Anne Rice - Intervista col vampiro
Здесь есть возможность читать онлайн «Anne Rice - Intervista col vampiro» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Firenze, Год выпуска: 1977, Издательство: Salani, Жанр: Ужасы и Мистика, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Intervista col vampiro
- Автор:
- Издательство:Salani
- Жанр:
- Год:1977
- Город:Firenze
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Intervista col vampiro: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Intervista col vampiro»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Intervista col vampiro — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Intervista col vampiro», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
«A quel punto mi accorsi che la situazione nella casa sopra le nostre teste andava quietandosi. Ogni tanto si udiva qualche passo, le assi scricchiolavano, e la luce nelle fessure mandava un debole, ineguale chiarore. Vedevo Lestat che tastava le pareti di mattoni in cerca di un passaggio, con quel duro, resistente volto di vampiro ridotto a una maschera contorta di frustrazione. Ero sicuro che dovevamo separarci immediatamente, che avrei forse dovuto mettere addirittura un oceano fra di noi. E mi resi conto che l’avevo sopportato solo per la mia insicurezza. M’ero preso gioco di me stesso fino a convincermi che restavo per il vecchio, per mia sorella e per suo marito. Invece ero rimasto con Lestat perché avevo paura che fosse a conoscenza di segreti importanti che non sarei arrivato a scoprire da solo, ma soprattutto perché era il solo della mia specie che conoscessi. Non m’aveva mai svelato come era diventato vampiro o dove avrei potuto trovare anche soltanto un altro membro della nostra specie. La cosa mi preoccupava moltissimo in quel momento, e mi aveva preoccupato per quattro anni. L’odiavo e volevo lasciarlo; ma potevo?
«Intanto, Lestat continuava a cianciare che non aveva bisogno di me e non avrebbe sopportato più nulla, men che meno le minacce dei Frenière. Eravamo pronti a scattare non appena si fosse aperta la porta. ‘Ricordati’ mi disse infine. ‘Velocità e forza: in questo li battiamo. E paura. Ricordati sempre: usa la paura! Non fare il sentimentale adesso. Ci giocheremmo tutto quanto’.
«‘E dopo vorrai restare solo?’ gli chiesi. Volevo che fosse lui a dirlo. A me mancava il coraggio. O piuttosto, non sapevo neanch’io cosa volevo.
«‘Voglio arrivare a New Orleans!’ rispose. ‘Ti stavo solo avvertendo che non ho bisogno di te. Ma per uscire di qui abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Non sai neanche da che parte cominciare a usare i tuoi poteri! Non hai coscienza di quello che sei! Quando quella donna arriverà, usa i tuoi poteri di persuasione. Ma se non è sola, allora sii pronto ad agire da quello che sei’.
«‘E cioè che cosa?’ gli chiesi; perché mai come in quel momento mi era sembrato tanto misterioso. ‘Che cosa sono io?’
«Era francamente disgustato. Alzò le braccia al cielo. ‘Sii pronto…’ disse, mostrando i magnifici denti, ‘a uccidere!’ Improvvisamente levò lo sguardo alle assi del soffitto; ‘Stanno per coricarsi lassù, li senti?’ Dopo un lungo silenzio, durante il quale Lestat andava su e giù per la stanza e io stavo seduto a meditare su quel che avrei potuto fare o dire a Babette o, ancora più in profondità, su una domanda più difficile — cosa provavo per Babette? — dopo un lungo silenzio, una luce lampeggiò sotto la porta. Lestat era già pronto a scattare, chiunque l’avesse aperta. Era Babette, sola; entrò con una lampada, senza vedere Lestat, che le stava alle spalle, guardando dritto verso me.
«Non l’avevo mai vista come allora: i capelli sciolti per la notte, una massa di onde scure dietro la vestaglia bianca, e il viso teso per l’inquietudine e la paura. Questo le dava un fulgore febbrile e faceva apparire smisurati i suoi grandi occhi castani. Come ti ho detto, io amavo la sua forza, la sua onestà e la grandezza della sua anima. Non provavo una passione per lei, simile a quella che potresti provare tu. Ma la trovavo più seducente di qualunque donna conosciuta nella vita mortale. Persino in quella austera vestaglia, le sue braccia e i suoi seni erano rotondi e morbidi; mi pareva un’anima affascinante vestita d’una carne ricca, misteriosa. Io, benché duro, scarno e consacrato a uno scopo, mi sentivo attratto da lei irresistibilmente; ma sapendo che la mia passione poteva solo risolversi nella morte, m’allontanai immediatamente da lei, domandandomi se quando guardò dentro i miei occhi li vide morti e senz’anima.
«‘Voi siete quello che venne da me prima’ disse allora, come se non ne fosse stata sicura. ‘E siete il proprietario di Pointe du Lac. Siete voi!’ Come parlò, capii che dovevano esserle giunti all’orecchio gli episodi più drammatici della notte precedente e che sarei riuscito a convincerla con delle menzogne. Per ben due volte avevo usato il mio aspetto innaturale per avvicinarla, per parlarle; adesso non potevo nasconderlo o minimizzarlo.
