Fritz Leiber
Il grande tempo
Gli Intrattenitori:
GRETA FORZANE
Ventinovenne ed entraîneuse
MAUD DAVIES
La Ragazza Anziana
LILIAN FOSTER
La Ragazzina
SIDNEY LESSINGHAM
Direttore della Stazione di Recupero
BEAUREGARD LASSITER
Pianista, pilota e gentiluomo
MAXEY PYESHKOV
Detto “Doc”
I Soldati:
ERICH von HOHENWALD
Comandante del Reich
MARCUS NIGER
Legato imperiale romano
BRUCE MARCHANT
Tenente inglese e poeta
KABYSIA LABRYS
Matriarca cretese
Gli Extraterrestri:
ILHILIHIS
Il Lunare
SEVENSEE
Il Venusiano
Demoni del Cambio, Ragazze Fantasma, Zombie, Nascituri e Mantenitori.
SCENA: L’interno della Stazione di Recupero e Intrattenimento di Sidney Lessingham.
Quando ci rivedremo ancora, noi tre?
Col tuono? col lampo? o con la pioggia?
Quando il parapiglia sarà finito.
E la battaglia vinta o perduta.
Macbeth
ENTRANO TRE USSARI
Mi chiamo Greta Forzane. Ventinove anni ed entraîneuse: basterà a descrivermi. Nacqui a Chicago, da genitori scandinavi, ma ormai opero quasi sempre al di fuori dello spazio e del tempo… non in Paradiso o all’Inferno — sempre che questi posti esistano — ma neppure nell’universo che conoscete, o cosmo.
Non sono romanticamente affascinante come l’immortale diva cinematografica che ha il mio stesso nome di battesimo, ma un certo fascino acqua e sapone lo possiedo anch’io. E ne ho bisogno, perché il mio lavoro consiste nel rimettere in sesto fisicamente e mentalmente i Soldati duramente provati dalla più grande guerra che mai sia stata combattuta.
Mi riferisco alla Guerra del Cambio: una guerra di viaggiatori nel tempo. Tra di noi, anzi, abbiamo una frase ben precisa per dire che partecipiamo a questa guerra: noi diciamo che siamo nel Grande Tempo. I nostri Soldati combattono recandosi indietro a cambiare il passato, o avanti a cambiare il futuro, allo scopo di dare alla nostra fazione la vittoria finale, tra qualche miliardo d’anni o giù di lì. Una guerra davvero assai lunga, potete credermi.
Voi non sapete nulla della Guerra del Cambio, ma essa influenza la vostra vita in ogni istante, e forse ne avete avuto sentore, senza comprendere.
Non avete mai avuto dei dubbi sulla vostra memoria, poiché vi pare che non vi dia, da un giorno all’altro, uno stesso e identico ritratto del passato? Non avete mai temuto che la vostra personalità stesse cambiando per opera di forze che sfuggono alla vostra conoscenza e al vostro controllo? Non avete mai avuto l’impressione che una morte improvvisa, inspiegabile, fosse in agguato? E non avete mai avuto paura dei Fantasmi… non mi riferisco a quelli descritti nei libri di favole, ma ai miliardi di esseri umani che un tempo erano così reali, così forti, che stentate a credere che si limitino a dormire per sempre, innocui? E non vi siete mai chiesti la natura di quegli esseri che potreste chiamare diavoli o Demoni: spiriti capaci di muoversi su tutta la distesa del tempo e dello spazio, di penetrare nel cuore incandescente delle stelle e nel gelido scheletro di spazio che separa tra loro le galassie?
Non avete mai pensato che l’intero universo non sia altro che un sogno folle e confusionario?
Ebbene, se lo avete fatto, avete avuto sentore dell’esistenza della Guerra del Cambio.
Come io sia stata arruolata in questa guerra, come essa venga combattuta, quali siano le fazioni in lotta, il motivo che vi impedisce di rendervi conto consciamente della sua esistenza, e quali siano i miei veri sentimenti al riguardo… be’, saprete ogni cosa a tempo debito.
