Arkadi Strugatzki - È difficile essere un dio

Здесь есть возможность читать онлайн «Arkadi Strugatzki - È difficile essere un dio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Год выпуска: 2005, Издательство: Marcos y Marcos, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

È difficile essere un dio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «È difficile essere un dio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La repressione impazza ad Arkanar, nel paesaggio si stagliano le forche.
Il Re ha messo al bando tutti gli intellettuali.
Gli studiosi inviati dal pianeta terra, ormai pacifico ed evoluto,  cercano di confondersi tra gli abitanti di Arkanar, studiano, osservano, trasmettono informazioni.
Intervenire? Creare forzatamente nuovi equilibri, nuove alleanze?
Funzionerebbe? Sarebbe giustificabile eticamente?
Com'è difficile essere un dio!

È difficile essere un dio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «È difficile essere un dio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Tutti scoppiano a ridere. Signori, per tutto il pranzo io ero stato seduto su un babà al rum! Sua Maestà si compiaceva di ridere a crepapelle. Alla fine dice: ‘Reba, Reba! È un altro dei suoi soliti scherzi? Pulite il didietro del signore, ha i pantaloni tutti sporchi!’ Don Reba, piegato in due dal ridere, estrae il pugnale e toglie il babà dal fondo dei miei pantaloni. Riuscite a immaginarvi come mi sono sentito, signori? Non lo nascondo, tremavo tutto ed ero spaventato a morte al pensiero di aver umiliato Don Reba davanti a tutti. Avevo paura che avrebbe voluto vendicarsi. Fortunatamente alla fine è tutto andato per il meglio. Vi assicuro, signori, è stato l’avvenimento più felice della mia vita! Ho fatto divertire il Re. Oh, come rideva! Come si divertiva!» Suonarono le fanfare e il maestro di cerimonia invitò tutti ad accomodarsi a tavola con la sua voce melodiosa. Il Re entrò nel salone, trascinando leggermente la gamba.

Tutti presero posto. Le guardie erano disposte ai quattro angoli del salone, immobili e appoggiate alle spade. I commensali ai due lati di Rumata erano silenziosi. Alla sua destra la sedia era riempita dal pancione tremolante del ghiottone Don Pifa, sposato a una famosa bellezza. Alla sua sinistra sedeva il poeta Gur, che fissava il piatto vuoto con espressione vacua. Gli ospiti osservavano tutti il Re. Il Re si allacciò un tovagliolo più grigio che bianco intorno al collo, diede un’occhiata ai piatti che aveva davanti e prese una coscia di pollo. Aveva appena affondato i denti nella carne che cento lame si precipitarono rumorosamente sui piatti e cento mani si avventarono avidamente sul cibo. La sala da pranzo era piena del rumore delle bocche e delle mascelle, il vino scorreva a fiumi. I baffi delle guardie, sempre appoggiate immobili alle loro spade, cominciarono a vibrare in una danza di avidità. C’era stato un tempo in cui Rumata era disgustato da simili spettacoli, ma ormai si era abituato.

Mentre sezionava una coscia di montone con il pugnale, guardò alla sua destra con la coda dell’occhio, ma distolse subito lo sguardo: Don Pifa era chino su un cinghiale arrosto tutto intero, e procedeva con il ritmo di un bulldozer. Dietro di sé non lasciava neppure le ossa. Rumata trattenne il respiro e bevve un bicchiere di vino irukano tutto d’un fiato. Poi si voltò leggermente a sinistra. Il poeta Gur rigirava tristemente il cucchiaio in una coppetta d’insalata di carne.

«Scritto qualcosa?» chiese Rumata, con voce calma. Gur ebbe un sobbalzo.

«Scritto qualcosa? Io? Non so… Certo, certo, tante cose…»

«Poesie?»

«Sì, sì… Poesie».

«Saranno poesie orribili, Padre Gur». Gur lo guardò con una strana espressione, e lui continuò: «Lei non è un poeta!»

«Non sono un poeta… A volte rifletto su che cosa sono in realtà, e su che cosa temo. Non so…»

«Guardi nel piatto e continui a mangiare. Le dirò io che cosa è. Un genio creativo, lo scopritore di vie nuove in letteratura, e uno dei migliori scrittori da prendere a calci». Gur arrossì. «Nel giro di cent’anni, forse anche prima, decine di poeti seguiranno le sue tracce».

«Dio non voglia!» sfuggì a Gur.

«Adesso le dirò di cosa ha davvero paura».

«Ho paura del buio».

«Del buio della sera?»

«Anche. Perché l’oscurità ci espone al potere degli spiriti. Ma più di tutto temo il buio della notte, perché di notte tutto diventa grigio».

«Ben detto, Padre Gur. Ma adesso parliamo d’altro. La sua opera è ancora reperibile?»

«Non lo so… E non voglio saperlo».

«Si rassicuri. Una copia è nella capitale, nella biblioteca imperiale. Un’altra copia è conservata al Museo delle Rarità di Soan. E una terza copia è in mio possesso».

Gur prese una cucchiaiata di gelatina con la mano che tremava. «Io… Io non so…»

I suoi occhi grandi e infossati guardavano tristemente Rumata. «Mi piacerebbe leggerla… Rileggerla un’altra volta…»

«Gliela farò avere con molto piacere».

