Paolo Villaggio - Fantozzi
Здесь есть возможность читать онлайн «Paolo Villaggio - Fantozzi» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Проза, humor_satire, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Fantozzi
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Fantozzi: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Fantozzi»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Fantozzi — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Fantozzi», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
FANTOZZI SUL TRENO DEI RICCHI
Fantozzi e Fracchia furono inviati in missione speciale a Roma per conto della loro società.
Portavano all'amministratore delegato un libro giallo che questi aveva dimenticato sulla sua scrivania. Con un tragico accelerato arrivarono a Milano e di qui dovevano raggiungere al più presto Roma. Non trovarono posto sui treni normali, ma solo sul famoso “Settebello”, il treno dei VIP. Attesero nella sala d'aspetto della stazione per quasi sei ore. Furono ore drammatiche di dormiveglia allucinante, seduti dignitosamente in mezzo a un accampamento di immigrati dal Sud con famiglie e polli.
Alle 17,45 partiva il treno: loro si prepararono sul marciapiede alle sedici. Si aspettavano il solito selvaggio assalto ai posti, e quando il treno arrivò si avventarono sul primo scompartimento, buttando sulle poltrone valigie, giornali e berretti urlando “occupato!”.
Il conducente li guardò con disprezzo e li fece scendere. Gli spiegò che dovevano aspettare con un gruppo di silenziosi gravi signori che leggevano notizie economiche, lui stesso li avrebbe accompagnati più tardi ai loro posti. Non appena il treno partì, un cameriere in giacca bianca domandò loro a che ora volevano cenare e loro risposero che s'erano portati la cena da casa. Di fronte a loro, alle 8, cominciarono a servir da mangiare a un signore gigantesco che divorava delle cose squisite mugolando. Fantozzi e Fracchia avevano già finito i panini con la frittata e cominciarono a sentirsi male dalla fame. Dopo essersi consultati decisero di ordinare una cena in due.
Uno leggeva dignitosamente il giornale mentre il cameriere serviva, poi quando il cameriere si allontanava, Fantozzi, che fingeva di leggere, spalancava la bocca e Fracchia gli passava una paurosa forchettata di spaghetti. Quando il cameriere si avvicinava, Fantozzi fermava di colpo la masticazione e sprofondava nella lettura della terza pagina e Fracchia non rifiutava mai il bis. Il cameriere si stupiva un po' per quanto riusciva a mangiare un omino così piccolo e alla fine portò il conto per una sola persona, ma avevano mangiato per tre.
A un'ora da Roma, Fantozzi andò in corridoio a fumare. C'erano due bambini molto belli biondi, figli di ricchi: tutti i figli dei ricchi sono biondi e uguali, i figli dei braccianti calabresi sono scuri, disuguali e sembrano scimmie. Erano dei bambini molto educati e non facevano rumore. Una baby sitter americana bionda li custodiva. Uscirono dallo scompartimento le madri. Erano molto giovani, molto belle, molto ricche, molto profumate, molto eleganti e molto abbronzate: venivano da 2 mesi sulla neve a Gstaad in Svizzera e parlavano della gente che c'era lassù. Fantozzi le guardava con la bocca semiaperta.
Le due donne cominciarono a parlare delle loro prossime vacanze al mare ed erano un po' in pensiero perché non sapevano più dove andare: dovunque ormai andassero, dalla Corsica alle isole Vergini, trovavano della gente orribile. Fantozzi si commosse quasi per il dramma di quelle poverette.
Il treno entrò alla stazione Termini.
Sulla banchina c'era una tragica lunga fila di terremotati siciliani del Belice. Erano seduti sulle loro valigie di cartone (che credo costino ormai di più di quelle di sky, ma loro vogliono solo quelle e al Sud ci devono essere delle ditte specializzate) e guardavano muti il vuoto. Una delle due signore disse: “È stato un anno davvero disgraziato!”. “Meno male” pensò Fantozzi “che si occupano di questi poveracci!”
“Perché?” domandò l'amica.
E l'altra: “Perché non abbiamo mai avuto a Gstaad una neve così poco farinosa!”.
FANTOZZI INVADE UN CAMPO DI CALCIO
Domenica è successo il “fattaccio”: Fantozzi, da solo, ha fatto un'invasione di campo.
