• Пожаловаться

Clifford Simak: L'aia grande

Здесь есть возможность читать онлайн «Clifford Simak: L'aia grande» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1966, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

libcat.ru: книга без обложки

L'aia grande: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «L'aia grande»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Anche pupplicato come “Il grande cortile” ed “Il lungo cortile”.

Clifford Simak: другие книги автора


Кто написал L'aia grande? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

L'aia grande — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «L'aia grande», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Si fermò alla porta che divideva la cucina dal soggiorno e con le mani che ne artigliavano lo stipite fissò incredulo le finestre del soggiorno.

Fuori era notte. Su questo non c’erano dubbi. Aveva visto brillare le lucciole nella boscaglia e fra l’erba quando era fuori, e i lampioni erano accesi, e c’erano le stelle.

Ma dalle finestre del soggiorno si riversava un’ondata di sole e al di là delle finestre si stendeva un paesaggio che non era quello di Willow Bend.

— Beasly — gridò con voce strozzata — guarda là di fronte!

Beasly guardò.

— Che razza di posto è? — chiese.

— È quello che mi piacerebbe sapere.

Towser intanto aveva trovato il suo piatto e lo stava spingendo con il naso in giro per il pavimento della cucina; la sua maniera di indicare a Taine che era ora di mangiare.

Taine attraversò il soggiorno e aprì la porta principale. Vide che il garage c’era; col muso contro la porta aperta c’era il camioncino e dentro c’era la macchina intatta.

Non c’era nulla che non andasse nella facciata della casa.

Ma questa era l’unica cosa giusta.

Il vialetto infatti era stato troncato un paio di metri dietro il camion e non c’era più aia, né boschi né strada. C’era solo un deserto… un ampio e sterminato deserto, piano come un pavimento, qua e là mucchi di roccia e casuali ammassi di vegetazione e il suolo del tutto coperto di sabbia e ciottoli. Su un orizzonte che sembrava troppo lontano brillava un grosso sole accecante con la particolarità strana di essere al nord, dove non sarebbe stato nessun sole onesto. Ed era anche particolarmente bianco.

Anche Beasly uscì nella veranda e Taine notò che tremava come un cane spaventato.

— Forse è meglio — gli disse con tono gentile — che rientri a fare un po’ di minestra.

— Ma, Hiram…

— Va tutto bene — disse Taine. — Ti assicuro che va tutto bene.

— Se lo dici tu, Hiram.

Rientrò sbattendosi dietro la porta a rete e subito dopo Taine lo udì affaccendarsi in cucina.

Non biasimava, ammise, il tremito di Beasly. Era un bel colpo uscire dalla porta principale e trovarsi in una landa sconosciuta. Uno alla fine avrebbe potuto anche prenderci l’abitudine, naturalmente, ma ci sarebbe voluto un po’ di tempo.

Scese dalla veranda, oltrepassò il camion, girò l’angolo del garage, e mentre girava l’angolo del garage era mezzo preparato a rientrare nella familiare Willow Bend… perché quando era andato alla porta del retro il paese era là.

Willow Bend non c’era. C’era dell’altro deserto, un’enorme quantità di altro deserto.

Girò intorno alla casa e il retro della casa non c’era. Il retro della casa ora era uguale a quello che era stata prima la facciata… la stessa morbida curva che teneva insieme gli angoli dell’edificio.

Fece il giro completo della casa finché tornò alla facciata, e dappertutto c’era deserto. E la facciata era ancora normale: non era cambiata affatto. Il camion era là sul vialetto interrotto e il garage era aperto con la macchina nell’interno.

Taine si inoltrò un poco nel deserto, si chinò e raccolse una manata di sassolini, e i sassolini erano soltanto sassolini.

Si accucciò e lasciò scorrere i sassolini dalle dita.

A Willow Bend c’era una porta sul retro e non c’era la facciata. Qui, dovunque potesse essere, c’era la porta principale ma non c’era retro.

Si alzò, gettò via il resto dei sassolini e si ripulì la mano sulle brache.

Ebbe con la coda dell’occhio la sensazione di un movimento; ed eccoli.

Scendeva le scale una fila di animaletti, se animali erano, uno dietro l’altro. Erano alti una decina di centimetri e camminavano a quattro zampe, sebbene si vedesse chiaramente che le loro zampe anteriori erano mani, non zampe. Avevano una faccia da topo, vagamente umana, dal naso lungo e appuntito. Sembrava che avessero scaglie invece della pelle, perché i loro corpi brillavano increspandosi intanto che procedevano. E avevano tutti la coda che assomigliava moltissimo a quelle code di filo arrotolato che hanno certi giocattoli; e le code si protendevano dritte su di loro, fremendo a ogni passo.

