Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra
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- Название:La Luna è una severa maestra
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:1966
- Город:Milano
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Ecco un esempio.
Immaginiamo che un bambino, troppo piccolo ancora per leggere, venga sorpreso con in mano un plico di volantini sovversivi, cosa che accadeva di frequente. Ecco che cosa succedeva, dopo l’indottrinamento di Hazel.
Adulto: — Piccolo, dove hai preso questa roba?
Irregolare di Baker Street: — Non sono piccolo, sono un bambino grande!
Adulto: — E va bene, bambino grande, chi te li ha dati quei fogli?
I.B.S.: — Me li ha dati Jackie.
Adulto: — Dimmi il cognome di questo tuo amico.
I.B.S.: — Chi?
Adulto: — Jackie!
I.B.S. (petulante e canzonatorio): — Jackie è una bambina!
Adulto: — E va bene, dove sta Jackie?
I.B.S.: — Chi?
E così di seguito. A tutte le domande, la risposta chiave era: me li ha dati Jackie. Dato che Jackie non esisteva, non aveva cognome, indirizzo e nemmeno un sesso ben definito. Ai bambini piaceva moltissimo prendere in giro gli adulti, una volta che avevano capito quanto fosse facile.
Nel peggiore dei casi, i volantini venivano confiscati. Anche un’intera squadra di Arditi del corpo di pace ci pensava su due volte prima di arrestare un bambino. Oramai gli Arditi giravano a squadre per Luna City, mai isolati.
I pochissimi che erano venuti in città da soli non erano tornati indietro.
17
Quando Mike cominciò a scrivere poesie non seppi se mettermi a ridere o a piangere. Voleva pubblicarle! Questo dimostra fino a che punto il contatto con gli uomini aveva corrotto questa macchina innocente: pretendeva di vedere la sua firma sui giornali!
Esplosi: — Mike, per l’amor di Dio! Ti hanno dato di volta i circuiti?
Prima che Mike potesse reagire, si intromise Prof: — Calma, Manuel, non mi pare una brutta idea. Mike, ti dispiacerebbe usare uno pseudonimo, un nome d’arte?
È così nacque il poeta Simon Jester. Apparentemente Mike scelse quel nome a casaccio. Ma per i versi più seri volle usare un altro nome: Adam Selene.
I versi di Simon Jester erano triviali, osceni, sovversivi, andavano dalla presa in giro dei pezzi grossi agli attacchi più selvaggi contro il Governatore, il regime, gli Arditi del corpo di pace e le spie di Alvarez. Se ne trovavano affissi nei gabinetti o in fogli spiegazzati, dimenticati nelle capsule della Metropolitana. O nei bar. Dovunque fossero, erano firmati Simon Jester e accanto alla firma c’era il disegno, a carboncino, di un diavoletto cornuto con ghigno mefistofelico e coda biforcuta. A volte appariva solo il volto del diavoletto, ghigno e corna, fino a quando bastarono due corna e un ghigno per annunciare che Simon è stato qui.
Simon fece la sua comparsa in ogni grotta della Luna lo stesso giorno e da quel giorno rimase sempre sulla breccia. Dopo qualche tempo cominciò a trovare aiuto volontario. I suoi versi e disegni, così semplici che chiunque li poteva imitare, dilagarono dappertutto.
Evidentemente c’era qualche mano estranea. Versi e disegni apparvero perfino negli uffici dell’Ente… e noi non ce li avevamo messi; non avevamo mai reclutato nel Partito impiegati pubblici. E tre giorni dopo la pubblicazione di una strofetta satirica che implicava che la grassezza del Governatore fosse dovuta ad abitudini poco decorose, la stessa strofetta fu stampata su cartoncini autoadesivi e con un disegno illustrativo nel quale si riconosceva senza possibilità di equivoci Mort il Carceriere. È certo che non fummo noi a stamparla. Ma i cartoncini furono appiccicati dappertutto, a Luna City, Novylen e Hong Kong, nelle cabine telefoniche, lungo le pareti dei corridoi, sulle porte stagne, sulle ringhiere delle scale.
Ordinai un rilievo a campione e diedi i risultati a Mike. Mi assicurò che oltre settantamila cartoncini erano stati diffusi solo a Luna City. Non conoscevo nessuna tipografia di Luna City disposta a rischiare un lavoro del genere ed equipaggiata per farlo. Mi chiesi se per caso non ci fosse un’organizzazione rivoluzionaria concorrente.
