• Пожаловаться

Leigh Brackett: La città proibita

Здесь есть возможность читать онлайн «Leigh Brackett: La città proibita» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1956, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Leigh Brackett La città proibita

La città proibita: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La città proibita»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La storia di Len Colter e di suo cugino Esaù, può essere la storia dei nostri nipoti. Len Colter viveva in un piccolo paese rurale degli Stati Uniti, dove per legge, dopo la distruzione, era stata proibita la costruzione di città e la diffusione del sapere nelle sue forme piú avanzate. Due generazíoní prima era caduta sulle loro città la grande Distruzione, provocata dalla conoscenza scientifica dei segreti della natura. Lo spaventoso flagello era stato interpretato dalle coscienze terrorizzate come il castigo di Dio per l’orgoglio e i peccati dell’uomo. I due giovani, spinti dal desiderio delle «cose vecchie», delle quali sentivano parlare con nostalgia dai nonni: le automobili, gli aeroplani, le case con ogni comfort, le città in una fantasmagoria di luci, e ossessionati dai discorsi sentiti di nascosto sulla esistenza di una città sopravvissuta, si mettono su di un sentiero aspro e difficile. Incontreranno l’amicizia, e la delusione, l’amore e la morte, la fame e la sete, la lotta contro le intemperie e contro la propria coscienza: ma andranno alla ricerca della città del loro sogno. Len, dal carattere piú complesso, sostiene la lotta píú aspra ed è salvato piú volte, non solo materialmente dall’amicizia di Hostetter, il mercante, che rappresenta il legame ideale tra il mondo lasciato da Len e il mondo nuovo. E sarà Hostetter che ricondurrà Len di fronte alla realtà e lo costringerà a una decisione.

Leigh Brackett: другие книги автора


Кто написал La città proibita? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

La città proibita — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La città proibita», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Cosa è successo?» domandò suo padre.

Hostetter glielo disse in cinque parole:

«C’è stata una lapidazione».

Papà guardò Esaù e lo zio David, e poi guardò Len, e sospirò.

«Solo molto di rado essi fanno una cosa simile, e doveva essere proprio questa volta. L’avevamo proibito ai ragazzi, ma loro hanno voluto andare ugualmente, e così hanno visto». Disse a Len, «Calma, ragazzo, ora. Calma, è tutto passato». Lo spinse, non senza dolcezza, verso il carro. «Avanti, Lennie, prendi la tua coperta e dormi».

Len s’insinuò sotto il carro, e si avvolse addosso la coperta, e giacque là, immobile. Un senso di oscurità e di debolezza scese su di lui, e il mondo cominciò a scivolare via, portando con sé il ricordo del volto in agonia di Soames. Attraverso il tendone udì che il signor Hostetter diceva:

«Ho cercato di mettere in guardia quell’uomo nel pomeriggio, dicendogli che quei fanatici stavano facendo insinuazioni sul suo conto. L’ho seguito là, stanotte, per dirgli di andarsene. Ma sono giunto troppo tardi, non c’era più niente che io potessi fare».

Lo zio David domandò:

«Era colpevole?»

«Di fare proseliti? Dovreste saperlo meglio di me. Gli uomini di Bartorstown non vanno in giro a fare proseliti».

«Allora veniva da Bartorstown?»

«Soames veniva dalla Virginia. Lo conoscevo come mercante, e come amico».

«Colpevole o no,» disse in tono cupo papà, «È una cosa blasfema, indegna di un cristiano. Ma finché ci saranno dei capi pazzi o astuti, capaci di giocare sulle vecchie paure, una folla come quella diventerà sempre crudele».

«Tutti noi,» rispose Hostetter, «Abbiamo le nostre vecchie paure».

Salì di nuovo a cassetta, e se ne andò. Ma Len si addormentò ancora prima che il rumore delle ruote fosse cessato.

3.

Erano passate tre settimane, meno un giorno o due, e a Piper’s Run era ottobre, e sabato pomeriggio. Len sedeva solo sul gradino della veranda, dietro la fattoria.

Dopo qualche tempo la porta si aprì, dietro di lui, e capì dai passi strascicati e dal tonfo del bastone che stava uscendo la nonna. Ella si appoggiò con una mano ossuta e sorprendentemente forte al suo braccio, e discese i due scalini, e poi sedette, piegandosi come un ramo secco quando si spezza.

«Grazie, grazie,» disse la nonna, e cominciò a sistemare i diversi strati di sottane intorno alle vecchie caviglie.

«Vuoi una coperta?» domandò Len. «O vuoi il tuo scialle?»

«No, fa caldo, al sole».

Len sedette di nuovo accanto a lei. Con le sopracciglia aggrottate e la bocca in giù, sembrava vecchio quasi quanto la nonna, e molto più austero. Lei lo scrutò con attenzione, socchiudendo gli occhi, e Len cominciò a sentirsi inquieto, comprendendo che la nonna era venuta a cercare proprio lui.

«Sei molto pensieroso in questi giorni, Lennie».

«Penso di sì».

«Non sarai risentito, vero? Io odio la gente risentita».

«No, nonna».

«Tuo padre aveva ragione a punirti. Gli hai disobbedito, e adesso sai che te l’aveva proibito per il tuo bene».

Len annuì.

«Lo so».

