Fritz Leiber - Ombre del male

Здесь есть возможность читать онлайн «Fritz Leiber - Ombre del male» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1972, ISBN: 1972, Издательство: Nord, Жанр: Ужасы и Мистика, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Ombre del male: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Ombre del male»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Questo romanzo di uno dei «padri» della fantascienza, Fritz Leiber, assume oggi una modernità sconcertante, perché ha saputo esprimere nel modo più netto i dubbi e le perplessità dell’uomo contemporaneo di fronte a delle realtà che paiono inspiegabili. La scienza «ufficiale» riesce a giustificare compiutamente tutti i fatti che vediamo accadere intorno a noi? Forse molte risposte dovrebbero essere cercate in una conoscenza più antica e dimenticata, che poneva come chiave di volta dell’universo i poteri indefiniti della mente umana. Metà della razza umana, si chiede Fritz Leiber, pratica ancora, attivamente, le arti arcane? Forse tutte le donne sono streghe? Un uomo, un uomo moderno, che è uno studioso, è costretto a convincersi di sì: la sua stessa moglie ne è la prova. E non basta. Altre tre donne, mogli di suoi colleghi, fanno uso delle conoscenze scientifiche dei mariti, dando alla magia un impulso moderno, per assicurarsi successo e vantaggi materiali. Contendono l’una con l’altra. Esperimentano la loro forza. Si distruggono a vicenda invocando antiche forze del male. E quando egli costringe la moglie ad astenersi da tali pratiche, la rende inerme di fronte alle male arti delle altre.

Ombre del male — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Ombre del male», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Conscio di un’improvvisa stanchezza e di una repulsione per quelle formule che persistevano ad apparire più ignobili che ridicole, si spinse indietro con la sedia. Per la prima volta da quando era tornato in casa, guardò la figura vicino alla finestra. Sedeva sulla sedia a dondolo, col viso voltato verso le tende abbassate. Quand’era stato che aveva cominciato a dondolarsi? Norman non lo ricordava, ma una volta dato il via, i muscoli del suo corpo proseguivano automaticamente nello slancio ritmico.

Con la fulmineità di uno scoppio, gli venne un desiderio struggente di Tansy, delle sue intonazioni, dei suoi gesti, delle sue moine, delle sue trovate bislacche, di tutte quelle piccole cose che contribuiscono a rendere reale, umana e adorabile una donna. Quelle cose lui le voleva subito, all’istante, e la presenza di quell’imitazione di morta-viva, quella spoglia di Tansy, gli rendeva questo desiderio ancora più crudele. Ma che razza d’uomo egli era mai per gingillarsi con formule di occultismo mentre in quel momento…

“Ci sono cose che si possono fare a un’anima”, aveva detto Tansy. E anche: “Le domestiche dei Gunnison hanno raccontato certe cose…”. Doveva recarsi subito dai Gunnison, bloccare Hulda e obbligarla ad agire.

Si sforzò di calmare la sua ira. Un gesto del genere avrebbe rovinato ogni cosa. Come si fa ad usare apertamente la forza con qualcuno che trattiene in sé, quale ostaggio, la mente, la coscienza stessa della persona amata? No, aveva già valutato questa eventualità e la sua linea di condotta era già decisa, avrebbe combattuto contro quelle donne usando le loro stesse armi. Le formule segrete che tanto gli ripugnavano erano la sua speranza migliore. Era stato castigato per aver commesso il solito errore di guardare quel volto. Deliberatamente sedette dall’altra parte del tavolo, voltando le spalle alla sedia a dondolo.

Ma si sentiva irrequieto, i muscoli gli dolevano per la stanchezza e doveva smettere per un po’ di lavorare.

A un tratto le chiese: «Cos’è secondo te che ha mutato tutti i rapporti in un odio così implacabile e micidiale?»

«L’equilibrio è stato spezzato» rispose.

«Com’è successo?» Istintivamente stava per voltarsi ma si trattenne.

«È accaduto quanto io ho smesso di praticare la magia.» Quel dondolio era di una esasperante monotonia.

«Ma perché questo fatto ha dato luogo a tanto odio?»

«Perché ha spezzato l’equilibrio.»

«Va bene, ma come si può spiegare la repentinità del mutamento, il passare brusco da mosse aggressive piuttosto blande a una malvagità omicida?»

Il dondolio era cessato. Non vi fu alcuna risposta. Ma, come si disse Norman, sapeva già la risposta che quella mente informe dietro di lui stava preparando. Questo conflitto fra streghe, lui lo paragonava alla guerra di trincea, a una battaglia fra due linee fortificate, o a uno stato d’assedio. Nello stesso modo in cui il cemento o le armature di metallo sminuiscono l’azione dei proiettili, così i contro-amuleti, gli anti-sortilegi e i processi protettivi rendevano relativamente futili i più violenti attacchi. Ma una volta spariti, il cemento e le armature, e che la strega avesse rinnegato la stregoneria, essa si trovava in una specie di terra di nessuno e…

Anche il timore di violenti contrattacchi lanciati da posizioni così altamente fortificate, scoraggiava ogni aggressione diretta. L’unica cosa da fare in quelle circostanze era di acquattarsi nell’ombra, attendere senza muoversi, sparare da una posizione coperta ed attaccare il nemico soltanto se esso si fosse imprudentemente scoperto. Inoltre vi doveva essere tutto un freno alla violenza.

