Mikhail Bulgakov - Il Maestro e Margherita
Здесь есть возможность читать онлайн «Mikhail Bulgakov - Il Maestro e Margherita» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Классическая проза, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Il Maestro e Margherita
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Il Maestro e Margherita: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il Maestro e Margherita»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Il Maestro e Margherita — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il Maestro e Margherita», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
— Quanto c’è? — chiese Pilato, curvandosi sulla borsa.
— Trenta tetradracme.
Il procuratore sogghignò e disse:
— Poche.
Afranio taceva.
— Dov’è l’ucciso?
— Non lo so, — rispose con tranquilla dignità l’uomo che non abbandonava mai il suo cappuccio. — Questa mattina cominceremo le ricerche.
Il procuratore sussultò e lasciò la cinghia del sandalo che non riusciva ad allacciare.
— Ma sai di sicuro che è morto?
Il procuratore ebbe una secca risposta:
— Io, procuratore, lavoro in Giudea da quindici anni. Ho iniziato il mio servizio sotto Valerio Grato. Non ho bisogno di vedere il cadavere per dire che un uomo è stato ucciso, e pertanto ti riferisco che colui che chiamavano Giuda di Kiriat è stato ammazzato alcune ore fa.
— Scusami, Afranio, — rispose Pilato, — non sono ancora del tutto sveglio. È per questo che l’ho chiesto. Dormo male, — il procuratore sogghignò, — e in sogno vedo sempre un raggio di luna. E buffo, figurati che mi sembra di passeggiare su quel raggio… Ebbene, vorrei conoscere le tue supposizioni in merito a questa faccenda. Dove pensi di cercarlo? Siediti capo del servizio segreto.
Afranio fece un inchino, avvicinò la scranna al letto e si sedette, lasciando ricadere con fracasso la spada.
— Intendo cercarlo presso il podere degli ulivi, nel giardino di Getsemani.
— Bene, bene. E perché proprio lí?
— Egemone, ritengo che Giuda sia stato ucciso non in Jerushalajim, e nemmeno in un luogo lontano; no, è stato ucciso nei dintorni della città.
— Ti considero un grande esperto nel tuo campo. Non so, è vero, come stiano le cose a Roma, ma nelle colonie non hai l’uguale. Spiegami il perché.
— Non ammetto neppure per un istante l’idea che Giuda possa essersi messo nelle mani di una persona sospetta nella cinta della città. In una via non puoi ammazzare uno di nascosto. Quindi, avrebbero dovuto attirarlo in qualche cantina. Ma il servizio segreto l’ha già cercato nella città bassa, e lo avrebbe certamente trovato. Ma egli non è in città, te lo garantisco. Se fosse stato ucciso lontano dalla città, questo pacchetto col denaro non avrebbe potuto essere gettato cosí presto. È stato ucciso nei dintorni della città. Hanno saputo adescarlo per farlo uscire.
— Non riesco a immaginare come abbiano potuto farlo!
— Sí, procuratore, è il problema piú difficile di tutta la faccenda, e non so nemmeno se riuscirò a risolverlo.
— Misterioso, davvero! In una sera di festa, un credente esce senza motivo dalla città, abbandonando il desco pasquale, e là viene ammazzato. Chi, e con quali mezzi, ha potuto adescarlo? Non l’avrà fatto una donna? — chiese all’improvviso, come ispirato, il procuratore.
Afranio rispose calmo e ponderato:
— Impossibile, procuratore. Questa eventualità è assolutamente esclusa. Bisogna ragionare secondo la logica. Chi era interessato alla morte di Giuda? Dei visionari vagabondi, un gruppetto dove, prima di tutto, non c’erano donne. Per sposarsi, procuratore, occorre del denaro. Per mettere al mondo un bambino, ci vuole sempre denaro. Ma per ammazzare un uomo con l’aiuto di una donna, di denaro ne occorre moltissimo, e nessun vagabondo ne possiede. Nessuna donna ha preso parte a quest’affare, procuratore. Anzi, una simile interpretazione dell’assassinio può solo far perdere il filo, disturbare le indagini e disorientarmi.
— Vedo che hai perfettamente ragione, Afranio, — disse Pilato, — mi ero solo permesso di esporre una mia supposizione.
— Ahimè, è errata, procuratore.
— Ma allora, che ne pensi tu? — esclamò il procuratore fissando con avida curiosità il volto di Afranio.
— Io ritengo che si tratti sempre di denaro.
