Fred Hoyle - La Nuvola nera

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La Nuvola nera: краткое содержание, описание и аннотация

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L’ombra mortale di una nuvola di gas avvolge la Terra. Mentre i politici si agitano vanamente, alcuni scienziati giungono a una straordinaria scoperta: la Nuvola non è solo un ammasso di gas… In questo classico della fantascienza (1958), suspence, credibilità scientifica (Hoyle è uno scienziato), e infiniti spunti di riflessione sui rapporti scienza-politica.

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«Voglio arrivare a questo. La chiamano da Londra, e vogliamo esserci anche noi quando risponderà. Se lei dice anche una sola parola per negare che ci sia un accordo tra noi e la Nuvola, le giuro che le rompo la testa con questa chiave inglese. Avanti, mettiamoci in contatto.»

Si scoprì subito che Kingsley non aveva visto bene. Il Primo ministro voleva sapere una cosa sola da Parkinson: se, a suo avviso, la Nuvola poteva davvero cancellare un continente dalla faccia della Terra. Parkinson non ebbe difficoltà alcuna a rispondere. In tutta sincerità e senza esitare, rispose che a suo avviso la Nuvola poteva far questo. Il Primo ministro parve soddisfatto e dopo qualche altra battuta staccò.

«Stranissimo,» fece Leicester a Kingsley dopo che Parkinson fu tornato a letto

«Hanno letto troppo Clausewitz,» continuò. «Si preoccupano solo della potenza di fuoco.»

«Sì, a quanto pare non hanno mai pensato che una persona possa avere in mano un’arma tremenda e tuttavia rifiutarsi di usarla.»

«Soprattutto in un caso simile.»

«Cosa vuol dire, Harry?»

«Be’, non è un luogo comune che qualsiasi intelligenza non umana debba essere cattiva?»

«È vero, ora che ci penso, il 99 per cento dei libri che parlano di intelligenze non umane le considerano assolutamente crudeli. Questo fatto lo avevo sempre spiegato pensando che è difficile inventare un personaggio cattivo che sia interamente convincente; ma forse c’è un motivo più profondo.»

«Ecco, la gente ha sempre paura delle cose che non comprende, e non credo che i politici abbiano capito molto di quel che sta succedendo. Ritengo tuttavia che essi ci considerino in buoni rapporti con il vecchio Joe, non ti pare?»

«A meno che non abbiano pensato a un patto col diavolo.»

Dopo la minaccia di Kingsley, e dopo che Londra ebbe confermato la forza potenziale distruttiva della Nuvola, per prima cosa il governo degli Stati Uniti ordinò la costruzione di un trasmettitore e di un ricevitore da un centimetro sul modello di quello di Nortonstowe. (Il modello lo avevano grazie alle informazioni concesse prima da Nortonstowe. L’abilità tecnica degli americani era così evoluta che in pochissimo tempo il lavoro fu pronto. Tuttavia la Nuvola non rispose alle trasmissioni americane, nè riuscirono a intercettare i messaggi che la Nuvola indirizzava a Nortonstowe. Ciò accadde per due motivi. Non riuscirono a intercettare per una grave difficoltà tecnica. Una volta stabilito fra la Nuvola e Nortonstowe un sistema normale di comunicazione, non c’era più bisogno di trasmettere ad altissima velocità, com’era avvenuto nel periodo in cui la Nuvola stava imparando la lingua e la scienza dell’uomo. Ciò permise di ridurre la fascia di trasmissione; dal punto di vista della Nuvola era un vantaggio, perchè in tal modo diminuiva la possibilità che interferissero i messaggi di altri abitatori della Galassia. La fascia di trasmissione era così ristretta e così basso il potenziale impiegato, che gli americani non riuscirono a scoprire la lunghezza d’onda giusta per intercettare. Più semplice fu la ragione per cui la Nuvola non rispose alle trasmissioni americane. La Nuvola non avrebbe risposto se, all’inizio di ogni messaggio, non fosse stato trasmesso l’opportuno segnale in cifra; il governo degli Stati Uniti non aveva la cifra.

Non riuscendo a stabilire la comunicazione, gli americani fecero altri progetti che per Nortonstowe furono una vera calamità. Ne ebbero notizia per mezzo di Parkinson. Un pomeriggio Parkinson piombò nell’ufficio di Kingsley.

