Cathy si sarebbe lanciata verso di lei per aiutarla, ma la mano di suo padre sul suo braccio la trattenne con ferrea determinazione.
Maria guardò disperatamente prima Tyrrel, poi Cathy. Dalla gola le uscì un suono soffocato, e un attimo più tardi scomparve correndo nelle tenebre.
Muovendosi lentamente e senza alcuna fretta la cosa di luce prese a seguirla, riprendendo nuovamente la forma familiare di un giovane uomo in tuta da lavoro.
— Papà! Ma cos’è? — domandò nuovamente Cathy, stavolta con drammatica intensità.
— La tua amica non soffrirà, figlia mia. Forse le verrà concesso di provare l’abbraccio della Terra, della vita stessa. Forse le verrà persino assicurata qualche sorta di immortalità: quale migliore destino può desiderare ognuno di noi?
Cathy guardò suo padre con gli occhi sbarrati. Poi, improvvisamente spaventata, si liberò della sua stretta e corse via seguendo impulsivamente il torrente, scendendo in una direzione diversa da quella presa da Maria e dal suo incredibile inseguitore.
Suo padre le gridò qualcosa. Tuttavia, non compì alcuno sforzo per riportarla indietro.
Su a Canyon Village, in casa di Sarah Tyrrel, Strangeway insistette affinché l’operazione di soccorso fosse metodicamente organizzata anche se questo significava ritardare un poco la partenza.
Poi avvisò coloro che volevano seguirlo che si trattava di una missione pericolosa in un luogo sconosciuto a tutti: il santuario del vampiro Edgar Tyrrel.
— Ma soprattutto, signori, sappiate che stiamo per penetrare nella dimensione di una creatura unica, un’entità più strana di qualsiasi vampiro e in un certo senso molto più pericolosa.
Joe Keogh disse: — Uno dei miei detective manca all’appello. Tutti noi sappiamo che è pericoloso. Ora, quando si parte?
— Lei non parte affatto, Joe. Lei resta qui al villaggio.
— Cosa? Ma io sto benissimo!
— Non è così, purtroppo. Laggiù sarà necessaria una grande agilità. Inoltre avrò bisogno solo di un paio di persone — dichiarò Strangeway guardando Bill e John. — Voi due verrete con me.
— Più siamo — commentò Joe — e meglio potremo cercare.
Ignorando inconsciamente l’uomo che, almeno formalmente, era ancora il suo principale, Bill accettò l’ordine di Strangeway con un cenno di assenso. Invece John, che aveva una qualche idea di ciò in cui stavano per lanciarsi, attese pensieroso per un po’ prima di assentire a sua volta.
— Ho ancora la pistola di Brainard — disse Joe a quel punto.
Strangeway lo guardò di nuovo. — Allora credo farebbe meglio a darla a chiunque di questi due giovani sappia usarla bene. Laggiù esistono anche dei pericoli più concreti, contro cui una pistola può rivelarsi molto utile.
— Quando arriveremo — intervenne Bill — credo di poter ritrovare con facilità la strada per il posto dove Cathy si era accampata.
— Uhm. Questo può rivelarsi utile, ma lo vedremo a tempo debito.
Intanto Joe estrasse dalla tasca le varie parti della rivoltella di Brainard. Aveva pensato di portarla a quella riunione smontata com’era nel caso fosse risultata necessaria. Dopo averla osservata per un attimo, dichiarò: — Non l’ho smontata fino in fondo. Mi ci vorranno meno di dieci secondi per rimetterla insieme.
Strangeway osservò i componenti dell’arma da fuoco con evidente fastidio, ma annuì. — Senza dubbio si rivelerà molto utile contro certe creature del Miocene che, a quanto si dice, attaccano volentieri gli esseri umani. Voi due penserete a loro. Io non voglio assolutamente essere distratto da faccende molto più importanti.
A questo punto la vecchia Sarah emerse dalla camera da letto, dove si era infilata un paio di pantaloni e un maglione. — Signor Strangeway, o come diavolo si chiama, le annuncio che verrò con lei.
Nessuno fiatò. Tutti i presenti guardarono dapprima Strangeway, poi la fragile figura di Sarah.
