Emilio Salgari - La tigre della Malesia
Здесь есть возможность читать онлайн «Emilio Salgari - La tigre della Malesia» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: foreign_antique, foreign_prose, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:La tigre della Malesia
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La tigre della Malesia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La tigre della Malesia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
La tigre della Malesia — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La tigre della Malesia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
– Ascoltatemi, lord James – disse il pirata con emozione. – Questi luoghi, dove ho passato dei momenti di suprema felicità, per me sono sacri. Accetto l’ospitalità che voi mi offrite, e se mai un giorno, non dimenticate queste parole che potrebbero avverarsi, se mai un giorno avessimo a trovarci sul campo di battaglia, non già amici, ma nemici e ben fieri nemici colle armi in pugno, saprò sempre serbare la mia riconoscenza.
Sandokan si tacque incrociando le braccia sul petto, col volto animato da una strana collera. Il lord lo guardò stupefatto per alcuni istanti, senza riuscire a trovar parola, poi avvicinandosi bruscamente al pirata impassibile:
– Non vorrei credere che fosse il delirio che vi facesse parlare – diss’egli. – Che mai andate parlando di nemici e di pugne, se le relazioni fra la mia e la vostra patria sono cordialissime? Andiamo, amico mio, io credo che non tramerete certamente qualche insurrezione pericolosa nelle nostre colonie malesi.
– Non potete comprendermi, milord. Ho detto anche troppo; tronchiamo questo discorso che potrebbe diventare imbarazzante e mettermi al punto di dover mentire.
– Tronchiamolo, giacché lo volete – disse lord James. – Ne avrò la spiegazione quel dì che noi ci troveremo sui campi di battaglia. E ora, amico mio, restate senza timori. Troverete in me un uomo leale più un amicone che vi terrà allegro, sperando di trovare il contraccambio a Schaja. Mi permettete ora una domanda?
– Cento, milord, se lo volete – rispose Sandokan che cominciava però a tenersi in guardia.
– Il vostro prahos, quale rotta teneva?
– Rotta per Varauni. Avevo da concludere un trattato con quel sultano. L’Inglese lo guardò un momento in silenzio come commentasse la risposta, poi continuò:
– Ho una nave ai miei ordini, mio prode amico. Quando sarete annoiato di abitare in questo brano di terra, se me lo permetterete vi condurrò io a Varauni, dovendomi recare in quei paraggi. Credete che la mia presenza possa esservi di qualche utilità?
La fronte di Sandokan tornò ad oscurarsi. Era imbarazzato a rispondere non sapendo cosa avrebbe potuto fare a Varauni, dove aveva invece tutto da temere. Non chiedeva, una volta guarito, che di tornare a Mompracem, alla sua terribile isola. Pure non esitò a rispondere.
– Forse la vostra presenza mi sarebbe di grande utilità – disse egli, poi un lampo gli balenò in mente. – Andiamo, milord, non nascondetemi che la vostra presenza a Varauni ha un significato.
– Infatti – rispose l’Inglese accarezzandosi il mento, – ha un importante significato. I pirati di Mompracem, amico mio, scorrazzano troppo arditamente questi mari. Crescono di audacia e di numero, e a dirla fra noi, minacciano seriamente le sorti della nostra colonia. Non abbiamo sufficienti forze per assaltare direttamente il loro covo e chiediamo il potente aiuto del sultano di Borneo.
– Ah! – fe’ Sandokan quasi sardonicamente, ma in modo che il lupo di mare non potesse accorgersene. – Questi pirati, di cui io ho fatto disgraziatamente la prova della loro audacia, sono veramente forti? Sarebbe mai vero, che Labuan avesse paura?
– Non si ha paura di Mompracem, ma di quel bravaccio che si appella la Tigre della Malesia. È un uomo che ha del sangue nelle vene, un uomo che mette i brividi a tutti i popoli delle coste. Non può essere un uomo quello là, ma uno spirito malefico uscito dall’inferno; è un essere pieno di risorse e di coraggio.
– Vi crederò, lord James, ma quando andrò a Varauni non dimenticherò di raccomandarlo particolarmente al sultano. Lo faremo scomparire e io sarò della partita con tutti i miei prahos. La palla di moschetto l’ho sempre nel petto.
– Ecco ciò che io voleva, amico mio. Quando saremo a Varauni parleremo di più: là concerteremo il nostro attacco contro l’isola maledetta della Tigre Malese.
