Fritz Leiber - Scacco al tempo

Здесь есть возможность читать онлайн «Fritz Leiber - Scacco al tempo» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1986, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Scacco al tempo: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Scacco al tempo»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Carr Mackay ha un lavoro tranquillo, una fidanzata che lo spinge a far carriera e una vita tutto sommato ben pianificata. Ma ecco che un giorno conosce una strana ragazza, bella e alquanto terrorizzata, e da quel momento la sua vita scivola lungo binari diversi. Scopre di possedere un oscuro potere che il mondo attorno a lui sembra aver perduto, e soprattutto si rende conto che il tempo non è uguale per tutti. O meglio, che non tutti sono obbligati a rispettare la sceneggiatura cosmica imposta silenziosamente al genere umano dall’ordine delle cose. Da quel giorno la vita cambia per Carr Mackay, in modo radicale e spaventoso, poiché fra i pupazzi che tutt’intorno continuano la loro recita si nascondono altri ribelli niente affatto amichevoli…

Scacco al tempo — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Scacco al tempo», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

“E poi i miei genitori, creature fin troppo consuete alle quali ero molto attaccata, ma con i quali non avevo nessun vero contatto. Parevano vivere in maniera infelice una routine quotidiana sterile come la morte. Si eccitavano leggendo articoli di giornali che non avevano nulla a che fare con loro. Eppure erano ciechi davanti a migliaia di cose strane e sorprendenti che accadevano proprio davanti ai loro occhi.

“Il mondo intero era un mistero per me, e piuttosto brutto per giunta. Non sapevo cosa mai la gente cercasse, perché facevano le cose che facevano, a quali regole segrete obbedissero. Non sapevo che non c’erano né regole né finalità, soltanto movimenti meccanici. Avevo l’abitudine di fare lunghe passeggiate da sola, cercando di capire, lungo il fiume o nel parco.” Fece una pausa.

— È stato nel parco che ho incontrato l’ometto dalla pelle scura con gli occhiali.

Carr sollevò gli occhi a guardarla. — E adesso che cosa gli è successo? — chiese nervosamente.

Jane scrollò le spalle. — Non ne ho la più pallida idea. L’ultima volta che l’ho visto è quando sei venuto in biblioteca.

— Mi dicevi… l’hai incontrato per la prima volta nel parco.

— Non l’ho esattamente incontrato — lei rispose. — Avevo notato che mi osservava. Di solito da una certa distanza, da un altro sentiero del parco, o dall’altra parte del laghetto, o in mezzo a una folla. Si metteva a osservarmi, mi seguiva per un po’, e poi scompariva alla mia vista e rispuntava un po’ più in là. — Esitò. — Non avevo nessuna idea, naturalmente, che fosse già fuori della macchina, voglio dire dalla Vita, e attratto da me perché a volte potevo vederlo e perciò dovevo essere diventata semiconsapevole. Ma era sospettoso e impaurito al punto da voler essere ben sicuro di me.

“A volte pensavo che lui fosse qualcosa che io avevo creato nella mia mente. Aveva uno stranissimo modo di eclissarsi in mezzo ai cespugli, di sgusciare dietro la gente, di svanire anche quando in apparenza non c’era nessun posto dove andare. Mi ricordava il mio gatto Gigolò quando veniva preso da uno dei suoi umori di cacciatore… quando un attimo prima era disteso sul cuscino intento a guardarmi e l’istante successivo mi sbirciava dal corridoio, e nella mia mente non c’era nessun ricordo di come si fosse spostato da un punto all’altro. Sì, era così. Avevo la sensazione di poter accendere e spegnere l’ometto dalla pelle scura, se riesci a capirmi. Adesso so che ciò era dovuto al fatto che talvolta la mia consapevolezza era completamente desta (quando lo vedevo) e poi di nuovo quasi del tutto riaddormentata. Lo vedevo e avevo l’intenzione di ricordarmi di lui, ma per qualche ragione finivo sempre col non pensare più a lui, fino a quando non rispuntava, il giorno dopo.

“Quella era l’inerzia della macchina che si faceva valere. Siccome la macchina, la grande macchina chiamata Vita, vuole che tu viva sempre secondo un modello prestabilito, anche se sviluppi una mente, come fossi in una specie di trance, se vogliamo. È per questo che è così facile dimenticare ciò che tu vivi al di fuori del modello, e una semplice droga come il cloralio, che ti ho somministrato con le polverine, ti ha fatto dimenticare tutto. La macchina voleva che io dimenticassi l’ometto dalla pelle scura.”

— Hai mai cercato di parlargli? — chiese Carr. Adesso si sentiva più calmo. Il suono della voce di Jane lo placava.

— Non ti ho detto quant’ero timida. Ho finto di non accorgermi di lui. Inoltre, sapevo che agli estranei che seguono le ragazze non bisogna mai dar la possibilità di trovarsi da soli con loro. Anche se non credo di aver mai avuto paura di lui in quel senso. Aveva un aspetto così… piccolo, sì, e rispettabile. In effetti, suppongo di aver cominciato a sentirmi romantica nei suoi confronti. — Buttò giù un’altra sorsata dal suo bicchiere.

