— Davvero? — Cuccioli. Stavia non aveva mai visto dei cuccioli. Sarebbe stato interessante. — Perché è stato necessario tanto tempo?
— Sembra che la ferita al cranio abbia provocato una perdita di sangue al cervello. E poi avevi un’infezione per quelle ferite alla schiena. Ci è voluto parecchio tempo per tenerla sotto controllo. Hai preso più antibiotici di quelli che potevi sopportare, Stavia. La tua testa è guarita, comunque. Ti rimarrà una ferita di considerevoli dimensioni ma i tuoi capelli la copriranno quando saranno ricresciuti.
— Loro rasano le teste delle donne — disse Stavia con un flusso di inesorabile isteria che le cresceva in gola. — Loro… loro.
— Shh — Morgot si sedette sul letto e la prese tra le braccia come avevano fatto con fermezza e dolcezza Corrig e Joshua. — Shh, amore. Laveremo via tutto e tutto ciò non avrà più importanza. Shh, mia picola Stavvy. Va tutto bene.
Stavia si calmò un poco, ricordando quello che era avvenuto. — Laggiù tra gli abitanti di Terrasanta… era così che vivevano, prima delle Convulsioni, vero? Prima che esistesse il Paese delle Donne, era così la vita delle donne. Essere tosate come pecore, tenute insieme lo volessero o no e picchiate se non volevano…
Morgot, scossa lei stessa, la cullava momorando: — No, no. Non era così male come regola generale, non credo. Esisteva l’amore dopotutto. Parte degli uomini e delle donne si sono sempre amati l’un l’altro. Non in tutte le culture le donne venivano oppresse. Alcune rasavano loro il capo. Alcune permettevano che le donne fossero picchiate. Altre culture erano piuttosto avanzate, almeno di principio. Dobbiamo ricordarci che molte donne non si risentivano per il trattamento loro riservato perché se lo aspettavano. Naturalmente era anche peggio per certe donne o in certi luoghi. Il Concilio conserva alcuni libri chiusi in una Camera del Concilio. Ne ho letti alcuni. C’era una frase che usavano: “Violenza domestica”.
Stavia alzò le sopracciglia per interrogarla.
Morgot rispose: — Lo so. Suona strano. Come un animale selvaggio, solo parzialmente addomesticato.
— Cosa significa?
— Quando un marito picchiava la moglie, sin quasi a ucciderla, si chiamava violenza domestica — s’interruppe, respirando pesantemente. — In certe parti del mondo tagliavano la parte esterna dei genitali delle donne quando le ragazze arrivavano alla pubertà, non i seni sebbene lo avrebbero fatto se non avessero avuto bisogno di nutrire i piccoli. A confronto con i tempi antichi, ti è andata anche bene. I tuoi capelli ricresceranno. La tua schiena guarirà. — La sua voce era stridula. Stava parlando per far rumore, per distrarsi entrambe. Perché stava piangendo?
— Morgot…
— Sì, Stavvy.
— Io cercavo di essere gentile con lui. Cercavo di aiutarlo. Mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto prima. Sono stata così stupida. E per correggere il primo errore ne ho commesso un altro. Che stupida!
— Sì. Tutte noi lo siamo. Di tanto in tanto — Morgot la cullava. — Tutte noi. Saremmo sciocche a non ammetterlo. Cerchiamo di evitarlo ma continuiamo a tradirci.
— A volte lo desideravo così tanto. Così terribilmente; e altre volte lo odiavo. Lo odiavo!
— Lo so — Morgot rimase in silenzio, persa nei suo ricordi, poi scosse il capo impazientemente, irritata da quei pensieri. — Mentre dormivi continuavi a parlare delle renne. Continuamente. Non sono riuscita a immaginare cosa volevi dire.
— Era il libro di Beneda sui lapponi. Chernon glielo ha rubato. Lo aveva con sé. Il modo in cui sceglievano i maschi che potevano figliare e castravano gli altri…
— Oh. Così era quello il libro che aveva Chernon. I lapponi selezionavano i maschi che non potevano combattere. Selezionavano i maschi che non avrebbero cercato di possedere le femmine. Selezionavano i maschi che erano cooperativi e gentili. E castravano gli altri. Noi siamo più saggi. Non castriamo nessuno. Lasciamo che i nostri guerrieri credano di essere i padri dei loro figli.
— E difficile credere che per loro sia così importante.
