Janet Evanovich - Bastardo numero uno

Здесь есть возможность читать онлайн «Janet Evanovich - Bastardo numero uno» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1997, ISBN: 1997, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Иронический детектив, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Bastardo numero uno: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Bastardo numero uno»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

A corto di soldi, Stephanie Plum rimedia un lavoro, nella società di assicurazioni del cugino, come “cacciatrice di teste”, con il compito di consegnare alla polizia tutti gli arrestati rilasciati su cauzione che non si sono presentati in tribunale per il processo. Il suo primo caso è però quello di un agente di polizia ingiustamente accusato di omicidio, un ex compagno di liceo di Stephanie, al cui Anche pubblicato come “Tutto per denaro”.

Bastardo numero uno — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Bastardo numero uno», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Non ti credo», dichiarò Ramirez. Il suo sorriso si era fatto teso e nella voce non c’era un briciolo di cordialità. «Sono convinto che mi racconti una balla, con questa storia del pranzo.»

Mi si chiuse lo stomaco per il panico e mi costrinsi a non reagire. Ramirez stava giocando con me a beneficio dei suoi amici. Probabilmente era offeso perché non avevo ceduto al suo fascino. Ora doveva salvare la faccia.

Guardai ostentatamente l’orologio. «Mi dispiace che la pensi così, ma devo vedere Gazarra fra dieci minuti. Non sarà contento se arrivo in ritardo.»

Mossi un passo indietro e Ramirez mi agguantò per la collottola, affondando le dita tanto da farmi piegare la schiena.

«Tu non vai da nessuna parte, Stephanie Plum», bisbigliò il campione. «Non ho ancora finito con te.»

Il silenzio nella palestra era opprimente. Nessuno si muoveva. Nessuno protestava. Guardai gli altri che mi fissarono impassibili. Nessuno di loro mi avrebbe aiutata. Per la prima volta provai un brivido di paura.

Abbassai la voce per adeguarmi al bisbiglio di Ramirez. «Sono venuta qui come rappresentante della legge, a cercare informazioni che possano aiutarmi a rintracciare Joe Morelli. Non ti ho dato motivo di fraintendere le mie intenzioni. Sono una professionista ed esigo rispetto.»

Ramirez mi trascinò più vicino. «Devi imparare alcune cosette, riguardo al campione», sibilò. «Prima di tutto, non parlargli di rispetto. Secondo: il campione ottiene sempre ciò che vuole.» Mi diede uno scossone prima di soggiungere: «Sai cosa vuole il campione, in questo momento? Vuole che tu sia gentile con lui, baby. Molto gentile e carina. Mostragli un po’ di rispetto». Il suo sguardo si spostò sui miei seni. «Fagli vedere che hai paura. Hai paura di me, vero, sgualdrina?»

Qualsiasi donna, anche con un quoziente d’intelligenza drammaticamente basso, avrebbe avuto paura di Benito Ramirez.

Lui ridacchiò e a me si accapponò la pelle.

«Sei spaventata ora», sussurrò lui soddisfatto. «Mi pare di fiutare la tua paura. Scommetto che hai le mutandine bagnate. Forse dovrei infilarci la mano per accertarmene.»

Avevo una pistola nella borsa e l’avrei usata se fosse stato indispensabile, ma non finché non fossi riuscita a dissuaderlo con altri mezzi. Dieci minuti di istruzioni non avevano fatto di me una tiratrice scelta, d’accordo. Non volevo uccidere nessuno, volevo solo tenere a bada quella gente per squagliarmela. Feci scivolare la mano nella borsa finché sentii l’arma, dura e confortante sotto il palmo della mano.

Infila la mano, prendi la pistola, pensai. Puntala contro Ramirez con aria decisa. Ero capace di premere il grilletto? Onestamente non lo sapevo. Avevo i miei dubbi. Speravo di non dover arrivare a tanto.

«Lasciami andare il collo», ordinai. «È l’ultima volta che te lo chiedo.»

«Nessuno può permettersi di dire al campione che cosa deve fare», ruggì, perdendo la calma, con il viso stravolto dalla rabbia. Per una frazione di secondo vidi dentro di lui, ne percepii la follia e l’odio così inestinguibile che mi toglieva il respiro.

Ramirez mi afferrò per la camicetta e, mentre urlavo, sentii lacerarsi la stoffa.

Nei momenti di crisi, quando una persona reagisce d’istinto, fa la cosa più semplice. Io feci ciò che avrebbe fatto qualsiasi donna americana in una simile circostanza. Colpii Ramirez alla testa con la borsa. Con la pistola, il cercapersone e l’assortimento di oggetti vari, il borsone doveva pesare quasi cinque chili.

Ramirez barcollò su un fianco e io schizzai verso le scale. Non feci in tempo a muovere qualche passo che lui mi afferrò per i capelli e mi fece volare attraverso la stanza come una bambola di pezza. Caddi a faccia in giù, sbattendo le mani a terra e scivolando sul pavimento di legno dipinto. L’impatto mi tolse l’aria dai polmoni.

