Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra
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- Название:La Luna è una severa maestra
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:1966
- Город:Milano
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Wyoh reclutò Sidris, e Sidris costituì la propria cellula associandosi all’altra assistente del negozio. Il Salone di Bellezza Bon Ton divenne così un centro rivoluzionario. Cominciammo a servirci dei bambini più piccoli per consegnare messaggi e fare altri lavori semplici, alla loro portata. Sono in grado di pedinare una persona nei corridoi molto meglio di un adulto, e nessuno sospetta di loro. Sidris afferrò per prima questa realtà e la diffuse fra le donne reclutate nel salone di bellezza.
Ben presto ebbe a disposizione un numero tale di bambini da poter tenere sotto sorveglianza tutte le spie di Alvarez. Con Mike in grado di ascoltare qualsiasi telefonata, e con un bambino sulle tracce di ogni spia e un altro pronto a comunicare per telefono gli spostamenti riuscivamo a mantenere un controllo costante sulle spie e impedire loro di vedere quello che non volevamo vedessero. Così accadde che, dopo qualche tempo, eravamo in grado di intercettare i rapporti delle spie senza dover aspettare che venissero registrati nell’ Archivio Zebra. Per le spie, servirsi dei telefoni pubblici equivaleva a un fallimento: con i bambini all’opera, Mike era già in ascolto prima che le spie avessero finito di comporre il numero.
Grazie ai bambini, riuscimmo a identificare il vice di Alvarez che coordinava il lavoro delle spie. Già sapevamo che doveva esistere un vice, in quanto le spie non telefonavano mai direttamente ad Alvarez, inoltre non ci sembrava possibile che Alvarez avesse potuto curare il loro reclutamento, dato che nessuna spia lavorava alle dipendenze dell’Ente, e Alvarez si faceva vedere a Luna City solo quando veniva dalla Terra un pezzo grosso tanto importante da consigliare un corpo di guardia comandato personalmente da Alvarez.
I vice erano due. Un vecchio ex deportato che gestiva una rivendita di giornali e un’agenzia di scommesse nel quartiere della Vecchia Cattedrale, e suo figlio, impiegato civile dell’Ente. Il figlio portava i rapporti a mano, e per questo Mike non era riuscito più a intercettarli.
Li lasciammo lavorare in pace. Ma da quando furono identificati, avevamo in mano le loro relazioni con mezza giornata di anticipo su Alvarez. Questo vantaggio, dovuto a bambini sui cinque-sei anni, salvò la vita ad almeno sette compagni. Gloria agli Irregolari di Baker Street !
Non mi ricordo chi battezzò in questo modo l’esercito dei nostri ma credo che sia stato Mike, lettore attento dei romanzi polizieschi di Conan Doyle. Io ero solo un ammiratore di Sherlock Holmes mentre lui era davvero convinto di essere Mycroft, il fratello di Sherlock Holmes… e non potrei nemmeno giurare che non lo fosse. Il confine fra il reale e l’immaginario è così relativo! I ragazzi però non si chiamavano così fra loro. Avevano le loro bande con nomi che inventavano da sé. Stavamo attenti a non affidare ai bambini dei segreti che li potessero mettere nei guai. Sidris lasciò alle madri il compito di spiegare ai figli il perché chiedevamo loro di eseguire certi incarichi, con l’avvertimento che in nessun caso avrebbero dovuto dire loro la verità. Ai bambini piacciono immensamente i giochi misteriosi.
Il salone di Bon Ton era anche un punto di raccolta di pettegolezzi… Le donne ricevevano le notizie molto più in fretta dei cronisti del Daily Lunatic ! Consigliai a Wyoh di farne un resoconto a Mike ogni sera, senza cercare di riassumere i pettegolezzi in pochi accenni che lei riteneva significativi perché non si poteva mai dire che cosa fosse significativo, una volta che Mike avesse collegato i pettegolezzi con tutti gli altri fatti che conosceva.
Il negozio di Sidris serviva anche per diffondere la propaganda del Partito. La nostra organizzazione era cresciuta lentamente all’inizio, poi molto più rapidamente sotto l’effetto della progressione geometrica e grazie al fatto che gli Arditi dell’Ente erano molto più odiati delle vecchie guardie del corpo. A mano a mano che il numero dei componenti aumentava, potemmo dedicarci alla propaganda politica, alla sovversione aperta, alle attività provocatorie, al sabotaggio. In principio la direzione degli agitprop fu affidata a Finn Nielsen; ma poi molti incarichi in quel settore erano stati trasferiti a Sidris.