Papà non era ricorso alla solenne bastonatura che Len aveva previsto. In realtà, era stato molto più gentile di quanto Len avesse potuto mai sognare. Aveva parlato molto seriamente di ciò che Len aveva fatto, e di ciò che aveva visto, e aveva concluso affermando che Len non sarebbe andato alla fiera, l’anno prossimo, e forse neppure l’anno successivo, a meno che, per allora, non avesse dimostrato di essere nuovamente degno di fiducia. Len pensava che papà si era comportato molto bene, ed era stato buono con lui. Lo zio David aveva frustato invece Esaù fino all’ultimo centimetro di pelle. E poiché in quel momento Len pensava che non avrebbe mai più voluto rivedere la fiera, la proibizione non era una punizione vera e propria.

Disse tutte queste cose alla nonna, che sorrise, il suo sorriso vecchio e sdentato, e gli accarezzò il ginocchio.

«Tra un anno la penserai diversamente. Sarà allora che la punizione comincerà a farti soffrire».

«Può darsi».

«Be’, dunque non te la sei presa, e allora deve esserci qualcosa d’altro. Di che si tratta?»

«Di niente».

«Lennie, ho avuto molto a che fare con i ragazzi, e so benissimo che non è naturale che un ragazzo sano come te se ne stia a rimuginare con aria così triste. E in una giornata simile, soprattutto, anche se è sabato!» Sollevò il capo, guardando il cielo di un azzurro profondo, e respirando l’aria dorata, e poi guardò i boschi che racchiudevano la fattoria, vedendoli non come gruppi di singoli alberi, ma come un glorioso disegno di colori dei quali aveva quasi dimenticato i nomi. Sospirò, per metà di piacere, per metà di rimpianto.

«A quanto sembra, questo è l’unico momento nel quale puoi vedere ancora i veri colori, quando gli alberi entrano nell’autunno. Una volta il mondo era pieno di colori. Non ci crederai, Lennie, ma una volta avevo un vestito rosso come quell’albero».

«Dev’essere stato bello». Cercò d’immaginare la nonna come una bambina vestita di rosso, e non vi riuscì, in parte perché non riusciva a immaginarla altro che vecchia, e in parte perché non aveva mai visto nessuno vestito di rosso.

«Era bellissimo,» disse la nonna, lentamente, e sospirò di nuovo.

Restarono così seduti sul gradino, senza parlare, senza guardare nessun punto in particolare. E poi, improvvisamente, la nonna disse:

«Lo so, lo so quello che hai. Stai ancora pensando all’uomo che hanno lapidato».

Len cominciò a tremare un poco. Non voleva, ma non riusciva ad arrestare quel tremito. E improvvisamente esclamò:

«Oh, nonna, è stato… aveva ancora uno stivale in un piede. Era tutto nudo, tranne quello stivale, e aveva un aspetto così strano. E continuavano a tirargli le pietre…»

Se chiudeva gli occhi, rivedeva ancora tutto… il sangue e il terriccio, insieme, sulla pelle bianca dell’uomo, e le mani della gente, che si alzavano e si abbassavano, si alzavano e si abbassavano…

«Perché l’hanno fatto, nonna? Perché?»

«È meglio che lo chiedi a papà».

«Lui ha detto che avevano paura, e che la paura induce la gente stupida a fare cose cattive, e che io dovrei pregare per loro». Len si passò sul naso il dorso della mano, violentemente. «Non pregherò per loro, neppure una parola, tranne che per augurare loro che qualcuno tiri delle pietre contro i loro volti, come hanno fatto a quell’uomo».

«Hai visto soltanto una cosa cattiva,» disse la nonna, scuotendo il capo, lentamente, da una parte e dall’altra, muovendo la bianca cuffia che le copriva i capelli, tenendo gli occhi chiusi e guardando dentro se stessa. «Se avessi visto tutte le cose che ho visto io, sapresti che cosa può fare la paura. Ed io ero più giovane di te, Lennie».

«È stato terribile, vero, nonna?»

«Io sono una donna vecchia, molto, molto vecchia, e mi capita ancora di sognare… C’erano fuochi nel cielo, fiamme rosse, qua e là e là e là». La sua mano sottile puntava verso tre punti distinti nel cielo, in semicerchio, verso occidente, e da sud a nord. «Erano città che bruciavano. Le città dove andavo sempre con mia madre. E la gente veniva di là, e i soldati, e c’erano dei rifugi in tutti i campi, e la gente gremiva le stalle e le case, dovunque trovava posto, e tutto il nostro bestiame veniva macellato per sfamare i profughi… quaranta capi di bellissime mucche. Quelli erano tempi terribili, terribili. È un miracolo se qualcuno è riuscito a sopravvivere».

«È per questo che hanno ucciso quell’uomo?» domandò Len. «Perché hanno paura che qualcuno possa far tornare tutte quelle cose… le città, e il resto?»

«Non è stato quello che hanno detto alla predica?» domandò la nonna, che lo sapeva molto, molto bene, perche lei stessa era stata quasi ogni giorno a prediche simili, molte decadi prima, quando il terrore aveva portato alla grande, impetuosa esplosione di fede, generando decine di nuove sette, e rafforzando straordinariamente quelle già esistenti

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La città proibita»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La città proibita» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Отзывы о книге «La città proibita»

Обсуждение, отзывы о книге «La città proibita» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.