L’anziana donna però insistette. — Come crede di trovare l’accesso al Canyon Profondo? Mio marito lo nasconde alla vista e ai poteri di chiunque. La neve ha coperto la svolta del sentiero dove il passaggio si rende possibile, e anche se riusciste a entrare come pensate di trovare la casa e la caverna? Cathy è laggiù, e stavolta so che lui è là con lei.
Strangeway emise il suo vago sospiro da rettile. — Le sue obiezioni meritano attenzione — concesse.
Joe si sentì oltraggiato. — Se viene una donna di ottant’anni, allora…
Il dignitoso ma deciso Strangeway lo tacitò alzando una mano.
— Se non verrò con lei — minacciò Sarah — scenderò comunque da sola, dovessi morire per strada. Qui sono in ballo le vite di due giovani donne!
Il vampiro detective la guardò per un lungo momento, poi accennò un vago inchino. — Come desidera, signora — disse infine. — Davanti a una tale determinazione non posso che arrendermi.
Poi il suo sguardo si volse su Joe. — Anche lei naturalmente, Joseph. Ma dovrete seguire alla lettera i miei ordini.
Qualche attimo più tardi Strangeway condusse il gruppo fuori dalla casa. La vecchia Sarah, bardata contro il freddo come tutti gli altri, camminava piano accanto a lui appoggiandosi al suo braccio. I suoi occhi sembravano persi in qualche distante ricordo, come se nella sua mente avesse in realtà già completato quel viaggio nel passato. La piccola processione sfilò nella livida luce del pomeriggio avanzando tra gruppi di turisti verso l’inizio del sentiero del Bright Angel. Nella tasca del suo giaccone invernale, Joe teneva la pistola di Brainard montata e pronta all’uso. Tutti tranne Sarah portavano almeno una borraccia e una piccola provvista alimentare.
Fuggendo nella notte dall’imbocco illuminato della caverna, Cathy si voltò e vide suo padre impegnato in qualche sorta di amichevole discussione con l’entità sconosciuta, sempre luminosa e sempre in costante mutamento. In qualche modo, si disse, doveva averla trattenuta dall’inseguire Maria.
Tuttavia sentiva di non potersi avvicinare a quella cosa. Sopprimendo una gran voglia di piangere, si voltò e riprese a correre. La notte non era ancora nera al punto da impedirle di sapere dove andava. E per qualsiasi ragione, nessuno la inseguiva.
Ben presto però la notte, col suo cielo carico di stelle e una falce di luna incredibilmente grande, si fece troppo scura per consentirle di correre. L’assenza di costellazioni familiari era sconcertante, ma ancora di più lo erano i mille e mille richiami di animali sconosciuti che si sentivano in lontananza. Ignorando queste stranezze il più possibile, Cathy continuò a scendere cautamente il canyon. Dopotutto, questa era ancora la sua casa da bambina.
Giunta sulla sponda del fiume, meravigliosamente illuminato dalle stelle, Cathy si fermò a riposare sedendosi su un grosso masso e pensando a ciò che suo padre, perché non poteva evitare di considerarlo il suo vero padre, le aveva detto sulle rapide nel flusso del tempo.
Passò qualche ora. Il suono di passi sulla ghiaia strappò Cathy dal suo dormiveglia rendendola subito conscia di dove si trovava.
Era Maria che si avvicinava nella notte.
— Cathy! Grazie a Dio sei tu. Aiutami. Quella cosa ha smesso di darmi la caccia, ma io so che mi vuole e che mi prenderà.
— L’hai vista anche tu assumere la forma di persone?
— Sì, ma non sono persone viventi, non più. Ne contiene almeno due. Compaiono dentro di lei e parlano. All’inizio credevo di avere davanti un giovane uomo, ma poi… poi ho capito che sono tutti là dentro, persone e animali, sono tutti parte di quella creatura!
Maria si avvicinò, fermandosi davanti a Cathy.
Lei disse: — Vedrai che mio padre… — ma poi tacque. Ricordò i vaghi moniti del padre riguardo i pericoli del canyon, e ciò che aveva detto riguardo la scarsa importanza di Maria e del suo destino.
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