Sheri Tepper - Cronache del dopoguerra

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Cronache del dopoguerra: краткое содержание, описание и аннотация

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Sono passati duecento anni dall’ultimo olocausto ma il dopoguerra dura ancora. Una parte del genere umano (le donne di Marthatown e di altri centri abitati pacifisti) hanno imparato la lezione e giurato di non riprendere più le armi, ma altri la pensano diversamente. Per molti fare la guerra è sinonimo di onore, di uno stile di vita eroico e irrinunciabile. Così, in alcuni avamposti militari disseminati sul pianeta attecchisce una civiltà aggressiva che si identifica con uomini non disposti a fare ammenda del passato. Per Stavia, una giovane dottoressa, non è facile convincere il compagno Chernon a rinunciare alla via della violenza, tanto più che i due devono compiere insieme una missione che non si prospetta facile. Presto dovranno misurarsi entrambi con mille difficoltà e pericoli, e allora non sarà Chernon il solo a dover fare una scelta radicale: anche Stavia si renderà conto che l’utopia potrebbe avere i giorni contati.

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— Meglio — approvò Corrig. — Sembra che tu abbia più spazio a disposizione adesso.

Lei gli indirizzò uno sguardo di sorpresa, incontrando i suoi occhi, mentre lasciava che i suoi scivolassero via. Oh, santo cielo, che strano uomo aveva trovato nella sua casa! Aveva compreso le sue necessità e le sue intenzioni con grande facilità. Si schiarì la gola. — Tutti i vestiti e le scarpe in eccedenza dovrebbero essere portati nella Casa del Recupero — gli raccomandò mentre lui scriveva un appunto sulle scatole. — Le tessitrici di coperte imbottite troveranno del buon materiale con cui lavorare. I libri dovrebbero essere portati alla biblioteca principale. Molti di essi sono in ottimo stato, e non ne abbiamo così tanti da doverli buttare. Il resto della roba probabilmente finirà nello sgabuzzino di Morgot. Etichetta le scatole in modo che possa sapere cosa c’è dentro. Alcune di queste cose devono essere state di proprietà delle donne delle famiglie Rents o Thalia, la madre e la sorella di Morgot o persino sua nonna. Morgot potrebbe volerle un giorno o l’altro.

— Se non fosse per le tende sembra una cella della Casa di Quarantena — l’uomo indicò una pietra dalla forma singolare che era rimasta vicino alla finestra. — Cos’è?

— Me la diede un ragazzo — rispose lei, raccogliendola, facendola poi scorrere tra le dita in maniera dolce e strana mentre la rigirava. La forma aveva un nome che, in quel momento, non riusciva a ricordare. Chernon l’aveva trovata sulla spiaggia e gliela aveva regalata durante un carnevale. Era l’unica cosa che le avesse mai regalato.

— Vuoi lasciare la stanza così spoglia? — le chiese lui con tono interessato.

— Non precisamente — rispose lei prendendo un’altra scatola che era rimasta nel corridoio. — Ho portato alcune cose da Abbyville. Potresti aprirmi la scatola?

Essa conteneva alcuni libri, più spessi e molto più densamente stampati di quelli che aveva riposto, una coperta a strisce per la stufa dei colori dell’arcobaleno blu, malva e salmone, e dipinti che ritraevano paesaggi nebbiosi con torri e terre che si profilavano in lontananza, e diverse coppe di creta di colore blu scuro.

— La coperta è un regalo di una collega di istituto. La sua attività artigianale era il ricamo. Le coppe sono di un’altra amica; vengono entrambe da Melissavylle. Ne sento la mancanza — dispose la coperta come copriletto poi mise le coppe sugli scaffali e appese i dipinti sui ganci al posto dei quadri che aveva spostato. — I dipinti sono stati eseguiti dalla mia insegnante di chirurgia. — Quando ebbe terminato la stanza sembrava risplendere di colori, sebbene fosse ancora essenzialmente spoglia.

Corrig prese uno straccio per spolverare la stufa. — Se ti fa piacere, ti cucirò un cuscino di quel colore — disse indicando le coppe blu — e intreccerò un cestino di legno.

— Davvero? Intrecci i cestini?

— Ho imparato da solo, quando ero nella guarnigione, ogni attimo che non si trascorre ad esercitarsi o a pulire, di solito viene impiegato negli sport, ma qualcuno si dedica a un’attività artigianale o a un’altra, giusto per tener le mani in esercizio. La scultura naturalmente è l’attività preferita. Le baracche sono zeppe di pannelli e finestre scolpite. È accettabile costruire i cestelli e anche cucire. Ho realizzato delle coppe decenti per i vecchi guerrieri.

La ragazza si sedette sul bordo del letto e gli fece cenno di sedersi all’unica sedia della stanza; c’era qualcosa che lei cercava disperatamente di capire: — Corrig, parlami della vita nella guarnigione.

