Si faccia mandare subito per e-mail sicura e criptata le istantanee scattate dal fotografo di bordo all’imbarco. È una vecchia tradizione delle navi da crociera.»
Un paio d’ore più tardi, a Roma, Sara Terracini stava pensando proprio al suo inafferrabile e minuscolo amico.
«Chissà dov’è in questo momento», si chiese. «Preferisce le piante fiorite ai fiori recisi ed è l’animo più sensibile che io conosca. Eppure è stato capo del Mossad e adesso è vice ministro della Difesa di una nazione in perenne stato di guerra. Però non manca mai di darmi una mano. Chissà se ha fatto qualche passo avanti sui misteri del Tempio.»
Sara allungò le gambe, sistemandosi davanti al monitor del computer. Aperto il programma criptato di posta elettronica, spedì due messaggi, uno per Oswald Breil e l’altro per Gerardo di Valnure, sollecitandoli a mettersi in contatto con lei.
14
Parigi. Marzo 1314
La tunica da frate mal si adattava al fisico possente di Bertrand e Luigi: erano uomini temprati dalle vicissitudini, e i loro muscoli gonfiavano la grezza lana del saio. Erano arrivati da pochi giorni, trovando una Parigi cupa. Dopo un inverno molto rigido, marzo non sembrava voler essere da meno.
La bramosia di Filippo IV d’impossessarsi delle ricchezze dei Templari si era ormai placata: il tesoro del Tempio era bastato a pagare soltanto una piccola parte dei debiti del re detto «il falsario». Le casse del regno di Francia erano dunque di nuovo vuote, e questo gravava inevitabilmente sulle condizioni di vita della popolazione.
«Non è cambiato un granché da quando ce ne siamo andati», commentò Luigi.
«Già, escluso il numero di mendicanti, che mi pare parecchio cresciuto.»
Le case, prevalentemente in legno, erano basse e addossate le une alle altre. Nelle strade anguste e sudice giocavano bambini in abiti lisi e a piedi nudi nonostante il freddo. Nelle case, soltanto pochi fortunati potevano permettersi il lusso di un fuoco.
«Il prossimo 18 marzo», scandì stentorea la voce di un banditore, «al cospetto dell’arcivescovo di Sens e dei tre Commissari pontifici, verrà pronunciata davanti alla cittadinanza la sentenza di condanna per Jacques de Molay, Geoffroy de Charney e altri. E ciò affinché vengano cancellati per sempre dubbi e incertezze. Firmato: Filippo, re di Francia.»
Mar Ionio. 16 luglio 1999
Lionel Goose prese il coraggio a due mani e si avvicinò alla bella conduttrice di colore.
«Chiedo perdono, signora, ma credo di essere uno dei suoi più affezionati ammiratori, se lei è Maggie Erriot.»
La bocca dell’uomo si aprì in un sorriso cordiale, ma Maggie vi posò sopra l’indice.
«Sst», gli intimò per scherzo. «Sono qui in incognito.»
«Sono Lionel Goose, e questa è mia moglie Lisa. È un autentico piacere conoscerla di persona, signora Erriot.»
Non appena ebbe stretto la mano di Lionel, Maggie avvertì con un soprassalto che la sensazione le si diffondeva in tutto il corpo. Avvertì l’angoscia che attanagliava quel simpatico signore dallo spiccato accento del Massachusetts. Al tempo stesso sentì una vibrazione sprigionarsi da lui. No, decise, nemmeno questo incontro era dovuto al caso.
Arthur Di Bono abbandonò la plancia non appena la nave si fu lasciata alle spalle l’estrema punta sudorientale dell’Italia. A cena avrebbe ospitato al suo tavolo Paola Lari, la cantante italiana che la sera dopo si sarebbe esibita per gli ospiti della nave, e il suo accompagnatore, uno studioso di storia medievale discendente da una nobile famiglia del Norditalia. Non voleva arrivare in ritardo.
