Giacomo Casanova - Il Duello

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Pensò un istante che potea tener la sua spada a fianco, richiamando al Postòli il patto di sguainarla dopo un colpo di pistola, ma temette di dimostrarsi men cortese del cavaliere, o troppo eccitato da mal animo. Il Postòli allora gli replicò che desse di mano ad una di quell'armi che incrociate erano sulla tavola, il che egli eseguì prendendo quella di cui il calcio era verso lui rivolto, e prontamente il Postòli afferrò l'altra dicendogli queste medesime parole: L'arme que vous tenez, Monsieur, est parfaite; j'en suis garant. -

Quell'arma che sceglieste è perfetta, ve ne faccio io la sicurtà. Al qual complimento di formalità venne in bocca all'altro questa troppo vera risposta: Actuellement, Monseigneur, je le crois, mais je ne le saurai qu'après en avoir fait l'expérience contre votre tête; prenez garde à vous: — Ora, signore, credo ciò, ma nol saprò che dopo averne fatto l'esperienza contro la vostra testa; tenetevi bene in guardia. Di più non dissero, ma con arme basse, guardandosi in faccia, retrocessero lentamente entrambi dieci passi, onde restarono dieci passi geometrici lontani uno dall'altro, distanza ch'era quasi tutta la lunghezza della pergolata. Il veneziano, che aveva già montata la pistola tenendone la bocca verso terra, si adattò in fianco, come se dovesse battersi alla spada, ma senza punto allungar la guardia, ed in questa positura, levandosi il cappello e, portandolo al ginocchio sinistro, disse al Postòli: Votre Excellence m'honorera de tirer le premier. Egli rispose: Mettez-vous en garde. L'altro in un istante si mise il cappello, portò la stessa mano al suo sinistro fianco, alzò con l'altra mano la pistola, e, quando la vide dritta al corpo del Postòli, la sparò: nel medesimo istante il cavaliere sparò la sua, sicché i vicini non udirono che un sol colpo, tanto è vero che scaricarono nello stesso tempo. Se il Postòli non avesse perduto tempo, è cosa certa che avrebbe tirato avanti l'altro e l'avrebbe forse ucciso; ma egli perdette almeno tre secondi a rispondere all'altro: mettez-vous en garde (cosa alla quale non toccava a lui a pensare) ed a estendersi sul suo corpo, allungando a tutto suo potere la sua guardia, in modo che l'altro non potea più vedergli la testa, contro la quale supponea che il veneziano mirasse, in conseguenza delle parole che gli avea detto; parole, che egli disse per un modo di dire, non già con intenzion di eseguirle, poiché troppo disavantaggio ha il duellante che prende di mira il capo dell'avversario e non il petto. Il veneziano, dopo aver detto all'avversario: fatemi l'onore di tirare il primo, non si credette tenuto a supporre che differisse nè a troppo allungare il civil complimento aspettando tutto il comodo dell'altro, nè pensò al fievole vantaggio di farsi più picciolo allungandosi sulla guardia, ma nella non incomoda positura in cui era, senza punto muoversi nè batter occhio, con polso fermo sparò, e nello stesso tempo che si sentì ferito alla mano sinistra, che cacciò presto nella saccoccia della giubba, vide il Postòli sostenersi con la sinistra a terra per non cadere, e l'udì dire: Je suis blessé. Gettò via il veneziano la pistola e corse ad esso, ma a mezza strada vide due sciabole polacche pendenti sopra lui pronte a tagliarlo in pezzi; e gli sarebbero già piombate addosso, poiché erasi fermato ed immobile attendea i due fendenti, se con voce di atroce collera il guerriero, che sostenevasi appena, vedendo que'

sciagurati non avesse gridato: Canaille, respectez ce chevalier. - Canaglie, rispettate questo cavaliere1 A questi accenti si vergognarono quegli infingardi (alla polacca però veri amici del Braniscki) e si ritirarono. Corse il veneziano alla sinistra del generoso, e con la sua destra sotto l'ascella il sollevò, mentre alla dritta era accorso l'affannato generale ad aitarlo. In questa guisa il Postòli, camminando curvo sostenuto dai due e seguito dai suoi, giunse all'osteria cento passi di là distante, dove sdrajato sopra una gran sedia volle veder la sua ferita. Fu prestamente, supino come si tenea, sbottonato, ed alzatagli da' servi l'insanguinata camiscia sino al petto, si vide che la palla eragli entrata nel corpo fra la terza e quarta costa spuria alla dritta, ed era uscita descrivendo una diagonale lunga un palmo verso il mezzo dell'ippocondrio sinistro, lasciando illesi gl'intestini; tanto era egli allungato ed esteso quando ricevette il colpo. Mentre i suoi servi mondavangli il ventre dal sangue di cui era tutto bruttato, il veneziano, che stavagli a fianco in piedi, osservò ch'egli volgea di tempo in tempo gli occhi al di lui ventre, onde gettando egli il guardo sopra se stesso, si avvide ch'era tutto grondante di sangue che uscivagli dal ventre, della qual cosa si maravigliò, ma non fece alcun movimento.

