«Non si tratta di vendetta. La verità è… che mi piaci.» La bocca di Morelli si addolcì in un sorriso allettante. «In circostanze diverse tenterei perfino di riparare ai vecchi torti.»
«Oh, cielo.»
«Quando questa storia sarà finita, cercheremo di cancellare quella vena di cinismo che hai acquisito.»
«Tu mi chiedi di mettere in pericolo la mia vita per salvarti la pelle.»
«La tua vita è già in pericolo. Sei perseguitata da un gigante che stupra e tortura le donne. Se riusciamo a scovare il mio testimone, possiamo provare che è legato a Ramirez e mandarli entrambi in galera o in manicomio per il resto della loro vita.»
Morelli aveva un punto a suo favore.
«Piazzerò un microfono in anticamera e in camera da letto». riprese lui. «Così sentirò tutto ciò che avviene nell’appartamento, tranne che nel bagno. Se chiudi la porta del bagno probabilmente, non potrò sentire niente. Quando esci, nasconderemo un dispositivo d’intercettazione sotto la tua camicia, così potrò seguirti a distanza.»
Tirai un profondo sospiro. «Mi lascerai incassare il premio quando troveremo il testimone?»
«Certamente.»
«Hai detto che Carmen era un’informatrice. Che genere di informazioni ti passava?»
«Vendeva qualsiasi briciola di notizia le capitava. Per la maggior parte sullo spaccio di droga e nomi di appartenenti a una posse. Non so che cosa volesse riferirmi, quando mi ha chiamato. Non l’ho mai saputo.»
«Membri di una posse ?» ripetei.
«Ma sì, i componenti di una gang di giamaicani. Striker ha messo su la banda principale a Philadelphia e mette lo zampino in qualunque affare di droga qui a Trenton. Al confronto quelli della mafia sembrano delle mammolette. I suoi ragazzi portano qui la droga più velocemente di quanto riescano a venderla e noi non sappiamo come ci arrivi. Abbiamo avuto dodici decessi per overdose da eroina, questa estate. La merce è così disponibile che gli spacciatori non si curano neppure di tagliarla secondo le regole.»
«Credi che Carmen avesse informazioni su Striker?» chiesi.
Morelli mi fissò per qualche istante. «No», disse finalmente. «Credo che volesse dirmi qualcosa sul conto di Ramirez. Probabilmente aveva sentito qualcosa mentre era con lui.»
Il telefono squillò alle sette. Rispose la segreteria telefonica e riconobbi la voce di Morelli. «Sorgi e splendi», disse allegramente. «Sarò davanti alla tua porta fra dieci minuti per installare i dispositivi. Metti su il caffè.»
Preparai la macchinetta, mi lavai i denti e indossai dei pantaloncini e una camicetta. Morelli arrivò con cinque minuti d’anticipo reggendo una borsa per gli attrezzi. Sulla sua camicia a maniche corte spiccava un adesivo incollato sul taschino con la scritta LONG’S SERVICE.
«Che cos’è Long’s Service ?» domandai.
«Tutto quello che ti fa comodo.»
«Ah, ah. Un travestimento.»
Lui gettò gli occhiali da sole sul banco della cucina e si avvicinò alla caffettiera. «La gente non fa caso agli operai. Ricordano il colore della divisa e niente altro. E se sei in gamba, con una divisa entri in qualunque stabile.»
Mi versai il caffè e composi il numero dell’ospedale per avere notizie di Lula. Mi dissero che le sue condizioni erano stazionarie.
«Devi andare a parlarle», suggerì Morelli. «Accertati che non voglia ritirare le accuse. Ieri sera hanno arrestato Ramirez e l’hanno interrogato per violenza carnale aggravata. È già fuori. Rilasciato sulla parola.»
Posò la tazzina del caffè, aprì la borsa degli attrezzi e tirò fuori un piccolo cacciavite e due piastre per coprire gli attacchi elettrici. «Sembrano comuni spine a muro», spiegò, «ma internamente nascondono congegni d’ascolto. Le uso perché non richiedono la sostituzione della batteria. Funzionano. Sono molto sicure.»
