Federico Moccia - Scusa ma ti voglio sposare
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"Sempre che non si scivoli!"
"Ahia, ecco la portasfiga!"
"Ma scusa, noi tutte siamo state a letto almeno con un altro uomo oltre a quello con cui stiamo ora. Se non di più…"
Erica alza le spalle. "Va bè, ora non sottilizziamo."
"Il mio primo non ce l'aveva proprio sottile…"
"Olly! Che bora!"
"Oh, quando ce vò ce vò"
Niki scuote la testa. "Va bè, io volevo fare un discorso serio. Cioè, Diletta spiegami una cosa, tu stai con Filippo e starai magari
tutta la vita con lui, solo con lui, non proverai sessualmente altri uomini all'infuori di lui?"
Diletta alza le spalle. "Pensa che anche mia madre ha fatto la stessa cosa con mio padre…"
Olly scuote la testa. "Ho capito, è una malattia ereditaria.1"
Diletta non è d'accordo. "O un pregio trasmissibile! Perché lo leggi come una cosa negativa?"
"Ma perché senza paragone non si può amare in maniera assoluta. L'ha detto anche Erica prima. Questa è filosofia pura!"
"Sì, del mercato." Diletta si siede sul divano. "E comunque è troppo presto per dire qualcosa, magari cambieremo tutte di nuovo nei prossimi anni."
Erica arriva portando un vassoio con quattro bicchieroni di frullato.
"Ecco, addolcitevi, serpi. Comunque nei vostri discorsi non state tenendo nella giusta considerazione Niki! Lei è un evento, un miracolo italiano… Cioè, a parte la fuga sull'isola da cui è tornata, Alex non si è rimesso con Elena e non solo… Lui e Niki durano!"
"Ecco uno di quei casi in cui una donna dovrebbe avere le palle…"
"Perché?"
"Per toccarsi e allontanare la sfiga!"
Tutte e tre ridono, mentre Erica beve il suo frullato. "Io che li guardo da fuori li vedo come una coppia felice, anzi strafelice, e tutte quelle con una certa differenza d'età come Melanie Griffith e Antonio Banderas, Joan Collins e Percy Gibson… Demi Moore e Ashton Kutcher, Gwyneth Paltrow e Chris Martin… devo dire che sono durate, anzi… Si sono anche sposate!"
"A proposito!" Olly, Diletta ed Erica a questo punto guardano Niki tutte curiose.
"A proposito cosa?"
"No, dico… A proposito… È mai uscito il discorso?"
Niki le guarda un attimo. "Cosa volete sapere?!"
"Se è presto per litigare per chi tra di noi ti farà da testimone!"
Niki alza un sopracciglio. "Abbiamo parlato di bambini, ma non di matrimonio."
"Come mai?"
"Che ne so? È uscito così. Sai, quando parli e dici una cosa, ecco… Ne vorremmo quattro, due maschi e due femmine!"
"Pure! Ma voi siete pazzi…"
Erica ride. "Quattro… Mi sembra un numero insostenibile. Io
mi dimenticherei persino i nomi. La sera solo a chiamarli per mettersi a tavola, la cena diventerebbe fredda!"
"Ma scusate, quando uno sogna almeno sogna in grande, no? C'è sempre tempo per ridimensionarsi. Comunque appena ho notizie ve le dico. Ah, a proposito, oggi all'università ho conosciuto uno niente male…"
"Niki!"
"Cioè, in effetti non l'ho conosciuto perché gli ho detto che quest'anno avevo già conosciuto troppa gente."
"Ah ah! Troppo forte questa! Sei un genio, Niki!"
"Macché… l'ho rubata da quel bellissimo film, Sciarada, con Audrey Hepburn e Cary Grant."
"Ah, peccato, mi sembrava proprio da te!"
"È vero, ora che ci penso me la potevo rivendere…"
"Ma te la puoi rivendere lo stesso!"
"Ma no…" Diletta sorride. "Magari il film lo conoscono tutti o si ricordano quella battuta."
"Lui però non se l'è ricordata."
Olly diventa seria. "Ma scusa, Niki, per uno che neanche hai voluto conoscere metti in discussione il tuo splendido rapporto con Alex e l'allegro progetto di ben quattro bambini?"
"Ma che, siete matte? Io lo volevo proporre a voi. Se tu, Olly, ti scocci di essere gelosa di Giampi, se tu, Diletta, vuoi giustamente provare qualcosa al di fuori del tuo "amore assoluto" e se soprattutto, Erica, come al solito dopo una settimana…"
"Due!"
"Va bè, dopo due settimane ti molli con il neoarrivato dentista… Ecco là che avete già pronto l'uomo di scorta!"
"Già… C'è chi ha il ruotino. Noi abbiamo l'omino di scorta!"
