George Martin - Il trono di spade

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Il trono di spade: краткое содержание, описание и аннотация

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In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L’ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all’ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all’estremo Nord la Barriera — una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei — sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?

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E adesso quel silenzio. Qualcosa che le faceva paura. Da quando erano montati in sella, all’alba, Drogo non aveva detto una parola. Se era Dany a parlare, le risposte di lui erano borbottii. È da metà giornata, neppure più quelli.

Una mosca del sangue atterrò sulla spalla nuda del khal. Un’altra si depositò sulla sua gola e zampettò in direzione della bocca. Khal Drogo ondeggiò sulla sella, accompagnato dal tintinnare delle campanelle, e il suo stallone proseguì a passo costante.

Daenerys diede di talloni alla propria purosangue e avanzò fino a lui. «Mio signore» sussurrò. «Drogo. Mio sole-e-stelle…»

Lui parve non averla udita. La mosca del sangue raggiunse i baffi spioventi e si sistemò nell’infossatura tra le labbra e le narici.

Daenerys non trattenne un gemito d’angoscia. Goffamente, allungò una mano e gli toccò un braccio: «Drogo…».

Khal Drogo si accasciò sulla sella, s’inclinò lentamente e cadde da cavallo. Le mosche del sangue si dispersero, ma non per molto. In pochi attimi gli tornarono addosso, assediandolo là dove giaceva.

«No…» Dany tirò le redini. Dimentica per una volta della vita che portava in grembo, balzò giù dalla sella e corse dal suo uomo.

Il terreno era scuro, disseccato. Drogo si lasciò sfuggire un gemito di dolore quando Daenerys s’inginocchiò accanto a lui. Il khal non parve riconoscerla. Il respiro gli sfuggiva in rantoli rauchi. «Il mio cavallo…» Dany scacciò via le mosche dal suo petto, schiacciandone una come lui avrebbe fatto. Al tocco, la pelle di lui era rovente.

I cavalieri di sangue del khal erano poco dietro di loro. Dany udì Haggo gridare e arrivare al galoppo. Cohollo fu il solo a volteggiare giù di sella e a lasciarsi cadere in ginocchio dicendo: «Sangue del mio sangue».

«No» gemette khal Drogo agitandosi tra le braccia di Daenerys. «Cavalcare. Devo… cavalcare. No.»

«È caduto da cavallo.» Haggo torreggiava su di loro. Non c’era nessuna espressione sul suo volto largo, ma la sua voce era di piombo.

«Non dire questo» replicò Daenerys. «Abbiamo fatto abbastanza strada per oggi. Ci accampiamo qui.»

«Qui?» Haggo passò lo sguardo sul paesaggio che li circondava, inospitale, desolato. «Non è posto per accamparsi.»

«E non spetta a una donna dare ordine di fermare» rincarò Qotho. «Neppure a khaleesi.»

«Ci accampiamo qui» ripeté Daenerys. «Haggo, di’ a tutti quanti che khal Drogo ha dato ordine di fermarsi. Se qualcuno chiede perché, rispondi che il mio momento si avvicina e che non sono più in grado di continuare. Cohollo, fa’ venire gli schiavi: devono erigere le tenda del khal subito. Qotho…»

«Tu non dai ordini a me, khaleesi» la fermò Qotho.

«Trova Mirri Maz Duur» gli disse Dany. «Trovala e portala da me, con il suo scrigno.» La sacerdotessa degli Uomini agnello marciava più indietro, nella lunga colonna degli schiavi.

Gli occhi di Qotho s’indurirono come pietre. «La maegi.» Sputò per terrra. «Questo io non farò.»

«E invece sì. Altrimenti, al suo risveglio, il khal saprà che ti sei rifiutato di obbedirmi.»

Furibondo, il guerriero fece voltare il cavallo e lo spronò a sangue, ripartendo al galoppo. Per quanto odiasse quell’ordine, Dany sapeva che sarebbe tornato assieme a Mirri Maz Duur.

Gli schiavi eressero la tenda di khal Drogo sotto una frastagliata formazione di rocce nere, la cui ombra portò una certa remissione dal crudo sole del pomeriggio. Ma anche così, quando Irri e Doreah aiutarono Dany a portare dentro Drogo, la temperatura sotto i tendaggi di seta era torrida. Spessi tappeti erano stati stesi sul terreno, e pile di cuscini si ammucchiavano negli angoli. Eroeh, la timida ragazzina che Dany aveva salvato dallo stupro sulla catasta di cadaveri, accese un braciere. Riuscirono a far sdraiare Drogo su una stuoia. «No» continuava a ripetere nella lingua comune. «No. No.» Fu tutto quello che il khal disse, tutto quello che pareva in grado di dire.

