Sheri Tepper - Cronache del dopoguerra

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Cronache del dopoguerra: краткое содержание, описание и аннотация

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Sono passati duecento anni dall’ultimo olocausto ma il dopoguerra dura ancora. Una parte del genere umano (le donne di Marthatown e di altri centri abitati pacifisti) hanno imparato la lezione e giurato di non riprendere più le armi, ma altri la pensano diversamente. Per molti fare la guerra è sinonimo di onore, di uno stile di vita eroico e irrinunciabile. Così, in alcuni avamposti militari disseminati sul pianeta attecchisce una civiltà aggressiva che si identifica con uomini non disposti a fare ammenda del passato. Per Stavia, una giovane dottoressa, non è facile convincere il compagno Chernon a rinunciare alla via della violenza, tanto più che i due devono compiere insieme una missione che non si prospetta facile. Presto dovranno misurarsi entrambi con mille difficoltà e pericoli, e allora non sarà Chernon il solo a dover fare una scelta radicale: anche Stavia si renderà conto che l’utopia potrebbe avere i giorni contati.

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— Qualcosa che non può ottenere in altro modo — aveva confermato Tonia. — È molto turbata. C’è qualcosa di strano in ballo.

— Una cosa mi colpisce — aveva aggiunto Kostia. — Non ha ancora figli eppure ha più di vent’anni.

— Alcune di loro scelgono di non averne — aveva obiettato Septemius.

— Poche — aveva convenuto Tonia. — Sono dannatamente poche quelle che scelgono di non averne.

— Ha trascorso molti anni all’Istituto medico di Abbyville. Non ha avuto tempo di allevare bambini — aveva obiettato Septemius.

— Anche così ci dev’essere qualcosa d’altro, Septemius. Vuole qualcosa da noi. Noi lo sentiamo.

Quante volte li aveva incontrati per caso in strada? Quante volte li aveva invitati a prendere un tè? Quante volte aveva rivolto loro delle domande?

— Raccontatemi dei vostri viaggi a sud — aveva chiesto.

— Non è un argomento piacevole — aveva risposto Septemius cercando di mostrarsi educatamente evasivo.

— Ho una ragione per chiedervelo — aveva detto lei con educazione ma con fermezza. — Apprezzerei se me ne parlaste.

Stringendosi nelle spalle lui aveva acconsentito. — A sud di qui ci sono due piccole città delle donne, molto recenti entrambe, dall’altro lato della desolazione. Emmaburg vicino alla costa e Peggytown all’interno. Nessuna delle due ha caratteristiche particolarmente rimarchevoli. Probabilmente ne sai più tu di me.

— E ancora più a sud?

— Ho sentito dire che c’è un campo fortificato di pastori a sud di Emmaburg. Non c’era l’ultima volta che mi sono spinto a sud molto, molto tempo fa, quando ero bambino. Da quello che ricordo, prima ci sono delle terre devastate e desolate, poi una terra fantastica dove si trovano pilastri, roccia e torri di pietra, dove il vento sibila incessantemente tra gli anfratti. Oltre questa zona, che si estende per chilometri, c’è una catena di montagne che corre da est a sud. Se ci si tiene vicino alla costa si arriva a diverse altre grandi desolazioni. Ma se si attraversano a piedi le montagne, cosa che generalmente non si farebbe visto che il territorio è molto accidentato e zeppo di piccoli canyon, si possono incontrare le popolazioni che vivono in quelle valli, proprio come facevano prima delle Convulsioni.

— Gente ostile, da come lo dici.

— Stavia, quella gente è poco numerosa, sospettosa e quasi sterile. Il corso dei fiumi tende a delineare canyon più che valli, con pareti scoscese dove non è possibile arrampicarsi e non vi è modo di entrarvi se non da nord o molto a sud, dove i corsi d’acqua scendono dalle montagne. Non scendemmo in quelle valli per nostra scelta. Ci fummo costretti per cercare riparo in uno di quei crepacci a causa di una terribile tempesta. Fu molti anni fa. A quel tempo la troupe di acrobati, di mio cugino Hepwell viaggiava con noi, e c’era almeno una dozzina di uomini molto forti. Se non fosse stato per quella ragione saremmo ancora là perché i nativi erano stranamente inclini a impedirci di andarcene. Tuttavia la maggior parte dei loro uomini — i loro Anziani — erano via per qualche cerimonia religiosa e loro non avevano praticamente la forza di trattenerci.

— Tuttavia la terra era fertile?

