— Karfregin e il suo equipaggio mancano all’appello ormai da due giorni di questo pianeta.
— Questo non lo sapevo — rispose Dondragmer sorpreso. — Come ha reagito Barlennan? A questo punto credo proprio che farebbe meglio a rivedere la sua politica e a ricorrere all’aiuto degli umani: cominciamo a perdere equipaggi interi uno dopo l’altro!
— Barlennan non lo sa ancora. Stiamo ancora cercandoli usando dei veicoli costruiti con le ruote della Esket e non vogliamo riferire la cosa fino a quando le ricerche non verranno completate.
— Cosa significa “completate”? Karfregin e i suoi sono morti a quest’ora se nessuno li ha ancora trovati. I dirigibili non sono dotati dell’attrezzatura necessaria per una base d’emergenza.
Una leggera vibrazione percorse il corpo di Kabremm dalla testa all’estremità caudale. — Se la veda con Destigmet. Io ho già abbastanza problemi.
— Perché il suo dirigibile non è stato usato per le ricerche? — Lo era fino a quando non è calato il sole. Comunque vi sono altri problemi alla miniera. Un enorme fronte di ghiaccio avanza, per fortuna lentamente, proprio in direzione della seconda colonia travolgendo ogni cosa gli si pari davanti. Ha raggiunto la Esket spostandola di molti metri e rovesciandola: ecco perché siamo riusciti a smontare le ruote tanto facilmente. Destigmet mi ha ordinato di risalire il ghiacciaio per scoprire se avanzerà ancora o se i depositi da cui trae origine stanno per esaurirsi. In effetti non sarei dovuto arrivare tanto lontano, ma non ho voluto interrompere l’esplorazione. È sempre lo stesso fiume per tutto il percorso, a volte liquido e a volte solido; è la cosa più strana che abbia mai visto su questo pianeta tutto strano. Ma mi rendo conto che l’avanzata del ghiaccio non si fermerà mai in tempo: la seconda colonia è spacciata.
— E naturalmente Barlennan non sa nulla di tutto questo.
— Non c’è modo di farglielo sapere! Abbiamo scoperto l’avanzata del ghiaccio solo poco prima che facesse buio… prima di allora era solo una collina all’orizzonte.
— In altre parole non solo abbiamo perso il mio primo ufficiale, un volatore e un dirigibile con cinque marinai, ma perderemo con tutta probabilità l’intera seconda colonia e la Kwembly? E lei è ancora convinto che non dovremmo metter fine al nostro inganno, raccontare agli umani l’intera storia e farci aiutare da loro?
— Ora più che mai. Se sapessero che siamo incorsi in tanti guai deciderebbero che non siamo più utili al progetto e ci abbandonerebbero qui.
— Cosa? Che sciocchezza! Nessuno abbandonerebbe mai un investimento come questo. La trovo una convinzione molto futile. In ogni caso è inutile discutere. Vorrei…
— Mi auguro che non vorrà usare i nostri guai come scusa per raccontare tutto ai respira-ossigeno!
— Dovrebbe sapere che non lo farei mai senza autorizzazione. Mi piace giudicare le cose secondo le mie convinzioni personali, ma conosco abbastanza la storia da temere i cambiamenti improvvisi in faccende come queste.
— Meno male. Anch’io trovo gentili alcuni umani, ma pochi sono come gli Hoffman. Questo lo ha ammesso anche lei, no?
— La morale di tutto questo — disse Barlennan a Bendivence — è che abbiamo inviato troppo presto Deeslenver alla Esket per oscurare tutti e quattro i prendimmagini. La faccenda degli oggetti che si muovevano in laboratorio sembra essersi quietata e questo riporterà l’attenzione di tutti su quella storia. Non siamo ancora pronti per l’atto finale e non lo saremo ancora per un altro anno. Non mi sembra tanto grave aver tirato fuori la faccenda della minaccia dei nativi con un certo anticipo, ma Destigmet e i suoi non saranno in grado di interpretare la loro parte fino a quando non possiederanno molti più automi e macchine elettriche, cose che gli umani pensano noi non abbiamo. Chiaramente fino a quando la minaccia dei nativi non sembrerà molto più reale gli umani non prenderanno mai le decisioni che noi vogliamo far loro prendere.
