Hal Clement - Strisciava sulla sabbia
Здесь есть возможность читать онлайн «Hal Clement - Strisciava sulla sabbia» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Strisciava sulla sabbia
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Strisciava sulla sabbia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Strisciava sulla sabbia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Strisciava sulla sabbia — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Strisciava sulla sabbia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Ma ci vorrebbero diversi giorni a disposizione, come avete fatto notare anche voi. E Teroa parte fra quarantott’ore!
«Non è ancora detto. Volendo, posso trattenerlo sull’isola fino al prossimo passaggio della nave, per quanto l’idea non mi entusiasmi sapendo quanto il ragazzo ci tenga a cominciare il suo lavoro. Così ci sarebbero dieci giorni a disposizione, e provando due droghe al giorno avremmo la possibilità, se pur lieve, di trovare quella buona.»
Mi pare una soluzione eccellente, se Bob non ha niente in contrario , rispose il Cacciatore. È un vero peccato non avere chiesto prima la vostra collaborazione dottore. Possiamo fare subito una prova?
Bob si dichiarò pronto, e il medico procedette all’iniezione mentre il ragazzo teneva gli occhi fissi su una parete per ricevere il messaggio del Cacciatore.
Per me è solo una diversa specie di molecola proteinica , scrisse infine l’alieno. Dovresti chiedere al dottore se devo consumare la sostanza o se posso lasciarla circolare nel tuo sistema.
Bob riferì il messaggio.
«È indifferente, per quanto se ne sa» disse il medico. «Comunque mi farebbe un favore se la lasciasse circolare e poi mi riferisse quali effetti ha avuto sui tuoi tessuti. Noi riteniamo che sia innocua. Ma forse per oggi non conviene riprovare. Puoi tornare dai tuoi amici. Tieni gli occhi aperti. Teroa non è il solo sospetto, anche se la tua idea non era poi male.»
I ragazzi erano ancora al cantiere. Bob aveva tenuto d’occhio la strada per poterlo controllare. La gamba gli diede una fitta quando lui montò in bicicletta. Si rese conto, con un certo divertimento, che il dottore si era completamente dimenticato della ferita. Sperò di poter fare altrettanto. Non ci impiegò molto ad arrivare, e non appena fu là notò con soddisfazione che c’era già un bel po’ di materiale accanto alle bici degli altri. Lasciò la sua nello stesso posto, e andò a cercare gli amici.
I quattro ragazzi in cerca di materiale si erano presi una breve pausa. Erano sulla collina, oltre il muro che Bob aveva visto fare. Il cemento si era indurito, ed erano già stati sistemati i cassoni per le pareti laterali. I ragazzi si sporgevano a guardare in giù. Bob li raggiunse. Ad attirare la loro attenzione era un gruppo di uomini indaffarati là in basso intorno a una bizzarra apparecchiatura. Portavano tutti la maschera, ma l’uomo che li comandava era riconoscibile: era il padre di Malmstrom. Avevano una specie di pompa a pressione collegata da un tubo flessibile alla spina di un contenitore. Uno degli uomini spargeva un liquido sul cemento, e gli altri gli andavano dietro coi cannelli ossidrici. I ragazzi avevano un’idea approssimativa di quello che stava succedendo: molti batteri usati nei serbatoi producevano sostanze estremamente corrosive, sia negli stadi intermedi sia come prodotti finali di scarto. La vernice vetrosa che veniva applicata alla parete doveva servire come protezione contro queste sostanze. Consisteva, in realtà, di una plastica ricca di fluorina, un recente ritrovato messo a punto pochi anni prima durante le ricerche sulla separazione degli isotopi d’uranio. La sostanza veniva immessa nel contenitore con uno dei normali inibitori di reazione e polimerizzata istantaneamente in vernice vetrosa quando veniva spruzzata. I vapori dell’inibitore erano tutt’altro che salubri, per questo gli uomini portavano la maschera.
I ragazzi, dieci metri più in alto, ricevevano di tanto in tanto qualche zaffata di vapori. Nemmeno il Cacciatore si rese conto del pericolo, ma qualcun altro sì, fortunatamente.