— Stranamente sì, da quel che ricordo; c’erano dei campi pianeggianti lungo i fiumi. Pascoli. C’erano anche dei boschi lungo i fiumi, ma altrove non vi erano molti alberi salvo che sulle cime. Allevavano pecore, capre e galline, questo lo ricordo, e coltivavano giardini. Alberi da frutta. Non lo ricordo bene, ma deve essere stato trenta o quaranta anni fa, dottoressa. Non posso dire di ricordarmi esattamente.

— Tuttavia la popolazione viveva a piccoli gruppi?

— Da quel che ricordo sì — aveva detto lui interrogandosi sul significato della sua insistenza e della sua espressione delusa.

— Vuole qualcosa da noi — aveva commentato Kostia in seguito.

— Qualcosa che ha a che fare con i luoghi dove siamo stati — aveva detto Tonia — o meglio i luoghi dove tu sei stato, zio Septemius, prima che noi nascessimo.

Così, tornando al presente, l’uomo chiese a Stavia: — Cosa vuoi, dottoressa? C’è un prezzo per la medicina per il vecchio Bowough? Qualcosa che vuoi scambiare?

Lei scosse il capo. — Non lo so, al momento, Septemius Bird. Forse. Ma qualsiasi cosa io possa volere, non direi che la scambierei con la vita del vecchio. Mi piacerebbe di più pensare che, se io ti facessi un favore ora, qualcosa di non indifferente te lo assicuro, in seguito tu potresti farmene uno.

— Cioè?

— Ne riparleremo. — Non era riuscito a saperne di più. Era sfuggente come quei rari pesci che apparivano di tanto in tanto nei fiumi. Tuttavia, quella sera si presentò con una siringa e praticò al vecchio Bowough un’iniezione che sembrò, quando venne il mattino, aver reso più facile la sua respirazione.

Di qualsiasi cosa si occupasse durante la giornata Stavia consumava il pranzo e la cena a casa con la sua famiglia assieme a Morgot, Joshua, Corrig e, molto raramente, con Myra e il figlio più piccolo. L’infante forniva di solito abbastanza da fare da impedire a Myra di mostrarsi sgarbata coi servitori o di rinfacciare vecchie ingiustizie e cattiverie.

Quella sera però si presentò un nuovo pretesto di irritazione.

— Non capisco perché Stavia debba occuparsi di tutto — si lamentò Myra asciugando la salsa di mele dalla bocca del piccolo. — Morgot, hai due figlie, sai?

— Non sono stata io a proporre Stavia per la squadra di esplorazione — rispose con calma Morgot. — È stata assegnata alla missione soprattutto perché è un medico.

— Di certo non manderanno solo gente specializzata in medicina.

— No, naturalmente no. Ma del resto non manderanno neppure delle mamme con bimbi piccoli. Preferiscono gente giovane, senza figli, istruita in qualche attività utile. Non vogliono che partecipi troppa gente. La squadra che andrà a sud sarà composta solo da due persone: una donna, un servitore e uno o due animali da carico. La spedizione avrà due scopi: trovare nuove specie botaniche ed esplorare il territorio meridionale che crediamo possa essere abitato. Non vogliamo che una squadra numerosa possa attirare l’attenzione o provocare guai, solo un piccolo gruppo che possa inoltrarsi nelle colline e scoprire quanto a nord si possano essere spinti gli stranieri.

— Ci sono altre squadre!

— Sì. Due squadre di medie dimensioni andranno a est e a nord, quella diretta a oriente per vedere se le desolazioni sono regredite e quella a nord per esplorare i confini della zona ghiacciata. Anche queste squadre naturalmente saranno incaricate di scoprire nuove specie zoologiche o botaniche di qualche interesse. Un gruppo piuttosto numeroso andrà a ovest con una nave per prendere poi terra ed esplorare se vi sono dei segni che testimonino qualche forma di vita che ci possa essere utile conoscere. Tutti e tre saranno dei viaggi molto faticosi, nulla che tu potresti trovare divertente, Myra.

— Mi avrebbe fatto semplicemente piacere starmene lontana da casa e dai bambini per un poco.

Morgot scosse il capo e rimase silenziosa. Myra aveva scelto di avere tre figli, prima Marcus, poi Baby Barten, quando il primo aveva avuto cinque anni, e ora questo. Ogni suggerimento di lasciare i bambini all’asilo per qualche ora al giorno per potersi dedicare alla sua istruzione avevano trovato un muro di cocciuta incomprensione e lacrime. — Sono tutti maschi! Li avrò con me solo per poco tempo, Morgot. Voglio trascorrere con loro tutto il tempo che posso. — E tutto questo solo per affermare il momento successivo che sarebbe diventata pazza se non poteva starsene un poco in pace. La maternità non aveva cambiato Myra in maniera apprezzabile. Be’, il secondo figlio sarebbe andato da suo padre guerriero nel giro di un mese.

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