Staccò la piastra della presa in anticamera, collegò i fili lavorando con un paio di pinze con le punte di gomma. «Così, mi è possibile ascoltare e registrare dal furgone. Se Ramirez tentasse di entrare qui o si presentasse alla porta, dovrai seguire il tuo istinto. Se pensi di riuscire a farlo parlare per cavargli delle informazioni senza correre pericoli, fa’ pure.»
Morelli finì di lavorare in anticamera e si trasferì in camera da letto, ripetendo l’operazione. «Ricordati due cose: se accendi la radio non posso sentire quello che succede qua dentro. E se devo intervenire, è probabile che lo faccia dalla finestra della camera. Perciò lascia le tende chiuse per darmi un minimo di copertura.»
«Credi che si arriverà a tanto?»
«Spero di no. Cerca di far parlare Ramirez al telefono e ricordati di registrare.» Morelli rimise il cacciavite nella borsa, poi tirò fuori un rotolo di cerotto e una scatoletta di plastica delle dimensioni di un pacchetto di gomma da masticare.
«Questa è una trasmittente in miniatura. Funziona con batterie al litio da nove volt, per una durata di quindici ore. È dotata di un microfono esterno, pesa diciannove grammi e costa milleduecento dollari. Non perderlo e non tenerlo addosso sotto la doccia.»
«Forse Ramirez si comporterà meglio, ora che è stato accusato di violenza e lesioni», osservai.
«Lui non sa distinguere il bene dal male.»
«Qual è il programma della giornata?» volli sapere.
«Pensavo che potremmo tornare in Stark Street. Ora che non devi più preoccuparti di farmi impazzire, potresti concentrarti per far innervosire Ramirez. Costringilo a compiere un’altra mossa.»
«Gesù, Stark Street! Il mio luogo preferito. E che cosa dovrei fare?»
«Passeggia, cerca di apparire sexy, fa’ domande irritanti quanto basta per innervosire i tuoi interlocutori. Sono cose che ti vengono naturali, no?»
«Conosci Jimmy Alpha?» chiesi.
«Tutti lo conoscono.»
«Che ne pensi di lui?»
«Provo sentimenti contrastanti. Quando ho avuto a che fare con lui, si è sempre mostrato una persona perbene. Io credevo che fosse un grande manager. Ha lavorato bene con Ramirez, gli ha procurato incontri di prestigio e bravi allenatori.» Morelli si riempì la tazza di caffè. «Individui come Jimmy Alpha passano la vita intera sperando di trovare qualcuno del calibro di Ramirez. I più non ci arrivano nemmeno vicino. Essere il manager di Ramirez è come possedere il biglietto vincente della lotteria da un milione di dollari… anzi, meglio, perché il pugile continuerà a rendere. Ramirez è una miniera d’oro. Purtroppo è anche un pazzo fottuto e Alpha si trova spesso in difficoltà.»
«L’ho pensato anch’io. Possedere quel biglietto vincente può indurre una persona a chiudere un occhio sulle colpe di Ramirez.»
«Specialmente ora che hanno cominciato a guadagnare un sacco di soldi. Alpha ha mantenuto il pugile per anni, quando era solo un teppistello. Ora Ramirez detiene il titolo e ha firmato un contratto per incontri trasmessi in televisione. A conti fatti, per Alpha vale milioni.»
«Così, secondo te, Alpha si è compromesso.»
«Penso che lui non sia responsabile, sul piano criminale.»
Morelli guardò l’orologio. «Per prima cosa, la mattina, Ramirez fa un po’ di moto, poi consuma il breakfast in un piccolo locale di fronte alla palestra. Dopo colazione, si allena in palestra, dove solitamente rimane fino alle quattro.»
«Lungo, come allenamento», commentai.
«Non ha ancora raggiunto la condizione. Se dovesse combattere con un pugile appena decente, si troverebbe nei guai. I suoi due ultimi avversari erano dei dilettanti. Fra tre settimane ha un incontro con un’altra scartina. Dopo di che comincerà a prepararsi seriamente per il match con Lionel Reesey.»
«Vedo che sai un sacco di cose sulla boxe.»
«La boxe è lo sport più gratificante. Uomo contro uomo, combattimento primordiale. È come il sesso… ti mette in contatto con la bestia.»
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