Scesero le scale in fila indiana, in perfetto ordine militare ciascuno distante dall’altro una quindicina di centimetri.

Scesero le scale e si avviarono nel deserto in fila dritta e decisa, come se sapessero con esattezza dove fossero diretti. C’era in loro qualcosa di simile a una determinazione mortale, eppure non si affrettavano.

Taine ne contò sedici e li guardò andare nel deserto finché non furono fuori di vista.

Ecco che se ne vanno, pensò, quelli che erano venuti a vivere con me. Sono quelli che hanno aggiustato il soffitto, riparato il televisore di Abbie e modificato la cucina e la radio. E più che probabilmente quelli che erano venuti sulla Terra in una strana macchina opalina, laggiù nei boschi.

E se erano venuti sulla Terra con quell’affare laggiù nei boschi, allora che razza di posto era questo?

Si issò sulla veranda, aprì la porta a rete e vide il foro accurato di quindici centimetri che gli ex ospiti vi avevano praticato per uscire. Prese nota mentalmente che un giorno o l’altro, quando avrebbe avuto tempo, doveva ripararla.

Entrò sbattendosi dietro la porta.

— Beasly — gridò.

Non ci fu risposta.

Towser strisciò fuori di sotto la poltrona con aria di scusa.

— Tutto bene, amico — disse Taine. — La squadra ha spaventato anche me.

Entrò nella cucina. La sbiadita luce centrale illuminava la teiera capovolta, la tazza rotta in mezzo al pavimento, la scodella delle uova sottosopra. Un uovo rotto era una chiazza bianca e gialla sul linoleum.

Taine scese nel pianerottolo e vide che la porta a rete era sfasciata al di là di ogni speranza di riparazione. La rete rugginosa era rotta, forse la parola più adatta era “esplosa” e parte del telaio era sfasciato.

Taine la fissò con meravigliata ammirazione.

— Poveraccio — disse. — Ci è passato attraverso senza neanche aprirla.

Accese la luce e scese le scale dello scantinato.

A metà strada si fermò in preda al più grande sbalordimento.

Alla sua sinistra c’era un muro… un muro dello stesso tipo di materiale usato per il soffitto.

Si curvò e vide che il muro correva immacolato per tutto lo scantinato dal soffitto al pavimento, rinchiudendo tutta la zona del laboratorio.

E dentro il laboratorio che c’era?

Per prima cosa, ricordò, il calcolatore che Henry aveva appena mandato la mattina. Tre camion, Beasly aveva detto, il contenuto di tre camion di apparati consegnato dritto nelle loro grinfie!

Debolmente Taine si lasciò andare a sedere sui gradini.

Dovevano aver pensato, si disse, che collaborava! Forse s’erano immaginati che lui avesse capito che cosa facevano e così se l’erano portato via. O forse avevano pensato che li voleva pagare per aver accomodato il televisore, la cucina e la radio.

Ma per cominciare dal principio, perché avevano riparato il televisore, la cucina e la radio? Una forma di pagamento di affitto? Un gesto amichevole? O una specie di corso di addestramento per determinare che cosa potessero fare con la tecnologia di questo mondo? Per determinare forse le possibili applicazioni della loro tecnologia ai materiali e alle condizioni del pianeta che avevano scoperto?

Taine alzò la mano e bussò con le nocche nel muro della scala, e la morbida superficie rimandò un suono squillante.

Appoggiò l’orecchio contro il muro e ascoltò attentamente: gli sembrava di sentire un mormorio in chiave di basso, ma era così debole da non poterne essere del tutto sicuro.

La falciatrice del banchiere Stevens era là, dietro il muro, insieme a un sacco di altre cose in attesa di essere riparate. Gli avrebbero tolto la pelle di dosso, pensò, specialmente il banchiere Stevens. Stevens era tirchio.

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «L'aia grande»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «L'aia grande» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Clifford Simak: Contraption
Contraption
Clifford Simak
Clifford Simak: Skirmish
Skirmish
Clifford Simak
Clifford Simak: Worrywart
Worrywart
Clifford Simak
Clifford Simak: City
City
Clifford Simak
Отзывы о книге «L'aia grande»

Обсуждение, отзывы о книге «L'aia grande» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.