Frederik Pohl - Gli antimercanti dello spazio

Здесь есть возможность читать онлайн «Frederik Pohl - Gli antimercanti dello spazio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1985, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Gli antimercanti dello spazio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Gli antimercanti dello spazio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Sono passati trent’anni da quando Frederik Pohl inventò quei
che Kingsiey Amis nelle sue
mise al disopra dello stesso
di Orwell. Fu allora che dagli uffici di Madison Avenue le grandi compagnie pubblicitarie assunsero il controllo della Terra, ma fecero lo sbaglio di mandare un’astronave sul pianeta Venere. Oggi Venere è il rifugio dei refrattari e dei ribelli, il simbolo dell’anti-pubblicità, la bandiera dei nemici della produzione e del consumo. I rapporti tra i due pianeti si fanno ogni giorno più difficili. La situazione insomma è così tesa, che Frederik Pohl ha sentito la necessità di scrivere un nuovo romanzo sullo scottante argomento. E l’ha scritto.

Gli antimercanti dello spazio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Gli antimercanti dello spazio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Lo dissi con tanta facilità! Forse era colpa dell’insensibilità generale data dalle pillole, ma una volta che ebbi capito le sue intenzioni, le parole mi uscirono senza la minima difficoltà. Ma Haseldyne non aveva preso pillole. La sua faccia si compose in un’espressione granitica di completo disgusto. — Cosa credete che siamo? — disse con disprezzo. Io alzai le alle. — Noi non facciamo cose del genere! — Aspettai che il suo sdegno si sgonfiasse. Ci volle un po’, perché a quanto pare dovette riordinare le idee.

— C’è una possibilità — disse alla fine. — Facevate parte delle forze di assalto limbali, nella campagna del Gobi.

— Sì, come cappellano — dissi. — Mi hanno cacciato con un CD.

— A questo si può rimediare facilmente — disse lui con impazienza. Questo era vero, per qualcuno che godesse dell’influenza di un proprietario di Agenzia. — Supponiamo di farvi rientrare nell’esercito. Supponiamo di mettervi in una posizione dove abbiate al vostro comando delle unità campbelliane… saprete come usare quella roba, suppongo.

— Neanche un po’ — dissi allegramente. — È un lavoro da tecnici. Non si impara, si compra.

Lui disse ostinato: — Però potreste comandare i tecnici.

— Naturale. Chiunque potrebbe farlo. A che scopo?

Se avessi avuto qualche dubbio che stava improvvisando, lui me li dissipò allora. — Per sostenere la causa venusiana! — tuonò. — Perché i maledetti imbroglioni ci lascino in pace!

Lo guardai con genuino stupore. — Parlate seriamente? Scordatevelo.

Il brontolio di tuono si fece più basso e più minaccioso. — Perché?

— Ah, Des, capisco ora che dovete essere un agente venusiano, ma non siete certamente un pubblicitario. La stimolazione limale non è una tecnica in sé stessa. È solo un intensificatore. Un acceleratore.

— E allora?

— Allora deve obbedire alle leggi fondamentali della pubblicità. Si può solo indurre la gente a volere le cose, Des. Potete spingerla a comprare per riflesso condizionato, o creare dei bisogni, ma non si può usare la pubblicità per far pensare la gente, per l’amor di Dio! — Avevo messo il dito sulla piaga. Dal punto di vista pubblicitario, quell’uomo era una frana. Come avesse fatto a tener nascosta la sua ignoranza così a lungo in una grande Agenzia, era un mistero… anche se era pur vero quello che avevo detto poco prima: non è necessario imparare quello che si può comprare da altri. Lui grugnì risentito, e io continuai a spiegare: — Per cose del genere ci vuole il lavaggio del cervello, se uno ha fretta, e questo è fuori questione, a parte con piccoli gruppi m condizioni di costrizione. La pubblicità non serve a niente, Des.

— E allora?

— Ci vuole la propaganda — spiegai. — Bisogna diffondere voci, creare un’immagine. Si può cominciare con delle storie sui «Venusiani buoni». Mettere un paio di personaggi venusiani in qualche telefilm, e trasformarli gradatamente da criminali buffoneschi in simpatici eccentrici. Trasmettere qualche spot con uno sfondo venusiano… per esempio: Anche i bambini venusiani fanno colazione con Cioccocrema .

— I bambini venusiani non fanno un accidente! — esplose lui.

— I dettagli possono anche essere diversi, si capisce. Naturalmente, è necessaria la massima cautela. Abbiamo a che fare con pregiudizi profondamente radicati, per non dire che ci muoviamo ai margini della legge. Ma si potrebbe fare, disponendo di soldi e di tempo. Direi cinque o sei anni.

— Non abbiamo cinque o sei anni!

