Marco Buticchi - Profezia
Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi - Profezia» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2000, ISBN: 2000, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Profezia
- Автор:
- Издательство:Longanesi
- Жанр:
- Год:2000
- Город:Milano
- ISBN:978-88-304-1651-2
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Profezia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Profezia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Profezia — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Profezia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
L’uomo strabuzzò gli occhi, scattando in piedi e portando istintivamente le mani alla ferita. Il sangue della giugulare recisa zampillava come una fontana.
«Maledetta puttana», urlò il malfattore. Aveva capito che stava morendo. Con gli occhi velati dal terrore cercò il pugnale lasciato cadere prima di abbandonarsi alla prospettiva del piacere.
«Morirai con me», continuò con la voce ridotta a un gorgoglio, brandendolo. Ma già aveva la vista confusa, le gambe molli.
Luigi si lasciò rotolare sulla terra battuta, buttandosi fra lui e Shirinaze. Denis incespicò sul suo corpo e cadde, perdendo la presa sul pugnale. Tentò di rialzarsi, ma l’emorragia gli stava togliendo le forze.
Chiamate a raccolta le ultime energie, Shirinaze si tese in tutto il corpo finché non riuscì a raggiungere e stringere tra i piedi il pugnale caduto. A poco a poco riuscì a portarselo sotto il corpo e, con uno sforzo disperato, recise la fune che le serrava i polsi.
Impugnata l’arma, si tirò in ginocchio di scatto per fronteggiare il nemico, ma non ce n’era più bisogno. Denis giaceva senza vita in una pozza di sangue.
Singhiozzando di sollievo, Shirinaze si buttò su Luigi, tagliando anche le sue funi. Rimasero stretti a lungo senza dire niente, mescolando le loro lacrime di felicità.
Recuperate le forze, Luigi la condusse cautamente verso il luogo dove aveva nascosto la piroga dopo lo sbarco. Con nuovo, intenso sollievo scoprì che per fortuna gli uomini di de Ceillac non l’avevano trovata. Poco dopo vogavano entrambi di lena, cercando di mantenersi fuori del campo visivo delle sentinelle del forte. Sull’orizzonte videro la sagoma di una nave che si allontanava.
Bertrand de Rochebrune teneva lo sguardo fisso sull’isola che si allontanava a poppa, immerso in cupi pensieri. C’erano troppe cose che non capiva. Sapeva che i Calusa erano feroci e sanguinari, nemici mortali dei Tequesta, che erano invece un popolo cordiale e gentile, assolutamente non violento se non provocato. Com’era possibile che durante la sua assenza fossero così drasticamente cambiati? Che cos’era successo?
Era ancora immerso in simili pensieri quando sbarcarono, raggiungendo il villaggio dei nuovi alleati.
La lingua dei Calusa consisteva in pochi suoni gutturali, accompagnati da un violento gesticolare, per cui riuscì a capire almeno il senso di ciò che Raymond de Ceillac stava dicendo al loro capo. Ma chiarissima era, da parte di entrambi, la violenza dei toni. Il suo senso di disagio, lungi dal placarsi, si andò addirittura intensificando. E divampò letteralmente quando Raymond de Ceillac lo informò che doveva appartarsi qualche minuto con il capo Calusa.
Il primo ad avvistare la piroga che risaliva l’ansa del fiume fu Tucla, l’anziano Tequesta a cui Luigi aveva affidato il figlio. Riconoscendoli, il buon indigeno lanciò un grido di gioia, che però gli si spense in gola quando si rese conto che i guerrieri partiti con Luigi non lo seguivano.
Fatta accostare con le ultime forze la leggera imbarcazione alla riva, i due si lasciarono cadere sulla sabbia, stremati. Ma la stanchezza scomparve come per incanto non appena sentirono la voce di Tucla, che videro venire verso di loro tenendo per mano Lorenzo. Riconosciuto il padre, il bambino si liberò dalla presa per corrergli incontro.
La vista della donna, invece, provocò in lui un attimo di esitazione: era troppo tempo che non vedeva la madre. Finalmente però capì, e con un grido di esultanza si lanciò verso i genitori.
Poco più tardi Luigi sedeva al cospetto del capo del villaggio, con Tucla che lo aiutava a riferire il terribile esito della spedizione al forte di de Ceillac.