Ramirez piombò su di me a cavalcioni, il posteriore sulla mia schiena, tirandomi selvaggiamente i capelli. Strinsi la borsa, ma non riuscii a prendere la pistola.

Sentii il crack di un’arma ad alto potenziale e le finestre andarono in frantumi. Altri spari. Qualcuno stava svuotando il caricatore nella palestra. Gli uomini nello stanzone corsero gridando in cerca di un riparo. Fra loro c’era anche Ramirez. Presi a muovermi come un granchio sul pavimento, incapace di reggermi sulle gambe. Raggiunsi le scale, mi rialzai e mi precipitai verso la ringhiera. In preda al panico, non riuscivo a coordinare i movimenti; saltai il secondo scalino e scivolai giù per tutta la rampa fino al pianerottolo coperto dal linoleum screpolato, a livello della strada. Mi tirai su e barcollai fuori nella calura e nella luce accecante del sole. Avevo le calze strappate e mi sanguinavano le ginocchia. Stavo appoggiata alla maniglia della porta cercando di riprendere fiato, quando una mano mi si posò sul braccio. Diedi un balzo e gemetti. Era Joe Morelli.

«Cristo!» disse lui spingendomi avanti. «Non restartene qui. Alza i tacchi e fila.»

Non ero sicura che Ramirez s’interessasse di me al punto da inseguirmi giù per le scale, ma non mi sembrava prudente rimanermene lì ad aspettare per scoprire se avevo ragione, perciò trotterellai dietro Morelli, con il petto che mi bruciava per la mancanza di ossigeno e la gonna arrotolata fino all’inguine. L’avesse fatto Kathleen Turner al cinema, sarebbe stato uno spettacolo, ma io dovevo essere molto meno affascinante. Mi colava il naso, perdevo bava dalla bocca, mandavo grugniti di dolore e piagnucolavo di paura; emettevo suoni animaleschi e lanciavo al Padreterno fantasiose promesse di vendetta.

Svoltammo all’angolo, tagliammo attraverso un vicolo dell’isolato successivo e percorremmo di volata una stradina fra i cortili dietro le case. Il viottolo era costeggiato da vecchi garage di legno e da bidoni traboccanti immondizia.

A due isolati di distanza risuonò l’urlo delle sirene. Senza dubbio un paio di auto di pattuglia e un’ambulanza stavano accorgendo, chiamate da qualcuno dopo la sparatoria. Quanto sarebbe stato meglio se fossi rimasta nei paraggi della palestra e mi fossi rivolta ai poliziotti per chiedere aiuto a rintracciare Morelli. Un particolare da ricordare la prossima volta che avrebbero tentato di violentarmi e di picchiarmi.

Morelli si fermò di colpo e mi trascinò in un garage vuoto. Le doppie porte erano socchiuse quanto bastava per intrufolarsi dentro, non abbastanza però perché qualcuno, passando, potesse vedere all’interno. Il pavimento era ingombro di sporcizia, nell’aria opprimente un odore metallico. Rimasi colpita dall’ironia del caso: eccomi di nuovo, dopo tanti anni, in un garage con Morelli. Lui aveva un’espressione di collera, gli occhi duri, gli angoli della bocca piegati in una smorfia. Mi afferrò per la giacca e mi inchiodò contro la ruvida parete di legno. Una pioggia di polvere cadde dalle travi. Serrai i denti.

La sua voce era tesa per la rabbia, che riusciva appena a controllare. «Che diavolo credevi di fare entrando nella palestra?»

La domanda fu accompagnata da uno scossone che fece cadere altra polvere su di noi.

«Rispondi!» ordinò Morelli.

Ero dolente, sul serio. Ero stata una stupida. E ora, per aggiungere il danno alla beffa, Morelli si prendeva gioco di me. Era davvero umiliante, quasi come il fatto che fosse stato proprio lui a salvarmi. «Ti stavo cercando», risposi.

«Be’ congratulazioni, mi hai trovato. Inoltre hai fatto saltare la mia copertura e di questo non sono affatto felice.»

«Eri tu l’ombra alla finestra del terzo piano che sorvegliava la palestra dall’edificio di fronte?»

Morelli non rispose. Nel buio del garage dilatò gli occhi scurissimi.

Feci schioccare mentalmente le nocche. «E ora immagino che ci sia una sola cosa da fare.»

«Non vedo l’ora di saperlo.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Bastardo numero uno»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Bastardo numero uno» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Janet Evanovich - Hot Stuff
Janet Evanovich
Janet Evanovich - The Grand Finale
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Hero at Large
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Amor Comprado
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Full Scoop
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Full Blast
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Full Speed
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Wicked Appetite
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Visions Of Sugar Plums
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Motor Mouth
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Wytropić Milion
Janet Evanovich
libcat.ru: книга без обложки
Janet Evanovich
Отзывы о книге «Bastardo numero uno»

Обсуждение, отзывы о книге «Bastardo numero uno» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x