“Siete perplesso, non è vero? Eppure avrete notato quanto Phyllis sia in balia della sua emotività. Me ne preoccupo da anni, e anche suo padre se ne angosciava. Forse avrete indovinato che non fu un attacco di cuore a indurlo a trasferirsi in città.”
L’attenzione di Casey si era risvegliata. A dire il vero, non si era interessato molto alla salute di Brunner, ma ora ascoltava con interesse, ricordando come non avessero collimato i discorsi della Nardis e di Leta Huntly.
— Era stato fatto un attentato alla vita di mio marito, un attentato goffo, quasi infantile, ma egli ritenne più prudente allontanarsi, finché Phyllis non gli fosse sembrata più calma…
— Phyllis! — fece Casey con voce strozzata.
— Purtroppo non si poté giungere ad altra conclusione… allora.
Come se stesse frugando nei propri ricordi, la signora Brunner si era fatta pensierosa quando riprese: — Naturalmente allora non ebbi alcun sospetto su Lance, ma adesso mi chiedo se non si valse di lui.
— Eppure Phyllis amava suo padre!
— Certamente, e ritengo possibile che abbia amato anche voi. È appunto quanto sto cercando di dirvi, signor Morrow. Non siatene addolorato, non odiatela. Siete troppo giovane per permettere che la vostra vita sia rovinata.
In generale, nessuno si preoccupava molto della vita di Casey Morrow, e, quando capitava, lui non riusciva a frenare un moto di sospetto. Avrebbe voluto esprimere il proprio pensiero, ma lo sguardo angosciato della signora Brunner pareva impedirglielo, per cui borbottò soltanto: — Non sono più tanto ingenuo.
— Forse no, forse nessuno è ingenuo a questo punto. Man mano che s’invecchia si ama supporre che un tempo il mondo fosse innocente e bello, che la gente fosse più buona, più riconoscente; ma non basta a renderlo vero. Del resto, nessuno di noi è molto diverso dal suo prossimo. Certuni sono semplicemente più fortunati.
— E più furbi — aggiunse Casey.
— Già, più furbi. A questo proposito, avete una rivoltella?
Tutta la conversazione era stata fonte di stupore per Casey, ma il suo sbigottimento di fronte a questa domanda era visibile.
— Immaginavo che non l’aveste — aggiunse la signora Brunner.
Si allontanò dal camino per accostarsi alla scrivania e, dopo avere aperto uno dei cassetti, ne estrasse una Luger dall’aspetto micidiale. — Apparteneva a mio marito — spiegò — e la teneva sempre carica, in caso di furto. Sapete servirvene?
— Sì — ammise Casey — ma portare addosso uno di quegli aggeggi può essere causa di grosse seccature.
— È vero, d’altra parte non posso fare a meno di chiedermi se mio marito non sarebbe ancora qui con me se avesse tenuto quest’arma nel suo studio anziché nel mio.
Il viso di lei era atteggiato a gravità, e Casey capì d’un tratto di averla sottovalutata, il che è sempre una grossa imprudenza quando si ha a che fare con le donne.
— Vedete — continuò lei, sempre calma — stasera in questa stanza ho imparato molte cose. Tenevo d’occhio Lance. Voi eravate troppo occupato a fissare mia figlia, ma avreste dovuto guardare lui. È un uomo in preda allo spavento, e gli uomini impauriti possono diventare pericolosi se si trovano con le spalle al muro. Se dovesse sospettare, come me, che il matrimonio è davvero stato celebrato, non vi trovereste in una situazione molto invidiabile, nonostante i vostri accurati piani.
Gli tese la rivoltella, e dal suo viso non trapelava nulla, perché il necessario era già stato detto con parole chiare e semplici. E tuttavia Casey esitava.
— Non ci tengo che la prendiate — aggiunse la signora Brunner. — Vorrei consigliarvi di dimenticare il guadagno e di salire sul primo aereo che lascia la città, ma sono ormai abituata a vedere trascurare i miei consigli.
Senza più esitare, Casey disse: — Grazie per la rivoltella.
Stava per nevicare. Lo si capiva dall’aria, dall’ululare del vento agli angoli delle case e da quel cielo plumbeo che pareva una coperta pronta a calare.
