Federico Moccia - Scusa ma ti chiamo amore

Здесь есть возможность читать онлайн «Federico Moccia - Scusa ma ti chiamo amore» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Современные любовные романы, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Scusa ma ti chiamo amore: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Scusa ma ti chiamo amore»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Scusa ma ti chiamo amore — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Scusa ma ti chiamo amore», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

"Anch'io. Tanto. E ancora di più lo vorrebbe mio marito." Poi senza salutarlo lo supera. Alessandro risale nella Mercedes e si allontana. Simona entra in casa. Roberto subito la raggiunge.

"Allora, che voleva?"

"Mi ha dato questa..." posa la busta chiusa sul tavolo. Roberto la prende. Cerca di leggerla in controluce. "Ma non si legge niente." Poi guarda un attimo sua moglie. "Io la apro."

"Roberto, non ti azzardare."

"Allora, metti su dell'acqua."

Simona lo guarda sorpreso.

"Hai già fame? Vuoi cenare? Ma sono le sette e mezza."

"No, voglio aprire la busta con il vapore."

"Ma dove le leggi queste cose..."

"Su "Diabolik" una vita fa..."

"E allora chissà quante lettere mie avrai aperto."

"Forse una... ma non eravamo sposati."

"Ti odio! E che c'era scritto?"

"Oh, nulla. Era un conto da pagare."

"Spero almeno tu l'abbia pagato!"

"No, era il conto di un regalo per me..."

"Ti odio due volte!"

Roberto guarda di nuovo la busta. La gira tra le mani. "Senti, io la apro."

"Ma non esiste! Tua figlia non te lo perdonerebbe mai. Non avrebbe più fiducia in te."

"Sì, ma l'avrà in te che me lo avevi vietato. Io glielo dico che tu non volevi che io la aprissi, abbiamo litigato un sacco... e tu guadagni ancora più punti! Facciamo come i poliziotti americani agli interrogatori, tu sei quella buona e io faccio il cattivo. Così però sappiamo cosa le dice quello..."

Simona strappa di mano la busta a Roberto. "No, tua figlia ha fatto diciottenni, è maggiorenne. È uscita da quella porta e tornerà tutte le volte che ne avrà voglia. Ma la vita è sua. Con i

suoi sorrisi. I suoi dolori. I suoi sogni. Le sue illusioni. I suoi pianti. E i suoi momenti felici."

"Ho capito, ma io vorrei solo sapere se in quella lettera c'è qualche dolore per lei..."

Simona prende la lettera e la mette in un cassetto. "L'aprirà lei quando tornerà e sarà felice che l'abbiamo rispettata. E magari sarà felice anche per quello che leggerà. Almeno spero. Vado a preparare la cena ora..." Simona va in cucina.

Roberto si siede sul divano. Accende la tv. "Ecco" grida dal salotto. "È quel tuo "almeno spero" che mi preoccupa."

Centoventidue

Ehi, ma che fai?"

" Sono venuto a prendere un po di roba. Ho dei documenti che non voglio lasciare qui in ufficio."

Leonardo si appoggia alla scrivania e gli sorride. "Guarda, Alex, non sono mai stato così felice... In Giappone ci hanno riconfermato su tutta la linea. Ma lo sai che adesso ci hanno richiesti anche la Francia e la Germania?"

"Ah sì?"

Alessandro continua a togliere dei fogli dai cassetti. Li controlla. Inutili. Li butta nel cestino.

"Sì. Hanno già mandato tutti gli incartamenti. Dobbiamo fare una campagna su un nuovo prodotto che uscirà tra due mesi... Un detersivo al cioccolato... ma che sa di menta! Una cosa assurda secondo me... Ma sono sicuro che troverai l'idea giusta per farla accettare dal tuo grande amico: la gente."

Alessandro finisce di prendere le ultime carte e si tira su. Fa una lieve flessione all'indietro portandosi le mani sulla schiena. Leonardo se ne accorge. Sorride. "L'età, eh... Però quel ragazzino alla fine lo hai battuto. Tieni, questi sono alcuni dettagli, il resto della documentazione te l'ho lasciata sul tuo tavolo..."

"Credo che ti convenga richiamare il ragazzino da Lugano..."

"Cioè? Che vuoi dire?" Leonardo lo guarda sgranando gli

occhi.

"Che me ne vado."

"

"Cosa? Ti hanno offerto un nuovo lavoro, eh?! Un'altra azienda, vero? Dimmi chi è? Dimmi chi è stato? La Butch & Butch, vero? Dimmi chi è stato, forza, che lo distruggo!"

Alessandro lo guarda tranquillo. Leonardo si calma.

"Ok, ragioniamo." Respiro lungo. "Noi ti possiamo dare di più." Alessandro sorride e lo supera.

"Non credo."

"Come no, lo vuoi vedere? Dimmi la cifra."

Alessandro si ferma. :"Vuoi sapere la cifra?"

"Sì."

Alessandro sorride. "Bene, non c'è cifra. Sto andando in vacanza. La mia libertà non ha prezzo."