Lui, con uno strano sorriso, si sedette posò le sue mani lunghe e belle sulle ginocchia e cominciò a parlare.

Chernon, che ora aveva ventiquattro anni e che tra pochi mesi ne avrebbe compiuti venticinque, aveva saputo del ritorno di Stavia da Michael, tuttavia, quando Beneda gli riferì la notizia, fece finta di non saper nulla. Aveva preso l’abitudine di recarsi al tetto dell’armeria per incontrare sua sorella ogni due settimane circa. Sarebbe stato poco dignitoso se si fosse presentata sua madre, ma la mitologia dei guerrieri prevedeva che le sorelle dei guerrieri fossero sentimentali quasi quanto le amanti e quello era un modo di rimanere in contatto con la famiglia.

— Da quanto tempo è tornata? — chiese cercando di sembrare poco interessato e detestandosi per la sua incapacità di riuscire nell’intento.

— Ti piace ancora! — esclamò Beneda.

— Mi è sempre piaciuta Stavia — rispose lui d’un fiato — non ne ho mai fatto un segreto.

— Non ti sei certo comportato da innamorato dicendole di non volerla più vedere solo perché si era rifiutata di violare i comandamenti.

— È stato meglio così per entrambi, era solo una bambina.

— Aveva dodici anni, quasi tredici e quando se ne è andata ancora soffriva a causa tua. Adesso ne ha ventidue. Vuoi vederla?

A questa domanda Chernon non rispose. Non sapeva neppure quali sentimenti provava al riguardo, ma era quasi certo che Michael volesse la ripresa dei loro rapporti. Michael voleva che Chernon incontrasse Stavia? Michael lo voleva davvero. Il comandante Sandom era morto da più di un anno. Lui e i suoi amici erano di ritorno dal campo degli zingari quando erano stati assaliti da un gruppo di banditi. Solo uno degli armigeri era scampato per poter raccontare cosa era accaduto. Ora era Michael il Comandante.

Michael era il Comandante e i suoi agenti dicevano che le guarnigioni vicine si sarebbero impadronite delle loro città quando la guarnigione di Marthatown lo avesse fatto a sua volta o avesse chiuso un occhio. Quell’anno era stato realizzato il miglior raccolto mai visto. I magazzini erano zeppi e stracolmi di provviste.

— Le cose — aveva detto Michael — sembrano cominciare a procedere per il verso giusto. Potremmo impadronirci della città molto presto. Allora, cosa ne hai fatto di quella lettera che dovevi scrivere a Stavia, Chernon? Non ti ha risposto?

Quasi un anno prima Michael aveva ordinato a Chernon di scrivere una lettera a Stavia ad Abbyville, una lettera in cui la implorava di partire con lui per un viaggio quando sarebbe tornata a Marthatown, non certo per andare al campo degli zingari ma per una fuga romantica, memorabile. Lei non gli aveva mai risposto… una circostanza che Chernon aveva trovato imbarazzante.

— Non era poi così irresistibile come pensavamo, il nostro Chernon — aveva riso Stephon.

Dopo quel fatto per un breve periodo Chernon si era convinto di odiarla, ma odiarla gli era sembrato inutile visto che lei non se ne poteva accorgere. Non odiava neppure Habby, e non pensava neppure più a sua madre. Il tempo era passato e tamburi e fanfare non evocavano più le frenetiche emozioni come era avvenuto alla cerimonia quando aveva avuto quindici anni. Sebbene il suo cuore fosse orgoglioso delle centurie quando sfilavano, e sebbene portasse ancora le insegne di Casimur, oltre a quelle di un altro guerriero morto della cinquantacinquesima (insegne che avrebbe portato per quindici anni finché non fossero state ritirate e depositate con il resto della settantesima centuria) l’entusiasmo che suscitavano era spasmodico, brevi orgasmi di emozioni separati da lunghi periodi di calma, quasi di depressione, che si ravvivavano solo quando Michael, Stephon o Patroclo lo coinvolgevano nei loro piani di ribellione.

Michael diceva che tre altre guarnigioni pianificavano di muovere contro le loro stesse città allo stesso momento: Mollyburg, Peggytown e Aghataville, verso oriente, sebbene Chernon non sembrasse sicuro dei dettagli come pensava che avrebbe dovuto.

— Attaccheremo dopo il raccolto — diceva Michael. — Nel tardo autunno o all’inzio dell’inverno. Dopo che il grano è stato raccolto nei fienili, e il pesce pescato durante l’anno viene seccato e immagazzinato e i commerci dell’ autunno sono terminati. Ci saranno riserve di tutti i generi alimentari quando ce ne sarà bisogno. Una volta che decideremo di muoverci, avremo bisogno solo di pochi giorni per far sapere che i nostri uomini hanno operato e sono entusiasti. Una sera le donne andranno tutte a letto e quando si sveglieranno in ogni casa ci sarà un guerriero.

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