In particolare, Sidris curava la distribuzione di volantini. Facemmo in modo che la stampa sovversiva non comparisse mai nel suo negozio, in casa nostra, e nella stanza dell’ Hotel Raffles. La distribuzione dei manifestini veniva affidata a quei bambini che erano ancora troppo piccoli per saper leggere.
Oltre alle attività rivoluzionarie, naturalmente, Sidris doveva acconciare i capelli delle clienti, da mattina a sera, e ben presto arrivò al punto di non farcela quasi più. Una sera che ero andato a prenderla al negozio per fare due passi distensivi con lei, intravidi lungo il corridoio principale un volto che mi era noto: una ragazzina pelle e ossa, tutta spigoli, con i capelli color carota. Poteva avere dodici anni. Comunque era alle soglie dell’età in cui una ragazzina fiorisce improvvisamente e diventa donna. La conoscevo, ma non potevo dire quando e dove l’avevo incontrata.
Dissi: — Attenzione, tesoro. Una donna ci spia. Capelli arancione, niente curve.
Sidris diede un’occhiata. — Caro, sapevo che eri eccentrico, ma chiamarla donna… via! Non vedi che è piatta come un ragazzo?
— Lascia perdere. Chi è?
— Lo sa il cielo. Vuoi che glielo chieda?
Improvvisamente mi fu tutto chiaro, come se avessi davanti agli occhi uno schermo televisivo. Avrei voluto avere Wyoh al mio fianco in quel momento, ma Wyoh e io non ci facevamo mai vedere in pubblico insieme. Questa piccola rossa era presente al raduno in cui era stato ucciso Shorty. Sedeva per terra, appoggiata al muro, all’altezza della nostra fila e ascoltava serissima, con gli occhi sbarrati, applaudendo con entusiasmo. L’avevo di nuovo notata durante la battaglia… Volava in aria arrotolata come una palla e aveva colpito una giubba gialla all’altezza delle ginocchia, travolgendolo. Era lo stesso al quale, un istante dopo, avevo rotto la mascella.
Wyoh e io eravamo ancora vivi perché quella ragazzina si era mossa in fretta nell’istante in cui era esplosa la crisi. — No, non parlarle — dissi a Sidris. — Ma voglio tenerla d’occhio. Maledizione… se ci fosse uno dei tuoi Irregolari, qui!
— Telefona subito a Wyoh, ne arriverà uno in cinque minuti — disse mia moglie.
Telefonai. Poi Sidris e io continuammo a passeggiare, camminando lentamente e fermandoci a guardare le vetrine. Dopo sette o otto minuti comparve un bambino, si fermò davanti a noi e ci salutò: — Ciao, zia Mabel! Ciao, zio Joe.
Sidris gli tese la mano. — Ciao, Tony. Come sta la mamma?
— Molto bene — e aggiunse in un sussurro: — Io sono Jock.
— Scusami — disse Sidris, e poi a me: — Non perderla d’occhio. — Sidris condusse Jock in un negozio.
Dopo pochi istanti Sidris uscì dal negozio seguita da Jock che succhiava una caramella. — Ciao, zia Mabel. Grazie! — Si allontanò, si fermò davanti alla ragazzina rossa e finse di guardare una vetrina succhiando solennemente la sua caramella. Sidris e io tornammo a casa.
Già ci aspettava il rapporto di Jock. — È andata all’orfanotrofio di Cradle Roll e non è più uscita. — ci comunicò Wyoh. — Dobbiamo seguitare a pedinarla?
— Ancora per qualche tempo — risposi, e chiesi se si ricordava di quella ragazzina. Se la ricordava, ma non aveva idea di chi fosse. — Potremmo chiedere a Finn.
— Possiamo fare di meglio — e chiamai Mike.
Sì. L’orfanotrofio Cradle Roll aveva un telefono e Mike si sarebbe messo in ascolto. Gli ci vollero venti minuti per raccogliere informazioni sufficienti. C’erano molte voci infantili ed era difficile distinguerne il sesso, a quell’età. Infine mi riferì: — Man, sento tre voci che potrebbero corrispondere all’età e alle caratteristiche fisiche che mi hai descritto. Però, due rispondono a nomi che ritengo siano maschili. La terza risponde al nome di Hazel, ripetuto spesso da una vecchia signora. Mi pare che questa sia la direttrice di Hazel.
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