Dopo un momento, la bocca di Barker si aprì in una risata silenziosa. — Suvvia, dottore — disse. — Non faccia così, quando posso già sentire la musica.
Hawks si portò le mani dietro la schiena. — Benissimo. Allora c'è un'ultima cosa. Quando abbiamo incominciato a servirci di questa tecnica, abbiamo scoperto che il volontario T mostrava segni di confusione temporanea. Sebbene fosse al sicuro nel laboratorio, si comportava come se fosse il volontario L sulla Luna. Il periodo di confusione durava solo un momento o due, e poi svaniva. Abbiamo accantonato il fenomeno, considerandolo come una delle tante cose che per il momento dobbiamo trascurare e riservarci di studiare quando saranno stati risolti i problemi urgenti. Molte cose sono state accantonate allo stesso modo. Ma abbiamo ricevuto rapporti dalla squadra della Marina che si trova sulla Luna: il volontario T stava perdendo inspiegabilmente tempo… era rimasto disorientato per parecchi secondi, dopo la risoluzione nel ricevitore. Forse per qualche lesione cerebrale, forse per qualche altra ragione… A quel tempo non lo sapevamo, ma era qualcosa di nuovo, e faceva perdere tempo al volontario.
«Quello era un problema urgente. Lo risolvemmo quando considerammo il fatto che per la prima volta nell'universo che conosciamo, esistevano due cervelli identici e nello stesso momento di tempo. Comprendemmo, anche se qualcuno di noi era restio ad accettare tale conclusione, che la distanza di trecentottantamila chilometri che li separava non costituiva un ostacolo più serio, per i loro pensieri, di quanto lo sia una linea tracciata a terra davanti a un uomo che cammina. Può chiamarlo come vuole. Anche telepatia, se preferisce, qualunque cosa possa pensare di ciò che può o non può essere incluso nella nomenclatura scientifica.» Sul viso di Hawks passò una rapida espressione di disgusto.
— Naturalmente, non c'era possibilità che si trattasse di una vera comunicazione. Quasi istantaneamente, i due cervelli cessavano di essere identici. I due volontari ricevevano impressioni sensoriali enormemente diverse e le registravano nelle rispettive cellule cerebrali. Dopo pochi secondi, le due menti erano lontanissime l'una dall'altra, e il filo si spezzava. L e T non erano più lo stesso uomo. E mai, neppure al primo istante, potevano semplicemente «parlarsi», scambiarsi messaggi come se fossero telegrammi. Del resto, non credo che questo tipo di comunicazione oggettiva sarà mai possibile. Per poter leggere nella mente di un uomo bisogna essere quell'uomo… essere dov'è, vivere ciò che egli sta vivendo. Anche in questo caso speciale, i due uomini potevano soltanto sembrare dotati di un'unica mente, per un attimo fuggevole.
Hawks girò lo sguardo sul laboratorio. Gersten l'osservava paziente, ma stava in ozio, dopo aver completato tutti i preparativi. Hawks annuì distrattamente, e tornò a guardare Barker.
— Ci rendemmo conto — concluse — che avevamo un mezzo potenziale per osservare bene un uomo dentro la formazione lunare. È per ciò che prepariamo in questo modo le condizioni fisiche per i lanci lunari. Barker L verrà risolto sulla Luna, dove i congegni dell'armatura che bloccano il sensorio cesseranno di funzionare, perché saranno fuori della portata dei nostri comandi a bassa energia. Uscirà dall'anestesia e sarà in grado di muoversi e di osservare normalmente. Ma Barker T, qui, sarà ancora sotto il nostro controllo. Non riceverà stimoli esterni, e rimarrà isolato nell'armatura. La sua mente non sarà influenzata dall'ambiente di questo laboratorio, e accetterà tutto ciò che riceverà: e potrà ricevere solo ciò che proverrà dalla mente di Barker L.
«Anche a Barker T sembrerà di essere sulla Luna, all'interno della formazione. Non saprà di essere Barker T. Vivrà come se fosse nel cervello di L, e la sua struttura organica registrerà tutte le percezioni sensoriali che il corpo di L trasmetterà al proprio cervello. E sebbene, naturalmente, non vi siano metodi capaci di prevenire l'insorgere di stimoli divergenti, poiché le condizioni metaboliche dei due corpi diventano sempre più dissimili, per esempio… in contatto potrebbe comunque durare anche dieci o quindici minuti. Ma, naturalmente, non è mai durato tanto.
