Gianni Rodari - La Freccia Azzurra

Здесь есть возможность читать онлайн «Gianni Rodari - La Freccia Azzurra» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Сказка, Детская проза, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La Freccia Azzurra: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La Freccia Azzurra»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La Freccia Azzurra è un treno elettrico, il più bel giocattolo della vetrina della Befana. Francesco, piccolo venditore di caramelle in un cinematografo cittadino, non avrà mai i soldi per comprarselo. Ma un cane di pezza e un saggio Capo Indiano hanno letto nei suoi occhi. La notte del 6 gennaio i giocattoli fuggono dalla bottega della Befana. Una folla di coloriti personaggi popola le splendenti vetture della Freccia Azzurra, la cui marcia è protetta ai fia.ichi da pellerossa e cow-boys, mentre vigila in ciclo il Pilota Seduto. Le cento avventure di Capitan Mezzabar-ba, della Bambola Nera, del cane Spìcciola, dello stesso Francesco troveranno solo all'alba la loro sorprendente conclusione. Il romanzo è apparso una dozzina d'anni or sono, nelle edizioni del CDS di Firenze. È stato già tradotto in varie lingue, mentre altre traduzioni sono in corso. Per questa nuova edizione l'autore lo ha completamente rivisto, senza tuttavia nulla aggiungere alla favola ispirata al mondo dei giocattoli e quasi suggerita da loro: dalle Tre Marionette prive di cuore, dall'Ingegnere Capo del Meccano, dagli intrepidi ferrovieri della Freccia Azzurra. Il libro e particolarmente adatto ai bambini fra i sette e i nove anni, ma può essere letto con divertimento ad ogni età, come capita spesso ai libri per ragazzi.

La Freccia Azzurra — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La Freccia Azzurra», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Certo che…

— Allora d'accordo — disse la Befana. — Domani prenderai servizio.

Francesco la ringraziò e la salutò. Salutò gentilmente anche la serva. Teresa era un tantino gelosa, perché avrebbe dovuto dividere con un altro i favori della padrona; ma non seppe tenere il broncio al ragazzo che la guardava con tanta fiducia, e gli restituì il sorriso.

— Aspetta — disse la Befana. — Ti chiamerò una carrozza. Non voglio che tu ti buschi un raffreddore, adesso che sei al mio servizio.

Anche la carrozza! Fino a quel giorno Francesco aveva viaggiato qualche volta in carrozza, appeso di dietro, dove si mettono i monelli di nascosto dal vetturino e al riparo dalla sua frusta.

Stavolta montò proprio sul sedile di pelle, sotto il mantice nero abbassato per riparare dal freddo. Il vetturino gli stese sulle gambe una bella coperta calda, montò a cassetta e fece schioccare la frusta.

Il cavallo si avviò al piccolo trotto.

— Peccato che i miei amici non mi possano vedere — si diceva Francesco. — Ma quando arrivo a casa, prima di scendere, voglio chiamare la mamma. Verrà alla finestra, e ci verranno anche i miei fratellini, e io mi mostrerò sulla carrozza. Chissà come spalancheranno gli occhi.

I suoi occhi intanto, si facevano pesanti. Lasciò che si chiudessero, e cullato dal dondolio dolce della carrozza, che scivolava senza scosse sulla neve, si addormentò.

Camminava con lui per la città come una brava nonna un po severa ma - фото 32

Camminava con lui per la città come una brava nonna, un po' severa ma affettuosa.

Spìcciola vuol morire

Spìcciola si riscosse.

— È ora che mi muova — pensò — non è giusto che io mi lasci morire di freddo sulla porta di una casa disabitata. Ho sentito di cani che si sono lasciati morire sulla tomba del padrone, ma io non ho ancora un padrone, e questa non è una tomba. Proverò a sgranchirmi le gambe.

Tentò di dimenare la coda, ma ci riuscì con difficoltà, tanto era gelata. Si strofinò il naso nella neve, come aveva sentito dire che si fa per riscaldarne la punta, si scrollò il freddo di dosso e si incamminò.

Da che parte? Oh, non importa. Non sempre i cani sanno dove vanno, e si parla dei cani veri: figuratevi Spìcciola, che era un cane per gioco.

Spìcciola vagò qua e là per la città, schizzando via a tempo davanti ai tram che gli correvano addosso e specchiandosi ogni tanto in qualche pozzanghera.

E ogni volta, osservando la propria immagine, rifletteva:

— Strano, si direbbe che stanotte io sia diventato più grosso. Strano davvero. E pensare che sono rimasto un anno intero nella vetrina della Befana senza crescere di un centimetro.

Passò davanti al Monumento a cavallo e si provò a dargli una voce. Ma Spìcciola, com'è noto, non sapeva abbaiare. E poi, era caduta tanta neve che la barba del patriota era diventata tutta bianca, e il cavallo aveva sulle spalle una pesante coperta gelata. Spìcciola rimase qualche minuto a guardare in su, aspettando una risposta, ma poi dovette darsela a gambe, perché dalla criniera del cavallo si stava staccando un grosso blocco di ghiaccio.

Udì un fischio alle proprie spalle. Si voltò, era un garzone in bicicletta, con una grossa cesta sulle spalle. Spìcciola non aveva molta confidenza con gli uomini. In un certo senso era anche lui un cane selvaggio, come i lupi. Scappò lontano dal garzone.