Quando il Postòli vide l'orribile propria ferita, sereno in faccia ordinò che corressero alla città tutti in traccia di chirurghi, ed all'altro, che tenevasi appoggiato alla spalliera della sedia, disse: Monsieur, vous m'avez tué, j'ai le cordon de l'aigle blanc et une charge dans la couronne; les duels sont défendus, et nous sommes dans le district de Varsovie; vous serez condamné à mort; sauvez-vous; servez-vous de mes chevaux, dont je croyais de devoir me servir moi-même, allez en Livonie et si vous n'avez pas d'argent, acceptez ma bourse. Mi avete ucciso, ho l'onore dell'Aquila bianca ed una carica nella corona; i duelli sono proibiti, e siamo nel distretto di Varsavia; sarete condannato a morte; fuggite; servitevi de' miei cavalli, de' quali credevo dovermi servire io stesso; ricovratevi in Livonia; e se non avete denaro accettate la mia borsa. Il veneziano ammiratore di tanta virtù, gli rispose con l'angoscia nell'anima: Accetterei, signore, le vostre offerte, se pensassi a fuggire; vado in Varsavia a farmi medicare, e spero che pericolosa non sia la ferita, di cui mi avete astretto ad esser autore. Se fossi poi reo di morte, vado a portar la mia testa a' piedi del trono. - J'accepterais vos offres, Monseigneur, si je pensais à me sauver. Je vais à Varsovie me faire soigner de mes blessures, et le veux espérer que celle dont vous m'avez forcé à être l'auteur n'est pas dangereuse. Si le suis coupable de mort, je vais porter ma tête aux pieds du trône. Detto questo, gl'impresse un bacio sulla sudata fronte, e partì solo, gettandosi ad attraversare un campo coperto di neve per cogliere una slitta che vedea giungere a buon trotto di due cavalli sulla strada maestra. Senza quella slitta che mandogli la provvidenza, egli si sarebbe trovato a mal partito, poiché a piedi pericoloso gli sarebbe stato il portarsi alla città e difficile, a cagione del molto sangue che perdea dalla mano e dal ventre, e degli angosciosi dolori che la ferita della mano, che cominciava ad inasprirsi, gli recava.

Questo fatto fece divenir lecito al veneziano queste seguenti critiche riflessioni.

Il Signor Postòli il condusse seco solo, essend'egli accompagnato da dieci persone; e questa fu una soperchieria, poiché, s'egli rimanea morto, quegli amici suoi uccidevano il suo uccisore. Ciò fu dimostrato dal fatto, ed in simili materie il punto d'onore e la delicatezza esigono che si supponga tutto. Gli promise di battersi con la spada dopo una mutua pistolettata, e, sul campo di battaglia levandosela, costrinse la delicatezza dell'altro a far lo stesso, onde l'espose al sommo dei pericoli. Quando entrò nel di lui legno, gli giurò da cavalier d'onore che il faria servire in preferenza di lui medesimo, e nol fece, sicché senza quella slitta, che gli fu certamente mandata dal suo angelo custode, egli rimanea esposto alla furia dell'indemoniato Bissinscki, che gli avrebbe tagliato il capo netto, il quale diavolo arrivò dieci minuti dopo, come si vedrà.

Il colpo di pistola che gli diede Postòli il colse un pollice sotto l'umbelico: sdrucciolò la palla a fior di carne, lasciandogli una poco considerabile ferita che per altro suppurò per molti giorni ma che sul fatto non sentì, ed entrò nella sua mano sinistra nei muscoli del pollice, ed infrangendo la prima falange rimase dentro morta e schiacciata, come fu veduta quando il chirurgo per estrarla fu costretto ad aprirgli la mano alla parte superiore opposta.

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