George Martin - Il trono di spade

Здесь есть возможность читать онлайн «George Martin - Il trono di spade» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1999, ISBN: 1999, Издательство: Mondadori, Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il trono di spade: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il trono di spade»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L’ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all’ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all’estremo Nord la Barriera — una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei — sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?

Il trono di spade — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il trono di spade», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Quando però il suo sguardo si spostò sul versante opposto della valle, riuscì a distinguere i cavalieri del Grande Jon che emergevano dalle tenebre sotto gli alberi. Un’unica fila, quasi senza fine, che scaturì dagli alberi, e per un istante, più breve di un battito del cuore, vide solo la luna scintillare sulle punte delle lance e le parvero mille e mille argentee foglie di salice che scivolavano verso il fondo della valle. Batté le palpebre e l’immagine svanì: vide uomini, che andavano a uccidere o morire.

In seguito, Catelyn non poté dire di aver visto la battaglia. La udì, però. L’intera valle fu piena di echi. Lo scricchiolio delle lance che si spezzavano, il cozzare delle spade, le grida «Lannister», «Grande Inverno!», «Tully!», «Delta delle Acque e Tully!». Quando si rese conto che non c’era altro da vedere, chiuse gli occhi e rimase in ascolto. Attorno a lei, la battaglia infuriava. Udì zoccoli di cavalli sul terreno, stivali in corsa nell’acqua bassa, i colpi delle lame sugli scudi di legno e quelli metallici dell’acciaio contro acciaio, il sibilo delle frecce, il rullio dei tamburi, i nitriti di migliaia di cavalli terrorizzati. Uomini urlarono imprecazioni e invocarono pietà, alcuni la ricevettero, altri no, e vissero, o morirono. Tra le colline, i suoni parevano giocare strani scherzi. Una volta Catelyn udì la voce di Robb, chiara come se fosse stato lì accanto a lei. «A me! A me!» gridava. Udì il suo meta-lupo ringhiare letale, udì il serrarsi delle lunghe zanne, la carne che veniva squarciata, urla di paura e di sofferenza di uomini e cavalli. Quel lupo… Ce n’era davvero uno solo? Difficile saperlo.

Lentamente, gli echi si affievolirono e alla fine svanirono. Rimase soltanto il ringhiare del lupo. Quando un’alba color sangue illuminò l’orizzonte orientale, Vento grigio ululò di nuovo.

Robb tornò da lei su un diverso cavallo, uno snello albino al posto del grande destriero grigio in sella al quale era sceso nella valle. La testa di lupo che ornava il suo scudo era ridotta in pezzi, furibondi colpi d’ascia e spada avevano scavato nel legno di quercia profonde lacerazioni frastagliate, ma Robb sembrava illeso. Quando però suo figlio fu più vicino, Catelyn vide che la mano destra protetta dal guanto di maglia di ferro e la manica della sua casacca erano nere di sangue. «Robb, sei ferito.»

«No.» Lui sollevò la destra, aprì le dita, le richiuse. «Questo è… sangue di Torrhen, forse…» Scosse il capo. «Non lo so.»

Dietro di lui veniva un’orda di guerrieri, ammaccati, scorticati, sanguinanti e sogghignanti. Theon e il Grande Jon cavalcavano in testa, e in mezzo a loro trascinavano ser Jaime Lannister. Lo scaraventarono a terra, di fronte al cavallo di Catelyn.

«Lo Sterminatore di re» annunciò Hallis Mollen, come se ce ne fosse stato bisogno.

«Lady Stark.» Jaime Lannister, in ginocchio, alzò la testa verso di lei. Sangue gli colava sulla faccia da una ferita alla testa, ma la pallida luce dell’alba aveva riportato l’oro nei suoi capelli. «Ti offrirei la mia spada, ma pare che l’abbia altrimenti collocata.»

«Non è la tua spada che voglio, cavaliere. Dammi mio padre e mio fratello Edmure. Dammi le mie figlie. Dammi il lord mio marito.»

«Ho altrimenti collocato anche loro, temo.»

«Un vero peccato.» C’era il gelo nella voce di Catelyn.

«Uccidilo, Robb» propose Theon Greyjoy. «Staccagli la testa.»

«No.» Robb Stark si sfilò il guanto destro insanguinato. «Da vivo vale di più che da morto. Inoltre, il lord mio padre non ha mai tollerato l’assassinio di prigionieri.»

«Uomo saggio» approvò Jaime Lannister. «E uomo d’onore.»

«Portatelo via» disse Catelyn. «Mettetelo in catene.»

«Fate come dice la lady mia madre» comandò Robb. «E assicuratevi che sia ben guardato. Lord Karstark vorrà la sua testa su una picca.»

«Poco ma sicuro» commentò il Grande Jon, gesticolando.

Lo Sterminatore di re venne portato via, per essere medicato e incatenato.

«Per quale motivo lord Karstark lo vuole morto?» chiese Catelyn.

«Perché lui…» Robb scrutò nella foresta, con lo sguardo cupo che spesso aveva anche Ned. «Li ha uccisi…»

«I figli di lord Karstark» spiegò Galbart Glover.