I versi di Simon furono un tale successo che Mike decise di sdoppiare il suo poeta in una specie di fantasma al quale non potevano sottrarsi né il Governatore né il capo dei Servizi di Sicurezza. Caro Mort il Carceriere , diceva una lettera, per favore, stai molto attento domani da mezzanotte alle quattro. Baci e abbracci, Simon… con la solita aggiunta di corna e ghigno. La posta di quello stesso giorno portò ad Alvarez un’altra missiva che diceva: Cara mia testa di legno, se il Governatore si rompe una gamba nella notte di domani, sarà colpa tua. La tua fedele coscienza, Simon , ancora con corna e bocca ghignante.
In realtà non avevamo fatto nessun piano, volevamo solo far perdere il sonno a Mort e ad Alvarez… cosa che accadde a loro e alle loro guardie del corpo. Mike si limitò a chiamare ogni tanto il numero telefonico privato del Governatore fra mezzanotte e le quattro. Era un numero segreto che doveva essere noto solo a pochi dei suoi collaboratori più stretti. Chiamando contemporaneamente al telefono questi stretti collaboratori, e collegandoli con Mort, Mike non solo riuscì a creare una confusione indescrivibile, ma fece arrabbiare il Governatore con i suoi assistenti… Mort si rifiutava di credere che non fossero stati loro a chiamare.
Fu un incredibile colpo di fortuna che il Governatore, carico di rabbia, si mettesse a correre giù per le scale. È un errore che anche chi arriva per la prima volta sulla Luna commette una volta sola. Si trovò a galleggiare a mezz’aria e cadendo si distorse una caviglia: per poco non si ruppe la gamba. E quando avvenne l’incidente, Alvarez era a pochi passi da lui.
Questi scherzetti servivano solo a far perdere il sonno, nient’altro: come la voce che la catapulta dell’Ente era stata minata e sarebbe saltata in aria. La diffondemmo qualche notte più tardi. Novanta uomini più diciotto non possono perlustrare cento chilometri di catapulta in poche ore, specialmente quando i novanta sono Arditi delle forze di pace, non abituati a lavorare con indosso la tuta a pressione. Quello scherzo lo facemmo in una notte di Terra piena, con il sole alto. Gli Arditi rimasero all’aperto più di quanto lo consigliassero considerazioni di sicurezza e andarono molto vicini al primo ammutinamento della storia del loro corpo. Uno dei molti incidenti fu fatale. Cadde o fu spinto? Era un sergente.
Gli allarmi di mezzanotte resero gli Arditi in servizio al controllo passaporti molto più nervosi, e ciò aumentò il numero degli scontri fra soldati e Lunari e il risentimento da entrambe le parti. Simon decise di aumentare la pressione.
La poesia di Adam Selene era molto più elevata. Mike sottoponeva i suoi versi al Professore e ne accettava il giudizio critico senza risentimento. La scelta delle parole e delle rime era perfetta, dato che nella memoria di Mike erano sempre presenti tutte le parole del vocabolario inglese e gli bastavano pochi microsecondi per trovare la parola adatta. Ciò che gli mancava, era l’autocritica, che però si sviluppò rapidamente con la direzione di Prof.
La firma di Adam Selene apparve per la prima volta sulle pagine serie di Moonglow , sotto una poesia malinconica intitolata Casa. Erano i pensieri di un vecchio deportato morente che scopriva, nel momento di lasciare la vita, di amare la Luna come una nuova patria. Il linguaggio era semplice, lo schema ritmico sciolto. L’unico accenno vagamente sovversivo era la conclusione, da parte del moribondo, che anche l’aver sopportato tanti Governatori non era stato un prezzo troppo alto.
Dubito che i redattori di Moonglow ci avessero riflettuto a lungo. Era roba buona, e la pubblicarono.
Alvarez mise sottosopra l’intera redazione per risalire ad Adam Selene. Il numero della rivista era stato in vendita per almeno due settimane prima che Alvarez notasse la firma, o qualcuno gliela facesse notare; noi tenevamo molto a che lui se ne accorgesse. Rimanemmo lusingati per il modo con cui Alvarez si agitò quando finalmente vide la firma.
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