Forse sarà stato per una campagna stampa avvelenata dei giornaletti locali che da quasi un mese si scagliavano contro i favoritismi e le spinte dall'alto alle squadre titolate e segnalavano una congiura contro la squadretta di cui Fantozzi era da 30 anni irriducibile tifoso. O forse per i molti scioperi e occupazioni: i benzinai che reclamano giustizia minacciando di bloccarci il fine settimana a casa, e la grande occupazione, con relativa chiusura dei corsi, all'università di Roma.
Tutti questi fatti concomitanti sviluppavano in Fantozzi, in questo clima di contestazione generale, di sfiducia nella giustizia, una tendenza al “mi faccio giustizia da me”.
Le cause vanno ricercate nella condizione psicologica miserabile del Fantozzi, che è fondamentalmente un frustrato. Frustrato dalla moglie signora Pina, che gli impone una serie di regole da rispettare (non buttare la cenere per terra! non poggiare i piedi sul tavolo! non leggere a tavola! e tante altre piccole mostruose limitazioni alla sua libertà personale), e si sa che mentre uno quando la trova troppo vecchia e malandata, può cambiare la sua utilitaria con una di nuovo modello la moglie no! Se la deve tenere e Fantozzi in 20 anni di matrimonio di nuovi modelli soprattutto questa ultima generazione delle minigonne e degli “hots paints”, ne aveva visti uscire a iosa, ma lui si era dovuto sempre tenere il tipo “signora Pina” con capelli color topo.
Frustrato dal feroce capufficio conte Gavazzeni, frustrato dai colleghi di lavoro più combattivi, dagli automobilisti prepotenti e fisicamente più potenti coi quali ogni mattina litiga e coi quali deve per prudenza soccombere.
Fantozzi rischiava così il ricovero al manicomio navale di Varna sul Mar Nero dopo uno di quegli improvvisi casi di follia che i giornali riportano poi con titoli di questo tipo: “Si barrica in casa con la moglie e due cognate tenendole prigioniere sotto la minaccia di un fucile da caccia: poi circondato dalla polizia, le uccide e si uccide”. Sono notizie che, isolate e a sé stanti, appaiono del tutto assurde: ma nel contesto di una vita rappresentano quasi una logica conseguenza delle mille frustrazioni che molti devono subire.
Fortunatamente Fantozzi aveva una valvola di sicurezza: la partita domenicale.
Erano trent'anni che ogni domenica pomeriggio andava alla partita di foot-ball.
Basco, cappottone color vino, il suo tragico spigato siberiano, ombrello per ogni evenienza, soprascarpe di gomma e cuscino pieghevole di gommapiuma con i colori della sua squadra. L'ombrello non lo portava “in caso di pioggia” ma perché, anche quando lo stadio era inondato da un meraviglioso sole primaverile, il suo angolino nei popolari veniva, sia pur fugacemente, sempre bersagliato da una leggera e implacabile spruzzata di pioggia.
Fantozzi era un abitudinario e andava sempre nello stesso posto sulle curve, dove si era creato ormai un nucleo di occasionali amici (e spendeva meno). La partita cominciava e lui lentamente subiva una tragica trasformazione: da Jekyll a Hyde. Se ne stava per la prima mezz'ora in silenzio, pervaso da un curioso tremito, poi esplodeva e ogni volta gli amici occasionali dei popolari non capivano cosa stesse succedendo a quel garbato omino col basco.
“Arbitro… non dico chi è tua madre, ma so che professione faceva in realtà… è meglio che lo sappia anche tu, figlio di cane, perché ormai sei maggiorenne… arbitro mi fai schifo… vieni qui ché ti spacco la faccia… ” Erano tutte offese rivolte ovviamente al capufficio, ai colleghi e a tutti quelli che durante la settimana lo umiliavano da sempre.
Alle volte l'arbitro, quando moriva qualche notabile, fischiava un minuto di silenzio in segno di lutto e tutto lo stadio se ne stava in piedi in un silenzio suggestivo. Ma questo silenzio veniva rotto sempre da una curiosa voce dai popolari in curva, che lanciava all'arbitro le offese più pittoresche e atroci: era Fantozzi. “Vigliacchi, ce l'avete tutti con la mia squadra… ecco la verità… ce l'avete tutti con me!..” urlava congestionato dal suo angolo anonimo, brandendo l'ombrello come una spada.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Fantozzi»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Fantozzi» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Fantozzi» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.