E va verso l'ascensore. Leonardo gli corre dietro.

"Ah, ma allora la cosa è diversa. Ne possiamo parlare. È inutile che richiamo quel ragazzino... Ma che, te la sei presa?"

"E perché mai? Ho vinto..."

"Ah sì, sì certo... Ecco, ho un'idea. Mentre sei fuori inizio a far impostare tutto ad Andrea Soldini, che ne dici?"

"Bene, mi fa piacere... E soprattutto ti devo dire che sono molto contento per una cosa..."

Leonardo lo guarda incuriosito. "Per cosa?"

"Che ti sei ricordato il suo nome."

Alessandro spinge il tasto T. Leonardo sorride. "Ma certo... Come posso dimenticarlo... È uno fortissimo." Poi all'ultimo Alessandro blocca le porte. "Ah, senti, penso che dovresti far restare anche Alessia qui a Roma. Non la spostare a Lugano. È preziosa qui, fidati."

"Ma certo, scherzi? E come se non fosse mai partita... Piuttosto... Ma tu, quando torni?"

"Non lo so..."

"Ma dove vai?"

"Non lo capiresti..."

"Ah, ho capito... È come quella pubblicità di quel tipo con la carta di credito che si ritrova nudo su quell'isola deserta..."

"Leonardo..."

L

"Sì?"

"Questa non è una pubblicità. È la mia vita." Poi Alessan dro gli sorride. "Ora mi lasci andare per favore?..."

"Certo, certo..." Leonardo libera le porte dell'ascensore che lentamente si chiudono.

"Io sarò qui ad aspettarti..." Poi si sporge di lato cercando quell'ultimo spiraglio. "Torna presto." Poi si piega e grida quasi dentro la fessura. "Tu lo sai... Sei insostituibile!"

Centoventitré

Niki infila le chiavi nella serratura di casa. Roberto e Simona sentono quel rumore familiare. Sono sorridenti e felici, curiosi e divertiti di tutti quei racconti, dei posti, degli aneddoti, delle avventure di quella giovane figlia appena maggiorenne. Bella, abbronzata, un po dimagrita... ma soprattutto incredibilmente cresciuta.

"Ma poi non sapete che cosa ha combinato Olly. Ha bevuto come una pazza a una festa in spiaggia, un rave party, durato fino al mattino. E doveva aver preso anche qualcosa. È stata male due giorni. Non si ricordava più niente. Neanche chi eravamo noi."

Roberto e Simona ascoltano quasi terrorizzati quelle parole, facendo finta di niente, perfino cercando di divertirsi.

"E poi Erica ha avuto una storia con un tedesco, una specie di Hulk biondo. Ha detto che vorrebbe andare a Monaco, sabato e domenica. Diletta invece si è fatta ricaricare dai suoi il telefonino non so quante volte per chiamare Filippo. E quando non prendeva o era senza credito faceva delle file smisurate per chiamare dal fisso. Una prima cotta da dipendenza assoluta. Vi giuro, ci ammorbava ogni giorno raccontandoci tutto quello che si erano detti, i messaggi ricevuti e quelli mandati! Una neverending story!"

Simona guarda. "E tu?"

"Oh, io... io mi sono divertita, sono stata bene, molto bene. Tranquilla. Mamma, guarda che mi sono comprata."

Niki raggiunge lo zaino e tira fuori una camicia bianca, tutta stropicciata, con uno scollo a V e delle pietre applicate alla scollatura. Se la poggia addosso. "Ti piace? Non l'ho pagata

tanto."

"Sì, carina!" Ma Simona non fa in tempo a dirlo che Niki è

corsa di nuovo allo zaino.

"Questi li ho portati per voi, un pareo per mamma... e per te, papa, questa busta celestina. Dei sandali di cuoio!"

' Roberto li prende in mano. "Ma sono bellissimi... grazie. Ma che misura sono?"

Niki lo guarda contrariata. "La tua papa, quarantatré!"

"Ah, mi sembravano piccoli."

Simona si alza e va verso il cassetto. "Anche noi abbiamo una cosa per te." Tira fuori la busta di Alessandro. Niki la prende in mano e riconosce subito la scrittura. "Scusatemi." Va in camera sua, chiude la porta e si siede sul letto. Rigira la busta tra le mani. Poi non ci pensa più e la apre.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Scusa ma ti chiamo amore»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Scusa ma ti chiamo amore» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Federico Moccia - Trzy metry nad niebem
Federico Moccia
Federico Moccia - Tylko ciebie chcę
Federico Moccia
Federico Moccia - Perdona Si Te Llamo Amor
Federico Moccia
Federico Moccia - Carolina se enamora
Federico Moccia
Federico Moccia - El Paseo
Federico Moccia
libcat.ru: книга без обложки
Federico Moccia
libcat.ru: книга без обложки
Federico Moccia
libcat.ru: книга без обложки
Federico Moccia
Отзывы о книге «Scusa ma ti chiamo amore»

Обсуждение, отзывы о книге «Scusa ma ti chiamo amore» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x