Mikhail Bulgakov - Il Maestro e Margherita

Здесь есть возможность читать онлайн «Mikhail Bulgakov - Il Maestro e Margherita» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Классическая проза, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il Maestro e Margherita: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il Maestro e Margherita»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Il Maestro e Margherita — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il Maestro e Margherita», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

La proposta del professore gli piacque molto, però prima di rispondere pensò e ripensò, aggrottando la fronte, e disse infine con voce sicura:

— Sono normale.

— Bravo, — esclamò con sollievo Stravinskij, — se è cosí, ragioniamo in modo logico. Prendiamo la sua giornata di ieri — . Si voltò, e gli porsero immediatamente la cartella di Ivan. — Cercando un uomo sconosciuto, che si è presentato come un conoscente di Ponzio Pilato, lei ieri ha eseguito le seguenti azioni — . E Stravinskij cominciò a contare sulle lunghe dita, guardando ora la cartella, ora Ivan. — Si è appuntato al petto un’icona. Giusto?

— Sí, — ammise cupo Ivan.

— È caduto da uno steccato, graffiandosi la faccia. D’accordo? E giunto al ristorante con in mano un cero acceso con la sola biancheria intima addosso, e al ristorante ha picchiato qualcuno. È stato portato qui legato. Di qui lei ha telefonato alla polizia perché mandassero dei mitra. Poi ha tentato di buttarsi dalla finestra. Giusto? Domanda: è possibile, agendo in questo modo, catturare o arrestare qualcuno? Se lei è un uomo normale, deve rispondere: no di certo. Lei vuole andare via? Faccia pure, ma mi permetta di chiederle: dove andrà?

— Alla polizia naturalmente, — rispose Ivan con minor fermezza, un po’ sgomento sotto lo sguardo del professore.

— Direttamente di qui?

— Uhu…

— A casa sua non farà un salto? — chiese rapidamente Stravinskij.

— Non ne ho il tempo! Mentre io passo da casa, quello se la svigna!

— Capito. Di che cosa parlerà prima di tutto alla polizia?

— Di Ponzio Pilato, — rispose Ivan Nikolaevič, e i suoi occhi si copersero di un velo buio.

— Bravo! — esclamò Stravinskij, conquistato, e rivolgendosi a quello della barba, ordinò: — Fëdor Vasil’evic, dimetta, per favore, il signor Bezdomnyj. Ma tenga libera questa stanza e non faccia cambiare le lenzuola. Tra due ore, il signor Bezdomnyj sarà di nuovo qui. Ebbene, — si rivolse al poeta, — non le auguro successo perché non credo minimamente che lei possa averne. Arrivederci a presto! — E si alzò, mentre il suo seguito si mosse.

— Perché dovrei tornare qui? — chiese inquieto Ivan.

Sembrava che Stravinskij si aspettasse questa domanda, si risedette subito e cominciò a dire:

— Perché non appena lei arriverà in mutande alla polizia e dichiarerà che ha incontrato un uomo che ha conosciuto di persona Ponzio Pilato, la porteranno immediatamente qui, e lei si ritroverà in questa stessa stanza.

— Che c’entrano le mutande? — chiese Ivan con espressione meravigliata.

— Soprattutto Ponzio Pilato. Ma anche le mutande. La biancheria dell’ospedale ce la dovrà restituire, e le daremo i suoi indumenti. Lei è stato portato qui in mutande. D’altro canto, lei non aveva intenzione di passare da casa sua, nonostante la mia allusione. Poi arriverà Pilato… e la frittata sarà fatta.

A queste parole, qualcosa di strano successe a Ivan Nikolaevič Sembrò che la sua volontà si fosse spezzata, si sentí debole e bisognoso di un consiglio.

— Ma allora che dovrei fare? — chiese, questa volta con timidezza.

— Oh, bravo! — replicò Stravinskij. — Questa è una domanda ragionevolissima. Adesso le dirò io che cosa le è successo esattamente. Ieri lei è stato spaventato e scosso da qualcuno che le ha parlato di Ponzio Pilato e di altre cose. Lei, persona nervosa ed esaurita, ha cominciato a girare la città parlando di Ponzio Pilato. È piú che naturale che l’abbiano creduto pazzo. La sua salvezza sta in una cosa soltanto: il riposo assoluto. Lei deve assolutamente restare qui.

— Ma è indispensabile catturarlo! — esclamò Ivan, questa volta però con voce supplichevole.