«E poi?»

«E poi me la restituirà».

«Oh, sì, privarmene di nuovo!» disse aspramente Gur.

«Don Reba l’ha intimidita molto».

«Intimidito… Siete mai stato costretto a bruciare i vostri figli? Che ne sapete voi del terrore, della paura, signore?»

«M’inchino rispettosamente davanti a quello che ha passato, Padre Gur. Ma la condanno per essersi arreso!»

Improvvisamente Gur cominciò a parlare a voce così bassa che Rumata non riusciva quasi a sentirlo in mezzo al chiasso e al rumore dei commensali.

«E questo cosa vuol dire? Che cos’è la verità? Il Principe Chaar ha amato davvero quella bella pellerossa. Hanno avuto dei figli. Conosco i loro nipoti. Li hanno avvelenati, certo. Ma mi hanno detto che questa era una menzogna. Mi hanno detto che la verità è tutto quello che avvantaggia il Re. Tutto il resto è solo delitto, menzogna. Solo ora sto scrivendo finalmente la verità…»

Si alzò improvvisamente in piedi e recitò una cantilena altisonante: Grande e glorioso, come l’eternità Regna il Re che ha a nome Nobil Mente.

I cospiratori teman l’incombente Sua ira, che acceca le loro falsità.

Il Re smise per un momento di masticare, aprendo la bocca piena. Guardò Gur con occhi spenti. Gli ospiti ritrassero la testa fra le spalle. Solo Don Reba sorrise, battendo impercettibilmente le mani. Il Re sputò degli ossicini sul tappeto e disse: «Glorioso? Giusto. Eternità? Bene. Potete continuare a mangiare».

Si ricominciò a sentir schioccare le labbra e a ciarlare. Gur si sedette. «Com’è bello e dolce dire la verità in faccia al Re» disse rauco.

Rumata taceva. Poi disse: «Le farò mandare una copia del libro. Ma a una condizione: comincerà immediatamente un’altra opera».

«No. Troppo tardi. Che scriva Kiun. Io sono già avvelenato. E comunque queste cose non mi interessano più. Adesso vorrei una cosa sola: imparare a bere. Solo che non ci riesco… Mi fa venire mal di stomaco…»

«Un’altra sconfitta. Troppo tardi» pensò Rumata.

«Ascolti, Reba» disse il Re. «Dov’è il guaritore? Mi aveva promesso di mandarmi un medico dopo pranzo!»

«È qui. Vostra Altezza. Mi sta ordinando di chiamarlo?»

«Se glielo sto ordinando? È insopportabile! Se aveste dei dolori al ginocchio come i miei, stareste già squittendo come un maiale! Fatelo venire subito!»

Rumata si appoggiò allo schienale per vederci meglio. Don Reba alzò una mano e schioccò le dita. Si aprì la porta ed entrò un uomo vecchio e curvo che si inchinava continuamente, avvolto in una cappa lunga fino a terra ricamata di ragni argentati, stelle dorate e serpenti luccicanti. Sottobraccio aveva una cartella piatta. Rumata era allo stesso tempo preoccupato e deluso. Si era immaginato Budach come una persona molto diversa. Come poteva un saggio, un umanista come lui, autore del Trattato sui veleni, avere occhi così inquieti e infiammati, labbra tremolanti di paura, un sorriso così pietosamente servile? Poi pensò a Gur. La persecuzione di una spia irukana non era forse un tema letterario degno di discussione nello studio privato di Don Reba?

«Non sarebbe bello dare una lezione a Don Reba?» pensò, schioccando mentalmente le labbra. «Dovrebbero gettarlo in fondo alle segrete. E bisognerebbe dire agli aguzzini: ‘Ecco qua quella spia di Irukan che finge di essere il nostro ministro della Sicurezza Interna. Il Re vuole che gli facciate confessare dove tiene nascosto il vero ministro. Al lavoro! E guai a voi se muore prima di una settimana’…» Rumata dovette nascondersi il viso tra le mani. Era sopraffatto dall’odio. Che cosa terribile, quell’odio…

«Eccoti, finalmente. Vieni qui, guaritore» disse il Re. «Vieni qui, mio caro signor luminare. Bene, siediti là. Siediti, ho detto! Comincia».

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «È difficile essere un dio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «È difficile essere un dio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Arkadi Strougatski - L'auberge de l'alpiniste mort
Arkadi Strougatski
Arcadi Strougatski - Le lundi commence le samedi
Arcadi Strougatski
Arcadi Strougatski - L’Arc-en-ciel lointain
Arcadi Strougatski
Arkadi Strugatski - İktidar Mahkumları
Arkadi Strugatski
Arcadi Strougatski - Le Petit
Arcadi Strougatski
Arkadi Strougatski - Stalker
Arkadi Strougatski
Arkadi Strougatski - L'Escargot sur la pente
Arkadi Strougatski
Arkadi Strugatski - Țara norilor purpurii
Arkadi Strugatski
Arkadi Strugatski - Decidamente tal vez
Arkadi Strugatski
libcat.ru: книга без обложки
Arkadi Strugatski
Отзывы о книге «È difficile essere un dio»

Обсуждение, отзывы о книге «È difficile essere un dio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x