Morgot le indirizzò uno sguardo pietoso. — Ricorda Chernon e il suo coltello, Stavia. Poi guarda il monumento sul campo della parata. E pensa agli abitanti di Terrasanta. Credimi. È sempre stato il tuo problema, piccola. Vedi. Hai le informazioni giuste. Ricevi le informazioni esatte dai tuoi insegnanti eppure non capisci. Non vuoi credere — sospirò. — No, non lasceremo sapere ai guerrieri che non ci mettono incinte. Meglio così.
— E tutti i bambini che nascono sono figli dei… dei servitori?
— Joshua è tuo padre, Stavia. Lo è anche di Habby, di Byram e di Jerby. E naturalmente, visto che c’è solo un uomo fertile ogni tre donne fertili, visto che c’è solo un uomo che ha le qualità di Joshua ogni venti, è anche padre di figli di altre donne a Marthatown e in altre città. Ho molta difficoltà a essere orgogliosa di ciò. Non sarebbe naturale.
— Myra lo sa?
— Naturalmente no. Di fatto Myra è nata prima che lo sapessi. Quella gravidanza avvenne per inseminazione artificiale, naturalmente. Più tardi entrai nel Concilio e mi fu rivelata la verità, ho avuto dei problemi per scoprire chi fosse il padre. Non era qualcuno che avessi mai incontrato o, come scoprii in seguito, nessuno che mi avesse dato piacere. Quasi nessuno dei suoi figli era ritornato. Abbiamo smesso di usarlo. — Avrebbe potuto parlare dell’allevamento delle pecore o della semina del grano. La sua voce era priva di emozioni come il vento su una cresta di roccia lontana, i suoi occhi erano fissi su un punto che Stavia non poteva vedere. — Credo comunque che fosse anche il padre di Chernon.
— Quante donne sono al corrente?
— Molto poche, in realtà. Le donne del Concilio naturalmente. Pochissime tra le altre. Lasciamo degli indizi qui e là per coloro che sono in grado di vederli. Molte delle donne non ne sanno nulla. Non possiamo correre il rischio di parlarne a coloro che hanno la lingua troppo lunga; o a quelle che bevono durante i carnevali. O a quelle che sono ancora troppo giovani e stupide. Quelle che s’innamorano dei guerrieri…
— Come potete mantenere il segreto? Come?
— Noi ufficiali medici facciamo una vita dura, Stavia. È tutto nelle nostre mani. La scelta. Chi rimane incinta, e chi non può. E poi quando. E di chi. Non ti sei accorta che quasi tutte le componenti del Concilio sono medici? La maggior parte delle donne non sa quello che facciamo veramente. Molto poche riescono a immaginarlo. Ad alcune viene detto, ma di solito non quando sono giovani come te.
— Ma tu me lo stai dicendo.
— Quando ho scoperto che eri incinta ho detto al Concilio che dovevano permettermi di informarti. Ho detto loro che mi sarei dimessa altrimenti; hanno discusso ma alla fine hanno deciso di dirti la verità e di chiedere il tuo giuramento di non parlarne, come noi tutte giuriamo. Già una volta prima di oggi hai giurato e hai mantenuto la tua promessa, così possiamo rischiare ancora.
— E se io non giurassi?
— Non lasceresti mai questa stanza, Stavia. Perché hai infranto i comandamenti e ci hai messe tutte in pericolo. — I suoi grandi occhi luminosi ora erano fissi su di lei, pieni di una tale sofferenza che Stavia non riusciva a sopportarli.
— Lasceresti che mi uccidessero, vero? — disse.
— Non lo permetterei — rispose Morgot. — Ma non ci sarebbe nulla che potrei fare per impedirlo. Potrei scegliere di stare con te ma… Oh, Stavvy ci abbiamo messo così tanto, abbiamo lavorato così tanto, sacrificato così tanto… i nostri amanti, i nostri figli…
— Hai la mia parola — disse Stavia senza pensarci, provando la necessità di parlare, non foss’altro per far cessare la sofferenza di Morgot. Più tardi tutto ciò le sarebbe sembrato strano e incredibile; ora nel suo soffice letto, sotto l’influsso delle droghe che le avevano somministrato, le sembrava giusto. Simile a un sogno, ma giusto. — Oh, mie concittadine del Paese delle Donne, lo giuro. Ma perché ti hanno permesso di informarmi?
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