Hal Clement - Luce di stelle

Здесь есть возможность читать онлайн «Hal Clement - Luce di stelle» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1993, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Luce di stelle: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Luce di stelle»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Chi non ricorda il pianeta Mesklin e i suoi straordinari abitanti, costretti a vivere in condizioni di gravità proibitive per gli esseri umani? Gli eroi meskliniti di Hal Clement tornano in questo romanzo, in sé pefettamente autonomo, che è di fatto il secondo capitolo della saga iniziata con
(
), tenuto a battesimo in Italia proprio sulle pagine di URANIA. Ancora una volta la pazienza, il coraggio e le straordinarie caratteristiche fisiche dei meskliniti permetteranno loro di avere ragione di un mondo in cui la forza di gravità è così schiacciante da rappresentare da sola il più terribile e immediato dei pericoli. Senza contare le numerose incognite di questa nuova e inedita missione nello spazio, scritta da un maestro della tecnologica…

Luce di stelle — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Luce di stelle», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Takoorch comparve da dietro il suo riparo e osservò la situazione in silenzio. In effetti, non c’era molto da dire.

Nessuno dei due sapeva dire quanto poteva tenere il telaio e quanto ancora bisognava scavare prima che la serie potesse girare liberamente, anche se entrambi conoscevano a memoria tutti i dettagli della Kwembly. Le ruote erano connesse in tandem a un ammortizzatore che terminava in una sorta di materasso pneumatico suddiviso in trenta sezioni. I due timonieri conoscevano a memoria i dettagli degli insiemi di giunzione perché avevano passato molte ore a ripararli, ma ora che lo scafo sembrava così opprimente sulle loro teste non si sentivano più tanto sicuri della distanza a cui una coppia di ruote poteva spostarsi senza rompersi.

— Bene, torniamo a scavar pietre allora — disse Takoorch infilando la chela sotto un sasso. — Speriamo che il movimento le abbia smosse un po’, altrimenti sarà dura tirarle fuori solo dalle estremità.

— Non abbiamo più tempo. Il ghiaccio tra poco ci soffocherà. Dovremo scavare per un’intera lunghezza corporea prima di vedere le ruote girare liberamente. Lasciamo perdere questa idea e tentiamo qualcos’altro.

— Ma cosa? Vorrei proprio saperlo.

Beetchermarlf si mosse di nuovo. Stavolta si ricordò di prendere la pila e tornò in cima alle ruote. Takoorch lo seguì con lo sguardo, disorientato. Il giovane marinaio si appoggiò all’ammortizzatore idraulico e prese a colpire con il coltello il materasso pneumatico a cui questo si congiungeva.

— Non si può danneggiare la propria nave! — gli ricordò Takoorch.

— Più tardi la ripareremo. Odio agire così esattamente quanto te, e sarei felice di sfiatare questa sezione tramite la valvola come abbiamo sempre fatto, ma purtroppo non è possibile; e se non togliamo un po’ di pressione su queste dannate ruote presto non potremo fare più nulla — disse, continuando a tagliare la gomma.

Costava meno fatica che estrarre i grossi ciottoli di fiume. Il materasso pneumatico era realizzato in un materiale gommoso estremamente spesso e resistente. Per sostenere la Kwembly doveva contenere una pressione di almeno diciotto chili per centimetro quadrato sopra il livello del suolo. Una delle seccature del loro lavoro era proprio dover pompare manualmente le sezioni fino alla pressione giusta o di sfiatare l’eccesso di aria, il che succedeva ogni volta che il dislivello tra due punti superava i quattro, cinque metri. Al momento il materasso pneumatico appariva leggermente flaccido, in quanto nessuno l’aveva più gonfiato dopo la discesa lungo il fiume, ma comunque continuava a esercitare una pressione notevole. Ancora e ancora Beetchermarlf affondò il coltello nella superficie elastica, cercando di centrare sempre lo stesso punto ma non sempre con successo. Ogni volta che entrava, la lama affondava un po’ di più. Takoorch, convinto infine della necessità di far qualcosa, si unì con decisione a lui. Il percorso della seconda lama si unì a quello della prima e presto i due assunsero un ritmo addirittura troppo veloce per venire seguito dall’occhio umano. Chiunque fosse stato presente, naturalmente di qualche altra razza, avrebbe scommesso che si sarebbero tagliati le rispettive chele nel giro di pochi secondi.

Anche così occorsero parecchi minuti prima di riuscire. Il successo si presentò inizialmente sotto forma di una fila di bollicine che si disperse in tutte le direzioni lungo la superficie gommosa della sezione di materasso pneumatico. Pochi tagli ancora e da un’apertura quasi a croce larga forse cinque centimetri iniziò a uscire una fitta colonna di bolle composta di aria dhrawniana. I prigionieri cessarono i loro sforzi.

