— Joshua, la mamma è preoccupata per qualcosa?
— Non più del solito, perché?
— Sembra… diversa.
L’uomo si interruppe prima di rispondere. — È turbata dal comportamento di Myra. Barten è l’ultima persona di cui avrebbe voluto che Myra s’infatuasse. Tuttavia ho detto a Morgot quello che ho appena ripetuto a te. Lascia che passino sei mesi e vedrai che si calmerà. Altre ragazze della sua età hanno avuto dei bambini, staranno tutte assieme e condivideranno le stesse esperienze: prima che ve ne possiate accorgere diventeranno delle dignitose matrone.
— Myra?
— Potrebbe succedere — Joshua si strinse nelle spalle poi divenne pallidissimo e si tenne il capo come se gli dolesse. — Maledizione!
— Joshua, cosa succede?
Lui rise senza convinzione. — Non si dovrebbero mai dire le bugie. Farlo fa venire l’emicrania.
— Vuoi dire che Myra…
— Penso… — ansimò — penso che anche tra vent’anni ci saranno poche possibilità che Myra si comporti diversamente da quanto fa adesso — disse stirandosi e massaggiando la pelle sotto gli occhi.
— Allora la mamma ha ragione. Myra dovrebbe andare a vivere da qualche altra parte.
— Tua madre è molto impaziente. Vorrebbe che tutto fosse già successo ieri.
— Myra è troppo giovane per avere un bambino.
— Le donne hanno avuto bambini all’età di Myra per tutta la storia dell’umanità — disse lasciando scivolare la mano e sbattendo le palpebre come per controllare se provava dolore. — Hai ragione, tuttavia. Myra era troppo giovane ma Barten si è gettato su di lei come un coyote su un agnello… ho la sensazione che qualcuno gli abbia suggerito di farlo. Era molto attaccato a Tally, poi di colpo…
— Stai bene?
— Sì, Stavvy, è solo una vertigine che mi prende quando penso troppo intensamente a qualcosa.
La strada curvava per poi inerpicarsi seguendo la dolce curva delle mura della città. Costeggiava le pareti scure delle case e si congiungeva con la piazza pubblica seguendo circonvolute rampe di scale. Dietro di loro, giù per la collina e attraverso il muro occidentale, la Strada delle Processioni correva sino alla spiaggia dove i battelli da pesca beccheggiavano a gruppi, ormeggiati ai moli disposti a zig zag. Il primo giorno d’estate l’intera popolazione, guidata dal Concilio, sfilava in parata dalla città sino alla costa implorando lo sguardo protettore della Signora perché accordasse la sua benevolenza alle oneste pescatrici, contadine e pastorelle. Queste conducevano delle capre con nastri infilati sulle corna mentre le contadine suonavano i campanelli dai loro carri.
Dalla cima della collina una strada lunga e dritta scendeva verso la piazza mentre la guarnigione si trovava sulla sinistra. Proprio davanti c’erano le strade del mercato, un groviglio di strette viuzze che in estate erano affollate di negozi, baracche e bancarelle. Attraverso la piazza del mercato correva la Strada degli Itineranti che conduceva alle strade delle Tessitrici e delle Ricamatrici e verso la Porta Orientale, dove si trovavano i quartieri degli itineranti fuori dalle mura. In quel momento c’erano solo poche dozzine di persone che vivevano nel quartiere degli itineranti: un gruppo di anziani che si affidavano alla misericordia delle Signora, parte di una troupe di acrobati che si era accampata vicino a Marthatown in modo che le ragazze potessero frequentare la scuola del Paese delle Donne, dei carrettieri che si erano fermati alla bottega del fabbro e un rabdomante ingaggiato per trovare un buon pozzo per le allevatrici di anatre che vivevano in una valle isolata a cinque miglia a est dalla città. Si diceva che i servi che accudivano alle anatre puzzassero come il loro bestiame. In ogni caso la distanza da Marthatown era stata accuratamente calcolata per evitare la puzza anche quando il vento veniva da est. Il quartiere degli itineranti era sempre ricco di fascino, sebbene interdetto alle ragazze che, così si pensava, potevano essere tentate dall’idea di un viaggio romantico a lasciare la città per diventare delle vagabonde.
