Marco Buticchi - Profezia
Здесь есть возможность читать онлайн «Marco Buticchi - Profezia» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2000, ISBN: 2000, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Profezia
- Автор:
- Издательство:Longanesi
- Жанр:
- Год:2000
- Город:Milano
- ISBN:978-88-304-1651-2
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Profezia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Profezia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Profezia — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Profezia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Ma adesso la tremenda tensione del cavo rendeva quasi impossibile governare. Magri abbassò con violenza l’ascia, e lo schiocco sordo del cavo che si tranciava superò il frastuono della tempesta. Immediatamente le due navi recuperarono la governabilità e tornarono a fendere le onde con la prora.
Patron Magri tenne la sua tutto il giorno alla cappa, manovrando il minimo necessario per non esporre il fianco alla tempesta. Ma finalmente scese la notte, e il vento e il mare andarono progressivamente calando. Tuttavia, quando il sole sorse di nuovo su una distesa piatta di acqua, dell’altra nave non c’era più traccia.
Luigi aveva radunato i fedeli Tequesta sulla cima dello sperone di roccia. Conosceva i rischi cui li esponeva, ma se voleva salvare la sua compagna non aveva alternative.
La corda, intrecciata dalle donne del villaggio con fibre vegetali, era abbastanza lunga perché potesse calarsi da lì sino al forte. Se ne legò un’estremità alla vita, e i guerrieri cominciarono a svolgerla nel buio.
La roccia della parete era scura, e i bagliori dei fuochi del forte non la raggiungevano. I nemici avrebbero potuto vederlo soltanto quando avesse raggiunto l’ampio piazzale in terra battuta al centro del fortilizio, che però a quell’ora era deserto.
Sentendo un rumore improvviso, Luigi si fermò, acquattandosi contro la parete e scrutando verso il basso.
Vide Denis uscire dall’alloggio di de Ceillac spingendo davanti a sé Shirinaze, che avanzava con passo incerto. Luigi pregò che l’uomo non alzasse lo sguardo.
«Buonanotte, contessa», disse lo scherano in tono canzonatorio, spingendo bruscamente Shirinaze nella sua prigione. «Dalla faccia del Gran Maestro, direi che vi siete meritata ampiamente un po’ di riposo.»
Rimasta sola, Shirinaze si lasciò cadere sul letto singhiozzando. Ma dopo qualche istante impugnò il pugnale che si era procurata di nascosto. Non aveva mai trovato il coraggio di usarlo contro il suo aguzzino.
Asciugatasi le lacrime, benedisse il figlio perduto e augurò a Lorenzo una vita migliore di quella toccata a lei. Quindi, chiesto perdono a lui e a Dio, alzò su di sé la mano per immergersi l’arma nel cuore.
A pochi metri da lei, non appena ebbe toccato il suolo, le mani di Luigi corsero a liberare i nodi che lo assicuravano alla fune.
Ma la sentì afflosciarsi e se la vide quasi cadere addosso. Mentre si buttava a corpo morto dietro un riparo, dalla rupe dove aveva lasciato i Tequesta si levò un grido di allarme.
«All’erta. Abbiamo catturato alcuni selvaggi. Siamo attaccati.»
Dal suo nascondiglio, Luigi vide con sgomento lo spiazzo del forte riempirsi in pochi istanti di uomini che brandivano spade e archi. Poi sentì risuonare la voce sinistra di de Ceillac.
«I Tequesta non possono aver elaborato da soli il piano di questa incursione. Non sono abbastanza intelligenti», disse, facendo guizzare lo sguardo in ogni zona d’ombra. «Ah», urlò poi. «Ecco lì una fune piovuta dal cielo. Il nostro amico Luigi dev’essere qui. Portatemelo.»
«Eccolo!» gridò poco dopo uno dei suoi uomini.
Luigi non poté fare altro che brandire la spada, un’arma corta e leggera, del tutto insufficiente per quello scontro impari. Ma era pronto a morire.
L’urlo nella notte fermò la mano di Shirinaze, che si accostò lestamente alla porta, tendendo gli orecchi in attesa di altri rumori. Sentite le parole di de Ceillac, il suo cuore cominciò a battere tumultuosamente.
Qualche istante più tardi la porta della sua prigione si spalancò, facendo stagliare sulla soglia la figura odiosa di Denis, che stringeva in una mano la spada e nell’altra una torcia.
«Seguimi, negra», le intimò con il solito sorriso malvagio. «Vieni a vedere che cosa faremo al tuo valoroso condottiero di selvaggi nudi.»
Luigi era arroccato oltre una strettoia tra le due rupi, in modo che gli assalitori potessero attaccarlo soltanto uno alla volta. Aveva già avuto ragione di tre di essi, quando sopra i rumori si levò la voce di de Ceillac.
«Credo ti convenga arrenderti, Luigi. O preferisci che affondi la lama in questa morbida pelle nera?»