«Una nuova minaccia sta per abbattersi su di noi», spiegò concitatamente. «Il villaggio sta per essere attaccato. Il tuo amico Bertrand de Rochebrune è finalmente tornato, ma il traditore de Ceillac è riuscito a ingannarlo, facendogli credere che vi siete ribellati. Dobbiamo preparare subito la difesa.»
Le due navi procedevano appaiate verso la terraferma. Il viso di de Ceillac era torto in un sorriso di perfidia. Con l’ausilio degli uomini di Bertrand avrebbe sicuramente distrutto i Tequesta, e nel caos dell’assalto nessuno avrebbe riconosciuto il piccolo Lorenzo, che aveva una pelle bruna come quella dei selvaggi. Nessuno avrebbe mai saputo che fine avessero fatto Luigi e la sua famiglia, e lui sarebbe potuto tornare in Europa carico di tutto l’oro e l’argento razziati.
Sebbene fosse sempre in preda ai suoi dubbi, Bertrand de Rochebrune stava intanto ripassando mentalmente il piano di attacco. Il fiume era abbastanza profondo per le due navi. Arrivati a distanza di tiro dal villaggio, avrebbero cominciato a bombardarlo con le catapulte. Poi sarebbero sbarcati e, di concerto con i Calusa, avrebbero sferrato l’assalto finale. Nessuno dei Tequesta ribelli sarebbe potuto scampare.
A distoglierlo dalle sue riflessioni si levò il grido di una vedetta: «Piroga dritta a prora. Punta verso la nostra nave. A bordo c’è un uomo solo».
Eretto sul castello di prora dell’altra nave, de Ceillac ordinò immediatamente di bloccarla. Non poteva correre rischi, e la temerarietà di quell’uomo solitario era sospetta. Meglio non lasciarlo accostare alla nave di Bertrand.
«Pare che de Ceillac abbia una gran fretta di raggiungere quella piroga prima di noi», disse patron Magri, perplesso, rivolto a Bertrand. «Considerato il nostro vantaggio, non credo che possa farcela, ma non capisco perché agisca così. Quell’uomo vuole chiaramente parlare con noi, non con lui. Oltre a tutto, il comandante della spedizione siete voi. Gli segnalerò di farsi da parte.»
Bertrand de Rochebrune rispose semplicemente con un grido di gioia. La figura sulla piroga si era andata facendo sempre più familiare. E, sebbene non osasse sperarlo, finalmente l’aveva riconosciuta.
Sembrando obbedire alle segnalazioni di patron Magri, la nave di de Ceillac virò bruscamente, cedendo il passo alla piroga.
La minuscola imbarcazione era ormai a distanza di voce dall’ammiraglia, quando in prossimità di essa si alzò una colonna d’acqua, e la catapulta sulla prora della nave di de Ceillac era già pronta a un secondo lancio.
«Bertrand, guardatevi da de Ceillac», gridò Luigi con tutto il fiato che aveva, prima di buttarsi nel fiume. «È un traditore!»
L’altra nave virò, scostandosi. Gli occupanti di quella di Bertrand non poterono sentire il grido di de Ceillac, simile a quello di un leone ferito. Ma lo videro distintamente picchiare il pugno sulla battagliola.
Luigi fu issato a bordo e, seppure quasi senza fiato, stava cominciando a raccontare a Bertrand ciò che avevano patito lui, Shirinaze e il piccolo, quando lo sguardo esperto di patron Magri, appostato presso la timoneria, notò le strane manovre dell’altra nave.
«All’erta», gridò, sbalordito. «Sembra che abbiano intenzione di usare la catapulta contro di noi.»
Non avendo sentito il racconto del giovane, non riusciva a capacitarsi di un simile comportamento. Ma Bertrand ormai sapeva tutto.
«Vi conviene arrendervi, de Ceillac», gridò, sporgendosi dalla murata e unendo le mani a cono davanti alla bocca. «Non commettete altre follie.»
«Perché mai?» replicò l’altro. «Le nostre navi sono identiche, ma l’equipaggio della mia è molto meno stanco e provato del vostro. E non dimenticate i Calusa. Sapete che usano evirare i loro prigionieri prima di ucciderli. Abbiate buon senso. Sono io a chiedervi la resa.»
Come sempre gli accadeva nell’imminenza di una battaglia, Bertrand si sentì pervadere da una bruciante sferzata di energia. Quante volte gli era successo. La salutò con gioia, sguainando la spada. La sua voce si levò sopra ogni altro suono.
«Patron Magri, pronti all’abbordaggio.»
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Profezia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Profezia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Profezia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.