«‘Non voglio farvi alcun male’ le dissi. ‘Voglio soltanto una carrozza e dei cavalli… i cavalli che lasciai ieri notte al pascolo’. Non sembrò udire le mie parole; si avvicinò, decisa a intrappolarmi nel cerchio della sua luce.
«Poi vidi Lestat dietro di lei, la sua ombra che si univa a quella di lei sulla parete di mattone, inquieto e pericoloso. ‘Mi darete la carrozza?’ insistetti. Lei mi guardava, sollevando la lampada; e proprio nel momento in cui feci per distogliere lo sguardo, vidi il suo viso cambiare. Divenne immobile, assente, come se la sua anima stesse perdendo la coscienza. Chiuse gli occhi e scosse la testa. Pensai di averle indotto, in qualche modo, senza fare alcuno sforzo, uno stato di trance. ‘Che cosa siete!’ sussurrò lei. ‘Vi manda il diavolo. Vi mandava il diavolo quando veniste da me!’
«‘Il diavolo!’ le risposi. Ciò mi fece soffrire più di quanto avrei immaginato di poter soffrire. Se lo credeva veramente, avrebbe pensato che i miei consigli erano malvagi, avrebbe messo in dubbio se stessa. La sua vita era ricca e buona, sapevo che non doveva farlo. Come tutte le persone forti, soffriva sempre di un po’ di solitudine; in un certo qual modo, era un’isolata, una segreta infedele. L’equilibrio sul quale si reggeva avrebbe potuto essere sconvolto se avesse messo in dubbio la propria bontà. Mi fissava con orrore, senza tentare di mascherarlo. Era come se in quell’orrore avesse dimenticato la sua posizione di vulnerabilità. E in quel momento Lestat, sempre attratto dalla debolezza come un assetato dall’acqua, le afferrò il polso: Babette lanciò un urlo e lasciò cadere la lampada. Le fiamme balzarono sull’olio, e Lestat la sospinse verso la porta aperta. ‘Ci darete la carrozza!’ le disse. ‘Datecela subito, coi cavalli. Siete in pericolo di morte; non parlate di diavoli!’
«Calpestai le fiamme e assalii Lestat, gridandogli di lasciarla. La teneva stretta per i polsi, Babette era furiosa. ‘Sveglierai tutta la casa se non la pianti di gridare!’ mi disse. ‘E io la ucciderò! Dateci la carrozza… portateci fuori. Date ordini al mozzo di stalla!’ le disse, spingendola all’aperto.
«Attraversammo lentamente il cortile buio, io oppresso da un’angoscia quasi insopportabile, Lestat davanti a me; e davanti a noi due Babette, che camminava a ritroso, scrutandoci nel buio. All’improvviso si fermò. Una luce fioca ardeva nella casa là sopra. ‘Non vi darò niente!’ esclamò. Afferrai il braccio di Lestat e gli dissi che dovevo vedermela io. ‘Rivelerà a tutti la nostra presenza se non mi fai parlare con lei’ gli sussurrai.
«‘Allora vedi di controllarti’ disse con aria disgustata. ‘Sii forte. Non perderti in ciance’.
«‘Mentre io parlo tu vai… vai alle stalle e prendi la carrozza e i cavalli. Ma non uccidere!’ Non sapevo se mi avrebbe obbedito o no, ma guizzò via non appena feci un passo verso Babette. Sul viso di lei c’era un misto di furia e di fermezza. Disse: ‘ Vade retro, Satana ’. E io restai là, davanti a lei, senza parole, guardandola con occhio fermo, come lei guardava me. Il suo odio per me bruciava come fuoco.
«‘Perché mi dite questo?’ chiesi. ‘Fu un cattivo consiglio quello che vi diedi? Vi feci del male? Venni ad aiutarvi, a darvi forza. Pensai soltanto a voi, quando non ne avevo alcun bisogno, alcuno’.
«Scosse la testa. ‘Ma perché, perché, mi parlate in questo modo?’ domandò. ‘So cosa avete fatto a Pointe du Lac; siete vissuto là come un demonio! Gli schiavi sono stravolti dai racconti! Tutto il giorno uomini hanno battuto la strada del fiume per Pointe du Lac; mio marito era tra loro! Ha visto la casa ridotta a un mucchio di rovine, corpi di schiavi dappertutto nei frutteti, nei campi. Che cosa siete voi ? Perché mi parlate così gentilmente? Che cosa volete da me ?’ Si aggrappò ai pilastri del portico, arretrando lentamente verso la scala. Sopra, dietro la finestra illuminata, qualcosa si mosse.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Intervista col vampiro»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Intervista col vampiro» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Intervista col vampiro» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.