Lentamente ma visibilmente la tensione della gomma andò diminuendo. La colonna di bollicine si fece meno fitta, mentre l’aria si raccolse nel punto più elevato della trappola di ghiaccio. Per qualche istante Beetchermarlf pensò che la sezione si sarebbe sgonfiata completamente, ma la presenza delle ruote evitò che succedesse. Il centro della sezione, cioè per loro il punto in cui penetrava la sospensione idraulica della coppia di ruote in quanto non sapevano dove si trovasse il confine con la sezione successiva, iniziò a rientrare piuttosto che a sporgere: ora tirava, invece di spingere.

— Faccio partire nuovamente il motore. Vediamo cosa succede — disse Beetchermarlf. — Riparati di nuovo per un minuto.

Takoorch obbedì. Deliberatamente, il giovane timoniere incastrò un mucchietto di piccoli ciottoli sotto la parte anteriore dei pneumatici, si arrampicò su di essi e distese il suo corpo allungato una volta giunto in cima. Aveva la torcia con sé, non tanto per avviare il motore ma per capire più facilmente se e come si muoveva l’insieme. Quando avviò il motore rivolse lo sguardo verso il punto in cui l’ammortizzatore si congiungeva al materasso pneumatico.

I ciottoli fornirono un minimo di trazione; la gomma della sezione prese a contrarsi e l’albero di sospensione sobbalzò leggermente quando la serie di ruote prese a muoversi. Una rientranza metallica, inaccessibile perché situata all’interno della sezione in gomma, proteggeva il proseguimento dell’ammortizzatore che impediva alle ruote di inclinarsi per più di pochi gradi. Naturalmente le varie serie di ruote non potevano entrare in contatto l’una con l’altra, ma una maggiore inclinazione avrebbe comportato un maggiore sforzo. Quando il motore venne portato al massimo la serie continuò a girare, ma adesso non più liberamente. Suoni e vibrazioni sull’albero indicavano che i pneumatici sfregavano sui ciottoli del fondo e dopo alcuni secondi la sensazione dell’acqua in movimento divenne chiaramente percepibile sulla tuta di Beetchermarlf. Questi iniziò allora a scendere, ma fu tanto incauto da lasciare la presa senza assicurarsi dell’efficacia del nuovo punto di appoggio. Quasi venne risucchiato dal movimento delle ruote. Riuscì a spegnere il motore appena in tempo, con un frettoloso movimento della chela. Rimase immobile e silenzioso per diverso tempo prima di riguadagnare il controllo: anche il suo corpo gommoso e resistente non avrebbe potuto sopportare quell’incredibile corsa schiacciato tra le ruote e la pietra… come minimo, la tuta spaziale sarebbe finita in brandelli!

Quando si riprese, cominciò con tutta tranquillità a cercare le corde che univano il motore al timone della Kwembly e una volta rintracciatele ne seguì con lo sguardo il percorso fino alla serie successiva, in modo da memorizzarne la posizione. Pochi secondi dopo si trovava in cima all’altra serie, dove afferrò le corde e avviò il motore con tutta sicurezza rimproverandosi mentalmente per non averci pensato prima.

Takoorch comparve dietro di lui e disse: — Be’, scopriremo presto se rimescolare l’acqua la riscalda.

— Vedrai che ho ragione — rispose Beetchermarlf — e inoltre il battistrada del pneumatico sfiora i ciottoli del fondo: anche se non credi che il movimento scaldi l’acqua, sai di sicuro che la frizione genera calore. Ora teniamo d’occhio il ghiaccio, e speriamo che il pneumatico non si riscaldi troppo. Ho lasciato il motore al minimo, e c’è un sacco di energia.

Con aria pessimistica, Takoorch si spostò in modo da vedere subito il cumulo di pietre ingoiato prima dal muro di ghiaccio. Si mise a terra ad aspettare, la corrente non era troppo forte in quel punto, anche se poteva comunque sentirne le spinte dato che non aveva alcuna zavorra su di sé. Si tenne stretto a un gruppo di massi incastrati sul fondo e cercò di non pensare al rischio di finire sotto le ruote.

Non riusciva a capire come agitando semplicemente dell’acqua fosse possibile generare calore, ma quello che Beetchermarlf aveva detto sulla frizione suonava incoraggiante. Inoltre, per quanto non si sognasse neppure di ammetterlo, preferiva dar credito alle opinioni scientifiche del timoniere più giovane che alla sua esperienza di vecchio navigatore, utile solo per aspettare la fine più filosoficamente.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Luce di stelle»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Luce di stelle» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Hal Clement - Space Lash
Hal Clement
Hal Clement - Hot Planet
Hal Clement
Hal Clement - Still River
Hal Clement
Hal Clement - Ocean on Top
Hal Clement
Hal Clement - The Nitrogen Fix
Hal Clement
Hal Clement - Star Light
Hal Clement
Отзывы о книге «Luce di stelle»

Обсуждение, отзывы о книге «Luce di stelle» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x