«Prima una scottatura di sole che quasi ti bruciava vivo, e adesso questo. Non te ne importa molto di quello che ti può succedere, vero?» I ragazzi si girarono e alzarono gli occhi, sorpresi, sull’alta figura del padre di Bob che torreggiava su di loro. Lo avevano visto poco prima sul fondo del serbatoio, indaffarato, e nessuno di loro lo aveva notato venire verso di loro. «Perché credete che il signor Malmstrom e i suoi uomini portino la maschera? Vi conviene venire con me. A questa distanza non dovrebbe esserci pericolo, ma non è il caso di correre rischi.» Si girò e fece strada lungo il muro, e i ragazzi lo seguirono in silenzio.
All’estremità della parte già finita, il signor Kinnaird indicò il cassone. «Ci troveremo là fra qualche minuto. Devo andare a casa a prendere qualcosa, e se poi vi impegnate a caricare la vostra roba sulla jeep, vi accompagnerò fino alla cala» disse, e guardò i ragazzi scendere di corsa il pendio, poi scese anche lui servendosi di un’impalcatura laterale.
Prese la maglietta che si era tolto per il caldo e aveva lasciato accanto alle seghe elettriche, l’indossò, e si avviò verso il punto che aveva indicato, dov’era parcheggiata la jeep. Lì, lo stava aspettando soltanto suo figlio. Gli altri erano andati avanti, alla catasta del materiale raccolto. Il signor Kinnaird li raggiunse con la jeep, scendendo in folle per quasi tutto il percorso.
Il carico non richiese molto tempo: i ragazzi avevano già fatto bracciate dei pezzi più piccoli, e il signor Kinnaird raccolse tutti gli altri. Poi avviò la jeep. E le cinque biciclette, dietro. I ragazzi ne approfittarono per fare una gara. La distanza era breve, e non arrivarono molto distanziati l’uno dall’altro. La jeep non li aveva preceduti di molto.
Vedendo i ragazzi togliersi le scarpe e arrotolarsi i pantaloni, il signor Kinnaird fece altrettanto, poi, con lo stesso legname di poco prima sotto il braccio, li seguì nell’acqua e raggiunse il teatro delle operazioni. Esaminò lo scheletro della barca, diede qualche consiglio per la costruzione, e tornò indietro rapidamente. «Dovete aver ammaestrato una squadra di granchi per scoraggiare le intrusioni» disse ridendo. I ragazzi risposero sullo stesso tono, e alla fine si misero al lavoro.
Di tanto in tanto rompevano la monotonia di segare e piantar chiodi facendo una nuotata, e fu durante uno di questi brevi bagni che il Cacciatore imparò perché gli esseri umani evitavano le meduse. A un certo punto Bob non riuscì ad allontanarsi in tempo da una di quelle creature e il Cacciatore fece un’ottima conoscenza delle cellule del celenterato. Non fu piacevole.
Un paio d’ore più tardi un’altra barca comparve all’imbocco del canale, e Charles Teroa si unì ai ragazzi suscitando il massimo interesse nel Cacciatore e nel suo ospite.
«Ciao, dormiglione!» salutò Rice agitando un martello in un gesto di benvenuto. «Sei venuto a dare un ultimo saluto a questi posti?»
Teroa lo guardò con espressione non precisamente amichevole. «Peccato che la tua lingua non riesca mai a vedere i segnali di pericolo» ribatté il polinesiano. «A quanto vedo, siete ancora nei guai con la barca. Non l’avevate appena aggiustata?» Quattro paia di polmoni s’affannarono a spiegare cos’era successo, mentre la faccia bruna di Charles assumeva un’espressione divertita, di cui Rice faceva le spese. Nessun commento parlato avrebbe fatto sentire più a disagio il ragazzo dai capelli rossi, e durante la mezz’ora in cui Charles Teroa restò con loro, i rapporti fra il polinesiano e Kenny Rice furono assai freddi. Del resto il maggior peso della conversazione fu sostenuto da Norman e Colby, quest’ultimo con brevi interventi, perché Bob si sentiva alquanto a disagio conoscendo le intenzioni del dottor Seever, e da Malmstrom, che di tutti loro era il più amico del polinesiano e il più evidentemente rattristato per la sua prossima partenza. Infatti, quando Charles risalì in barca, Malmstrom pregò Colby di occuparsi della sua bicicletta perché lui intendeva andare con il polinesiano. Colby promise con un cenno della testa, e tutti restarono a guardare la barca finché la persero di vista.
«Non ci crederete, ma mi dispiace che se ne vada» disse Rice alla fine. «Però lo rivedremo abbastanza spesso… Allora, riprendiamo il lavoro?»
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Strisciava sulla sabbia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Strisciava sulla sabbia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Strisciava sulla sabbia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.