«Tutti e due» riprese Robb. «Torrhen, Eddard. E poi anche Daryn Hornwood.»

«Nessuno potrà mai dire che Lannister manchi di coraggio» disse Glover. «Quando ha visto che la battaglia era perduta, ha radunato la sua Guardia personale e si è aperto la strada lungo la valle. Voleva raggiungere lord Robb e abbatterlo. Per poco non c’è riuscito.»

«Ha altrimenti collocato la sua spada sul collo di Eddard Karstark. Ha mozzato un braccio a Torrhen e ha aperto in due il cranio di Daryn Hornwood» completò Robb. «Non ha mai smesso di urlare il mio nome. Se non avessero cercato di fermarlo…»

«…adesso sarei io a soffrire al posto di lord Karstark» completò Catelyn. «Robb, i tuoi uomini sono caduti compiendo ciò che avevano giurato di compiere. Sono caduti proteggendo il loro lord. Sii triste per la loro morte, figlio. Rendi onore al loro valore. Ma non ora. Non hai tempo per soffrire, ora. Hai tagliato la testa del serpente, ma tre quarti del corpo sono ancora attorcigliati, attorno al castello di mio padre. Abbiamo vinto una battaglia, non la guerra.»

«Ma che battaglia!» esultò Theon Greyjoy. «Mia signora, è dal Campo di Fuoco che il reame non vedeva una simile vittoria. Ti giuro, i Lannister hanno perso dieci uomini per ciascuno dei nostri. Abbiamo preso prigionieri qualcosa come cento cavalieri, più una dozzina di lord alfieri. Lord Westerling, lord Banefort, ser Garth Greenfield, lord Estren, ser Tytos Brax, Mallor di Dorne… e, oltre a Jaime, tre Lannister, i nipoti di lord Tywin: due figli di sua sorella e un figlio del suo defunto fratello…»

«E lord Tywin?» lo interruppe Catelyn. «Avete forse preso prigioniero anche lui, Theon?»

«No» fu costretto ad ammettere Greyjoy.

«Fino a quando questo non sarà accaduto, la guerra è ben lontana dall’essere finita.»

«Mia madre ha ragione.» Robb si scostò i capelli dagli occhi. «C’è ancora Delta delle Acque.»

DAENERYS

Le mosche volavano lente attorno a khal Drogo. Il loro ronzio al limite dell’udibile riempiva Dany di paura.

Il sole era alto, spietato. Tremule onde di calore torrido si levavano dalle formazioni rocciose disseminate sulle basse colline. Un esile tentacolo di sudore colò tra i suoi seni gonfi. Gli unici rumori erano i monotoni colpi degli zoccoli dei cavalli, il tintinnare ritmico delle campanelle nei capelli di Drogo e le voci lontane alle loro spalle.

Daenerys osservò le mosche.

Erano grosse quanto api, purpuree, lucenti. Ed erano tante. I Dothraki le chiamavano “mosche del sangue”. Vivevano negli acquitrini e nelle pozze ristagnanti della pianura, succhiavano sia il sangue degli animali sia quello degli uomini e deponevano le uova nei corpi dei morti e dei morenti. Drogo le odiava. Nel momento in cui una di esse gli si avvicinava troppo, la sua mano scattava, rapida come un serpente. Daenerys non l’aveva mai visto mancare il colpo. Teneva la mosca nel pugno gigantesco, ne ascoltava il frenetico ronzio per qualche momento, poi le sue dita si chiudevano e quando la sua mano tornava ad aprirsi, della mosca non restava che una traccia rossa sul palmo.

Adesso una di esse zampettò lungo l’alto della coscia del suo stallone e per scacciarla, l’animale agitò rabbiosamente la coda. Le altre vorticavano attorno a Drogo, sempre più vicine. Il khal non reagì. I suoi occhi rimasero fissi su un lontano rilievo di colline, le redini allentate sul collo della cavalcatura. Sotto il suo gilè di cuoio dipinto, un impiastro di foglie di fico e di fanghiglia blu disseccata ricopriva la ferita al petto. Erano state le donne delle erbe a prepararlo. La poltiglia di Mirri Maz Duur gli aveva procurato prurito e bruciore, così, sei giorni prima, khal Drogo se l’era strappata imprecando contro la sacerdotessa, chiamandola “maegi”. L’impiastro di fango era più tollerabile e oltre a quello, le donne delle erbe gli avevano anche dato il latte di papavero. Negli ultimi tre giorni, il khal ne aveva bevuto molto. E non solo latte di papavero, anche latte di giumenta fermentato e birra speziata. Per contro, aveva toccato cibo a stento e trascorreva notti agitate, piene di lamenti. A Daenerys non era sfuggito quanto si fosse scavato il suo volto. All’interno del suo ventre, Rhaego era anch’egli agitato, scalciava in continuazione, ma neppure quello suscitava l’interesse di Drogo come accadeva prima. All’alba, dopo un’ennesima notte inquieta, nuove rughe di sofferenza apparivano sul volto del khal.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il trono di spade»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il trono di spade» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Il trono di spade»

Обсуждение, отзывы о книге «Il trono di spade» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x