Il lord trasse l’orologio e guardò le ore, mentre Sandokan lo fissava con occhi di fuoco.
– Sono le quattro – disse il lord. – Devo recarmi presso alcuni amici onde concertare qualche bella partita di caccia per la domane. Voi che mi avete detto di essere forte come una colonna di ferro, potete fare un giro nel parco, dove sarà probabile che abbiate a trovare Marianna.
Sandokan sentì un fremito percorrergli le ossa. Una vampa gli salì in volto e sentì il cuore battere in maniera da credere che volesse spezzarsi. Era quello che aveva sognato, potersi trovare con lei, da solo a solo, per confessarle forse la gigantesca passione che lo divorava.
– Arrivederci, mio bravo amico – disse il lord uscendo.
Il pirata non aspettò nemmeno che la porta si chiudesse del tutto. In un balzo fu dinanzi ai vetri della fenestra percorrendo con un solo sguardo da cima al fondo l’intero parco.
Là, in mezzo ai fiori, all’ombra dei grandi alberi, accarezzata dal profumato soffio tropicale, vide lady Marianna seduta o meglio abbandonata su di un tronco di albero sradicato, muta, pensierosa, colle dita sulle corde della mandola.
Gli parve una celeste visione: tutto il sangue gli affluì in volto e rimase lì, immobile, come trasognato, cogli occhi fissi sulla giovanetta rattenendo persino il respiro. D’un tratto dette vivamente indietro come se un abisso si fosse aperto dinanzi.
Il suo volto s’oscurò improvvisamente prendendo una espressione truce, feroce. Un gran scoppio di riso satanico uscì dalle labbra: sentì per un istante che ridiventava la Tigre della Malesia.
– E che! – esclamò egli con una voce che più nulla aveva d’umano. – Non sarei forse più io il pirata di Mompracem? Sono cangiato adunque io, per sentirmi attratto verso una fanciulla? Io!… Io!… Che non ho mai provato che gli stimoli del guerriero e della belva!… Io, che porto il nome di Tigre della Malesia!… Dimentico forse che la mia selvaggia Mompracem e che tutti i miei tigrotti m’aspettano per ricominciare le leggendarie imprese di Sandokan? Io, dimenticherei forse che questa fanciulla che mi affascina, è figlia di quella schiatta maledetta alla quale ho giurato odio e odio? Dimentico io che le forze umane di Varauni e di Labuan si preparano per ischiacciarmi?… Via questa visione, via questi fremiti che non sono degni della Tigre. Spegniamo questo vulcano che arde nel mio cuore e facciamo sorgere cento e cento barriere insuperabili fra me e quella visione che mi mette il fuoco nelle vene, fra me e quella sirena che mi seduce, che mi affascina! Su, su, Tigre! fa udire il tuo ruggito, divora la riconoscenza che io devo a lei che ha alleviato i miei dolori e a lui che mi ha curato. Su, va, fuggi da questi luoghi, ritorna a quel mare che senza volerlo ti spinse su queste coste, ritorna ad essere Sandokan, il sanguinario e temuto pirata della terribile Mompracem!…
Sandokan così parlando si era rizzato dinanzi ai vetri coi pugni chiusi, tutto fremente, tutto fuoco. Gli parve essere diventato un gigante, gli parve vergogna d’aver un sol istante amato, e gli parve di udire le urla dei suoi tigrotti che lo chiamavano alla pugna e di fiutare odor di polvere. Volle dare indietro, volle fuggire, ma non fu capace di muovere un passo. Egli rimase là, inchiodato dinanzi la fenestra come che una forza sovrumana ve lo tenesse cogli occhi che parevano schizzare dalle orbite, fissi sulla giovanetta: il pirata, la Tigre, tornò a diventare uomo e per di più amante!
– Marianna! Marianna!… – esclamò egli e alla invocazione di quel nome tutta la sua ira per quella figlia d’Inghilterra svanì. Si era allontanato passo passo dalla fenestra nell’istante che era ridiventato l’antico pirata di Mompracem; egli tornò ad avvicinarsi cozzando il capo contro i vetri.
Le sue mani si portarono involontariamente sul bottone: esitò un momento senza fiatare, senza staccare gli occhi dalla giovanetta che non sospettava nemmeno di essere spiata, poi con rapido gesto, ma senza far rumore, aprì la fenestra e si sporse all’infuori.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «La tigre della Malesia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La tigre della Malesia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «La tigre della Malesia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.