Il luogo al di fuori del cosmo dove io e i miei colleghi svolgiamo il nostro lavoro d’infermieri viene chiamato semplicemente il Locale. Buona parte delle mie incombenze consiste nel divertire e rincivilire i Soldati che hanno appena terminato un’incursione nel tempo. Anzi, ufficialmente la mia qualifica è Intrattenitrice, e anch’essa ha i suoi lati curiosi, come vedrete.
I colleghi di cui dicevo sono due altre ragazze e tre uomini provenienti dalla epoche e dalle località più disparate. Siamo un ottimo gruppo, e, sotto la guida di Sid, mandiamo avanti ottimamente la Stazione di Recupero, pur se abbiamo anche noi i nostri piccoli guai familiari. I guai grossi, invece, cominciano sempre con l’apertura della porta d’ingresso e l’arrivo dei Soldati, i quali, generalmente, dopo avere appena vissuto qualche esperienza massacrante, arrivano da noi con l’intenzione di mettere tutto a soqquadro. In effetti fu proprio l’arrivo di tre Soldati a dare avvio a tutta la faccenda che vi voglio raccontare: gli eventi che mi hanno insegnato tante cose su me stessa e quanto mi circonda.
Quando tutta la cosa ebbe inizio, io mi trovavo nel Grande Tempo da mille sonni e duemila incubi, e lavoravo nel Locale da cinquecento dei primi e mille dei secondi. Questa routine dei due incubi ogni volta che posate sul cuscino la testolina confusa è piuttosto antipatica, ma si pretende di averci fatto l’abitudine, perché si dice che il fatto di stare nel Grande Tempo ne valga la pena.
Come dimensione e come atmosfera generale, il Locale sta a metà strada tra un grosso night-club, con annesso dormitorio per i dipendenti, e un piccolo hangar per Zeppelin decorato a festa, anche se uno Zeppelin è una delle poche cose che non abbiamo ancora avuto il piacere di ospitare. Volendo, si può anche uscire dal Locale, ma si cerca di evitarlo — se si possiede un po’ di buon senso e se si è Intrattenitrice come me — per non trovarsi nella fredda luce di un mattino in cui galleggia un po’ di tutto, dai più antichi modelli di dinosauri ai più avveniristici uomini dello spazio (straordinariamente simili tra loro, salvo che per le dimensioni).
Da quando lavoro al Locale, sono stata sei volte in licenza cosmica, e sempre per ordine del medico. Voglio dire che ho avuto sei periodi di vacanze, ammesso e non concesso che si possano chiamare vacanze, perché sono come la domenica del tassista, al confronto di quello che può offrire il Locale in qualsiasi momento. L’ultima vacanza l’ho trascorsa nella Roma del Rinascimento, dove mi sono presa una cotta per Cesare Borgia, ma ora mi è passata. Comunque, sono vacanze per i grilli, perché i Serpenti le inseriscono sempre in qualche complessa operazione bellica della Guerra del Cambio, e potete immaginare quanto siano riposanti.
— Vedi quei Soldati che cambiano il passato? Resta sempre con loro. Non stargli tra i piedi, voglio dire, ma non perderli assolutamente di vista. Riposati, e cerca di divertirti.
Boh ! Invece, il trattamento che noi riserviamo ai Soldati, quando vengono a recuperare le forze nel Locale, è un altro paio di maniche: maniche completamente diverse, vi assicuro. Intrattenere è il nostro compito: diamo loro qualche bella giornata di felicità, e poi li rimandiamo al fronte, con il sorriso sulle labbra e le gambe ancora traballanti, anche se ogni tanto (e intendo ogni tanto ) può verificarsi qualche incidente che fa scendere un’ombra di tristezza sulle nostre festicciole.
Io sono morta, in un certo senso, ma non preoccupatevene: in moltissimi altri sensi sono abbastanza viva. Se vi capiterà d’incontrarmi nel cosmo, sarà più facile che cerchiate d’attaccare bottone con me e mi invitiate a cena, piuttosto che chiediate l’intervento di un poliziotto o di un esorcista con la fiaschetta dell’acqua santa… a meno che non siate un puritano rompiscatole.
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