Charles Grant - La carezza della paura

Здесь есть возможность читать онлайн «Charles Grant - La carezza della paura» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1988, ISBN: 1988, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Ужасы и Мистика, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La carezza della paura: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La carezza della paura»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Quale sarà la prossima vittima dello squartatore, il mostro del New Jersey? Il timido Donald Boyd, capace di parlare solo con creature immaginarie di sua invenzione, assalito dal mostro, viene salvato da uno stallone nero che da allora lo difenderà sempre, apparendo dal nulla. Per Donald è la lotta contro una nuova inspiegabile ossessione.

La carezza della paura — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La carezza della paura», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Più tardi, pensò; chiamerò Don più tardi.

Brian era preoccupato per le dimensioni del suo collo. Gli era capitato molte volte di fermarsi davanti allo specchio dell’ingresso, prima di uscire di casa, per controllare che non stesse diventando troppo tozzo, troppo largo. Non aveva intenzione di finire come Tar o Fleet, con il collo che si confondeva con le spalle. Voleva apparire il più normale possibile. Gli stronzi là fuori sostenevano che il collo largo fosse una caratteristica delle persone dementi e stupide e lui non si faceva illusioni — quando avesse finito la sua carriera di professionista sui campi da gioco, avrebbe dovuto cavarsela con un lavoro vero, e non si ottengono lavori seri se si ha un aspetto stupido, gonfio, con una faccia che sembra essere stata investita da un branco di elefanti.

Sistemò lo specchietto retrovisore e tirò il collo del maglione per assicurarsi che non era cambiato niente in quegli ultimi cinque minuti.

« Gesù Cristo », urlò Tar, rannicchiandosi sul sedile. « Ti spiacerebbe, per l’amor del cielo, stare attento a dove stai andando? »

Si sentì la tromba di un autobus. Brian diede una violenta sterzata a destra, un’altra a sinistra, e sorrise mentre la macchina cercava di tenere sull’asfalto bagnato e scivoloso. «Niente paura.»

«Niente paura un accidente, amico», ribatté Tar. Si curvò fino a toccare il cruscotto con le ginocchia, con la testa che si intravedeva a malapena dal finestrino.

«Coniglio!» esclamò Brian con un sorriso.

«Attento.»

Si mise a ridere, scosse il capo e lasciò il viale per deviare in una strada laterale completamente allagata. Erano diretti verso l’appartamento sotto la scuola e dopo essersi dato un’ulteriore controllatina al collo, Brian sbirciò sul sedile posteriore per assicurarsi che non avessero dimenticato niente.

«Continuo a pensare», mormorò Tar, «che avremmo dovuto far venire anche Fleet, sai? Diavolo, è stata soprattutto una idea sua.»

Brian alzò le spalle. Non gliene importava un fico secco. Fleet Robinson era praticamente uscito dal giro da quando si era messo a filare con Amanda Adler. Amanda non era poi così male, considerando che non era ben fornita né di tette né di culo. Forse glielo faceva tirare con qualcos’altro. Sorrise. Forse era così.

Tar aveva ragione, comunque. Fleet avrebbe dovuto essere lì con loro, mentre stavano per entrare in un posto che Dio si era completamente dimenticato di pulire. Le case erano vecchie e cadenti; c’era fango dovunque, dal momento che era piovuto, e le ciminiere delle fabbriche sovrastavano tristemente le punte degli alberi. Potevi a malapena credere di essere nella stessa città, e Brian si chiese come mai tutte le ragazze che venivano da lì avessero corpi così belli.

«Cristo, che porcile!» esclamò Tar, con il mento incollato al torace. Aveva i capelli corti, scuri, molto sfumati sopra le orecchie; il viso sembrava esangue in quella luce tetra del tardo pomeriggio. Annusò l’aria mentre tastava il taschino alla ricerca di una sigaretta, la accese e abbassò il finestrino per fare uscire il fumo. Brian odiava il fumo.

Un’altra svolta e Brian rallentò, proseguendo a passo d’uomo. Da quando avevano lasciato il viale, non avevano incontrato una singola macchina, una singola persona. Si cena presto tra i campagnoli, pensò. Fece schioccare le dita, mentre Tar, sbuffando, si rimetteva seduto e prendeva le borse di plastica dal sedile posteriore. Le sistemò per bene tra le gambe e abbassò il finestrino un altro po’. Nonostante gli elastici che tenevano chiuse le borse, si percepiva l’odore e lui si ripulì le mani sui jeans.

«Splendido», disse Brian.

«Avrebbe dovuto esserci anche Fleet.»

«Cristo, vuoi darci un taglio, Boston? Non c’è, è così e basta, e poi lo rimpiangerà domani mattina quando vedrà l’espressione sulla faccia di Provetta.»

Tar ci rifletté un attimo e concluse che Brian aveva ragione. Come sempre. Anche quando aveva torto.