“Se esistesse un modo per raggiungere Deeslenver e cancellare gli ordini non esiterei a utilizzarlo. Come vorrei averle dato l’autorizzazione per continuare gli esperimenti con la radio! Se il Deedee ora avesse uno di quegli arnesi a bordo il problema non si porrebbe neppure.”
— Si possono riprendere — ribatté lo scienziato. — Sarei più che felice di ricominciare. Certo, le onde possono venir captate dagli esseri umani, ma se ci limitassimo a brevi e rari messaggi con un semplice codice a due voci nessuno potrebbe localizzare con certezza la sorgente. In ogni caso è troppo tardi ormai per fermare Deeslenver.
— Già. Mi piacerebbe sapere perché dalla stazione spaziale non è più giunta parola riguardo a Kabremm. L’ultima volta che ho parlato con la signora Hoffman ho ricevuto l’impressione che non fosse più così sicura di averlo visto. Crede possibile che si sia sbagliata veramente? Oppure gli umani ci stanno mettendo alla prova esattamente come noi vogliamo fare con loro? Forse Dondragmer ha fatto qualcosa per distogliere la loro attenzione; ma se la Hoffman si è sbagliata dobbiamo rielaborare completamente le nostre strategie.
— E che ne è dell’altro rapporto, quello in cui si diceva che qualcosa si è mosso sul pavimento della Esket? — aggiunse Bendivence. — Si trattava di un’altra prova oppure sta veramente succedendo qualcosa da quelle parti? Ricordiamoci che gli ultimi contatti con la seconda colonia risalgono a più di centocinquanta ore fa. Ormai se veramente qualcosa sta muovendo la Esket dalla sua posizione siamo troppo in ritardo per rimediare. Sa, pur senza criticare la scelta che sta alla base della seconda colonia, è terribile dover lavorare senza informazioni affidabili.
— Se vi sono seri guai alla Esket dovremo fidarci delle decisioni di Deeslenver — disse Barlennan cercando di ignorare l’ultima frase. — Ma in effetti anche questo non è un problema insormontabile. Il vero punto qui è cosa fare con Dondragmer e la Kwembly. Suppongo che abbia avuto degli ottimi motivi per evacuarla e lasciarla in balia delle correnti, ma i risultati sono stati disastrosi e il fatto che due dei suoi marinai si trovassero ancora a bordo peggiora ancor di più la sua posizione. Se la Kwembly fosse stata abbandonata del tutto avremmo potuto dimenticarcela e inviare il Kalliff a raccogliere i dispersi.
— Ma perché non possiamo farlo comunque? L’umano chiamato Aucoin non l’ha forse suggerito di sua iniziativa? — Esatto. Io ho risposto che ci devo pensare sopra.
— Perché?
— Perché le possibilità che il Kalliff arrivi in tempo a salvare i due timonieri bloccati con la Kwembly sono meno di una su dieci. In effetti, vi sono molte poche possibilità che il Kalliff riesca a raggiungerli del tutto. Ricorda la pianura innevata da cui sono partiti tutti questi guai? Cosa crede che sia diventata adesso quell’area? E quanto crede che quei due marinai, abili e intelligenti finché si vuole ma privi del tutto di preparazione tecnica o scientifica, riescano a mantenere abitabile uno scafo pieno di infiltrazioni di ossigeno?
— Naturalmente — aggiunse Barlennan — potremmo sempre confessare agli umani l’esistenza della seconda colonia e domandare loro di mettersi in contatto con Destigmet, tramite la guardia che tiene sempre d’occhio gli schermi sulla Esket, ordinandogli di organizzare una missione di soccorso con i due dirigibili.
— Questo significherebbe mandare a monte un’impressionante mole di lavoro, rovinando quella che sembra un’esperienza promettente — ribatté Bendivence pensieroso. — Immagino che lei non voglia farlo più di quanto non voglia io, ma d’altro canto non possiamo condannare a morte quei due marinai.
— No, non possiamo — concordò lentamente Barlennan — ma mi chiedo se rischieremmo troppo tentando un’altra strada ancora.
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