Carr finì il suo. — E poi?

— Oh, continuava a venirmi sempre più vicino, e poi un giorno si è accostato e mi ha parlato.

“Vi dispiace se faccio due passi con voi?” mi ha chiesto. Ho sentito un nodo alla gola ma sono riuscita a dire. “No”. Ed è tutto. Si è limitato a camminare al mio fianco. C’è voluto molto prima che mi toccasse anche soltanto il braccio. Ma questo non aveva importanza. Ciò che mi disse, invece, l’aveva. Non crederai mai quanta eccitazione mi abbia fatto provare. Mi parlò con voce assai calma, quasi esitante, ma tutto quello che mi disse andò dritto fino al cuore. Conosceva anche i miei pensieri più intimi, quelli che non avevo mai confidato a nessuno: quant’era misteriosa e sconcertante la vita, quanto ci si sentiva soli, come talvolta le altre persone sembrassero animali o macchine, com’erano morti e minacciosi i loro occhi. E conosceva anche le piccole cose che albergavano nella mia mente. Come i tasti del pianoforte sembrassero denti pronti a mordere, per esempio; come le parole comuni finissero per essere soltanto bizzarri ghirigori; come il russare, di notte, assomigliasse a lontani treni in corsa, e i treni in corsa al russare. Adesso so, naturalmente, che era piuttosto facile per lui indovinare queste cose in parte perché sapeva che eravamo entrambi fuori della macchina della vita, anche se io non lo sapevo.

“Quel primo giorno, dopo aver camminato insieme per un po’, vidi due mie amiche davanti a noi. Lui disse: ‘Adesso vi lascio’. E io provai quella strana sensazione ammiccante… e lui se ne andò. Ne fui contenta, perché non avrei saputo come presentarlo.

“Quella prima passeggiata stabilì un’abitudine. C’incontravamo e ci congedavamo sempre allo stesso modo. E avevo ancora quella stranissima difficoltà a ricordarmi di lui, e naturalmente non avevo mai parlato di lui a nessun altro. Lontana dal parco mi dicevo: ‘Te lo sei sognata, Jane’. E quasi ci credevo. Ma il pomeriggio successivo andavo al parco e lui compariva e io camminavo con lui e provavo la sensazione di un amico che mi leggesse nella mente. Continuò così per un bel po’.”

Carr si alzò in piedi e prese il suo bicchiere. Notò che una delle tapparelle alla finestra aveva all’incirca un paio di centimetri di buio sotto essa: si avvicinò e la tirò giù fino al davanzale.

— E le cose cambiarono? — chiese, mentre preparava altri due drink.

— In un certo senso.

— Non cominciò a far l’amore con te?

— No. Forse avrebbe dovuto. Forse le cose sarebbero andate meglio se l’avesse fatto. Ma non poteva. Perché, vedi, stava cercando di fare una cosa molto difficile e delicata. Voleva che io esistessi allo stesso tempo dentro e fuori della macchina della vita senza che io lo sapessi. Lontana dal parco sarei stata soltanto parte della macchina, avrei fatto i movimenti richiesti in preda a una sorta di trance. Poi al parco, insieme a lui, spezzavo lo schema, ma senza alterare quell’altra porzione della mia vita. Poiché avevo avuto l’abitudine di vagare da sola nel parco per la maggior parte del tempo… ma se vedeva che stavo per incontrare qualcun altro che mi avrebbe riportato dentro lo schema, lui si dileguava.

“Mi voleva come amica perché era solo, ma non mi voleva sola con lui nella sua pericolosa esistenza dove avrebbe dovuto essere responsabile per me.

“Tutto ciò significava che doveva fare molta attenzione ai nostri incontri, e anch’io dovevo fare ugualmente attenzione. Mi fece capire, anche se non disse precisamente così, che le nostre passeggiate assieme erano governate da regole magiche e che tutto si sarebbe guastato se fossero state violate anche una sola volta. Per esempio, non dovevo mai affrettarmi per incontrarlo. Doveva sempre succedere come se fosse stato per caso. Non dovevamo mai cercare di andare insieme in qualche posto speciale. Dovevamo parlare con la stessa familiarità di amici molto intimi, ma senza mai chiedere all’uno il nome dell’altro. E lui doveva sempre lasciarmi senza preavviso e senza prendere accordi su dove o come reincontrarci. Come se ogni cosa fosse accaduta per un tranquillo e fatalistico incantesimo.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Scacco al tempo»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Scacco al tempo» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Fritz Leiber - L'ingegner Dolf
Fritz Leiber
Fritz Leiber - De zwerver
Fritz Leiber
Fritz Leiber - L'alba delle tenebre
Fritz Leiber
Fritz Leiber - Ombre del male
Fritz Leiber
Fritz Leiber - Our Lady of Darkness
Fritz Leiber
libcat.ru: книга без обложки
Fritz Leiber
Fritz Leiber - The Big Time
Fritz Leiber
Fritz Leiber - The Green Millennium
Fritz Leiber
Отзывы о книге «Scacco al tempo»

Обсуждение, отзывы о книге «Scacco al tempo» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x