Questa idea spiegava forse perché l’atteggiamento di Tansy, con la sua apparenza pacifica, aveva rotto l’equilibrio. Come avrebbe reagito una nazione se nel bel mezzo di una guerra il suo nemico avesse disarmato tutte le sue navi da guerra, demolito gli aerei, mettendosi apparentemente alla sua mercé? Ragionando realisticamente, la risposta poteva essere una sola, cioè che il nemico avesse escogitato un’arma molto più potente delle navi da guerra e degli aerei, e che avrebbe presto proposto un armistizio, il quale si sarebbe poi rivelato un tranello. Quindi l’unica mossa da fare era di colpire immediatamente e fortissimo, prima che l’arma segreta si fosse potuta adoperare.

«Io credo che…» cominciò a dire.

In quel momento, forse un leggero sibilo nell’aria o uno scricchiolio del pavimento sotto la pesante moquette, o una sensazione meno tangibile, lo costrinse a voltarsi.

Con un balzo fulmineo da una parte riuscì, ma riuscì appena, a spostare il capo fuori della traiettoria di ciò che in quel momento gli parve un oggetto metallico. Con un atroce sibilo esso si piantò sullo schienale della poltrona, e la forza del colpo si attuti. Ma la sua spalla che aveva ricevuto il colpo già attutito s’intorpidì immediatamente.

Aggrappandosi al tavolo con il braccio sano si gettò contro il tavolo e ne fece il giro.

Quel che vide lo fece indietreggiare come se avesse ricevuto un altro colpo: cercò appoggio dietro di sé con la mano per non cadere.

Quell’essere inumano era in piedi nel centro della stanza dov’era tornata d’un balzo indietro, come quello d’un gatto, dopo aver fallito il primo colpo. Le gambe erano quasi rigide ma il peso del corpo era portato in avanti. Era senza scarpe, le pantofole che avrebbero fatto rumore erano rimaste accanto alla sedia a dondolo. Brandiva le molle di ferro che aveva preso senza farsi sentire dal loro supporto vicino al camino.

Nel viso c’era ora una certa vitalità. Ma era una vitalità che le faceva stringere la mascella e sbavare, una vitalità che le dilatava le narici ad ogni respiro, che allontanava la ciocca di capelli sugli occhi con gesti rapidi, febbrili, una vitalità che infuocava il suo sguardo.

Con un riso diabolico la figura alzò l’attizzatoio e non colpì Norman, bensì il lampadario che pendeva sul suo capo. L’oscurità invase la stanza che egli aveva chiuso accuratamente con le tende per evitare che si potesse curiosare dall’esterno.

Udì una serie di passi affrettati e smorzati. Si accucciò, ma un sibilo gli passò molto vicino. Udì un rumore come se essa fosse caduta in avanti o fosse rotolata sul tavolo dopo che lui aveva parato il colpo. Si udivano le carte che scivolavano e il loro leggero fruscio quando cadevano in terra. Poi tutto fu silenzio salvo quell’ansare rapido, il respiro di una bestia.

Si accucciò sul tappeto e cercò di non muovere un muscolo, tendendo l’orecchio per localizzare la direzione di quel respiro.

È atroce, pensò, l’inefficacia dell’udito umano per localizzare un suono. Sulle prime gli parve che quell’ansare venisse da una direzione poi da un’altra, sebbene non vi fosse il minimo fruscio di movimenti. Finì poi col perdere il senso dell’orientamento all’interno della stanza. Cercò di ricordare esattamente i suoi movimenti da quando si era allontanato dal tavolo con un balzo. Quando era caduto in terra era rotolato su se stesso. Ma fin dove?

Per evitare che si potesse spiare in casa aveva oscurato il soggiorno e la stanza da letto. Il buio era totale. Nemmeno un filo di luce filtrava dall’esterno. E lui si trovava in un punto ignoto di una illimitata espansione di moquette, un infinito senza muri e dal soffitto basso.

E in un certo punto di questo infinito vi era quella creatura. Forse vedeva e udiva meglio di lui? Forse nella sua retina si imprimevano delle forme che per i sensi di una Tansy dall’animo sano sarebbero state solamente oscurità? Cosa s’aspettava? Tese l’orecchio ma il respiro affannoso non si sentiva più.

Quell’oscurità poteva essere la stessa di una giungla, con un tetto di liane fittamente intrecciate. Civiltà è sinonimo di luce. Quando la luce scompare, la civiltà viene soffocata. Norman fu presto ridotto allo stesso livello di quell’ essere. Era forse questo che lei aveva sperato quando aveva mandato il lampadario in frantumi. Quella stanza poteva raffigurare ora la camera più interna di una caverna preistorica, e lui era ora uno di quegli uomini primitivi, dal cervello annebbiato, che fuggiva, pieno di terrore, dall’ira della sua compagna nell’adorata forma della quale una strega aveva introdotto un demonio, la robusta strega grassa dalle labbra cadenti e dagli occhi crudeli, dagli ornamenti di rame intrecciati nella chioma rossa ingarbugliata. Che cosa doveva fare, prendere l’ascia e tentare di cacciare il demonio dal cranio che l’ospitava? O cercare la strega e soffocarla finché facesse uscire il demonio? E come avrebbe potuto, nel frattempo, nascondere la moglie? Se la tribù l’avesse scoperta, l’avrebbe uccisa immediatamente, era la legge. Anche in quel momento il demonio era in lei e cercava di uccidere lui, Norman.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Ombre del male»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Ombre del male» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Ombre del male»

Обсуждение, отзывы о книге «Ombre del male» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x