Una svolta a sinistra, un’altra a destra, e Brian parcheggiò sul lato di una strada deserta, le cui case erano in stato decisamente migliore di quelle che avevano appena passato. Erano ugualmente vecchie, ma, per lo meno, i giardini antistanti erano ben tenuti, le facciate erano pulite e dipinte e per la strada non c’erano troppi rifiuti.

L’acqua gocciolava rumorosamente sui tetti, cadendo dagli alberi.

Brian si sfregò le mani e si appoggiò al volante per scrutare meglio attraverso i tergicristalli. «Eccola», disse, puntando un dito. «Quella verde, la seconda dall’angolo.»

Tar seguì la direzione indicata dal dito e annuì. Poi si mise a studiare l’abitato. «Come diavolo fa a vivere quaggiù, amico? Dal modo in cui parla sembra abbia sempre vissuto in un quartiere residenziale o qualcosa del genere.» Osservò la casa più vicina. «Forse abbiamo avuto l’indirizzo sbagliato.»

«No», fece Brian, anche se stava pensando alla stessa cosa. «Probabilmente abita qui fin dalla nascita. È troppo pigro per trasferirsi.»

«Forse ha un laboratorio segreto in cantina dove fa esperimenti sulle donne.»

«Chi? Provetta? Ma stai scherzando. Se tu fossi una ragazza, lo vorresti uno sgorbio come quello sopra di te?»

Tar si strinse nelle spalle e si mise a ridere, e poi fece un profondo respiro. «Lo sai, ci faranno neri se ci beccano.»

«Chiudi il becco, Boston, okay? Non ci beccheranno, e poi abbiamo deciso che lo stronzo se lo merita, no?»

Tar non ebbe bisogno di starci a pensare.

«Esatto. Ma continuo a domandarmi perché non lo attacchiamo di persona, Paperino. Quell’occhio nero che si è fatto resterebbe l’unica parte decente del corpo.»

«Perché…» rispose Brian, domandandosi come mai Tar dovesse sempre rimuginare sulle cose.

«Allora, perché?»

«Cristo, ma sei stupido?»

«Non sono stupido. Sto solo pensando che…»

«Senti», disse Brian, agitando le mani sul volante, «se lo facciamo di persona, poi sapranno tutti che siamo stati noi, no? Ci ritroveremmo addosso il suo vecchio come se fossimo degli assassini e non otterremmo mai il diploma. Ma se facciamo così, Tar caro, Paperino ne passerà delle belle. Il vecchio se la prenderà con lui, Hedley se la prenderà con lui e, se siamo abbastanza fortunati, anche la polizia se la prenderà con lui. Che cosa diavolo vuoi di più?»

Tar non seppe cosa rispondere. Forse aveva un senso. «D’accordo», disse. «Ma se restiamo qui ancora un po’ qualcuno chiamerà la polizia per noi, non per Paperino.»

Brian mugolò qualcosa in segno di approvazione e diede un’altra occhiata alla casa verde. «Okay. Giriamo l’angolo. Io tengo il motore acceso e, per l’amor del cielo, non dimenticarti dell’altra cosa, d’accordo?»

Mentre Brian si rimetteva in carreggiata, Tar si passò una mano sul naso che si era rotto già tre volte.

«Potrei avere bisogno di aiuto. Ecco perché Fleet doveva venire, nel caso non te ne fossi reso conto.»

«Lo so, lo so.»

«Allora aiutami.»

«Cerca di correre più veloce di me, va bene?»

«Non troppo veloce», mormorò Tar mentre svoltavano per andare a parcheggiare sulla sinistra, contro mano.

Non c’era tempo per continuare a discutere. Non appena la macchina si fu fermata, Tar scese tenendo in mano le borse e a spalle curve si diresse sul retro della casa verde. Fece di corsa il vialetto, si voltò solo una volta e buttò le borse contro la porta d’ingresso. Era già tornato sul marciapiede quando scoppiarono, spargendo sulla veranda sterco di cane, uova marce e aceto.

Di fronte alla proprietà c’era una siepe bassa, e mentre arrivava sul marciapiede ci gettò sopra la giacca a vento di Don Boyd, lasciando una manica penzoloni perché venisse notata. Ritornò di corsa alla macchina, che Brian mise in moto prima ancora che avesse chiuso la portiera.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La carezza della paura»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La carezza della paura» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Charles Grant - Whirlwind
Charles Grant
Charles Grant - The X-Files - Goblins
Charles Grant
Charles Grant - The Pet
Charles Grant
Charles Grant - Night Songs
Charles Grant
Blake Crouch - Birds of Prey
Blake Crouch
Charles Sheffield - Le guide dell'infinito
Charles Sheffield
Fernando de Trazegnies Granda - Ciriaco de Urtecho, litigante por amor
Fernando de Trazegnies Granda
Delia Parr - Carry The Light
Delia Parr
Delia Parr - Abide With Me
Delia Parr
Blake Pierce - Il Volto della Paura
Blake Pierce
Delia Parr - Day By Day
Delia Parr
Отзывы о книге «La carezza della paura»

Обсуждение, отзывы о книге «La carezza della paura» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x