Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra

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Comunicazioni: organizzammo una serie ternaria di compagni chiamati con il nome di Partito.

Presidente: compagno Adam Selene (Mike).

Cellula esecutiva: Bork (io), Betty (Wyoh) e Bill (Prof).

Cellula di Bork: Cassie (Mum), Colin e Chang.

Cellula di Betty: Calvin (Greg), Cecilia (Sidris) e Clayton.

Cellula di Bill: Cornwall (Finn Nielsen), Carolyn, Cotter… eccetera. Al settimo livello, George sovrintende a Herbert, Henry e Hallie. A questo punto ci vogliono già 2.187 nomi che iniziano con l’acca, ma basta rivolgersi a Mike che li scopre o li inventa. A ogni nuovo membro di una cellula viene dato un nome di partito e un numero telefonico di emergenza. Questo numero, invece di risalire attraverso decine di contatti, collega direttamente con Adam Selene, cioè Mike.

Sicurezza: basata su un doppio principio. Non ci si può fidare di nessuno per nessuna ragione… ma ci si può fidare di Mike in tutto e per tutto.

Il primo principio, per quanto pessimista, è indiscutibile. Con droghe, torture o altri metodi spiacevoli, qualsiasi uomo può essere costretto a cedere. L’unica forma di difesa è il suicidio, che non sempre è possibile. Ma Mike non aveva bisogno di suicidarsi, non poteva essere drogato, non provava dolore. Conservava ogni segreto che riguardava la rivoluzione in una memoria isolata, sigillata a una formula efficace solo se pronunciata da una delle nostre tre voci; inoltre, dato che la carne è debole, ideammo anche un segnale con il quale ciascuno di noi tre poteva escludere gli altri due.

Avevo fiducia in Mike. Nella vita bisogna ammettere che esiste un punto fermo. Su Mike avrei scommesso qualsiasi fortuna.

La nostra sicurezza, quindi, poggiava sulla fiducia in Mike per ogni cosa, mentre ciascuno di noi sapeva soltanto ciò che era indispensabile sapere. Io conoscevo solo i nomi i battaglia dei miei compagni di cellula e dei tre direttamente sotto di me. Non avevo bisogno di sapere altro. Mike stabilì nomi di partito, assegnò a ciascuno un numero telefonico e tenne gli elenchi dei nomi veri e dei nomi di partito. Supponiamo che il membro Daniel (che io non conoscevo dato che il D è due livelli sotto di me) recluti un tale Fritz Schultz. Daniel comunica per via gerarchica il fatto, ma non il nome. Adam Selene chiama Dàniel e assegna a Schultz il nome di partito Embrook, poi chiama Schultz al numero telefonico fornitogli da Daniel e gli comunica il suo nome, Embrook, e il numero telefonico di emergenza. Questo numero è diverso per ciascun nuovo membro.

Nemmeno il capo cellula di Embrook conosce il numero di emergenza del suo sottoposto. Non è possibile spifferare quello che non si sa, nemmeno sotto l’azione delle droghe o della tortura. Nemmeno per sbadataggine.

Ora, supponiamo che io debba raggiungere il compagno Embrook.

Non so chi sia. Può essere un abitante di Hong Kong o il droghiere all’angolo. Invece di passare il messaggio verso il basso, sperando di riuscire a raggiungerlo, chiamo Mike. Mike mi collega immediatamente con Embrook, tramite Sherlock , senza farmi sapere il numero.

Oppure supponiamo che debba parlare al compagno che sta preparando i manifesti da affiggere in ogni bar della Luna. Non so chi sia, ma ho bisogno di parlargli. Chiamo Mike. Mike sa tutto… ed eccomi collegato. Il compagno che risponde sa che può parlare liberamente perché la telefonata gli giunge tramite Adam Selene. "Parla il compagno Bork" dico io. Lui non mi conosce ma l’iniziale B gli dice che sono un pezzo grosso. "Dobbiamo cambiare questo e quello. Riferisci al tuo capo cellula e digli di controllare, ma intanto datti da fare."

Quando decidemmo che Mike avrebbe dovuto parlare direttamente con qualsiasi compagno, in certe circostanze, sorse l’esigenza di dargli nuove voci e fabbricare il personaggio di Adam Selene, Presidente del Comitato Provvisorio Luna Libera.

