Sheri Tepper - Cronache del dopoguerra

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Cronache del dopoguerra: краткое содержание, описание и аннотация

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Sono passati duecento anni dall’ultimo olocausto ma il dopoguerra dura ancora. Una parte del genere umano (le donne di Marthatown e di altri centri abitati pacifisti) hanno imparato la lezione e giurato di non riprendere più le armi, ma altri la pensano diversamente. Per molti fare la guerra è sinonimo di onore, di uno stile di vita eroico e irrinunciabile. Così, in alcuni avamposti militari disseminati sul pianeta attecchisce una civiltà aggressiva che si identifica con uomini non disposti a fare ammenda del passato. Per Stavia, una giovane dottoressa, non è facile convincere il compagno Chernon a rinunciare alla via della violenza, tanto più che i due devono compiere insieme una missione che non si prospetta facile. Presto dovranno misurarsi entrambi con mille difficoltà e pericoli, e allora non sarà Chernon il solo a dover fare una scelta radicale: anche Stavia si renderà conto che l’utopia potrebbe avere i giorni contati.

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Un debole richiamo le salutò mentre versavano l’ultimo mastello nel serbatoio di legno. Il gridolino divenne un vero e proprio ululato quando Baby udì le loro voci.

— Fede! — chiamò più volte Susannah. Al terzo richiamo una voce rispose dall’esterno.

— Mamma. Scusami. Dovevo andare in bagno, pensavo che Baby dormisse.

La ragazzina di otto anni che entrò in casa stava chiaramente piangendo e il suo vestito era umido e puzzava.

— Amore, cosa c’è.

— Il Vecchio Jepson mi ha detto che sono una brutta puttana.

— Non è vero. Certo che non è vero; perché ti ha detto così?

— Baby mi ha sporcato. Non avrei dovuto uscire quando poteva vedermi. Se avessi saputo che era là, non sarei uscita, ma non lo sapevo.

— Shh, adesso. Non ci pensare. Non gli hai risposto, vero?

La ragazzina si limitò a piangere scuotendo il capo.

— Castità ti aiuterà a pulirti. Penserò io a Baby. — Tolse la sciarpa che portava intorno al capo, grattò il cranio calvo dove i capelli cominciavano a spuntare dopo l’ultima rasatura formando un fastidioso cespuglio argenteo, poi si diresse alla stanza dove stava Baby.

Baby non aveva nome, se avesse vissuto sino a un anno, Papà gli avrebbe dato un nome. Se avesse vissuto per sei anni sarebbe andato alla Casa di papà tutti i giorni e avrebbe frequentato la scuola. I ragazzi dovevano saper leggere e scrivere per commentare le scritture. Dovevano anche essere in grado di fare un poco di calcolo per svolgere il loro compito di pastori per il Padre di Tutti, che non tollerava mancanza di disciplina e diligenza. Fino a quando non compivano il primo anno i bambini si chiamavano semplicemente “Baby”, “Dolcezza” e, a volte, “Amore”. Non quando Papà potesse sentire comunque. I nomignoli dati ai bambini e le dimostrazioni di affetto erano cose volgari, indegne del Padre di Tutti. In ogni momento durante il primo anno il bambino poteva scomparire, scomparire semplicemente, senza che nessuno sapesse perché. Era accaduto alle due bambine nate tra Fede e Baby. Per lo più accadeva con le ragazze. Non capitava quasi mai con i figli maschi, a meno che non avessero qualche difetto. Tuttavia un Anziano poteva vendere un bambino a un altro Anziano che voleva disperatamente un figlio.

Susannah sbottonò il vestito portando Baby al petto. Non lo avrebbe svezzato finché non fosse stata costretta a farlo. Finché non era svezzato, lei non avrebbe acquisito la sua sporcizia, e finché ciò non fosse avvenuto probabilmente non sarebbe rimasta incinta; non poteva sopportare di rimanere di nuovo incinta. Forse mai più. Era stata incinta quasi sempre da quando aveva avuto quattordici anni. Aveva avuto undici gravidanze e sei figli sopravvissuti, senza contare le due ragazzine che erano scomparse. Se fosse rimasta incinta ancora pensava che si sarebbe uccisa. Sarebbe stato più semplice morire che affrontare la gravidanza un’altra volta. Lasciamo che il Papà abbia altri figli dalle altre sorelle mogli, Matilda, Gentilezza, Pienezza e Rinascita. No, Riscelta era troppo vecchia ma Pienezza aveva un figlio a casa, di quasi cinque anni. Lascia che sia lei ad averne un altro. Lascia che sia lei. Lascia che Matilda si alzi dal letto in cui ha giaciuto per cinque anni e abbia un altro figlio. Aver perso tre figli e tossire sangue non era una buona scusa per sfuggire al proprio dovere. Se fosse bastato quello, forse anche Susannah avrebbe potuto fare in modo di tossire un poco di sangue.

Gli occhi di Susannah si riempirono di lacrime. Tutti quei pensieri erano cattivi, poco caritatevoli e antipatici, lo sapeva, eppure non riusciva a impedirsi di nutrirli. Tutto era così… così brutto. Era come se tu volessi che tua figlia diventasse sporca così papà non sarebbe venuto a casa. E Castità aveva dei lunghi cicli di sporcizia. Sette od otto giorni, a volte. Voleva dire che Papà avrebbe lasciato Susannah sola per un’intera settimana. Desiderava che lo facesse per sempre; lascia che vada da qualche altra ragazza, una veramente giovane, e spenda tutto il suo tempo e le sue energie con lei. Susannah era troppo vecchia per quelle cose. Aveva quasi trent’anni… troppo, troppo vecchia per quelle cose.