È incredibile, pensò, come il tam-tam di bordo sappia diffondere le notizie in un lampo. Paola Lari si era appena imbarcata, e già lui sapeva molte cose non soltanto di lei, ma anche del suo accompagnatore. D’altra parte, cogliere i mormorii di bordo rientrava nei suoi compiti: era un metodo per tastare il polso agli ospiti. Non doveva soltanto condurre un colosso da centoventimila tonnellate: gli spettava anche la responsabilità di dispensare spensierate vacanze a migliaia di croceristi.
La pericolosa consegna che doveva effettuare non consentiva a Iosif Bykov di godere la gaia atmosfera di bordo. Trascorreva gran parte del suo tempo in cabina, in preda a una sensazione di disagio e impotenza che andava crescendo con il passare delle ore. Affacciato alla balconata del suo appartamento, stava osservando senza veramente vederla la scia della nave, quando sentì squillare il telefono.
«Benvenuto a bordo, signor Bykov», disse in buon russo la voce all’altro capo della linea. «Sono l’incaricato del ritiro. Mi rifarò vivo quanto prima. Buona crociera.»
Il comandante assegnò i posti alla sua tavola, facendo accomodare Paola Lari al suo fianco e Gerardo di Valnure vicino al primo ufficiale, un giovane italiano dai modi simpatici. Poi, come sempre, si dilungò a descrivere le caratteristiche salienti della nave.
Quando si mise a parlare fittamente con Paola, il giovane ufficiale italiano si piegò verso Gerardo, dicendogli sottovoce: «Lei dev’essere un ottimo cliente per l’Institut Bancaire de Lausanne».
«Institut Bancaire?» chiese Gerardo, perplesso.
«Be’, i due appartamenti di lusso sono stati prenotati da quella banca svizzera, e credevo… Insomma, ho immaginato che fossero destinati a clienti a cui tengono molto. L’altro infatti è occupato da un ricco uomo d’affari russo, che pare stare moltissimo a cuore a quella banca, almeno a giudicare dalle raccomandazioni che abbiamo ricevuto noi di bordo.»
«Ah», commentò Gerardo in tono neutro, osservando Paola. Era tutta presa nella sua conversazione con il comandante e non sembrava aver sentito il suo dialogo con il giovane ufficiale italiano.
Mentre lui, alcuni giorni prima, l’aveva sentita benissimo spiegare che sarebbero stati ospiti della compagnia di navigazione, non di una banca svizzera. Mah.
Parigi. 18 marzo 1314
Bertrand e Luigi erano rimasti defilati rispetto alla calca che si ammassava davanti alla tribuna allestita per l’occasione. Avevano comunque riconosciuto i prigionieri condotti al cospetto del vescovo di Sens e dei tre messi papali.
Il Gran Maestro Jacques de Molay precedeva il Precettore di Normandia Geoffroy de Charney e altri due Cavalieri. Tutti e quattro apparivano profondamente provati dagli anni di carcere duro, torture, isolamento e privazioni.
Circondati da uno stuolo di guardie del re e cercando comunque di mantenere un’andatura dignitosa, arrivarono davanti agli ecclesiastici. L’unico scopo della messinscena era notificare pubblicamente al Gran Maestro e agli altri la sentenza. Un’ulteriore umiliazione voluta da Filippo IV.
I Cavalieri non avrebbero avuto diritto di replica, tanto più che, se avessero ritrattato le accuse estorte con la tortura, sarebbero stati tacciati di eresia e condannati a morte.
«Nel nome di Dio», tuonò l’arcivescovo di Sens zittendo ogni mormorio, «e per espressa delega di Sua Santità Clemente V e di Filippo IV re di Francia. Voi tutti siete rei confessi dei reati che qui elenco per sommi capi: rinnegamento del Cristo e profanazione della Croce, adorazione di un idolo satanico, celebrazione di sacramenti distorti, omicidi e baci rituali, utilizzo di simboli eretici, alto tradimento. Per tutto questo io vi condanno, Jacques de Molay, Geoffroy de Charney, Hugues de Pairaud e Geoffroy de Gondeville, al carcere a vita…»
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Profezia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Profezia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Profezia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.