— D’accordo, ma perché deve correre in giro proprio lei? Esponga per iscritto tutti i suoi sospetti e le sue accuse contro quest’uomo. Non c’è nulla di piú semplice che inoltrare la sua dichiarazione alle autorità competenti. Se come lei crede, abbiamo a che fare con un criminale, lo si verrà a sapere in fretta. Ma le porrei un’unica condizione: non si scervelli troppo, e cerchi di pensare a Ponzio Pilato il meno possibile. Si possono raccontare tante cose! Non bisogna credere a tutto.

— Ho capito! — dichiarò Ivan con voce decisa. — Favorisca farmi dare carta e penna.

— Dategli della carta e una matita corta, — ordinò Stravinskij alla donna grassa, e a Ivan disse: — Per oggi almeno le consiglierei di non scrivere.

— No, no, devo scrivere oggi stesso, subito! — esclamò Ivan preoccupato.

— Va bene, allora, ma non si stanchi troppo la testa. Se non le riesce oggi, le riuscirà domani.

— Scapperà!

— Oh no, — replicò con voce sicura Stravinskij, — le garantisco che non scapperà affatto. E si ricordi che qui lei avrà ogni aiuto possibile, senza il quale non concluderà nulla. Mi sente? — chiese a un tratto il professore con voce carica di significato, e s’impadroní di entrambe le mani di Ivan Nikolaevič. Tenendole fra le sue, lo fissò a lungo negli occhi, ripetendo: — Qui lei sarà aiutato… mi sente?… Qui lei sarà aiutato… troverà sollievo… qui c’è calma, tranquillità… qui lei sarà aiutato…

All’improvviso Ivan Nikolaevič sbadigliò, l’espressione del suo viso si addolcí.

— Sí, sí, — disse sommesso.

— Bravo! — concluse Stravinskij com’era sua abitudine, e si alzò: — Arrivederci! — Strinse la mano a Ivan, e, già sulla soglia, si voltò verso quello della barbetta dicendo: Sí, provi pure l’ossigeno… e bagni.

Alcuni istanti dopo, Ivan non vedeva piú né Stravinskij né il seguito. Oltre l’inferriata, sotto il sole di mezzogiorno, si scorgeva sull’altra sponda la pineta primaverile e gaia, e, piú vicino, scintillava il fiume.

CAPITOLO NONO

I trucchi di Korov’ev

Nikanor Ivanovič Bosoj, presidente della cooperativa degli inquilini della casa n. 302 bis sulla via Sadovaja a Mosca, dove era vissuto il defunto Berlioz, fin dalla notte precedente, tra mercoledí e giovedí, aveva avuto un gran daffare.

A mezzanotte, come già sappiamo, era giunta nella casa una commissione di cui faceva parte Želdybin, avevano convocato Nikanor Ivanovič, lo avevano informato della morte di Berlioz, e con lui si erano recati nell’appartamentino n. 50.

Là furono apposti i sigilli sui manoscritti e sugli oggetti di proprietà del defunto. In quel momento nell’appartamento non c’erano né Grunja, la donna a ore, né lo spensierato Stepan Bogdanovič. La commissione dichiarò a Nikanor Ivanovič che avrebbe ritirato i manoscritti del defunto per sistemarli, che le tre stanze da lui occupate (l’ex studio, salotto e sala da pranzo della gioielliera) tornavano a disposizione della cooperativa, mentre gli oggetti appartenenti al defunto sarebbero rimasti in loco fino a che non si fossero presentati gli eredi.

La notizia della morte di Berlioz si diffuse nella casa con una rapidità prodigiosa, e dalle sette del mattino di giovedí a Bosoj cominciarono a telefonare, e poi da lui cominciarono a venire di persona con domande scritte che rivendicavano i locali del defunto. Nel corso di due ore, Nikanor Ivanovič ricevette trentadue domande del genere.

Esse contenevano suppliche, minacce, cavilli, delazioni, promesse di eseguire a proprie spese le riparazioni necessarie, lagnanze per l’insopportabile mancanza di spazio e l’impossibilità di coabitare in uno stesso appartamento con dei banditi. Tra l’altro c’era anche la descrizione, stupefacente per vigore poetico, del furto di certi agnolotti alla siberiana con immediata sistemazione degli stessi nella tasca della giacca, il tutto avvenuto nell’appartamento n. 31, e poi due promesse di por fine alla propria vita con un suicidio e una confessione di gravidanza clandestina.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il Maestro e Margherita»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il Maestro e Margherita» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Il Maestro e Margherita»

Обсуждение, отзывы о книге «Il Maestro e Margherita» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x