Prima sarebbe caduta la pioggia, e già si avvertiva qualche goccia che poi sarebbe diventata nevischio, formando così un bello strato di ghiaccio sotto la neve e il fango. L’ideale per ammaccare i paraurti e per gettare a terra le vecchie con le braccia cariche di pacchetti. Ben presto sarebbe anche calata l’oscurità, e Casey aspettava ancora che Lance Gorden si facesse vivo.
Era tanto che aspettava… uno spazio di tempo che equivaleva a trent’anni di vita. Era stato sdraiato sul divano, gli occhi fissi al soffitto, tornando col pensiero al passato e soprattutto al passato più recente, durante il quale Phyllis aveva cucinato spaghetti in cucina e dormito nella camera dietro la porta chiusa. Il passato nella taverna di Big John, quel passato che non amava ricordare, e la vigilia nella biblioteca della signora Brunner.
Ora sapeva che cosa aveva cercato di dirgli, ma non ne traeva conforto. Forse il comportamento di Phyllis nei suoi confronti aveva una ragione di essere, una seria ragione scientifica, ma Casey non era tipo da ragionare scientificamente. I suoi sentimenti erano dettati da amore, odio e fame. Per di più aveva il vizio di pensare troppo.
Questa tana, pensava. Questa miserabile schifosa tana. Ecco come vive Casey Morrow, a parte quella stupenda parentesi sulla costa. Ora però le cose cambieranno, diecimila dollari porteranno notevoli mutamenti. Con diecimila dollari si ricomincia da capo, e se non bastano, Casey Morrow sa dove trovarne ancora. Pensieri pericolosi. Non perché Gorden avrebbe potuto tirargli una revolverata nel caso che fosse tornato, non perché il tenente Johnson avrebbe potuto interessarsi ancora all’identità dell’assassino di Brunner, ma perché un ritorno poteva significare rivedere Phyllis e rivedere Phyllis era proprio la cosa al mondo che non avrebbe mai più dovuto fare.
Anche pensare a lei, altra cosa da non fare mai più.
Si alzò dal divano e diede una pedata a una lattina di birra vuota, facendola volare all’altro capo della stanza. Una schifosa lattina di birra. Tutta la sua vita doveva proprio essere sempre impregnata dall’odore di birra? Purtroppo, però, era l’ultima, e quando le aveva comprate alla drogheria d’angolo era consapevole che sei lattine non gli sarebbero bastate. D’altra parte, per un’attesa come la sua non sarebbe stata sufficiente tutta la birra della città, e inoltre gli conveniva essere cauto e avere le idee lucide. Andò in cucina e diede un’occhiata al pane e salame che aveva lasciati sul tavolo, rientrando dalla drogheria; ma non aveva fame. Guardò quindi la Luger posata accanto al pane e intanto si chiedeva che cosa diavolo stesse combinando Gorden. Le banche erano chiuse da ormai due ore.
Un uomo impaurito può essere pericoloso, gli aveva detto la signora Brunner. Raccattò l’arma, sorridendo. “Siamo in due, allora” pensava.
Tanto valeva controllare di nuovo la porta sul retro, ma naturalmente era ancora chiusa. Attraverso il vetro sporco della finestra scorgeva un piccolo tratto del vicolo sottostante, cosparso d’immondizie, ma a quanto pareva deserto. Comunque Gorden non sarebbe passato dal vicolo, anche per compiere un omicidio si sarebbe servito della porta principale, pulendosi i piedi sullo zerbino prima di entrare. Sarebbe stato anche capace di scrollare la pioggia dall’ombrello.
In fin dei conti, chi diavolo era Phyllis Brunner? Una donna come tutte le altre. Niente di speciale. Tornò nel salotto e si lasciò di nuovo cadere sul divano. Non c’è mai niente di speciale nelle donne, a eccezione forse di Maggie. Buona idea. C’era qualcosa in lei, anche se non si trattava del suo fisico, che avrebbe potuto rendere piacevole la convivenza o per lo meno creare una parentesi divertente. Forse le sarebbe piaciuto dipingere i suoi quadri sulla costa, tanto per cambiare.
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