— No, non credo che li abbiate, Des. — Sorrisi. Era una cosa buffa: ma mi scoprii a godere perla sua esasperazione come se non fossi io la spina della sua ferita… e come se lui non avesse, per rimuoverla, il mezzo comodo e ovvio della mia lettera di «suicidio». All’origine di tutto, c’era semplicemente il fatto che non mi importava cosa poteva capitarmi. L’intera faccenda non era nelle mie mani. Mitzi era l’unica amica che avessi al mondo. O mi avrebbe salvato… o no.

Lasciai Des Haseldyne che mi guardava torvo, sentendomi vicino a una condizione di pace come non mi capitava da molti mesi, e quella sera spesi una buona parte del mio conto in banca in abiti nuovi. Li scelsi con la cura e il piacere di chi è convinto di vivere tanto a lungo da consumarli.

Quando venni chiamato la mattina dopo nell’ufficio di Mitzi, c’era lei… con gli occhi rossi, e l’aria di chi non ha dormito bene, e i solchi fra gli occhi più profondi che mai. Mi indicò una sedia, accese gli schermi anti-spie, e appoggiò i gomiti alla scrivania e il mento fra t gomiti, osservandomi. Poi disse: — Com’è che mi sono invischiata con te, Tenny?

Le strizzai l’occhio. — Sono solo fortunato, suppongo.

— Non scherzare! — scattò lei. — Non ti ho cercato io. Non volevo in… in… — Tirò un profondo respiro e si costrinse a dirlo: — Innamorarmi di te, maledizione! Lo sai quanto è pericolosa tutta questa faccenda?

Mi alzai e le diedi un bacio sulla fronte, prima di dire con tutta serietà: — Lo so benissimo, Mitzi. A che serve preoccuparsi?

— Torna subito al tuo posto! — Poi, placandosi mentre tornavo alla mia sedia: — Non è colpa tua se le mie ghiandole mi sconvolgono tanto. Non voglio che tu soffra. Ma se mai si giungesse al punto in cui dovessi scegliere fra te e la causa…

Alzai una mano per fermarla. — Lo so, Mitzi. Ma non dovrai mai farlo. Dovrai ringraziarmi per essere dalla vostra parte, perché, onestamente, voi dilettanti non sapete proprio quello che state facendo.

Lei mi guardò dura. Poi, d’improvviso: — È vero che questa accenda ci ripugna troppo per permetterci di lavorare bene. Se tu potessi fornirci dei consigli…

— Posso. Lo sai che posso.

— Sì — disse lei con riluttanza. — Immagino di sì. L’avevo detto a Des che la tecnica limale era inutile, ma lui non voleva metterti al corrente del vero piano. Mi prenderò io la responsabilità. La nostra è un’operazione politica, Tenny, e tu la condurrai per noi. Condurrai l’intera campagna… sotto la direzione mia e di Des.

— Bene — dissi di cuore. — Qui? 0…

Lei abbassò gli occhi. — Qui, almeno all’inizio. Ci sono domande?

Bene, tanto per cominciare avrei voluto sapere perché lì, e non alla fabbrica del signor Semmelweiss, ma quella non sembrava una domanda a cui avrebbe risposto. Dissi lentamente: — Se potessi spiegarmi cosa state facendo…

— Sì, certo. — Lo disse come se avessi chiesto da che parte era la toilette degli uomini. — Per dirla in breve, la nostra intenzione è di distruggere l’economia terrestre, e il mezzo è di impadronirci del governo.

Annuii, aspettando la frase successiva, che avrebbe reso chiara la cosa. Quando non ci fu nessun’altra frase, chiesi: — Il che?

— Il governo — disse lei con fermezza. — Ti sorprende, vero? È così ovvio, eppure nessuno di voi imbroglioni c’era arrivato, neppure i Conservazionisti.

— Ma Mitzi! Perché vorresti impadronirti del governo? Nessuno ci bada a quei burattini. Il potere è nelle Agenzie.

Lei annuì. — Così è, de facto. Ma de iure il governo conserva il potere supremo. Le leggi non sono mai state cambiate. E solo che le Agenzie controllano la gente che fa le leggi. E nessuno mette mai in discussione le istruzioni delle Agenzie. L’unica differenza è che saremo noia controllarli. I burattini eseguiranno tutti i nostri ordini, e quello che noi ordineremo farà piombare questo pianeta nella più spaventosa crisi economica che 1 umanità abbia mai conosciuto… poi vedremo se avranno ancora voglia di occuparsi delle faccende di Venere!

La guardai ad occhi spalancati. Era l’idea più pazzesca che avessi mai sentito. Anche se avesse funzionato, e il semplice buon senso mi diceva che non poteva funzionare, era questo quello che volevo? Una crisi economica? Disoccupazione di massa? La distruzione di tutto quello che mi era stato insegnato a riverire?

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Gli antimercanti dello spazio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Gli antimercanti dello spazio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Gli antimercanti dello spazio»

Обсуждение, отзывы о книге «Gli antimercanti dello spazio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x