Sulla destra c’erano la Strada della Fattoria, che serpeggiava attraverso campi coltivati e foreste, i magazzini che le contadine usavano come abitazioni e il muro meridonale della città, fuori dal quale sorgevano caseifici e fattorie, tra recinti per le pecore e fienili disseminati per le terre che portavano alle concerie e in seguito ai pascoli e ai campi. Nel punto in cui le quattro strade si congiungevano, in cima alla collina, si trovava, proprio al centro di tutto, la Cappella della Signora davanti alla quale c’era la Fontana della Dolce Fine.
— Una gallina nuova — disse Stavia con entusiasmo aspergendo un po’ d’acqua dalla Fonte per la Signora e gettando una monetina per i poveri nella scatola fuori dalla Porta della Signora mentre mormorava — Cibo e riparo per coloro che non ne hanno, amen. — Poi aggiunse: — Una gallina grassa, possiamo?
— Ci saranno delle galline nuove, sì — scherzò Joshua. — Dobbiamo prendere anche un po’ di grano. E ci sono delle verdure fresche alla bancarella di Cheviot. Possiede quell’area protetta a sud di Rial’s Ridge. Ottiene la lattuga fresca due settimane prima di tutte le altre.
Stavia non gli chiese come lo sapesse. I servitori, alcuni di essi, quelli buoni, sapevano semplicemente le cose. Sapevano dell’arrivo di qualche visitatore prima che arrivasse, sapevano quando la gente aveva dei problemi, quando stava per accadere qualcosa. Questa facoltà che alcuni dei servitori possedevano, tuttavia, non veniva mai menzionata. Stavia una volta ne aveva parlato e Morgot l’aveva zittita in una maniera che le aveva fatto comprendere che l’argomento era tabù. I servitori di certo non amavano ostentarla. Alcune persone, Myra per esempio, non se ne accorgevano neppure, ma del resto Myra non faceva molta attenzione a nulla se non a lei e a Barten.
Gironzolarono tra negozi e bancarelle, fermandosi per prendere il pollo a una, e la lattuga a un’altra. Non c’era molta gente al negozio delle sementi, così terminarono prima del previsto. Joshua scosse la borsa con aria pensosa.
— Non c’è molta roba da comprare, vero? — Il servitore che aveva posto la domanda era un uomo panciuto con una piccola bocca molto mobile. — Non da quando hanno razionato la distribuzione.
— No, non molta — ammise Joshua.
— Ho sentito delle voci che dicono che il Concilio eseguirà un altro razionamento entro l’anno. Non per la guarnigione, naturalmente. Solo per noi; pensi che lo faranno davvero?
Joshua si strinse nelle spalle. Spesso i servitori delle donne che facevano parte del Concilio venivano interrogati su quello che stava accadendo ma, come membri della famiglia, erano incoraggiati a mostrarsi reticenti. — Non si può mai dire.
L’uomo si allontanò e Stavia sussurrò: — Se razionano la distribuzione delle sementi, la gente soffrirà la fame quest’inverno. Non possiamo vivere di frutta secca e pesce. E quali verdure potremo conservare se la fabbrica di vetro non produrrà altre giare?
— Così dice Morgot — convenne Joshua. — È la vecchia questione del potere, Stavia. Potrebbero fare più giare se avessero più energia. Visto che c’è solo un impianto idroelettrico è una questione di priorità: o si fabbrica il vetro per le finestre, per le giare, per le lenti, o si fabbricano medicine per guarire la gente, o acciaio per i coltelli da cucina o per un milione di altre cose. Facciamo tutto quello che possiamo con i mulini ad acqua.
— Forse il raccolto sarà migliore quest’anno.
— Anche questo è possibile.
— Avremo delle razioni in più visto che Myra ha avuto un bambino?
Joshua scosse il capo. — No, la nostra razione rimarrà uguale; Jerby se ne è andato e Myra è rimasta incinta lo stesso anno.
Читать дальше