— Ottima idea! Ma chi e perché poteva proporgli del denaro, fuori città, di notte?
— Oh no, procuratore, le cose non stanno cosí. Io faccio un’unica ipotesi, e se non è esatta, temo di non trovare altre spiegazioni — . Afranio si chinò di piú verso il procuratore, e disse in un sussurro: — Giuda voleva nascondere il suo denaro in un luogo sicuro noto a lui soltanto.
— Finissima spiegazione. Dev’essere proprio andata cosí. Adesso ti capisco: è stato adescato non da qualcuno, ma dal suo intento. Sí, sí, è cosí.
— E cosí. Giuda era diffidente, nascondeva il denaro a tutti.
— Già, hai detto a Getsemani… Ma perché intendi cercarlo proprio là? Questo, lo confesso, non riesco a capirlo.
— Oh, procuratore, questa è la cosa piú facile. Nessuno nasconde del denaro su strade, in luoghi aperti e deserti. Giuda non è stato né sulla strada di Hebron, né su quella di Betania. Doveva essere un luogo riparato, protetto, alberato. È semplicissimo. Altri luoghi di questo genere, oltre a Getsemani, a Jerushalajim non esistono. Non poteva andare lontano.
— Mi hai completamente convinto. Allora, che fare adesso?
— Comincerò subito a cercare gli assassini che hanno seguito Giuda fuori città, e nel frattempo, come ho già detto, mi processeranno.
— Perché?
— I miei uomini se lo sono lasciato sfuggire iersera al mercato, dopo che egli aveva lasciato il palazzo di Caifa. Come sia successo, non riesco a capacitarmene. Non era mai accaduto nella mia vita. Era stato posto sotto sorveglianza subito dopo la nostra conversazione. Ma nella zona del mercato ha cambiato strada, ha fatto uno zigzag cosí inconcepibile che è scomparso senza lasciare tracce.
— Bene. Ti dichiaro che non ritengo necessario farti processare. Hai fatto tutto quello che potevi, e nessuno al mondo, — il procuratore sorrise, — avrebbe saputo fare piú di te! Punisci gli agenti che si sono lasciati sfuggire Giuda. Ma anche qui, ti avverto, non vorrei che la punizione fosse severa. In fin dei conti, abbiamo fatto tutto quello che potevamo per prenderci cura di quella canaglia! Ah sí! Dimenticavo di chiedere, — il procuratore si fregò la fronte, — come sono riusciti a gettare il denaro nella casa di Caifa?
— Vedi, procuratore… La cosa non è particolarmente difficile. I vendicatori sono passati sul retro del palazzo di Caifa, là dove il vicolo domina il cortile posteriore. Hanno gettato il pacco oltre il recinto.
— Con un biglietto?
— Sí, proprio come tu supponevi, procuratore. Già, a proposito — Qui Afranio strappò il sigillo dal pacchetto e mostrò il suo contenuto a Pilato.
— Per carità, che stai facendo, Afranio, saranno certo i sigilli del tempio!
— Il procuratore non si preoccupi di questo, — rispose Afranio richiudendo il pacchetto.
— Possibile che tu abbia tutti i sigilli? — chiese Pilato con una risata.
— Non può essere diversamente, procuratore, — rispose severissimo Afranio, senza il minimo sorriso.
— Immagino quel che sarà successo da Caifa!
— Sí, procuratore, l’emozione è stata fortissima. Mi hanno convocato immediatamente.
Perfino nella penombra si vedevano brillare gli occhi del procuratore.
— Interessante, molto interessante…
— Mi permetto di obiettare, procuratore; non era interessante. Un affare noiosissimo e faticosissimo. Alla mia domanda se fosse stato effettuato un pagamento a qualcuno nel palazzo di Caifa, mi fu risposto categoricamente di no.
— Ah, è cosí? E va bene, se non hanno pagato, vuol dire che non hanno pagato… Tanto piú difficile sarà trovare gli assassini.
— Verissimo, procuratore.
— Ah sí, Afranio, mi è venuto all’improvviso un pensiero: non si sarà per caso suicidato?
— Oh no, procuratore, — rispose Afranio, buttandosi addirittura all’indietro nella poltrona dalla sorpresa, Scusami, ma questo è del tutto inverosimile!
— Oh, in questa città tutto è verosimile. Sono pronto a scommettere che tra pochissimo tempo in tutta la città si spargeranno voci del suicidio di Giuda.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Il Maestro e Margherita»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il Maestro e Margherita» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Il Maestro e Margherita» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.