• Пожаловаться

Sheri Tepper: Cronache del dopoguerra

Здесь есть возможность читать онлайн «Sheri Tepper: Cronache del dopoguerra» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1995, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Sheri Tepper Cronache del dopoguerra

Cronache del dopoguerra: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Cronache del dopoguerra»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Sono passati duecento anni dall’ultimo olocausto ma il dopoguerra dura ancora. Una parte del genere umano (le donne di Marthatown e di altri centri abitati pacifisti) hanno imparato la lezione e giurato di non riprendere più le armi, ma altri la pensano diversamente. Per molti fare la guerra è sinonimo di onore, di uno stile di vita eroico e irrinunciabile. Così, in alcuni avamposti militari disseminati sul pianeta attecchisce una civiltà aggressiva che si identifica con uomini non disposti a fare ammenda del passato. Per Stavia, una giovane dottoressa, non è facile convincere il compagno Chernon a rinunciare alla via della violenza, tanto più che i due devono compiere insieme una missione che non si prospetta facile. Presto dovranno misurarsi entrambi con mille difficoltà e pericoli, e allora non sarà Chernon il solo a dover fare una scelta radicale: anche Stavia si renderà conto che l’utopia potrebbe avere i giorni contati.

Sheri Tepper: другие книги автора


Кто написал Cronache del dopoguerra? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

Cronache del dopoguerra — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Cronache del dopoguerra», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Sì, Susannah, come pensavamo che avrebbe fatto — disse Stavia, dicendo loro quella verità che aveva rifiutato di ammettere con se stessa. Non aveva lasciato veramente che nella sua mente si facesse strada l’idea che suo figlio sarebbe rimasto coi guerrieri, anche se Joshua e Corrig erano convinti che ciò sarebbe avvenuto.

— Vorrei che, per la tua sicurezza, fosse venuto a casa con noi — disse Primavera ripetendo una frase che aveva sentito dire dagli adulti. Primavera aveva solo undici anni, era ancora una bimba. Sarebbe diventata più snella di Susannah e anche più carina. Per Stavia guardare Primavera era come guardare nello specchio del proprio passato. La ragazzina aggiunse il suo intuitivo commento: — Lo sapevo che non sarebbe tornato. In fondo, non gliene è mai importato nulla di noi.

“Lo sa meglio di me”, pensò Stavia, immergendosi nello sguardo di Primavera.

— A cosa stai pensando? — le domandò Corrig mentre le scaldava il tè.

— A me, quando avevo l’età di Primavera — rispose lei. — Molto prima di conoscerti. Pensavo alla mia prima visita alla Porta dei Guerrieri quando portammo il mio fratellino, Jerby, dal suo padre guerriero. — Si volse verso la madre, mormorando: — Ricordi, Morgot? Quando tu, Beneda, Sylvia e io portammo Jerby alla porta?

— Oh, è stato molto tempo fa — disse con un piccolo sospiro Beneda che aveva sentito tutto. — Lo ricordo bene. È stato molto tempo fa.

— Ricordo — disse Morgot, con il viso attraversato da una sorta di attenta concentrazione. — Oh, sì, Stavia. Naturalmente lo ricordo.

2

A quell’epoca Stavia aveva dieci anni. Ricordava di essersi inginocchiata in cucina, per stirare i lacci degli stivali in modo da renderli completamente lisci. Era un patto che aveva stretto con la Signora. Se avesse imparato l’intera commedia di Ifigenia , parola per parola, se avesse riordinato da sola la sua camera, pulito i piatti e poi si fosse vestita perfettamente, senza lasciar nessun bottone pendente e nessuna stringa arricciata, non avrebbero dovuto mandar via Jerby. Mai. Mai, anche se sua sorella maggiore, Myra, era già sulla soglia, intenta a spazzolare con impazienza i capelli del fratellino di cinque anni in modo che fosse pronto.

— Stavia, se non ti sbrighi ad allacciare quegli stivali, Myra e io ti lasceremo a casa — Morgot si era aggiustata il velo blu sul capo per la decima volta e stava di fronte allo specchio, passandosi le dita sulla guancia alla ricerca di qualche ruga. Non ne aveva mai trovate sul suo bellissimo volto, ma aveva l’abitudine di controllare tutti i giorni, per sicurezza. Poi si alzò e cominciò ad abbottonare la sua tunica cerimoniale imbottita. Era venuto il momento di andare.

— Arrivo — aveva detto Stavia.

— Sta’ tranquillo — aveva raccomandato Myra al ragazzino che stava pettinando. — Smettila di agitarti. — Dal tono della sua voce sembrava che stesse per piangere e ciò distolse l’attenzione di Stavia dai suoi stivali.

— Myra? — aveva detto. — Myra?

— Nostra madre ha detto di sbrigarci — aveva ordinato Myra con una fastidiosa intonazione puntando il suo sguardo freddo sul piede sinistro di Stavia. — Stiamo tutti aspettando te.