«Ma perchè ci sono tanti stupidi al mondo?» esclamò con voce infuriata.

«Ah, finalmente ha visto la luce,» rispose Kingsley.

«E fra gli stupidi c’è anche lei, Kingsley. Siamo in un bel pasticcio ora, grazie alla sua imbecillità, combinata con la cretineria di Washington e di Mosca.»

«Guardi, Parkinson, prenda un caffè e si calmi.»

«Caffè un corno! Ascolti. Torniamo alla situazione del 1958 prima che si sapesse della Nuvola. Ricorderà la corsa agli armamenti: Stati Uniti e Russia cercavano di produrre per primi i razzi intercontinentali, tutti con la bomba all’idrogeno, naturalmente. E voi scienziati sapete bene che spedire un razzo per sei o settemila miglia, da un punto all’altro della superficie terrestre, è un problema identico a quello di sparare un razzo dalla Terra nello spazio.»

«Parkinson, non vorrà mica dirmi che…»

«Voglio dirle che su tale questione l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti sono andati molto più avanti di quel che non sappia il governo britannico. Lo sappiamo da un paio di giorni appena. L’abbiamo saputo solo quando il governo degli Stati Uniti e quello sovietico hanno comunicato di aver lanciato i razzi contro la Nuvola.»

«Maledetti cretini. Quando è accaduto?»

«La settimana scorsa. A quanto pare c’è stata una corsa ad arrivar primi, di cui non abbiamo saputo nulla. Gli Stati Uniti ben cercato di battere i sovietici, e viceversa, naturalmente. Vogliono far vedere gli uni agli altri quel che son capaci di fare. Nuvola a parte.»

«È meglio chiamare Marlowe, Leicester e Alexandrov, e vedere cosa si può fare per salvarci dal naufragio.»

Il caso volle che con Marlowe ci fosse anche McNeil, così partecipò anche lui alla riunione. Quando Parkinson ebbe raccontato la sua storia, Marlowe disse:

«Ecco fatto. Proprio questo temevo, quando ti ripresi l’altro giorno, Chris.»

«Vuoi dire che l’avevi previsto?»

«Oh, non esattamente così. Non avevo idea di dove fossero arrivati con quei maledetti razzi. Ma sentivo, non so come, che sarebbe successo qualcosa del genere. Sei troppo razionale, Chris. Non capisci com’è la gente.»

«Quanti razzi hanno lanciato?» chiese Leicester.

«Per quanto ne sappiamo, quasi un centinaio dagli Stati Uniti e una cinquantina dalla Russia.»

«Ebbene? Non mi sembra che sia poi tanto grave,» osservò Leicester. «L’energia di cento bombe all’idrogeno può sembrare chissà cosa a noi, ma è microscopica se la confrontiamo con l’energia della Nuvola. Èuna sciocchezza: è come voler uccidere un rinoceronte con uno stecchino.»

Parkinson scosse il capo.

«Mi par di capire che non vogliono mandare a pezzi la Nuvola. La vogliono avvelenare.»

«Avvelenare? E come?»

«Con materiale radioattivo. Avete sentito la Nuvola, quando ci raccontava cosa poteva accaderle se del materiale radioattivo fosse penetrato oltre il suo schermo difensivo? Lo hanno saputo dalla voce della Nuvola stessa.»

«Certo, è tutto un altro affare, se hanno lanciato qualche centinaio di tonnellate di materiale altamente radioattivo.»

«Le particelle radioattive producono jonizzazione là dove non dovrebbe essercene. Scariche, ancora jonizzazione, e tutto salta per aria,» disse Alexandrov.

Kingsley annuì.

«Bisogna ritornare alla vecchia storia della Nuvola che opera su C.A., mentre noi su C.C. Col primo sistema è necessario un voltaggio alto. Noi non abbiamo grandi voltaggi nel nostro corpo, e per questo siamo costretti a usare C.C. Invece la Nuvola, per funzionare con C.A. nelle comunicazioni a grande distanza, deve possedere voltaggi alti. Quando il voltaggio è alto bastano poche particelle elettrificate che si insinuino dove non dovrebbero per provocare il diavolo a quattro. Ha ragione Alexis. A proposito, Alexis, cosa ne pensi?»

Il russo fu più breve del solito.

«Non piace.»

«E lo schermo della Nuvola? Basterà a impedire che il materiale radioattivo penetri?» chiese Marlowe.

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