La necessità di nuove voci per Mike stava nel fatto che aveva solo un apparecchio vocalizzatore mentre il suo cervello era in grado di tenere contemporaneamente dozzine di conversazioni (o centinaia, non ho mai saputo quante), come un maestro di scacchi che gioca cinquanta partite allo stesso tempo. Con l’accrescersi dell’organizzazione e il moltiplicarsi delle telefonate ad Adam Selene, questa mancanza di voci diverse avrebbe rappresentato una seria strozzatura e avrebbe potuto diventare cruciale se fossimo sopravvissuti fino al momento di entrare in azione.

Prima mi diedi da fare in officina, mettendo al lavoro il braccio numero tre. Il risultato fu una minuscola scatola che conteneva venti circuiti vocalizzatori privi di apparato di ascolto. Chiamai Mike e gli dissi di ammalarsi in modo abbastanza grave da preoccupare il Governatore, poi aspettai.

Mi chiamarono in capo a mezz’ora. Mike ne aveva pensata una bella: la sua malattia era una serie di folli oscillazioni nel sistema di condizionamento d’aria nella residenza del Governatore. La temperatura si alzava e si abbassava ciclicamente con periodi di undici minuti e la pressione dell’aria aumentava e diminuiva al ritmo rapidissimo di circa due cicli al secondo, roba da far diventare chiunque tremendamente nervoso e forse anche da causare male alle orecchie.

Il condizionatore di una casa, per quanto grande e importante, non dovrebbe mai essere affidato a un calcolatore come Mike! Nella fattoria Davis il condizionamento d’aria per la casa e i campi era controllato da un apparecchio elementare, con una rete di segnali d’allarme, e chiunque era in grado di saltare dal letto, passare al controllo manuale e trovare il guasto in un momento. Oltretutto il condizionamento era organizzato in modo tale che se le mucche erano al freddo, il grano, in un campo isolato, era al sicuro, e se le luci che nutrivano il grano si spegnevano, quelle dell’insalata continuavano a splendere. Che Mike potesse combinare guai nella residenza del Governatore e nessuno sapesse cosa fare, era una prova ulteriore di quanto fosse sciocco concentrare tutto in un solo cervello elettronico.

Mike sprizzava di gioia da tutte le parti. Era uno scherzo che gli piaceva molto. Piaceva anche a me e gli dissi di continuare pure a divertirsi. Nel frattempo aprii la cassetta degli arnesi e tirai fuori la piccola scatola nera.

In quel momento, il tecnico di guardia si mise a suonare e a bussare alla porta. Impiegai un bel po’ di tempo per andare ad aprire e mi infilai anche il braccio numero cinque che sconvolge tutti quelli che lo vedono e fa venire il vomito ad alcuni. — Che cosa ti prende, amico? — chiesi.

— Senti — rispose — il Governatore sta facendo il diavolo a quattro. Non hai ancora trovato il guasto?

— I miei rispetti al Governatore e digli che gli restituirò la sua tranquillità appena avrò localizzato il circuito difettoso. E riuscirò a farlo presto se non sarò interrotto da domande stupide. Vuoi continuare a stare sulla porta a impolverare la macchina mentre apro i pannelli di protezione? Se lo fai, dato che ora sei tu di guardia, quando la polvere avrà messo il calcolatore fuori uso, lo riparerai tu. E non lascerò il mio letto caldo per venire a darti una mano. Puoi dirlo al tuo maledetto Governatore.

— Stai attento a quello che dici!

— Stacci attento tu, amico. Vuoi chiudere quella porta o no? Oppure devo tornare a Luna City? — Alzai il braccio numero cinque come una clava.

Chiuse la porta.

Non avevo nessun interesse a insultare quel pover’uomo. Era solo politica spicciola per rendere il prossimo il più infelice possibile. Quel tipo già trovava difficile lavorare per il Governatore. Volevo che quel posto gli diventasse insopportabile.

— Devo continuare? — chiese Mike.

— Ancora per dieci minuti, poi ferma all’improvviso. Dopo, per circa un’ora, qualche altro disturbo, diciamo la pressione dell’aria. Sbalzi irregolari, ma violenti. Sai che cos’è un bang sonico?

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