Luigi vide la lama del pugnale di de Ceillac incidere leggermente la gola di Shirinaze, facendo sgorgare una goccia di sangue. Non poté fare altro che lasciar cadere la spada.
I guerrieri Tequesta erano stati allineati sullo spiazzo con mani e piedi legati. Conoscevano il loro destino, ma nessuna espressione di paura velava il loro sguardo fiero.
«Ci occuperemo anche di te, Luigi, ma prima voglio che guardi bene che cosa faremo a questi selvaggi, così stupidi da seguirti in questa folle impresa», sghignazzò de Ceillac, indicando ai suoi di procedere.
Una fila di rudimentali croci di legno fu eretta al centro del piazzale, e su ognuna di esse fu crocifisso un Tequesta.
Quindi de Ceillac fece un cenno d’intesa al suo perfido scherano, e Denis si avvicinò con un pugnale affilato a uno degli indigeni. La sua mano scorse con lentezza esasperante ma con forza sul ventre del prigioniero, aprendovi una ferita non letale, ma sufficiente perché ne fuoriuscissero le viscere.
«Sii maledetto, de Ceillac», urlò Luigi, cercando invano di divincolarsi dalla stretta dei suoi carcerieri.
Roma. Giugno 1999
Il familiare scampanellio distolse Sara Terracini dalle sue occupazioni. Azionato immediatamente il programma di criptaggio, vide comparire nella finestra una sola parola:
‹NOVITÀ?›
‹UN EDUCATO BUONGIORNO COSTEREBBE TROPPO?› rispose. ‹VA BE’, LASCIAMO PERDERE. ABBIAMO APPENA FINITO UNA RIUNIONE A TRE.›
‹BUONGIORNO, DOTTORESSA. RAGGIUNTA QUALCHE CONCLUSIONE?›
‹BRANCOLIAMO NEL BUIO PIÙ ASSOLUTO. SIAMO SOLTANTO ALL’INIZIO DI UN’AVVENTURA, SOPRATTUTTO PER QUANTO CONCERNE I RISVOLTI CONTEMPORANEI.›
‹DECODIFICHlAMO, PER FAVORE?›
‹LO SCENARIO STORICO DELL’ANTICO ORDINE STA ASSUMENDO CONTORNI ABBASTANZA DEFINITI, PUR CON TUTTI I SUOI LATI OSCURI. MA CI SIAMO CONVINTI CHE QUALCOSA PORTI DALLA NOTTE DI QUEI TEMPI FINO AI GIORNI NOSTRI. LA DOMANDA È: CHE COSA? CI MANCA QUALCHE ANELLO DELLA CATENA. ME LO TROVI TU?›
‹CHE AMICO SAREI SE NON LO FACESSI? ANZI, QUALCOSA HO GIÀ FATTO.›
‹EH? DANNAZIONE. SPUTA IMMEDIATAMENTE IL ROSPO.›
‹I MIEI UOMINI HANNO SCOPERTO CHE ESTELLE DUFRAISNE HA RICEVUTO DIVERSE VISITE DI UN TIPO MOLTO POCO RACCOMANDABILE. TALE HANS HOLOFF, EX AGENTE DEI SERVIZI SEGRETI DELLA GERMANIA EST, CHE DOPO LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO SEMBRAVA SVANITO NEL NULLA.›
‹CREDI CHE POSSA ESSERE UNO DI QUEGLI ANELLI MANCANTI?›
‹CHISSÀ. È UN UOMO SCALTRO E SENZA SCRUPOLI, PERFETTAMENTE ADDESTRATO PER QUALSIASI SITUAZIONE. LO STANNO CERCANDO METÀ DEI SERVIZI DI SICUREZZA DEL MONDO. MA L’ORDINE È DI SEGNALARE SOLTANTO DOVE SI TROVA E TENERLO D’OCCHIO.›
Quando Sara e Oswald interruppero il loro scambio di messaggi, Hans Holoff stava percorrendo a piedi Avenue de la Paix, a Losanna. La persona che aveva appena incontrato in un Istituto di credito gli aveva assicurato la sua totale disponibilità, come preannunciato dal Gran Maestro. Sì, i «fratelli» erano tutti pronti ad agire.
Agosto 1312
Luigi, sempre guardato a vista da due uomini armati, era chiuso in una cella angusta, ricavata sotto la torre d’avvistamento del forte, e quasi sospeso in aria. La trazione delle funi sui polsi legati dietro la schiena gli provocava un dolore intollerabile. Attendeva con rassegnazione il momento in cui la porta si sarebbe aperta e i suoi carcerieri lo avrebbero trascinato fuori. Quale orribile morte gli aveva riservato de Ceillac?
Ma non era la morte a fargli paura, quanto piuttosto il destino a cui aveva condannato Shirinaze con l’insuccesso della sua incursione, e l’avvenire di Lorenzo, affidato a una tribù d’indigeni.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Profezia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Profezia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Profezia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.