Cominciava a sentirsi solo. Avrebbe tanto voluto avere qualcuno con cui scambiare due chiacchiere. Si può vivere senza amici, senza nessuno?

Spìcciola provò a parlare a se stesso. Si mise sopra una pozzanghera e parlò con la propria immagine riflessa nell'acqua:

— Dove vai piccolo cane sperduto e mezzo gelato? — domandò.

— Dove vai piccolo cane sperduto e mezzo gelato? — gli rispose la pozza, come un'eco.

— Non sai far altro che ripetere le mie parole?

— Non sai far altro che ripetere le mie parole? — ribatté l'immagine riflessa nell'acqua.

— Stupido — disse Spìcciola.

— Stupido — gli rispose l'immagine.

Ecco il frutto che si ricava a star soli: si finisce col trovarsi noiosi e stupidi.

Ormai Spìcciola avrebbe dato metà della sua coda per trovare compagnia. Pensò di rincorrere il garzone in bicicletta, ma quello, ormai, chissà dov'era. Un altro ciclista sbucò proprio davanti a lui da un vicolo e Spìcciola gli balzò incontro pieno di gioia. Il ciclista, che non se lo aspettava, perdette il controllo del manubrio e cadde nella neve lungo disteso.

— Brutto cane maledetto! — strillò, ancora prima di rialzarsi.

Fece rapidamente una palla di neve e la lanciò con forza. La palla colse Spìcciola in un occhio. Spìcciola corse via lamentandosi. Che bel successo, davvero!

Si accucciò contro un albero a curarsi l'occhio, che gli lagrima-va in continuazione. Sentiva un bruciore insopportabile: si sarebbe cavato l'occhio, pur di non sentirselo bruciare a quel modo.

Deciso a morire, si sdraiò su una rotaia. I primi tram avevano già spazzato la neve dall'acciaio, che rifletteva con bagliori sinistri i fiacchi raggi del sole. La rotaia ebbe un leggero tremito.

— Un tram si sta avvicinando. Era ora. Addio Spìcciola, non sei stato fortunato. Muori coraggiosamente, come ha fatto il Generale. I cani randagi imparino da te che non bisogna mai restare soli al mondo.

Il tram si avvicinò rapidamente, ma quando fu a pochi passi da Spìcciola frenò bruscamente. Un tranviere saltò a terra.

— C'è un cane, guardate. Un cane che vuol morire. Avete mai visto niente di simile?

Spìcciola balzò sulle quattro zampe e filò, con la coda bassa per la vergogna. Non lo lasciavano nemmeno morire in pace. Che cosa aveva dunque fatto di male?

— Ehi, ehi — gridava il tranviere per chiamarlo. — Fido, vieni qua, Fido.

E provò molti nomi, ma Spìcciola non rispose a nessuno, sebbene comprendesse che le intenzioni del tranviere non erano cattive.

— Fido, Floc, Wolf, Cucciolo! Senti, vieni qua dunque!

Spìcciola non si voltò nemmeno. Il tranviere risalì e rimise in

moto la vettura, scampanellando e stando bene attento alle rotaie.

Nascosto in un portone, Spìcciola vide il tram passargli rombando a dieci passi, ma non osò uscire. Eppure, come scampanellava allegramente, quel tram! Che faccia simpatica e aperta, quella del tranviere. Era proprio il tipo capace di togliersi la sciarpa dal collo per fasciare un cagnolino freddoloso, il tipo che sminuzza il pane nel latte bianco e dolce ogni mattina.

Spìcciola sospirò Veniva ora dal fondo della strada un fioco rumore di zoccoli - фото 33

Spìcciola sospirò.

Veniva ora dal fondo della strada un fioco rumore di zoccoli e di ruote. Una carrozza trascinata da un vecchio ronzino avanzava lentamente dondolando.

— Mi getterò sotto la carrozza — decise Spìcciola. — Se non sarà il cavallo ad uccidermi con una zampata, ci penseranno le ruote.

Quando la carrozza fu a due passi, si lanciò tra le zampe del cavallo, chiudendo gli occhi. Ma il cavallo l'aveva visto. Hanno la vista buona, i cavalli, anche dietro i loro paraocchi. Gli zoccoli sfiorarono il pelo arruffato di Spìcciola senza fargli alcun male. La carrozza deviò impercettibilmente, ma abbastanza perché Spìcciola non finisse sfracellato sotto una ruota.

Spìcciola si trovò sospeso nel vuoto, aggrappato con le quattro zampe alla carrozza, anzi, a quella parte della carrozza cui si aggrappano i monelli per non prendere le frustate del vetturino e fare qualche tratto di strada gratis.

— Come sui tram — pensò Spìcciola, ricordandosi improvvisamente quel che il Monumento aveva narrato. — Chissà: forse anche Francesco, in questo momento sta saltando su qualche carrozza per farsi portare senza spesa. Guarda un po', non me ne va bene una: se un passante mi vede penserà certamente che sono un cane poco serio, un cane monello. Se sapesse quali erano le mie vere intenzioni!

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La Freccia Azzurra»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La Freccia Azzurra» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «La Freccia Azzurra»

Обсуждение, отзывы о книге «La Freccia Azzurra» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x