Dentro la Casa del Padre il Vecchio Risoluzione Brome sedeva in una sedia confortevole vicino alla finestra, bevendo un tè caldo alla menta del raccolto che aveva lui stesso preparato e considerando l’offerta del Vecchio Jepson per Castità. Il Vecchio Jepson aveva un figlio, Ringraziamento, che ora aveva quasi trentacinque anni, che aveva spianato circa trenta acri nella terza valle, coltivava bene, gli aveva costruito una bella legnaia, aveva raccolto quasi cento pecore, ed era pronto a entrare nella comunità degli Anziani e dei padri, solo che non aveva una donna. Le donne erano poche in quei tempi, e il Vecchio Brome pensò silenziosamente per portare l’attenzione del Padre di Tutti sulla mancanza di lungimiranza degli Anziani che avevano ucciso tutte le loro figlie da piccole, dodici o tredici anni prima. C’era stata la siccità a quei tempi ed essa era stata la scusa di cui avevano avuto bisogno. Ma dove pensavano che i loro figli avrebbero preso le loro mogli, dodici e quindici anni dopo se avevano portato tutte le loro figlie in un anfratto della montagna lasciando che i coyote le divorassero?

Risoluzione considerava una decisione lungimirante aver tenuto in vita Castità. Naturalmente aveva eliminato due figlie egli stesso — in seguito, quando Fede ebbe ricevuto il suo nome — ma aveva avuto le sue ragioni. Susannah sembrava non essere capace di mettere al mondo altro che figlie per un poco. Aveva avuto Castità, poi erano nate due ragazzine e infine Fede. Risoluzione aveva deciso di lasciare in vita solo Fede, anche se era uno scricciolino, perché una donna aveva bisogno di un bimbo in casa per lavorare onestamente. Poi Susannah aveva avuto due bambine gracili prima di mettere al mondo Baby. E il peggio era che se lui voleva che Susannah allevasse Baby avrebbe fatto meglio a lasciarla in pace. Tutti sapevano che quando svezzava i bambini ci voleva molto tempo prima che anche la madre riprendesse a vivere normalmente se non la si lasciava in pace. Pecore e donne, era uguale. E questo era un peccato perché Susannah era una delle più veloci a eseguire il suo dovere. Non era la più bella, ma c’era qualcosa nel suo corpo che lo eccitava. Qualcosa che aveva a che fare con il modo in cui diventava eccitata e calda quando stava sotto di lui e che lo spingeva a cercarla.

Be’, lui avrebbe compiuto il suo dovere su un’altra. Gentilezza, magari. Sarebbe stata una buona idea cedere Castità al Vecchio Jepson per Ringraziamento Jepson. Il vecchio aveva una ragazzina tredicenne che si chiamava Perseveranza e aveva voglia di concludere uno scambio. Era bruttina se la guardavi in faccia, ma il Vecchio Jepson diceva di averle dato un’occhiata attraverso un buco nel bagno di recente e che aveva un bel corpo. Del resto se Risoluzione non l’avesse voluta per sé, poteva darla a uno dei suoi ragazzi. Sia Punizione che Vendetta erano pronti a vivere da soli, sebbene Punizione fosse il più vecchio. Perseveranza non sarebbe stata la ragazza che Puni avrebbe scelto per sé, ma poteva sempre rivoltarle la camicia da notte sul viso. Molte donne preferivano che le si trattasse in quel modo sebbene non si potesse dire che gli piacesse. Non se erano donne oneste.

Eppure non aveva ancora deciso. Punizione aveva quasi trentacinque anni. Poteva aspettare ancora un poco. Ma se Risoluzione Brome stesso prendeva un’altra moglie, avrebbe dovuto sistemare la Casa delle Mogli che gli era quasi crollata e che era la casa dove lui stesso era nato, dove sua madre era vissuta fino alla morte. Non vi aveva fatto entrare nessuno dalla morte di suo padre, quando lui aveva preso il comando della fattoria.

Non era certo di volere che qualcuno entrasse nella casa di Mamma. Forse avrebbe potuto ripudiare una moglie. Rimandarla a sua madre alla Casa della Nonna. La madre di Punizione, Pienezza, non era buona a niente e forse avrebbe potuto mandarla alla Casa delle Nonne. Non che fosse abbastanza vecchia da essere una nonna. Tuttavia aveva quasi cinquanta anni. Aveva avuto un figlio a quindici anni poi niente fino a cinque anni prima, e questo era colpa sua perché aveva fatto troppi sacramenti al comandamento. Se fosse stato più sobrio si sarebbe reso conto verso quale casa delle mogli era diretto anche se era scuro, e di certo non avrebbe scelto Pienezza, che puzzava sempre come latte marcio e aveva un letto per il dovere ruvido come carta vetrata. Ma se l’avesse mandata alla Casa delle Nonne e avesse preso Perseveranza al suo posto poteva dare agli altri Anziani delle idee. Presto avrebbe dovuto spostare anche Riscelta tuttavia. Era una nonna, sicuro. Ogni volta che la vedeva gli veniva in mente il brodo di pollo. Le donne anziane puzzavano sempre di brodo di pollo. Non aveva appeso il nastro rosso da più di due anni sulla sua porta, ma non era un’abitudine di Terrasanta mandar via una moglie dalla Casa delle Mogli finché la figlia più giovane non se ne era andata. Riscelta aveva una ragazza a casa. Modestia, di dieci anni.

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