"Guardate che non è niente male."
"Lo vedi che ti piace!"
"Lo dico per voi!"
"Sì sì, come no…" E continuano così a ridere e scherzare, bevendo quel frullato buono, appena fatto, guardandosi negli occhi, senza alcun dubbio o minima penombra.
"Però sapete cosa vi dico… Ci ho ripensato. Non avete apprezzato il mio gesto… E quindi il mio omino di scorta non ve lo presto! Mi piace troppo!" E le Onde tutte insieme si buttano sul divano.
"Aiuto… Siete pazze… Scherzavo…"
"No no, tu dici sul serio!"
E ci sono frasi dette con leggerezza che sono più vere di quel che sembra. Le Onde continuano a giocare, si spingono, si tirano cuscini, si placcano come a rugby, bevendo il frullato prima che si rovesci dappertutto, sui vestiti, sul divano. Amiche. Da sempre. Come sempre. L'amicizia è un filo sottile e indistruttibile che attraversa la vita e tutti i suoi cambiamenti.
Tredici
Alex e Flavio escono da casa di Enrico. Flavio si è cambiato, è di nuovo in jeans e si sta mettendo a posto il golf.
"Poveraccio, Enrico… Mi dispiace proprio, ancora mi ricordo il suo matrimonio, era l'uomo più felice del mondo. Quanto tempo fa è stato?"
"Sei anni, neanche è arrivato alla crisi del settimo, ma è durato fin troppo. Ci sono alcuni che resistono un anno, sei mesi… Per non parlare della gente dello spettacolo. Ti ricordi quella storia di anni fa, quell'attrice… com'è che si chiamava? Ah, sì, Claudia Pandolfi. Ecco, lei ha battuto tutti, si è sposata e si è separata dopo settantacinque giorni…"
"Ma c'è anche quel mito di Paul Newman che è stato sempre sposato con la stessa donna, felici e innamorati. È famosa la sua frase… "Perché andare in giro a mangiare un hamburger quando a casa ho una sana e buona bistecca che mi aspetta?""
"Vallo a spiegare a Pietro… Quello si accontenta anche di un hot dog freddo, pur di mangiare fuori!"
Flavio si ferma nel cortile e apre la borsa dello sport.
"Che fai?"
"Niente…" Prende la maglietta, l'accappatoio, apre la pompa dell'acqua e ce ne butta un po'"sopra.
"Ma sono puliti…"
"Appunto, vai a spiegare a Cristina perché non abbiamo giocato."
"Ragazzi, voi siete paranoici…"
"La prudenza non è mai troppa… E poi il più pulito c'ha la rogna."
"Cioè?"
"Che le nostre mogli non crederebbero mai al fatto che non abbiamo giocato per consolare Enrico… Quindi, è meglio che abbiamo giocato!"
Alex si incammina verso la macchina. "Sono veramente senza
parole…" Flavio lo raggiunge un attimo dopo. "Allora ti posso dire una cosa, Alex? L'ho imparato con l'esperienza. Loro non devono mai avere neanche un minimo dubbio, sennò è finita. Devi dare certezza."
"Anche se ormai ti sei sposato?"
"E certo! Soprattutto adesso! Vedi come lo dici? Anche se "ormai" ti sei sposato… È come se finisse qualcosa, non ci fosse più tensione… Invece è lì che comincia tutto!"
"Ma no, io lo dicevo nel senso che se addirittura hai deciso di sposarti con lei vuol dire che hai trovato la donna giusta, che è lei quella che cercavi. Non ci può essere più tensione… ma armonia, complicità, fiducia… Insomma, una squadra vincente. E per sempre dovrebbe essere così!"
"Ecco, hai detto la frase giusta!" Flavio entra nella sua macchina. "Dovrebbe essere così… Ma lo è? Prima ti ha chiamato Niki e il telefonino funzionava. Ma ora? Ora funziona o è spento? Hai fiducia in lei? È veramente a casa delle sue amiche? E con loro? O fai come me che non ho mai avuto un dubbio su Cristina e vivo senza gelosia, e lei credo che apprezzi questa mia fiducia illimitata… oppure entro dieci minuti proverai a chiamare Niki. E non solo per sentirla. Questo lo sai solo tu." Flavio fa un incredibile sorriso. E chiude lo sportello. Accende la macchina; tira giù il finestrino. "Solo tu. Tu e basta. Fiducia o gelosia… questo è il dilemma!" E parte lasciandolo così, da solo, in mezzo alla strada. Alex non aspetta altro che Flavio giri l'angolo. Prende subito il cellulare dalla tasca e compone il numero. Rimane un attimo in silenzio, con il fiato sospeso e il cuore anche, preoccupato che il telefonino di Niki possa essere spento. Poi finalmente il segnale.
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