Doreah gli tolse la cintura di medaglioni, gli sfilò il gilè e le brache. Jhiqui s’inginocchiò per slacciargli i sandali da sella. Irri voleva tenere aperti i lembi dell’ingresso per fare circolare un po’ di brezza, ma Daenerys glielo proibì. Non avrebbe permesso a nessuno di vedere il khal in quello stato, delirante e debole. Quando arrivarono i guerrieri del khas, li mise di guardia fuori della tenda. «Che nessuno entri senza il mio permesso» disse a Jhogo. «Nessuno.»

Eroeh guardo il khal con uno sguardo pieno di paura. «Lui muore» bisbigliò.

Daenerys la schiaffeggiò. «Il khal non può morire. È il padre dello stallone che monta il mondo. I suoi capelli non sono mai stati tagliati. Porta ancora le campanelle che gli diede suo padre.»

«Khaleesi» intervenne Jhiqui. «Lui è caduto da cavallo.»

Tremando, gli occhi pieni di lacrime, Daenerys girò loro le spalle. “È caduto da cavallo!” Lei stessa l’aveva visto, e anche i cavalieri di sangue, le ancelle, gli uomini del khas. Quanti altri avevano visto? Non avrebbero potuto mantenere il segreto, e Dany sapeva cosa significava. Un khal che non è in grado di cavalcare è un khal che non è in grado di dominare. E Drogo era caduto da cavallo.

«Dobbiamo fargli il bagno» disse Daenerys, ostinata. Non si sarebbe lasciata sopraffare dalla disperazione. «Irri, fa’ portare subito la vasca. Doreah, Eroeh, trovate dell’acqua. Acqua fredda.» Drogo era un incendio avvolto in pelle umana. «Il khal sta bruciando.»

Gli schiavi sistemarono la pesante vasca di rame in un angolo della tenda. Daenerys non attese che Doreah versasse il primo secchio d’acqua: vi imbevve una pezza di seta e la pose sulla fronte incandescente del suo uomo. Gli occhi di lui la guardarono senza vedere nulla. La sua bocca si aprì senza che venisse fuori una parola, solo un gemito. «Ma dov’è Mirri Maz Duur?» La pazienza di Dany, con i nervi a fior di pelle dalla paura, era al limite.

«Qotho trova» disse Irri.

Le ancelle riempirono la vasca d’acqua tiepida dalla quale emanava un odore sulfureo e la addolcirono con il contenuto di intere ampolle di olio amaro e manciate di foglie di menta. Mentre il bagno veniva preparato, Daenerys s’inginocchiò goffamente accanto al marito. Con gesti pieni di angoscia, gli sciolse la lunga treccia come aveva fatto la notte in cui lui l’aveva posseduta per la prima volta, sotto le stelle. Una per una, con grande attenzione, dispose le campanelle al suolo. Una volta che il khal fosse tornato a sentirsi meglio le avrebbe volute, si ripeté Dany.

Un refolo d’aria si allargò nella tenda quando Aggo mise dentro il capo. «Khaleesi, l’Andalo implora che tu lo ammetta.»

“L’Andalo”: era in quel modo che i Dothraki chiamavano ser Jorah. «Va bene.» Daenerys si raddrizzò a fatica. «Fallo entrare.» Si fidava del cavaliere. Se c’era qualcuno che sapeva cosa fare, quel qualcuno era lui.

Ser Jorah Mormont s’infilò tra le falde dell’ingresso e rimase immobile qualche momento per adattare gli occhi alla penombra. Nel crudo calore della pianura, indossava ampie brache di seta lavorata e sandali da sella aperti sulle dita, allacciati fino al ginocchio. Il fodero con la sua spada da combattimento pendeva da una cintura di crine di cavallo ritorto. Sotto lo scolorito gilè bianco, il suo torace villoso era arrossato dal sole. «Sta passando di bocca in bocca per tutto il khalasar» esordì. «Il khal è caduto da cavallo.»

«Aiutalo» lo implorò Daenerys. «In nome dell’amore che dici di avere per me, aiutalo.»

Il cavaliere s’inginocchiò accanto a lei. Studiò Drogo, a lungo e attentamente, poi guardò Daenerys. «Manda via le ancelle.»

Senza dire una parola, la gola stretta dal terrore, Dany fece un gesto. Irri sospinse le altre ragazze fuori dalla tenda.

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