Stavia si era alzata. Il patto che aveva fatto non avrebbe funzionato. Ora poteva dirlo con certezza. Non se Myra era sul punto di piangere, perché Myra non piangeva mai se non per far scena. Se qualcosa andava così male da costringere Myra a piangere senza poterne ricavare un vantaggio, allora Stavia non poteva far nulla per impedirlo, a dispetto di tutto quello che aveva fatto. Se fosse stata più grande, avrebbe provato a formulare una promessa più impegnativa e forse la Grande Madre le avrebbe prestato attenzione. A dieci anni non si ha molto potere contrattuale. Naturalmente, Morgot e Myra le avrebbero detto che non c’era ragione di fare promesse o cercare di concludere uno scambio perché la Grande Madre non trattava mai. La dea non poteva cambiare idea per compiacere le donne. La sua decisione era immutabile. Come dicevano le sacerdotesse del tempio: “Nessun sentimentalismo, nessun romanticismo, nessuna falsa speranza, nessuna bugia autoconsolatoria, esiste solo ciò che esiste”. E questo, pensava Stavia, lasciava poco spazio per l’iniziativa femminile.

Tale fatalistica depressione si trasformò in una sensazione di generale tristezza mentre scendevano la scale e si avviavano per la strada. L’amica di sua madre, Sylvia, era là ad aspettarli con la figlia Beneda, entrambe con lo sguardo contrito e le guance rosse per il freddo. Il servitore di Sylvia, Minsining, stava in un canto, tormentandosi la treccia con le mani. Minsining aveva l’abitudine di strofinarsi continuamente le mani e, a volte, piangeva così forte che il suo naso a bulbo diventava rosso come una mela. C’erano anche altri vicini, raccolti fuori dalle loro abitazioni; tra di loro c’erano numerosi servitori. Joshua, il servitore di Morgot, era via per lavoro, così non era presente per salutare Jerby. E anche questo era triste perché Joshua e Jerby erano stati ottimi amici, quasi quanto lo erano Stavia e Beneda.

— Ti presentiamo le nostre condoglianze — disse una vicina, asciugandosi gli angoli degli occhi con un fazzoletto.

Morgot s’inchinò, rispondendo a quelle parole con contegno dignitoso.

Sylvia disse: — Morgot, va tutto bene?

La madre di Stavia assentì poi sussurrò. — Sì, finché non cerco di parlare.

— Allora non farlo. Limitati a inchinarti e tieni il velo davanti al viso. Qui, lascia che sia io a portare Jerby.

— No — Morgot si allontanò di un passo stringendo il figlioletto al suo abito trapuntato. — Mi spiace, Syl… Io… voglio tenerlo vicino a me il più possibile.

— Che stupida sono — mormorò Sylvia arrossendo — naturalmente…

Tutti e sei si avviarono su per la collina in una silenziosa processione: Morgot con Jerby, Sylvia al suo fianco, poi Myra che avanzava da sola e infine Beneda e Stavia, che cercava di non piangere e di sembrare dignitosa, senza riuscire in nessuna delle due cose. Beneda fece una risatina sciocca che provocò un’occhiataccia di Myra verso di loro.

— Voi due mocciose, fate le brave.

— Io sto facendo la brava — disse Stavia aggiungendo poi a mezza voce: — Beneda, piantala di farmi fare brutta figura. — Beneda faceva o diceva delle cose che spesso mettevano entrambe nei guai anche se non era sua intenzione. Stavia era più responsabile. Quando Stavia diceva qualcosa di sconveniente si trattava sempre di un discorso che aveva meditato a lungo.

— Non stavo facendoti fare brutta figura. Stavo soltanto ridendo.

— Be’, non c’è niente di divertente.

— Tu sei divertente; hai tutta la faccia storta — Beneda si esibì in una maldestra esibizione di Stavia, sbarrando occhi e bocca.

— Anche la tua faccia sarebbe tutta storta se stessi portando via tuo fratellino.

— Non ho un fratellino. Del resto tutti devono farlo. Non solo tu.

— Jerby non è una persona qualunque. Joshua sentirà veramente la sua mancanza.

— Joshua è carino. — Beneda ci ripensò su per circa mezzo isolato. — Joshua è migliore di Minsining. Vorrei che la nostra famiglia avesse un servitore come Joshua. Riesce a trovare le cose quando le perdi. Ha trovato il braccialetto regalatomi da mia madre. Ha anche ritrovato Jerby quella volta che si è perso.

Stavia ricordava l’isteria e i pianti che avevano accompagnato l’episodio. Joshua, invece, era rimasto tranquillo, quasi concentrato. Poi era andato alla cisterna vuota dove aveva trovato Jerby che vi si era addormentato dentro. — Forse dovremmo fare qualcosa per adularlo e convincerlo a tornare.

— Forse nostra madre avrà un altro bambino — disse Myra senza voltarsi.

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Cronache del dopoguerra»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Cronache del dopoguerra» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Robert Silverberg: Il sogno del tecnarca
Il sogno del tecnarca
Robert Silverberg
libcat.ru: книга без обложки
libcat.ru: книга без обложки
Philip Farmer
Marion Bradley: La torre proibita
La torre proibita
Marion Bradley
Robert Heinlein: Guerra nell'infinito
Guerra nell'infinito
Robert Heinlein
Отзывы о книге «Cronache del dopoguerra»

Обсуждение, отзывы о книге «Cronache del dopoguerra» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.