«Si accorgerà di aver raggiunto il limite delle nostre esplorazioni precedenti quando raggiungerà il cadavere di Rogan. Non sappiamo che cosa l'abbia ucciso. Poco importa che cos'è stato: ma lei dovrà evitarlo, qualunque cosa sia. Forse le condizioni del corpo costituiranno un indizio utile. In tal caso, sarà la sola cosa utile che saremo riusciti a ricavare da Rogan. Perché quando Rogan T, qui in laboratorio, ha sentito Rogan L morire lassù, non ha potuto captare altro che la morte di L. Anche a lei accadrà la stessa cosa.
«La mente di Barker L morirà con il suo corpo, in qualunque modo particolare venga annientato quel corpo. Speriamo che avvenga un po' dopo lo scadere dei duecentotrentadue secondi, piuttosto che prima. Comunque, prima o poi accadrà. E la mente di Barker T, qui nel cervello T, si sentirà morire, perché non potrà sentire nulla di ciò che accade al proprio corpo. Tutta la sua vita, tutti i suoi ricordi, giungeranno improvvisamente a un culmine. Sentirà la sofferenza, il trauma, l'angoscia ancora totalmente indescrivibile della fine del suo mondo. Nessuno è riuscito a sopportarlo. Abbiamo reclutato le menti migliori e più stabili tra i volontari fisicamente adatti e, senza eccezione, tutti i volontari T sono stati estratti dementi dalle loro tute. Qualunque informazione avessero da fornirci, è andata perduta senza speranza, e non abbiamo ricavato nulla in cambio del sacrificio.»
Barker lo guardava con occhi inespressivi. — Che peccato.
— Come vuole che ne parli? — rispose rapidamente Hawks. Una vena gli spiccava, pulsando, al centro della fronte. — Vuole che le dica cosa dobbiamo fare, o preferisce che dica qualcos'altro? Vuol discutere di morale con me? Intende dire che, duplicato o no, se un uomo muore sulla Luna io sono egualmente il suo assassino? Vuole trascinarmi in tribunale e di lì in una camera a gas? Vuole consultare i codici e scoprire quali pene sono previste per il reato continuato di fare impazzire sistematicamente degli uomini? Questo ci aiuterà? Ci spianerà la strada?
«Vada sulla Luna, Barker. Muoia. E se scoprirà di amare febbrilmente la Morte così come l'ha corteggiata, allora, forse, sarà il primo uomo che tornerà in condizioni di esigere vendetta su di me!» Strinse il bordo della piastra pettorale aperta e la chiuse di scatto. Si appoggiò ad essa con le palme delle mani e si piegò, fino a quando il suo viso si trovò esattamente al di sopra della visiera aperta di Barker. — Ma prima che lei si vendichi, mi dirà come potrò riuscire a farle ancora quel che sto per farle.
I tecnici della Marina spinsero Barker nel trasmettitore. I magneti laterali lo sollevarono dal tavolo, che venne tolto sotto di lui. La porta fu chiusa e bloccata, e i magneti anteriori e posteriori lo tennero immobile per l'analizzatore. Hawks fece un cenno a Gersten, e Gersten premette il pulsante del «Pronto» nel quadro comandi.
Sul tetto, c'era un'antenna parabolica radar messa a fuoco in parallelo con l'antenna del trasmettitore. Giù nel laboratorio, Will Martin puntò un dito verso il tecnico del Corpo Segnalatori. Un bip radar volò alla Luna e tornò indietro. Il tempo trascorso e l'effetto Doppler vennero passati in un computer che regolò il tempo preciso del ritardo. L'antenna del trasmettitore di materia lanciò un impulso ad alta frequenza attraverso la torre di collegamento sulla Luna fino al ricevitore, facendone scattare l'interruttore di sicurezza in modo che ricevesse il segnale L.
Gersten consultò il quadro comandi, si rivolse a Hawks e disse: — Luce verde.
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