Carlo Botta - Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1
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Chiari esempj in confermazione di tutto ciò ritrovarsi nella storia delle colonie tanto antiche che moderne. Così i Cartaginesi, così i Greci ed altri popoli famosi dell'antichità avere ai coloni loro lasciata una grandissima larghezza di governo interiore, solo contentandosi ai benefizj commerciali che da quelle ne derivavano. Così i Barbari settentrionali, i quali afflissero l'Impero romano, aver portate seco le leggi loro, e nelle case de' vinti introdottole, non conservando che una ben tenue obbedienza e soggezione verso i Signori della patria loro. Così ne' tempi più vicini a noi la Casa d'Austria avere con le sue colonie dei Paesi Bassi adoperato, primachè queste si sottrassero dalla divozion sua intieramente. La qual cosa dovere gl'Inglesi tenere avvisati, e di ciò che hanno a fare in rispetto alle colonie loro, e di ciò che hanno a temere.
Pagare le colonie assai tasse, se si considerano le restrizioni poste sul commercio loro; perciò non doversi altre gravezze imporre sugli Americani, ovvero restituirgli ad una intera libertà di commercio: poichè altrimenti sarebbero gravati doppiamente. La qual cosa sarebbe e ingiusta e tirannica da riputarsi.
Da tutto questo non volersi pretendere, le colonie americane non dover andar soggette a certe gabelle esteriori da porsi per autorità del Parlamento ne' porti loro, o ad alcune altre restrizioni, alle quali, in virtù dell'atto di navigazione o di altre provvisioni, il commercio loro è stato sottomesso; imperciocchè elleno sono nella medesima condizione, che tutte le colonie, che appartengono agli altri potentati marittimi dell'Europa, i quali dal bel principio della fondazione delle colonie loro queste proibirono da ogni commercio colle nazioni forestiere. Qui volersi parlare solamente delle tasse interne da porsi sulla universalità del popolo; e mantenersi, prima che e' possa a somiglianti tasse essere sottoposto, dover essere rappresentato.
E concedendo anche quello che si niega, che il Parlamento britannico abbia il diritto di far leggi obbligatorie per le colonie, e quello che è più, impor loro tasse senza il consentimento loro, esservi delle gagliarde opposizioni a farsi contro le gabelle ultimamente poste sopra di quelle, e troppo più ancora, e più forti contro a quella della marca, la quale fu testè girandolata dai ministri, e viene ora proposta in Parlamento. Poichè invece che queste gabelle di marca sono state a poco a poco, e gradatamente poste a' tempi andati sui popoli dell'Inghilterra, elleno hanno ora a cadere ad un tratto sopra le colonie, le quali, se non ne resteranno affogate, non vaglia; e se queste stesse gabelle sono state sì gravi riputate in Inghilterra, avuto riguardo alla gran varietà de' casi, ne' quali elleno debbono esser pagate, ed al gran numero delle ingorde multe, nelle quali anche le persone di miglior animo possono incorrere, doversi di necessità credere, avere a riuscire di molto maggior gravamento e pregiudizio nelle colonie, dove in generale il popolo non deve riputarsi così versato nelle materie di questa sorta, e molti eziandio non intendono il linguaggio di queste leggi intricate, e così lontane dall'intelligenza degli agricoltori e mercatanti. Doversi a ciò aggiungere, le medesime, siccome quelle che troppo odore rendono della terra britannica, e troppo sono notate della sottilità dei cervelli inglesi abilissimi ad inventar giravolte per raunar pecunia, dover essere avversate, come pericolosi tranelli, dai forestieri, e perciò allontanargli dall'andarsi a fermare con le famiglie loro sotto quel nuovo cielo. La qual cosa di quanto danno abbia ad essere a quelle crescenti popolazioni, e quindi per rimando all'Inghilterra stessa, niuno è che non lo veda.
Avendo finalmente a' termini della provvisione a pagarsi la pecunia ricavata dalle gabelle di marca nella tesoreria inglese, dovere in poco tempo le colonie, considerate massimamente le incomode proibizioni sul commercio loro poste, rimanere spogliate del tutto della moneta loro con gravissimo pregiudizio del commercio tanto esterno, quanto interno.
Ma dalla parte dei ministri si arguiva in contrario:
Essere prima di tutto necessario estraere dalla presente quistione tutto quell'apparato di scienza e di erudizione, della quale hanno fatto pompa gli avversarj, e che ricavarono dai libri degli uomini speculativi, i quali hanno scritto sopra le materie politiche. Tutte queste sottigliezze ed argomentazioni, state adoperate da coloro che hanno ne' libri loro trattato del diritto naturale, come sarebbero Locke, Selden, Puffendorf e somiglianti autori, non essere il caso in una controversia, in cui si tratta di una legge scritta. L'andare poi a rilevare le vecchie carte per arguire di là alla presente costituzione inglese, essere la più assurda cosa del mondo, poichè la costituzione non è più la stessa, e nissun sa, quale ella si fosse a qualcheduno de' periodi, che si sono citati. Esservi cose nella magna carta medesima, le quali non sono più negli ordini presenti; e perciò tutti questi ricordi delle cose antiche non comprovar nulla in riguardo alla costituzione inglese, tale quale ora ella è.
Questa costituzione essere in ogni tempo stata a continui cambiamenti ed ammendazioni soggetta, ora guadagnando, ora perdendo qualche cosa; nè essere la rappresentazione dei Comuni della Gran-Brettagna stata ridotta ai presenti ordini sino a' tempi di Errico settimo. In riguardo poi ai modi di tassazione, se si risale addietro oltre il regno di Edoardo primo o del Re Giovanni, non incontrarsi altro che dubbj ed oscurità, essendo la storia di quei tempi piena d'incertezza e di confusione. Le scritte per le domande di pecunia si facevano ora secondo la legge, ed ora no; e queste erano, per cagione d'esempio, quelle per la pecunia navale, o quelle per invitar le assemblee a tassare sè medesime, o quelle altre per far pagare i doni gratuiti. Altre tasse erano anche poste, come quella dello scutato, o sia servizio dello scudo, le cavalcate ed altre, che avevano la origine loro negli ordini feudali. I doni gratuiti pure essere contrarj alla legge; ed essere cosa nota a tutti, con quanta contenzione ed ostinazione il popolo inglese si opponesse alle domande della pecunia navale, le quali però la Corte non cessava di proseguire.
In riguardo alle marche di Cornovaglia, l'antico privilegio di tassare sè stesse aver poco durato, e solo essere stato concesso, perchè elleno potessero soccorrere il Re nella sua guerra contro i montanari di quel paese; essere nato, essersi spento col Regno di Edoardo primo, e quando il principe Edoardo diventò Re; ed allora queste marche essere state annesse alla Corona, e soggette divenute, come il restante del dominio inglese, alle tasse. Errico ottavo essere stato il primo fra i Re inglesi, il quale chiamò due deputati cornovallesi in Parlamento: la Corona avere esercitato, o no questo diritto di chiamare i deputati a sua posta, e quindi essersi originata quella disuguaglianza di rappresentazione, la quale a' presenti dì si osserva nella costituzione inglese. Errico ottavo aver chiamato un borghese di Calais in Parlamento, ed una delle Contee palatine essere stata tassata per ben cinquanta anni, innanzichè ella mandasse deputati al Parlamento.
Il Clero non esser mai stato senza rappresentanti; e quando e' si tassava da sè stesso nelle sue assemblee, ciò essersi fatto coll'autorità e consenso del Parlamento.
Il ragionare poi delle colonie inglesi dalle colonie dell'antichità essere una vana pompa di erudizione, sapendosi benissimo, le colonie dei Tirj in Africa, e quelle dei Greci in Asia non aver che far più che nulla coi presenti ordini delle colonie inglesi. Nissuna nazione prima dell'Inghilterra aver fatti statuti e regole fisse per le colonie, eccettuati i Romani; e gli ordini colonarj loro essere stati al tutto militari per mezzo dei presidj tenuti nelle principali città delle conquistate province, e la giurisdizione della principal patria essere stata assoluta ed illimitata; le province della Olanda non essere state colonie, ma piuttosto paesi sottomessi alla Casa d'Austria con una certa feudale dependenza; e finalmente niuna cosa essere più lontana stata dagli ordini, e modi delle colonie inglesi, che quell'inondazione di Barbari settentrionali, i quali, distrutte le reliquie dell'Impero romano, vennero sopra, ed occuparono tutta l'Europa; questi fuorusciti avere ad ogni legge, ad ogni protezione, e ad ogni connessione colle terre patrie rinunziato; aver quelli eletti i capitani loro, seguitate le loro insegne per andar a cercar ventura altrove, e fondare nuovi regni sulle rovine del romano Impero. Per lo contrario i fondatori delle colonie inglesi essere dal regno usciti con l'approvazione e consenso del Re e del Parlamento; a poco a poco gli ordini loro essere stati tocchi, e ritocchi con rispettivi diplomi, concessioni e statuti, finchè furono nella presente forma ridotti; ma non essere mai state quelle talmente dalla prima patria separate nè emancipate, che esse siano una volta diventate independenti, ed in propria balìa poste.
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